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Budo

[CINEMA] Ran

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Una recensione di RAN (1985)

 

RAN di Akira Kurosawa

 

ran1.JPG

 

 

Sarebbe fin troppo facile accusare Kurosawa di fare del cinema sulla letteratura, caratteristica peraltro comune ad altri grandi cineasti quali Stanley Kubrick e Max Ophlus.

 

In realtà la rilettura del regista giapponese è estremamente originale e si riallaccia al filone della letteratura giapponese di questo secolo, ispirandosi ad autori quali Rynosuke Akutagawa e Yukio Mishima. Il suo cinema si caratterizza per la potenza evocativa delle immagini, la violenza delle scene di battaglia, (degne di un quadro di Paolo Uccello) ed al contempo, per la decadente bellezza della sua simbologia, che rimanda a capolavori immortali quali bellezza e tristezza di Kawabata

 

Due tematiche predilette da Kurosawa sono senza altro il problema dell'identità e la fallacità dello sforzo umano di riscattarsi di fronte al destino. Tipici esempi di questa riflessione sono rappresentati da "Kagemusha l'ombra del guerriero" e dal suo primo film (ancora in bianco e nero) "Il cane randagio"

.

 

Nel primo, ambientato nel periodo delle guerre civili giapponesi (1573-1603) un volgare ladro condannato a morte viene costretto dal clan nobiliare dei Takeda ad impersonare la figura di Shingen, principe aspirante al ruolo di Shogun, rimasto ferito mortalmente durante l'assedio della sua fortezza da parte dell'esercito del signore della guerra Oda Nobunaga.

 

L'uomo si immedesima talmente in questa maschera che nella battaglia finale (1582, sconfitta di Takeda Katasuyori), girata dal regista con grande profusione di mezzi, si immolerà al posto del suo defunto sosia, riscattando in tal modo la sua esistenza. Il personaggio del ladro, il cui nome non viene mai pronunciato, è sicuramente accostabile a molti dei derelitti buffoni shakespeariani, quali lo Yorick di Amleto ed il matto di Re Lear, entrambi accomunati dal loro ruolo di comparse nel palcoscenico della storia, ma anche parodie viventi della follia del potere.

 

 

Ran

(1985)

 

 

 

 

ran2.JPG

 

 

 

 

Dando per scontata , per ovvie ragioni di spazio, la conoscenza della trama di Re Lear, interessante si presenta una comparazione tra il film e l'opera Shakespeariana.

 

Una prima differenza riguarda i protagonisti: nel dramma teatrale sono le tre figlie di Re Lear, Cordelia, Gonerilla, Regana ad ereditare il regno del monarca loro padre, mentre la figura del cospiratore, Edmund, è maschile.

 

Nel film Il principe Hidetora di Hikimonshi, corrispettivo giapponese di Re Lear, distribuisce le proprie terre tra i tre figli maschi del casato, ed il ruolo di cospiratore spetta alla principessa Kaede, figlia di un suo antico nemico sconfitto ed ucciso in battaglia. Kaede sposa del maggiore dei fratelli eredi, la cui famiglia fu in passato decimata dal grande principe.

 

Esattamente come nel re Lear, non appena avvenuta la distribuzione delle terre, i tre figli tendono ad esautorare il padre, che orgogliosamente vuole mantenere il titolo di principe ed una guarnigione di 30 samurai scelti a lui fedeli.

A difendere Hidetora interviene il principe Saburo, suo figlio e corrispettivo maschile di Cordelia, il quale può contare sull'amicizia e la protezione di Fujimaki un principe da sempre amico del clan.

