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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Alessandoro

Consigli per la tesi

Messaggi consigliati

Sandro ti ha dato due ottimi consigli:

A) "non ti fidare troppo dei testi in italiano" - la traduzione non è mai "certificata"

B) laddove sono presenti, utilizza le vocali "o" ed "u" allungate sia minuscole (esempio: Kotō,....) che maiscole (esempio: Ōsaka, ......)

 

Lorenzo ha dato risposta alle tue domande.

Con il suo permesso farei delle precisazioni

 

A) E più corretto dire la tsuba o lo tsuba?

In Giapponese non esiste il genere maschile e femminile e poichè noi utilizziamo termini giapponesi: Tsuba, Kogai, Kozuka, ..... a mio avviso sarebbe più corretto indicarli tutti in genere "neutro" e quindi, in lingua italiana, con il genere maschile.

 

B) Kogatana e Kozuka sono sinonimi ?

Il Kogatana è il coltellino ad un filo e manico piatto inserito sul lato Ura di una lama (in genere Wakizashi) ma impropriamente è indicato anche come Kozuka (letteralmente: "piccola elsa") ed in effetti il termine Kozuka indica il manico piatto del Kogatana.

 

C) I fornimenti di una spada sono le montarure?

Parlando in italiano, la "montatura" di una spada è, grossomodo, l'insieme dei "fornimenti"

Se invece vogliamo utilizzare termini giapponesi, allora la "montatura" diventa "Koshirae" (anche se qualcuno potrebbe sottilizzare e non essere totalmente d'accordo) mentre i "fornimenti" diventano "Tsuba" e "Kodōgu" (anche se qualcuno potrebbe sottilizzare e non essere totalmente d'accordo).

A loro volta i Kodōgu potrebbero essere suddivisi in:

- "piccoli": Fuki - Kashira - Menuki - Seppa - Habaki

- "lunghi": Bashin, Umabari, Waribashi, Kōgai, Kogatana

Naturalmente la terminologia che ruota intorno alla "montatura" ed ai "fornimenti" è molto più ampia ed articolata e quindi devi considerare queste come semplici note introduttive

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Si Paolo grazie per le precisazioni. Ho scritto in fretta in orario di pappa.. mi capisci.

 

Alessandoro, chiedo venia.. sono un montanaro e spesso mi lascio andare a scorrettezze. Dato che stai facendo un lavoro di ricerca finalizzato allo studio dovresti usare i termini precisi con le vocali allungate.

 

Purtroppo la verità assoluta con il giapponese non sempre esiste. La faccenda kozuka/kogatana è un esempio; se conosci qualche giapponese ti capiterà prima o poi di dover discutere su quale sia la parola corretta; spesso l'assieme dei due viene chiamato erroneamente kozuka. Stesso vale per l'intera faccenda nanban/namban, e su questo stendo un velo pietoso dato che vedo la faccenda n/m ripetersi senza regola certa anche nei documenti di mia figlia che ha il cognome giapponese.

 

Tornando alla faccenda fornimenti/montatura.

 

L'assieme dei fornimenti, ovvero quello che insieme ai legni diventa montatura (koshirae) si chiama 刀装具 ovvero Tōsogu. La parola 小道具, Kodogu, indica più propriamente (e letteralmente) i piccoli fornimenti, ovvero le parti metalliche tsuba esclusa.

 

Un'altra famiglia di rilievo, che potrebbe essere importante per i tuoi studi se ti basi sul periodo Edo (auguri, mica pizza e fichi :happytrema: ) è questa:

 

Futatokoromono - cose dei due posti, ovvero kogai e kozuka fatti nello stesso stile e nello stesso momento dallo stesso artista

Mitokoromono - cose dei tre posti, come sopra con l'aggiunta dei menuki.

 

La parte qui sopra è utile se ti trovi a parlare, ad esempio, dei vari 後藤 Gotō.

 

Posso consigliarti di restringere un pochino il campo? Oppure ti troverai a parlare di nulla o a scrivere un testo enorme.

Scegliti una scuola ben documentata e parla di quella, è più facile reperire informazioni se hai tanti testi disponibili e a prezzi accettabili.

Modificato: da Lorenzo

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Grazie per i chiarimenti. 

