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all ombra delle foglie

krav maga...non sclerate n

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Io penso che abbiamo sviscerato di tanto il KM, sotto tutti i punti di vista, ma come in ogni cosa, ognuno la vede in modo personale esaltando questo o quell'altro aspetto, la questione del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto per intenderci, sono state dette tante cose giuste da parte di tutti, ed evidenziate le prerogative positive quanto quelle negative.

 

Può piacere o essere criticato a seconda della rispondenza con i personali canoni di giudizio.

 

Che sia marziale non credo ci siano dubbi, tenendo poi conto che "L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana, svolta singolarmente o collettivamente, che porta a forme creative di espressione, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza" possiamo dedurre che il KM è un'arte marziale.

 

Che nel praticare il KM ci siano delle evoluzioni negli anni lo ritengo scontato, sia per quanto riguarda le tecniche che possono essere migliorate e rese più efficaci, sia per quanto attiene la persona per il grado di apprendimento, velocità di realizzazione, precisione, ecc. ecc.

 

Per il resto è stato detto da più fonti che l'unica filosofia che la distingue è quella dell'annientamento rapido e spicciolo dell'avversario, creato per situazioni di guerra non può essere altro, ma anche l'uso della spada giapponese in un raffronto tra individui mirava a colpi veloci e a sorpresa, tentando spesso di risolvere soltanto con l'estrazione e taglio conseguente.

 

Per quanto mi riguarda non vedo di buon occhio che per quantificare il grado di apprendimento abbiano mutuato le cinte dalle AM orientali (obi), francamente, lo vedo anacronistico ed inappropriato.

 

E' nella norma la creazione di federazioni a cui aderire, la gestione politica (gruppi di potere) ed economica di una AM, supportata da tessere e versamenti in denaro, anche se rappresenta il peggio è giocoforza da sopportare per aderire ad un sistema che altrimenti non consentirebbe la fruizione di una A.M. qualsiasi. aaarigatou.gif

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Io penso che abbiamo sviscerato di tanto il KM, sotto tutti i punti di vista, ma come in ogni cosa, ognuno la vede in modo personale esaltando questo o quell'altro aspetto, la questione del bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto per intenderci, sono state dette tante cose giuste da parte di tutti, ed evidenziate le prerogative positive quanto quelle negative.

 

Può piacere o essere criticato a seconda della rispondenza con i personali canoni di giudizio.

 

Che sia marziale non credo ci siano dubbi, tenendo poi conto che "L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana, svolta singolarmente o collettivamente, che porta a forme creative di espressione, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza" possiamo dedurre che il KM è un'arte marziale.

 

Che nel praticare il KM ci siano delle evoluzioni negli anni lo ritengo scontato, sia per quanto riguarda le tecniche che possono essere migliorate e rese più efficaci, sia per quanto attiene la persona per il grado di apprendimento, velocità di realizzazione, precisione, ecc. ecc.

 

Per il resto è stato detto da più fonti che l'unica filosofia che la distingue è quella dell'annientamento rapido e spicciolo dell'avversario, creato per situazioni di guerra non può essere altro, ma anche l'uso della spada giapponese in un raffronto tra individui mirava a colpi veloci e a sorpresa, tentando spesso di risolvere soltanto con l'estrazione e taglio conseguente.

 

Per quanto mi riguarda non vedo di buon occhio che per quantificare il grado di apprendimento abbiano mutuato le cinte dalle AM orientali (obi), francamente, lo vedo anacronistico ed inappropriato.

 

E' nella norma la creazione di federazioni a cui aderire, la gestione politica (gruppi di potere) ed economica di una AM, supportata da tessere e versamenti in denaro, anche se rappresenta il peggio è giocoforza da sopportare per aderire ad un sistema che altrimenti non consentirebbe la fruizione di una A.M. qualsiasi. aaarigatou.gif

 

 

 

numerouno.gif

 

 

 


Il pensiero sul non pensiero...

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Non potendo che concordare con quanto detto da Musashi.

 

Arte Maziale a mani nude(o vuote se si preferisce), intesa come arte di Combattimento

nel senso stretto del termine nonchè in quello di origine, lo è molto di più il KM

di tante altre AM che oggi si sono piegate ad esigenze sportive, commerciali, o prettamente

filosofiche.