 

Intanto la lotta intestina tra i fratelli contendenti continua, alimentata dalla trame occulte di Kaede. Rimasto ucciso in battaglia Taro, suo marito, la donna riesce a sposare il secondogenito Hishiro, nuovo capo del casato, adescandolo e costringendolo a ripudiare la sua prima moglie, la principessa Sue, la quale rappresenta il personaggio femminile positivo del film. Hidetora sterminò la sua famiglia e, per evitare pretese dinastiche, accecò il giovane erede maschio, che da allora vaga in compagnia dei superstiti della famiglia, suonando il flauto protetto da Sue, sua sorella, seguace del culto del Budda Amida.

 

Nella sua spietata volontà di vendetta Kaede arriva a chiedere al nuovo marito di uccidere l'ex moglie, confessandogli: "non sopporto l'esistenza in vita di un'altra donna che abbia conosciuto il tuo corpo" All'esecuzione di Sue si oppone Kurogane, capo dei samurai al servizio del principe, che affronta la donna a viso aperto definendola "una volpe" che si aggira per i boschi.

 

La questione dell'assassinio di Sue resta sospesa sino alla fine del film, quando troverà il suo drammatico epilogo.

 

Intanto la situazione precipita ed il principe Hishiro decide, spinto dalla nuova moglie e contro il parere di Kurogane, di attaccare battaglia in una pianura contro le forze di Fujimake.

 

La scena della battaglia è memorabile per il suo tragico impatto scenico. I fucilieri nemici di appostano nel bosco e decimano, colpendoli di lato, i cavalieri di Hishiro, che tentano inutilmente di caricare il grosso delle truppe schierato sul costone di una montagna.

 

Una volta visto che il suo esercito è falcidiato, Hishiro si asserraglia nella sua fortezza, antica residenza di Hidetora, deciso a resistere ad oltranza.. Qui Kaede riceve dalle mani del suo sicario la testa della principessa Sue, assassinata all'insaputa del marito e di Kurogane.

 

Raggiunto il suo scopo, ossia la distruzione del clan degli Hikimonshi, la principessa confessa tutto ad uno sconvolto Kurogane, che, con una violenza mista a terrore per la sua perversità disumana, la decapita con un colpo netto di spada.

 

Intanto, nella pianura, si consuma un'altra tragedia: Saburo, sotto gli occhi del padre ormai impazzito e farneticante, viene colpito ed ucciso sul colpo da un cecchino nemico. Hidetora muore dal dolore, come Re Lear, mentre il buffone impreca contro l'ndifferenza divina alle sorti degli uomini.

 

A questo punto un'interpretazione del film richiederebbe conoscenze di cinema e letteratura giapponese di cui siamo sprovvisti. Molto si potrebbe dire sulle similitudini tra il film ed il dramma.

 

Certamente comune a Shakespeare è anche una certa misoginia nel dipingere il ruolo della donna come artefice di vendette e lotte intestine per il potere: anche in Ran sono le donne, ed in particolare la "volpe" Kaede, a manovrare gli uomini, usandoli cinicamente come mezzi per la soddisfazione delle loro ambizioni o per consumare vendette sognate da tutta una vita. Un pessimismo cui fanno da contraltare in entrambe le opere personaggi positivi quali Cordelia ed il principe Saburo. E' tuttavia quantomeno curioso che nella pellicola la scelta del capro espiatorio cada su un maschio, mentre nel dramma Shakespeariano questo ruolo sia affidato ad una donna. Questo è probabilmente dovuto ad un motivo che per ragioni di spazio possiamo solo accennare, ovvero alla struttura fortemente maschilista della società giapponese del tardo medioevo ( e forse anche del Giappone moderno) .

 

A riprova di ciò è bene notare come nel film il personaggio femminile positivo è rappresentato dalla principessa Sue, seguace del Budda Amida (Buddha della Montagna), la quale incarna il concetto tipicamente orientale della rassegnazione e della sottomissione al fato e che ricorda per molti aspetti un'altra figura di donna rassegnata, devota alla stessa divinità, la Tomo di Onnazaka, capolavoro di Fumiko Enchi.