 

Per quanto riguarda l'allungamento delle vocali posso garantirvi che non mi sbaglierei mai nello scrivere una parola. Se lo dovessi fare è solo perchè la fonte in cui l'ho trovata la trascrive in modo sbagliata. Ad esempio ho trovato un testo in cui non c'è neanche un allungamento vocalico e dove quindi Gotō è Goto, Ko-Shōami è Ko-Shoami ecc. Ovviamente in questi testi non ci sono kanji quindi non posso neanche risalire ad una traduzione corretta. So che sarebbe meglio ottenere informazioni da testi in lingua nihongo, come mi consigliate, ma le mie capacità di traduzione mi porterebbero a ottenere una traduzione sicuramente inesatta in tempi più lunghi. L'unica cosa che posso fare è cercare un riscontro della stessa parola o concetto su più testi per verificarne l'esattezza,oppure chiedere a voi, che tra le opzioni si sta rivelando quella di sicuro più producente. 

Un paio di dubbi:

 

La parola "armorer" è riferita ai costruttori di "armor", armature. "Sword-smith" a quelli di spade. Se sono nella stessa frase e definiscono due tipi differenti di attività c'è un modo per non utilizzare "cotruttore di armature e costruttore di spade". Per "armorer" le uniche traduzioni che ho trovate sono armiere o armaiolo e per "sword-smith" ovviamente fabbro.

 

Ho trovato come definizione dello stile machibori "urban carving", che tradurrei letteralmente "intaglio urbano". C'è una definizione diversa?    

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Sword-smith io lo traduco sia come spadaio che come forgiatore.

 

Non so quale sia più esatto, forse entrambi o forse nessuno dei due data la particolarità dell'artigiano giapponese che produce spade.

 

Una possibile alternativa potrebbe essere di usare la parola giapponese kaji.


Gisberto (ex nick Koala)

 

Persevera nell'addestramento come se fossi una spada che deve essere forgiata con il più puro dei metalli. (Takuan Soho)

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Ripartiamo dal tuo messaggio # 21

 

"Armorer" (in inglese)= fabbricante di Armature (in italiano) [[nel bresciano, culla di questa tradizione armiera, lo chiamavano Armiere od Armaiolo]] = Katchūshi (in giapponese - come ti ha già detto Lorenzo)

 

"Sword-smith" (in inglese) = forgiatore di lame o spadaio (in italiano) (termine poco elegante ma comprensibile in quanto solo "forgiatore" è sicuramente ambiguo e per certi versi limitativo) = Kaji, Katanakaji, Tōshō, Tōkō (in giapponese - come ti è stato già suggerito)

 

"Machibori" (in giapponese) = Letteralmente: "cesellatura da strada o della città" nel senso che c'era l'autorizzazione a realizzarla al di fuori della Corte e corrispondeva al gusto del pubblico in generale -

Si tratta di uno stile di cesellatura molto sfarzoso e per questo ricercato dai ricchi mercanti.

Non credo che esista una parola italiana che lo possa identificare.

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Solo con queste definizioni, e relative proposte di traduzione, potresti impostare un capitolo introduttivo della tesi :danzetta:


Gisberto (ex nick Koala)

 

Persevera nell'addestramento come se fossi una spada che deve essere forgiata con il più puro dei metalli. (Takuan Soho)

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Non riesco a capire una cosa.

 

Il termine tōsogu indica l'assieme dei fornimenti (e fino a qui...) . Con il termine kanagu si indica invece solo quelli in metallo (è giusto???). Koshirae, invece, è ciò che noi traduciamo con montatura??

 

Ad esempio una frase come: "Le caratteristiche delle montature di Higo...", posso anche renderla " Le caratteristiche delle koshirae di Higo"? Potrei anche dire "Le caratteristiche dei tōsogu di Higo" o non è corretto?.

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Ho davanti a me in questo momento parecchi libri e ne ho consultati altrettanti (reperiti tutti in una biblioteca). Tra l'altro ne sto consultando alcuni che avete anche voi ,tipo Nippontō di Magotti. Tra l'altro mi riferivo a questo testo quando ho detto:

 

Ad esempio ho trovato un testo in cui non c'è neanche un allungamento vocalico e dove quindi Gotō è Goto, Ko-Shōami è Ko-Shoami ecc 

Potrei bennissimo dedicarmi ad un mero copia e incolla (che poi è questo che mi si richiede di fare), ed è solo un mio problema se sto cercando di utilizzare il termine più corretto, per una determinata definizione, tra quelli che ho trovato. (tanto poi chi mi giudicherà di sicuro non saprà la differenza tra kozuka e kogatana). Perchè se alla fine scrivo Goto invece che Gotō non mi ammazza proprio nessuno.

 

Ho avuto la fortuna di incontrare il vostro forum e quindi persone che non solo hanno già fatto quello che io sto facendo ora, ma che hanno, anche, moltissima competenza sul campo. Se vi riempio di domande banali è solo perchè vorrei provare a creare qualcosa di buono.