 

Il KM, visto che di questo stiamo parlando, mira ad annientare rapidamente e nel

modo più rapido e letale(ricordo che spesso le sue tecniche provocano danni

irreversibili a varie parti del corpo) il nemico, punto.

Che poi queste tecniche vengano adattate per la difesa personale in ambito civile

ben venga, semprechè ci siano istruttori qualificati e illuminati sul cosa insegnare

e a chi.

 

Il Kraw Maga oggi è quello che erano una volta Arti Marziali come il Ju-Jutsu e il Karate,

solo per citare due delle AM Giapponesi più praticate, ma oggi, e per forturna direi,

con la trasformazione da il solo "Jutsu" al "Do" l'unico avversario da annientare è

il propio IO. Questa è la grande trasformazione delle AM che Maestri come Funakoshi e

Ueshiba, solo per citarne due tra i più grandi, si sono sforzati di intraprendere per tutta

la durata delle loro vite, riuscendo a trasformare un'Arte che da la Morte in un'Arte per Vivere

più pienamente ogni giorno della propia vita.

 

 

Una cosa è apprendere correttamente una tecnica e apprendere come metterla in pratica nel modo

migliore e più efficace possibile.

Questo è Jutsu.

 

Una cosa è utilizzare questa tecnica "anche" come disciplina interiore per migliorare se stessi

e per rapportarsi agli altri e al mondo intero rendendolo un posto migliore in cui vivere.

Questo è Do.

 

 

Mi sembra che la differenza sia notevole.

 

 

 

Mi trovo in pieno accordo anche con Pacifico;

Arte, tecnica, sistema, metodo, ecc. la si chiami come si preferisce, cambia il

solo nome ma non la sostanza. Tutto scorre e tutto cambia(Panta Rei dicevano i Greci),

non vedo perchè l'arte del combattere debba essere un'eccezzione a questa regola.

Che si combatta a mani nude con una clava o armati di laser non vedo perchè questa

non debba essere sempre definita Arte del combattere.

 

 

Il Jet-Kune-Do che ha citato YatoshiAmenutsu è per molti versi simile al KM, difatti anchesso è una

sintesi quasi "ergonomica" di varie disclipline del combattere che il grande Sifù Lee fuse

assieme per ottenere un'Arte Marziale quasi essenziale, direi scientifica, ma sicuramente

molto efficace e senza fronzoli.

"La stoccata di dita diretta agli occhi, questa è la sintesi del mio sistema, questo è il JKD".

BL

 

 

Non me ne volere Te-Do ma quando tu affermi:

"Credo sia errato sostanzialmente distinguere il Jutzu dal DO , definendo uno :"tecnica"

e l'altro "via". Arte Marziale è utilizzare la parte "guerriera" per migliorarsi nello

spirito, crescere eticamente."

 

Esplichi la differenza, o più correttamente l'evoluzione, tra il Jutsu e il Do.


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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Permettetemi di aggiungere ancora una cosa;

 

Si ha un ottimo esempio di distinzione tra quello che è solo Jutsu con quello che è

anche Do non solo tra le Arti Marziali ma anche tra i suoi praticanti.

L'esempio è quanto sta avvenendo ora nel tread più caldo del momento in altra sezione

a proposito di una transazione di vendita per una lama.

La differenza tra la tecnica(Jutsu) e l'etica(Do) in questo caso è più che mai lampante.

Io non discuto della prima ma per quanto riguarda la seconda... beh è meglio che lasciamo stare.

Se poi le cose torneranno a posto, forse avremo meno della prima ma sicuramente più della seconda

e ne avremo beneficiato tutti.

 

Chiedo scusa per l'off-topic parziale, ma d'altra parte siamo nella sezione giusta. :hihi:


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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In realtà non vi fu mai periodo in cui l'etica si distinse dalla pratica . Basti ricordare: Bushido guerriero di forte influenza ZEN, Bushido Confuciano, Bushido nazionale. Ricordare che perfino TENO in passato fu forgiatore . Se per jitsu si intende usare come boscaiolo allora si può fare la differenza con Do

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In realtà non vi fu mai periodo in cui l'etica si distinse dalla pratica . Basti ricordare: Bushido guerriero di forte influenza ZEN, Bushido Confuciano, Bushido nazionale. Ricordare che perfino TENO in passato fu forgiatore . Se per jitsu si intende usare come boscaiolo allora si può fare la differenza con Do

 

Anche nel bushid0 più profondo.... era tutto più pratico!!!! Scusate ma.... aaarigatou.gif

 

 

 


Il pensiero sul non pensiero...

