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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

KUBIKIRI

Consigli testi su tatuaggio giapponese

Messaggi consigliati

Qualcuno di voi saprebbe indicarmi se c'è un testo in italiano che tratta specificamente di tatuaggi giapponesi? Che non sia però solo una raccolta di immagini di tatuaggi esistenti, ma che vada proprio a trattare il significato filosofico di ogni figura e della combinazione tra di esse, il modo tradizionale per realizzarli e quale classe sociale usava tatuarsi determinate figure piuttosto che altre, e magari le aree del corpo che venivano tatuate tradizionalmente. Vorrei capire cosa è "tradizionale" e cosa è una "deformazione moderna". Anche qualche link va bene!

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Qualcuno di voi saprebbe indicarmi se c'è un testo in italiano che tratta specificamente di tatuaggi giapponesi? Che non sia però solo una raccolta di immagini di tatuaggi esistenti, ma che vada proprio a trattare il significato filosofico di ogni figura e della combinazione tra di esse, il modo tradizionale per realizzarli e quale classe sociale usava tatuarsi determinate figure piuttosto che altre, e magari le aree del corpo che venivano tatuate tradizionalmente. Vorrei capire cosa è "tradizionale" e cosa è una "deformazione moderna". Anche qualche link va bene!

io ho trovato questo. spero che possa andar bene. http://www.giapponizzati.com/2010/03/01/lhorimono-larte-del-tatuaggio-tradizionale-giapponese/


Tutta una vita non basta ad un artista per dare alla luce le opere che si trovano nella sua mente.

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In italiano è stato pubblicato per la Luni editrice un bel libro scritto dal tatuatore Maurizio Fercioni dal titolo "Horyoshi III L'arte del tatuaggio Giapponese"

 

 

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Ho letto che i tatuaggi in Giappone all'origine si distinguevano in due tipi diversi con due significati dissimili, infatti si differenziano gli irezumi, da "ireru" inserire e "sumi" inchiostro nero, che erano i tatuaggi con i quali venivano marcati i criminali, disegnati in parti visibili del corpo, quale la fronte, un marchio della società, e vi erano gli horimono da "horu" inscrivere "mono" qualcosa, che erano come i tatuaggi d'oggi, fatti per il solo gusto personale. Oggigiorno i due termini hanno lo stesso significato, anche se il termine horimono è considerato più educato rispetto all'altro.

In rete ho trovato indicazioni ad una discreta bibliografia ma, sono tutti libri in inglese che promettono informazioni importanti e qualificate all'indirizzo

http://www.tattoo-source.com/booklistings/japanese-tattoo-books.html Mi dispiace non poter essere di ulteriore aiuto aaarigatou.gif

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Libri ne conosco uno solamente, di uno dei grandi tatuatori di Tokyo, del quale peró non ricordo il nome ma provo a darti un consiglio sull'esecuzione dettato dall'esperienza personale:

 

Trova innanzi tutto un tatuatore di fiducia, consultane il piú possibile, vedi i lavori fatti, chiedi un'opinione ai loro clienti, verifica che la specialitá del tatuatore siano proprio i tatuaggi giapponesi e non per ultimo chiedigli quali colori utilizza: oggi sono presenti sul mercato colori fatti soltanto con sostanze naturali, quindi non nocive; costano di piú ma ne vale certamente la pena. Trova poi quello che sará il soggetto del tuo tatuaggio, raccogli materiale, disegni, fotografie e quant'altro serva per comporre il risultato finale. Con tutto questo materiale alla mano, parla con il tatuatore, spiegagli nei dettalgli cosa vuoi, dove lo vuoi e in che stile e lascia che il tatuatore lavori, componga il tuo tatuaggio secondo le indicazioni fornite. I veri tatuatori a mio avviso, sono quelli che lavorano insieme al cliente e creano tatuaggi unici di volta in volta. Una volta che il tatuatore avrá buttato giú il disegno rivedilo con lui, correggilo insieme a lui, anche 100 volte, fino a quando non sarai pienamente soddisfatto del risultato. Se é un vero tatuatore, ripeto, per lui non sará un problema tornarci sopra, anche 100 volte, pur di centrare in pieno quanto desideri tatuarti. Una volta raggiunto il risultato prendi il disegno e attaccalo in un posto dove tu lo possa vedere tutti i giorni, tutti i momenti: se dopo un paio di mesi che te lo ritrovi davanti sarai ancora convinto di quel disegno probabilmente é davvero il tatuaggio che fa per te. Una volta convinto del disegno quindi, il primo giorno in cui comincerai il tatuaggio, il tatuatore dovrá riportartelo sul corpo e anche qui presta molta attenzione al risultato. Ció che é su carta non é detto che abbia lo stesso effetto una volta riportato sulla pelle: la conformazione del corpo puó far si che alcune parti non tornino bene o risultino diverse o deformate rispetto alla versione cartacea, quindi chiedigli di eseguire tutte le modifiche necessarie affinché tu ne sia pienamente soddisfatto.