 

 

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La maggior parte dei testi che sto consultando è in inglese, ma anche quelli non scherzano. Su uno ho trovato Kodzuka, e non è un errore di stampa perchè si ripete più volte.  

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Ho davanti a me in questo momento parecchi libri e ne ho consultati altrettanti (reperiti tutti in una biblioteca). Tra l'altro ne sto consultando alcuni che avete anche voi ,tipo Nippontō di Magotti. Tra l'altro mi riferivo a questo testo quando ho detto:

 

Ad esempio ho trovato un testo in cui non c'è neanche un allungamento vocalico e dove quindi Gotō è Goto, Ko-Shōami è Ko-Shoami ecc 

Potrei bennissimo dedicarmi ad un mero copia e incolla (che poi è questo che mi si richiede di fare), ed è solo un mio problema se sto cercando di utilizzare il termine più corretto, per una determinata definizione, tra quelli che ho trovato. (tanto poi chi mi giudicherà di sicuro non saprà la differenza tra kozuka e kogatana). Perchè se alla fine scrivo Goto invece che Gotō non mi ammazza proprio nessuno.

 

Ho avuto la fortuna di incontrare il vostro forum e quindi persone che non solo hanno già fatto quello che io sto facendo ora, ma che hanno, anche, moltissima competenza sul campo. Se vi riempio di domande banali è solo perchè vorrei provare a creare qualcosa di buono.

 

 

 

Ciao Alessandro, alcune volte sul forum si possono creare delle dissonanze tra i nuovi arrivi ed anche noi che cerchiamo di moderare, se esiste il forum è sicuramente per la volontà di quelli che avendo una grande passione hanno voluto condividere con altri le loro conoscenze, lo studio di queste lame e di tutto il resto per alcuni è divenuto col tempo molto più di un semplice passatempo e per arrivare ai risultati che anche Tu vedi ci sono voluti e ci vogliono sacrifici e non ultimo spese per libri ed altro, io non ho le competenze per aiutarti in questa Tua tesi, comprendo però anche quella che a una prima vista possa sembrare riluttanza a dare di più di quello che sul forum è già stato scritto. Purtroppo troppi nuovi utenti entrano pensando di risolvere i loro problemi subito senza nemmeno leggere o cercare gli argomenti che Li interessano e che nella maggior parte dei casi sono già stati affrontati in vari articoli a disposizione sul forum stesso. Questo risulta avvilente per tutti coloro che in questo hanno speso del loro tempo per gli altri, e non è raro che proprio a loro vengano rivolte queste domande dalle nuove entrate, forse anzi sicuramente non è il Tuo caso, ma basta che guardi anche in questi ultimi mesi di discussione per renderti conto di quanto fin ora Ti ho scritto.

 

Nessuna domanda è banale, ma diviene tale se alla stessa è stata già data risposta e ne è rimasta una traccia consultabile.siamoamici.gif

 

 


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Alessandro vorrei rassicurarti su una cosa:

 

il livello di competenza dei frequentatori di questo forum è molto variegato e, per l'estensione della materia trattata, anche chi è esperto in un settore può avere solo un'infarinatura di altre cose.

 

Nel mio caso ad esempio (che vorrei precisare non sono ancora esperto in nulla) sto curando molto le caratteristiche costruttive/artistiche nelle nihonto, ma sono molto carente in terminologia e conoscenza delle basi del giapponese.

 

Per questo motivo ogni domanda posta con i presupposti di essere un serio approfondimento, non è mai banale e serve a diffodere/far ripassare alcuni temi comunque importanti.

 

Continuerò a seguire con attenzione questo post visto che Lorenzo è in vena di insegnamento. Spero ne approfittino anche altri utenti più silenti.


Gisberto (ex nick Koala)

 

Persevera nell'addestramento come se fossi una spada che deve essere forgiata con il più puro dei metalli. (Takuan Soho)

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:tioffrounabirra:

 

Alessandoro una domanda su cosa sia più corretto tra Nippontō o Nihontō (allunghiamo anche questa, già che siamo in vena di precisione) è una domanda alla quale difficilmente troverai una risposta. Come tra Nippon e Nihon. Che ti devo dire? Personalmente sono disponibile a rispondere a tutte le tue domande, ma mi piacerebbe di più se tu tirassi fuori qualche argomento come lo hai letto e compreso su qualche libro e chiedessi dei chiarimenti, piuttosto che farci domande secche da interrogatorio.. in questo caso il lavoro diventa sterile e a senso unico, e non ci lascia molta soddisfazione nel risponderti.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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