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yatoshiAmenutsu

Ai Hanshin Fujiwara Munetoshi

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Ciao a tutti, sono in procinto di acquistare una lama di questo spadaio ma non sono riuscito a trovare altri suoi lavori, so solo come spesso che appartiene come periodo al trado Edo......

Qualcuno lo conosce? :) Grazie...


Il pensiero sul non pensiero...

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Beh, di Munetoshi ce ne sarebbero tre (o tre generazioni) nel periodo tardo Edo e quasi certamente tutti della provincia di Mutsu. Forse in forza al clan Aizu.

La genrazioni "sarebbero" rispettivamente attive nel 1840-8, 1860-1, 1861-4.

Ma su questo forgiatore ci sono diverse problematiche rispetto alle datazioni, perchè si sono lame firmate dalla fine del '50 alla fine del '70.

Tuttavia, si parla di un Munetoshi shodai, presunto fratello maggiore di Koyama Munetsugu che però era attivo nel 1830, e quindi questo shodai potrebbe esserne o un figlio o un semplice studente. La vicenda non è chiara. Poi ci sarebbe un nidai che muore invece nel 1888. Di un terzo Munetoshi non abbiamo notizie, ma forse si tratta dello stesso Munetoshi nidai.

Sicuramente il più famoso è quotato è quello che si firma "shirakawa ju katayama munetoshi".

Comunque, dovresti trovare maggiori notizie qui http://www.to-ken.com/swordregister/No88.htm e qui http://nihontoclub.com/search/node/Munetoshi

Ma forse il Munetoshi cui ti riferisci potrebbe essere un altro.


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Beh, di Munetoshi ce ne sarebbero tre (o tre generazioni) nel periodo tardo Edo e quasi certamente tutti della provincia di Mutsu. Forse in forza al clan Aizu.

La genrazioni "sarebbero" rispettivamente attive nel 1840-8, 1860-1, 1861-4.

Ma su questo forgiatore ci sono diverse problematiche rispetto alle datazioni, perchè si sono lame firmate dalla fine del '50 alla fine del '70.

Tuttavia, si parla di un Munetoshi shodai, presunto fratello maggiore di Koyama Munetsugu che però era attivo nel 1830, e quindi questo shodai potrebbe esserne o un figlio o un semplice studente. La vicenda non è chiara. Poi ci sarebbe un nidai che muore invece nel 1888. Di un terzo Munetoshi non abbiamo notizie, ma forse si tratta dello stesso Munetoshi nidai.

Sicuramente il più famoso è quotato è quello che si firma "shirakawa ju katayama munetoshi".

Comunque, dovresti trovare maggiori notizie qui http://www.to-ken.co...gister/No88.htm e qui http://nihontoclub.c.../node/Munetoshi

Ma forse il Munetoshi cui ti riferisci potrebbe essere un altro.

 

 

:) Musashi più di quello che mi hai scritto tu.... prostro.gif Grazie, mi ero quasi dimenticatodella vostra preparazione ancora complimenti :)

 

Te la posto, se posso... così la vedete:

10535-2.jpg

 


Il pensiero sul non pensiero...

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fatti mandare una foto fatta con luce radente solare. E' meno bella ma vedi se quella trama bianca sono segni di stanchezza. E' successo ultimamente con una lama di Aoi che con la foto fighetta sembrava bella, ma ora il compratore vuole restituirla.

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Occhio anche a quel ware tremendo che si vede nella terza foto sul sito del venditore... I kitae ware tendono a peggiorare con un eventuale togi.

Costa poco ma costa quello che vale; 70 cm con un prezzo del genere dovrebbero far suonare il campanello d'allarme.

 

Se accetti un consiglio, per quella cifra compra un wakizashi in forma e certificato. Quando ti stanchi farai meno fatica a venderlo. Poi i soldi sono tuoi e ci fai quel che vuoi :ok:

Modificato: da Lorenzo

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Anche secondo me devi stare attento.

La lama è apprezzabile anche così e ha una forgiatura molto originale, tuttavia si vede che è stanca parecchio. Il kawagane è al lumicino e credo che con un eventuale altra politura ti perdi quasi tutto, si vedono divetrsi buchetti di shingane e ware a profusione.