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La pratica come "via" richiede la verità più profonda: da sempre le azioni estreme hanno avuto valore solo se fatte in piena coscienza. (non vale come atto di eroismo l'azione accidentale). La pratica del combattimento tanto è letale , tanto richiede una presa di responsabilità , portare la spada significa anche essere responsabili. Si crede eroneamente che vi siano due vie , una per la pratica che contempla l'efficacia e una per lo "spirito" dove il gesto non abbia un riscontro pratico. Chi sostiene che: Il Kendo moderno è un combattimento vero con spada finta , e lo Iaido un combattimento finto con spada vera, in realtà non ha capito nulla. Questo principio vale anche per le "arti" di combattimento a mani vuote. La grande differenza la fa l'intenzione, la consapevolezza che un gesto comporta, quando sono consapevole che il gesto non avrà conseguenze definitive , allora viene meno anche il senso di responsabilità. Nella tradizione Giapponese bisogna distinguere il fine che il Bushido ha avuto, in particolare con il Bushido nazionale dopo il 1868 molte "arti" sono state utilizzate non più in modo "arcaico" ma piuttosto per creare uno spirito nazionale. E qui che nasce il Karate moderno Judo ecc. il resto è storia presente.

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In realtà non vi fu mai periodo in cui l'etica si distinse dalla pratica .

 

In realtà non vi fu mai un periodo dove l'etica fosse sempre unità alla pratica,

ne mai vi sarà.

 

Basti ricordare: Bushido guerriero di forte influenza ZEN, Bushido Confuciano, Bushido nazionale.

 

Prima del 1600 e e dunque prima del cosidetto periodo di unificazione nazionale

e pace del Giappone il Bushido non era ne Zen ne Confuciano ed aveva molto poco

di etico. Sicuramente aveva già prima una sua Via ma era una via molto diversa da

quello che si intende oggi per essa.

 

Per quanto concerne l'altro tuo post seguente non posso che trovarmi pienamente in accordo con te.

Se la lama non è controllata dall'anima di chi l'impugna allora sicuramente si avranno grandi disgrazie.


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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La spada ha un legame stretto con lo Shinto che sta alla base etica della società giapponese ed è molto precedente al 1600. Anche prima di questo periodo 710-795 si parla di età d'oro del Buddismo. Una connotazione più chiara del Bushido si ha con il feudalesimo , Kamakura 1185-1336 , questo è il periodo del legame con lo zen. A partire dal 1600 a carico dei Tokugawa si impone una dottrina Neoconfuciana in quanto i dettami Confuciani erano già presenti, (bun bu riodo)

.La legge del Bushido è il dharma .il dovere inerente alla propria natura interiore . Inazo Nitobe . In questo senso è difficile comprendere un'etica che non appare conclamata , uniformata che subisce influenze religiose filosofiche rimanendone staccata. Questa condizione ha dato il là ad azioni sconsiderate e ad interpretazioni di parte come accade sempre nella storia.

 

In realtà non vi fu mai un periodo dove l'etica fosse sempre unità alla pratica,

ne mai vi sarà. in questo non concordo

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Il Termine Bushido fu usato per la prima volta solo dopo il 1600, dunque

nel periodo EDO e non prima. Sicuramente il concetto di "spirito cavalleresco"

nacque già nel periodo Kamakura(1192 - 1333), ma come ho già detto era qualcosa

di ben diverso da quanto concepito oggi come Via delle Arti Maziali.

 

Se poi per "spirituale" o "Etico" si considera il tagliare un contadino o un mendicante in due,

cosa che comunque prosegui anche nel periodo Edo, solo per saggiare il filo di una lama,

allora non discuto più.

 

 

-Le parole possono ferire, il silenzio può guarire. Sapere quando è opportuno parlare e quando invece tacere è compito dei saggi.

-La conoscenza può ostacolare, l’ignoranza liberare. Sapere quando è opportuno conoscere e quando ignorare è compito dei profeti.

-La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.

Suzume no Kumo, 1334.

 

Sicuramente è Spirituale ma sicuramente questa non è Etica ne tantomeno Via, o almeno non lo è per

quello che si considerata Oggi 'DO'.

 

Mi dispiace ma certe cose vanno capite da soli e non si possono spiegare.