 

La principessa viene infatti assassinata da un sicario di Kaede, mentre il fratello cieco, nella memorabile scena finale, cammina aiutandosi con un bastone verso un precipizio, mentre la pergamena raffigurante il Budda giace in fondo ad un burrone, irraggiungibile. Il film si chiude con questa tragica allegoria che tocca forse il vertice del pessimismo antropologico del grande vecchio del cinema giapponese.

 

Un pessimismo da cui l'ultimo Kurosawa (Sogni, Rapsodia d'Agosto) sembra prendere le distanze, ripiegando verso un sofisticato ma talvolta vacuo estetismo.

 

 

 

ran3.JPG


Budo

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Se c'è qualcosa che manca ai samurai, questa è la paura.

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Whoo!

 

bellissssimo!!

l'ho visto proprio 2 giorni fa. Ran è un capolavoro! lo so che sto diventando ripetitivo ma con il grande Akira non si scherza!

Ottima ricostruzione, con una cura dei dettagli impagabile, Addirittura Kurosawa volle per questo film molti oggetti antichi originali, vesti, nihonto, armature e suppellettili antiche originali del periodo Edo

 

 

Memorabile l'attacco al terzo castello e il personaggio di Kurogane!



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Ho visto "Ran", comunque mi ha spiegato un'amica giapponese dei miei genitori che la scena finale è un lieto fine, :ohmy: strano ma vero! La pergamena cade al posto del principe, questo significa che Budda lo protegge e non lo abbandonerà.

Comunque stavo pensando che Kaede fa parte del lungo elenco di arpie (o forse è meglio dire volpi) tanto frequenti nei film di Kurosawa... Non li ho visti tutti, ma direi che se escludiamo Yuki ne "La fortezza nascosta", non c'è una donna abbastanza positiva da controbilanciare Kaede in "Ran", Asagi ne "Il trono di sangue", l'ex-amante del protagonista (ora non ricordo il nome) ne "I bassifondi", la moglie di Seibei ne "La sfida del Samurai"...


Non c'è modo di sfuggirlo-

devo camminare sulle foglie morte

per imboccare questo sentiero

Suzuki Masajo

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Di sicuro non è un caso :whistle: ...


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Si insinua? :angry:


Non c'è modo di sfuggirlo-

devo camminare sulle foglie morte

per imboccare questo sentiero

Suzuki Masajo

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Eh già... :gocciolone:


La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Ah, capisco...


Non c'è modo di sfuggirlo-

devo camminare sulle foglie morte

per imboccare questo sentiero

Suzuki Masajo

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qualcuno ha mai trovato una copia in dvd di RAN??

io non sono mai riuscito a trovarla purtroppo, l'ho scaricato dalla rete ma la qualità è scarsa :glare:


"Bellezza, gioventù e fascino cominciano ad appassire quando appaiono la prima volta.

Attraverso le prime foschie della primavera, scorgiamo il Ponte d'Autunno"

----

mai confrontarsi con un imbecille, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza

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qualcuno ha mai trovato una copia in dvd di RAN??

 

 

girando su E-bay ho visto un a volta (circa 3 mesi fa) un dvd, provenienza svizzera, secondo il bayer si trattava di ran in italiano, il prezzo era basso, veramente pochi € e non mi sono fidato.


....finchè quelli che oggi sono ciotoli

 

diverrano grandi rocce che il muschio ricoprirà.

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si, è lo stesso venditore svizzero che aveva in dvd anche rashomon!

beh, ha 119 feedback e il 98,4% positivi...sicuramente i dvd non saranno origninali, infatti lui dice "DVD in italiano. 4:3 con trailer originale, menu e capitoli...film non disponibile in dvd sul mercato italiano, versione creata da un dvd estero con l'audio italiano risincronizzato all'immagine"

il venditore è vertigopv, il link della sua inserzione su rashomon ---> http://cgi.ebay.it/RASHOMON-AKIRA-KUROSAWA...1QQcmdZViewItem


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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