Anche il nakago è stato modificato, si vede una differenza di materiale nel sabi-kiwa dovuta a un suriage ( si può veder chiaramente che l'ana è in una zona senza yasurime) e forse pure la mei è tagliata nell'ultimo kanji.

 

Valuta bene, a livello di valore non è granchè quindi devi pensare se veramente ti piace.



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Anche secondo me devi stare attento.

La lama è apprezzabile anche così e ha una forgiatura molto originale, tuttavia si vede che è stanca parecchio. Il kawagane è al lumicino e credo che con un eventuale altra politura ti perdi quasi tutto, si vedono divetrsi buchetti di shingane e ware a profusione.

Anche il nakago è stato modificato, si vede una differenza di materiale nel sabi-kiwa dovuta a un suriage ( si può veder chiaramente che l'ana è in una zona senza yasurime) e forse pure la mei è tagliata nell'ultimo kanji.

 

Valuta bene, a livello di valore non è granchè quindi devi pensare se veramente ti piace.

 

Grazie, sapevo sareste stati precisi e utilissimi :) Per curiosità mi faccio mandare una foto normale alla luce... Grazie a tutti

:arigatou:


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Mi sembrava di conoscerla questa foto!

Allora, suggerirei a yatoshi di guardare la foto 4, è a luce (quasi) naturale e quei segni biancastri sembrano attenuarsi. Ci vorrebbe qualche immagine ambientale per togliersi ogni dubbio.

Il kitae ware c'è, non si può nascondere e si deve tenere in conto se ora o in un secondo momento si volesse procedere ad una politura che potrebbe aggravarne l'entità.

Tolto questo, la lama a me piace, più che bizen questa è di ispirazione soshu (d'altra parte anche Munetsugu studiava questa tradizione). La lama è certificata hozon però non sappiamo a quale Munetoshi si riferisce (bisognerebbe esaminare per bene il certificato) ma origami a parte la lama è ricca d'attività, è costellata di muneyaki in pieno stile soshu, ha diversi sunagashi (comuni in bizen), chikei, insomma...la lama non è regalata ma neppure un cattivo affare (c'è sempre l'incognita dello stato del tessuto), per non dire anche del fatto che c'è pure il koshirae (e questo - giudizi a parte - influisce sul prezzo rispetto ad una lama in shirasaya)

Poi qui sul forum, quando ci si sottopone una lama super o ultra critici, questo non significa scaricare o degradare la spada ma metterne in evidenza i punti "deboli", è forse il nostro "mestiere" e comunque meglio sottolineare i contro prima per non aver sorprese ex post.

Poi ti consiglio comunque, tolti gli ultimi dubbi, di prendere la spada solo se ti piace, se ti attrae, se vuoi comprarla tu, screma la tua volontà dalle opinioni degli altri (a parte i rilievi tecnici e oggettivi) e vedrai che, una volta effettuato l'acquisto piacerà la lama a te e anche agli altri, anche dei più critici. Ti parlo per esperienza personale


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Il certificato di questa spada è disponibile al seguente indirizzo http://www.bidders.co.jp/item/148834134

Si può anche notare a che prezzo è stata acquistata e fare un paragone con quello chiesto adesso dal negozio che ne è in possesso. Mi sembra che solamente la tsuba sia stata sostituita.

 

Purtroppo il kanteisho non ci è d'aiuto per capire di quale Munetoshi si tratti, l'unica cosa che sappiamo è che la lama è valutata come hozon tōken. La mia ipotesi è comunque quella che sia un lavoro del Munetoshi attivo tra il 7° anno dell'Era Kaei (1854) e e l'Era Keiō (1865-1868), il cui nome era Isaburō. Ritengo ciò per due motivi, uno storico ed uno tecnico. Durante il Bakumatsu si definirono in maniera nettissima gli opposti schieramenti che avrebbero poi dato il via alla Guerra di Boshin (1868-1869): i sostenitori dello Shōgun e i lealisti dell'imperatore (gli shishi). Anche molti spadai aderirono ad una delle due fazioni: il clan di Aizu era in assoluto quello che maggiormente sosteneva la legittimità dello Shōgun, tanto che a Matsudaira Katamori (9° daimyō del feudo di Aizu) era affidato il compito di proteggere la città di Kyōto dalle insurrezioni degli shishi. Era dunque importante per uno spadaio della provinca di Mutsu incidere Ai Hanshin (ossia uomo dello han di Aizu) qualora fosse stato investito di tale titolo. Dal punto di vista puramente tecnico mi permetto di insinuare che si tratti di questo tōshō dal momento che sia i kanji utilizzati nella mei che la forma del nakago (e il kiri di tipo katte sagari) ricalcano le opere del maestro Koyama Munetsugu :arigatou:

Modificato: da sandro

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tsuba sostituita con una peggiore oltretutto

Caspita Meglio della CIA :) ma oi oi,,,,,,,, su Aoiart il koshirai è differente?????? Strano... ma le trovo tutte io le lame ambigue :pescifaccia:


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Mi sembrano differenti solamente tsuba e seppa, per il resto non credo sia stato modificato nulla :arigatou:

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Mi sembrano differenti solamente tsuba e seppa, per il resto non credo sia stato modificato nulla :arigatou:

 

La hanno cannibalizzata di tsuba, forse valeva più della lama 17gocciolone.gif


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La hanno cannibalizzata di tsuba, forse valeva più della lama 17gocciolone.gif

 

Vedo ora il prezzo di origine :) va be... l ho un pò idealizzata diciamo... è che dalle foto di studio, riescono sempre a nascondere(a quelli meno o poco esperti come me) le reali caratteristiche/difetti... grazie a tutti, nel collezionare questi bellissimi oggetti è impagabile avere voi come consulenti. Spero un domani di ripagarvi... Io posso solo aggiustarvi la schiena qualora...(ma spero di no ovviamente) felice.gif A presto.. aaarigatou.gif

 

P.S. X Sandro OT: Essendo stato via per mesi mi sono perso il tuo viaggio e presumo ovviamente tu sia ritornato... Ti saluto un abbraccio.


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Hai ragione Yatoshi, ora sono di nuovo in Italia. Sono dovuto rientrare in seguito all'emergenza nucleare. Ciononostante, avendo ricevuto ottime notizie dall'ambasciata, tornerò in Giappone entro fine mese :arigatou:

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Una curiosità su questa lama...

Essendo relativamente recente, fine shin-shinto inizio gendaito, ovvero

possedendo all'incirca una centocinquantina d'anni e dando per acclarato

che quelli che si vedono sono kitae-ware e che il kawagane ha circa uno

spessore di 3/5 millimetri ed escludendo che comunque in questo breve

(per una Nihonto) lasso di tempo possa avere subito al più di 2/3 politure,

secondo voi perchè ha tali e tante aperture ?

E' ha causa di una sua Non corretta realizzazione d'origine oppure è a causa

di particolari eventi traumatici che l'hanno colpita nell'arco della sua pur

breve vita.

Io propenderei per la seconda ipotesi, ma forse mi sfugge qualcosa che da solo

non riesco a decifrare e che magari contiene la risposta.

:arigatou:


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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Una curiosità su questa lama...

Essendo relativamente recente, fine shin-shinto inizio gendaito, ovvero

possedendo all'incirca una centocinquantina d'anni e dando per acclarato

che quelli che si vedono sono kitae-ware e che il kawagane ha circa uno

spessore di 3/5 millimetri ed escludendo che comunque in questo breve

(per una Nihonto) lasso di tempo possa avere subito al più di 2/3 politure,

secondo voi perchè ha tali e tante aperture ?

E' ha causa di una sua Non corretta realizzazione d'origine oppure è a causa

di particolari eventi traumatici che l'hanno colpita nell'arco della sua pur

breve vita.

Io propenderei per la seconda ipotesi, ma forse mi sfugge qualcosa che da solo

non riesco a decifrare e che magari contiene la risposta.

:arigatou:

 

 

:) Penso sia tutto più semplice!!!!

Intanto le politure non sono cosa proprio leggera e le lame non sono prorpio nate per esser polite 3/4 volte....

Poi Gendaito lasciamo stare, non centra nulla, è un altro periodo se pur a noi sucessivo per quella lama lontanissimo! :)

 

 


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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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