 

Rispettosamente.

:arigatou:


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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Sicuramente è Spirituale ma sicuramente questa non è Etica ne tantomeno Via, o almeno non lo è per
quello che si considerata Oggi 'DO'.

E indubbio il percorso evolutivo del Budo specialmente dopo la restaurazione Meiji , del quale si può discutere , e più facilmente comprendere, anche se piegato a ragioni diverse , moderne che si adatta ad una società più globalizata. L'etica del guerriero "Bushido" non si piega alla ragione, tantomeno alla politica.
-La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.
Suzume no Kumo, 1331.
Forse si intende che il guerriero deve agire con il "cuore" che svela quel dharma insito nell'uomo e di guardarsi dalle parole e pensieri che sono ingannevoli. Oyomei filosofo neoconfuciano sostiene che vi è un'etica insita nell'uomo che si esprime con l'azione istantanea ; non vincolata al pensiero.
La condivisione o meno è scelta individuale , si potrebbe anche discutere di cosa si intende oggi per Do, in occidente si agisce sotto il cappello etico dello stato, sorretto da valori religiosi. Questa situazione rende difficile la comprensione di altre realtà ma delle quali bisogna prendere atto.prostro.gif

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Sicuramente è Spirituale ma sicuramente questa non è Etica ne tantomeno Via, o almeno non lo è per

quello che si considerata Oggi 'DO'.

E indubbio il percorso evolutivo del Budo specialmente dopo la restaurazione Meiji , del quale si può discutere , e più facilmente comprendere, anche se piegato a ragioni diverse , moderne che si adatta ad una società più globalizata. L'etica del guerriero "Bushido" non si piega alla ragione, tantomeno alla politica.

-La lama, indifferente a parole, silenzio, conoscenza o ignoranza, taglia in modo netto. Questo è il compito dei guerrieri.

Suzume no Kumo, 1331.

Forse si intende che il guerriero deve agire con il "cuore" che svela quel dharma insito nell'uomo e di guardarsi dalle parole e pensieri che sono ingannevoli. Oyomei filosofo neoconfuciano sostiene che vi è un'etica insita nell'uomo che si esprime con l'azione istantanea ; non vincolata al pensiero.

La condivisione o meno è scelta individuale , si potrebbe anche discutere di cosa si intende oggi per Do, in occidente si agisce sotto il cappello etico dello stato, sorretto da valori religiosi. Questa situazione rende difficile la comprensione di altre realtà ma delle quali bisogna prendere atto.prostro.gif

 

Forse è proprio questo il punto, "prendere atto" rinunciando all assoluto e al "è così".... non c'è terreno mutevole come la via, vista da ogni allievo con una frequenza mentale diversa... bisogna solo osservare e capire quale è la propria, io non riesco ad esser così assolutista. aaarigatou.gif


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Forse è proprio questo il punto, "prendere atto" rinunciando all assoluto e al "è così".... non c'è terreno mutevole come la via, vista da ogni allievo con una frequenza mentale diversa... bisogna solo osservare e capire quale è la propria, io non riesco ad esser così assolutista.21.gif
LA PRATICA E' L'ASSOLUTO

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Forse è proprio questo il punto, "prendere atto" rinunciando all assoluto e al "è così".... non c'è terreno mutevole come la via, vista da ogni allievo con una frequenza mentale diversa... bisogna solo osservare e capire quale è la propria, io non riesco ad esser così assolutista.21.gif

LA PRATICA E' L'ASSOLUTO

 

Spiega, mi piace il punto di vista.... Martedì, per altro farò la prima lezione di haidong gumdo.... ;)


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La pratica è quello che fai , uomo di spada significa essere giudicato per le azioni. MU GA- MU SHIN significa nessun ego nessun spirito , quindi azione pura.

Non so cosa sia haidong gumbo perdona la mia ignoranza

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La pratica è quello che fai , uomo di spada significa essere giudicato per le azioni. MU GA- MU SHIN significa nessun ego nessun spirito , quindi azione pura.

Non so cosa sia haidong gumbo perdona la mia ignoranza

 

Una disciplina koreana, di ispirazione Taoista e con l'uso della spada giapponese... per me molto interessante..

Grazie per la risposta... ma continuo a dubitare delle certezze... ;)

 

http://it.wikipedia.org/wiki/Haidong_Gumdo


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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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