Spero possa esserti utile,

Emiliano


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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Libri ne conosco uno solamente, di uno dei grandi tatuatori di Tokyo, del quale peró non ricordo il nome ma provo a darti un consiglio sull'esecuzione dettato dall'esperienza personale:

 

Trova innanzi tutto un tatuatore di fiducia, consultane il piú possibile, vedi i lavori fatti, chiedi un'opinione ai loro clienti, verifica che la specialitá del tatuatore siano proprio i tatuaggi giapponesi e non per ultimo chiedigli quali colori utilizza: oggi sono presenti sul mercato colori fatti soltanto con sostanze naturali, quindi non nocive; costano di piú ma ne vale certamente la pena. Trova poi quello che sará il soggetto del tuo tatuaggio, raccogli materiale, disegni, fotografie e quant'altro serva per comporre il risultato finale. Con tutto questo materiale alla mano, parla con il tatuatore, spiegagli nei dettalgli cosa vuoi, dove lo vuoi e in che stile e lascia che il tatuatore lavori, componga il tuo tatuaggio secondo le indicazioni fornite. I veri tatuatori a mio avviso, sono quelli che lavorano insieme al cliente e creano tatuaggi unici di volta in volta. Una volta che il tatuatore avrá buttato giú il disegno rivedilo con lui, correggilo insieme a lui, anche 100 volte, fino a quando non sarai pienamente soddisfatto del risultato. Se é un vero tatuatore, ripeto, per lui non sará un problema tornarci sopra, anche 100 volte, pur di centrare in pieno quanto desideri tatuarti. Una volta raggiunto il risultato prendi il disegno e attaccalo in un posto dove tu lo possa vedere tutti i giorni, tutti i momenti: se dopo un paio di mesi che te lo ritrovi davanti sarai ancora convinto di quel disegno probabilmente é davvero il tatuaggio che fa per te. Una volta convinto del disegno quindi, il primo giorno in cui comincerai il tatuaggio, il tatuatore dovrá riportartelo sul corpo e anche qui presta molta attenzione al risultato. Ció che é su carta non é detto che abbia lo stesso effetto una volta riportato sulla pelle: la conformazione del corpo puó far si che alcune parti non tornino bene o risultino diverse o deformate rispetto alla versione cartacea, quindi chiedigli di eseguire tutte le modifiche necessarie affinché tu ne sia pienamente soddisfatto.

Spero possa esserti utile,

Emiliano

 

Emiliano in questi giorni ho trovato un tatuatore qui a Roma che è specializzato in tatuaggi giapponesi eseguendoli però "all'occidentale" cioè con la pistola per tatuaggi. Questo non è un peroblema per me, primo perchè non sento la necessità di provare per forza un dolore immane, secondo perchè ci vuole molto meno tempo e terzo il costo è relativamente minore. Senza contare che sarebbe troppo complicato per me far fare tutto ciò ad un maestro del tatuaggio tradizionale giapponese. Per gli inchiostri ho anche risolto, quelli usati da lui sono ottimi, poi ho visto già altri suoi lavori e parlato e visto i tatuaggi di due suoi clienti. Ma parlando con lui si sono moltiplicati i miei dubbi: mi ha confermato il fatto che a tatuarsi erano piuttosto altre classi sociali che i samurai... tipo molte foto d'epoca che mi ha fatto vedere erano di tatuaggi fatti sui corpi di portatori d'acqua... ecco non è proprio quello che vorrei io... preferirei un tatuaggio che incarni più lo spirito del guerriero e il valore dell'onore e del coraggio, dell'evanescenza della vita... A tal riguardo mi ha consigliato di documentarmi (e per questo chiedo il Tuo aiuto e quello di tutti coloro che sono stati gentilissimi nel rispondere) sul tatuaggio specifico dei samurai. Molti samurai tatuati sono infatti rappresentati nell'atto di combattere in molte stampe e a quanto mi è stato riferito dal tatuatore pare che un samurai abbia decretato che alla sua morte la sua pelle fosse conservata in un museo proprio perchè decorata da un tatuaggio molto grande. Sapete niente di questa macabra storia? Quindi ora inizia la ricerca del soggetto contando che vorrei coprire la schiena lasciando scoperta la parte centrale del torace e non vorrei scendere oltre le ginocchia e i gomiti.

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Secondo me dobbiamo fare un paio di passi indietro. Io innanzi tutto non darei per scontata l'associazione tatuaggio/samurai. Se di samurai tatuati ce ne sono stati, questi non seguivano una regola ben precisa e non sono da prendersi come regola generale. Sono incline a pensare il contrario, il samurai tatuato sia un "arricchimento culturale" recente dato da fumetti, cinema o quant'altro. Se poi parliamo delle foto in seppia colorata, di cui anche quelle nel post dedicato a Felice Beato (http://www.intk-toke...h=1), per la maggior parte sono ricostruzioni indoor di scene di vita quotidiana molto spesso macchinose, dove il soggetto in questione era probabilmente un normale cittadino vestito da samurai sul cui corpo il tatuaggio era stato disegnato per l' occasione. Inoltre, una delle cose che saltano subito all' occhio nell' approfondire la cultura giapponese è la scarsa attinenza di vedute tra il mondo orientale e quello occidentale, per cui non aspettarti di trovare il "tatuaggio del samurai", con un guerriero immerso in una scena cruenta che brandisce una tachi. I significati sono molto diversi tra i due mondi e l'idea occidentale di ciò che potrebbe tatuarsi un samurai certamente non rispecchia quella giapponese, per cui, se mai ce ne fossero, potresti scoprire che il samurai abbia tatuato sulla schiena un sasso e una tazza di te. Esempio lampante di questo sono le carpe: a forza di vederle ci siamo abituati ad accettarle come possibile tatuaggio giapponese, ma nessun occidentale (pochi almeno) si tatuerebbe di sua iniziativa un pesce sul petto. A mio avviso ti merita abbandonare l' idea di trovare il tatuaggio caratteristico dei samurai e, se vuoi qualcosa che incarni la vita del guerriero come la intendiamo noi, ti conviene scegliere un soggetto di tuo gradimento e procedere ad elaborarlo. Mi pare di averla sentita la storia della pelle tatuata...converrai che va contro a tutti i principi Bushi cari ai veri samurai, che predicavano una vita rigida e austera. Se questo soggetto è mai esistito penso sia da collocarsi nel decadentismo del XIX secolo, probabilmente un disoccupato per il quale gli antenati hanno rifatto suppuku nella tomba. Personalmente, se ne hai la possibilità ti consiglio di metterti alla ricerca di un fukurotoji, all'interno molto spesso si trovano disegnate bellissime scene ad hennè, tradizionali e cariche di significato.


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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A mio modesto parere il tatuaggio non c'entra proprio niente con il bushido, con la filosofia dei samurai e neanche molto con l'estetica propria della figura del samurai.

La filosofia artistica del samurai è basata sull'effimero, sul rigore verso sè stessi e secondo me il tatuaggio ha un significato opposto, di rendere perenne qualcosa e di trasformare il proprio corpo.

 

I tatuaggi su tutto il corpo come indichi tu invece sono proprio tipici degli yakuza...



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A mio modesto parere il tatuaggio non c'entra proprio niente con il bushido, con la filosofia dei samurai e neanche molto con l'estetica propria della figura del samurai.

La filosofia artistica del samurai è basata sull'effimero, sul rigore verso sè stessi e secondo me il tatuaggio ha un significato opposto, di rendere perenne qualcosa e di trasformare il proprio corpo.

I tatuaggi su tutto il corpo come indichi tu invece sono proprio tipici degli yakuza...

 

Credo proprio che Kubikiri sia fuori strada, ho riportato soltanto l'ultimo intervento di YamaArashi ma quoto completamente quanto scritto da Emtolor.

Tatuaggi e samurai penso prorpio che siano due cose che vanno poco d'accordo se non posti addirittura in antagonismo tra loro nella Via del bushi carica di ben altri principi guida. aaarigatou.gif

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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(proverbio popolare giapponese)

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