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sandro

Menkyo Kaiden ad un italiano

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Buonasera a tutti Voi,

ho atteso qualche giorno prima di intervenire per riordinare le idee dopo la mia esperienza in Giappone.

 

Innanzitutto grazie a tutti Voi per le parole di stima e per la considerazione che mi avete mostrato; mi hanno commosso. Grazie ancora!

 

Passando agli aspetti storici, per soddisfare qualche curiosità, confermo quanto già espresso da Sandro circa la assenza di ogni relazione tra la Tenshin Shinyō Ryū e la Tenjin Myōshin Ryū.

 

Quest’ultima koryū è rimasta praticamente nell’ombra per gran parte della sua vita e solo nel secolo scorso ha iniziato ad avere una certa visibilità.

Si tratta di una forma di “chōnin yawara”, cioè un tipo di jūjutsu per la classe media, una sorta di goshin –jutsu conservatosi prevalentemente in ambiente rurale, pur essendo la sua origine di tipo militare.

Infatti deriva dal Katayama Shindō Ryū, e nei suoi densho si cita chiaramente un Katayama Hōki no kami come suo fondatore (forse lo stesso Hisayasu), il quale dopo aver studiato anche Kashima Shindō Ryū diede origine a questo sistema.

Inizialmente il Tenjin MR era chiamato Eishin Ryū e si sviluppò ad Edo e zone limitrofe.

Nel periodo Bakumatsu, la 52° generazione, Takahashi Izumi Shōken Ryūsai cambiò il nome in Umemoto Ryū.

A tale riguardo il testo Bugei Ryūha Daijiten riporta solo un breve richiamo alla scuola Umemoto Eishin Ryū "presente ad Edo", mentre nulla viene detto in merito al Tenjin MR.

Takahashi portò il Tenjin MR nella regione del Nord-est (Tohoku), in particolare nel Sendai.

Nel 1856, la 53° generazione Iwai Yūsai Katsuaki modificò definitivamente il nome in Tenjin Myōshin Ryū, conservatosi fino ad oggi.

Nel tempo la trasmissione della scuola si è sviluppata lungo la seguente linea di insegnamento:

54° gen. Kimura Akira Masayuki (1898) e Aizawa Yōsuke Muneaki (1899);

55° gen. Satō Kōryū Katsuyoshi (1928)

56° gen. Onodera Murakusai Masataka (1966)

57° gen. Nakashima Atsumi (1998).

 

Ho ancora molte ricerche da effettuare sulla base dei dati riportati, come dicevo, nei densho della scuola.

Ad esempio mi piacerebbe approfondire se e che tipo di connessione sia esistita tra la Katayama e la Kashima Shindo Ryu, che sembra alquanto interessante.

Ed inoltre il numero di generazioni, considerando che nella Katayama, dal fondatore, nel 1610, all’ultimo sōke, sono intercorse solo 10 generazioni; le 57 della Tenjin sembrano eccessive.

Presumibilmente al di fuori della casta Buke le successioni procedevano diversamente e non è esclusa una sorta di voluta enfasi. A volte Nakashima sensei ipotizzava di dover diminuire di 40 unità la cifra globale per giungere ad un numero di generazioni (17 ad esempio) più plausibile.

 

Ma tant’è.

Mi aspetta sicuramente un intenso lavoro di studio tecnico e storico, carico anche di una certa responsabilità, se non altro per non deludere la fiducia dei miei insegnanti.

Non Vi nascondo che la sfida mi attrae.

 

Costantino Brandozzi

 

PS - qualche immagine interessante qui http://www.isononami.it/PAGINA%20TENJIN.html

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Grazie mille Sensei per la tua dettagliata spiegazione :arigatou:

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Grazie Sensei :arigatou:

 


"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) - "tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero"

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Grazie della precisazione e colgo l'occasione per rinnovare personalmente le mie più sentite congratulazioni



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Grazie mille per le delucidazioni, in effetti mi aveva incuriosito il numero così elevato di Soke e comunque nell'ultimo post ha spiegato molto bene le origini della T.MR!!! Buon lavoro per la sua personale ricerca, ci tenga informati !!!

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Sperando di fare cosa gradita aggiungo altre informazioni storiche tratte dal nr.12/1997 della rivista giapponese "Hiden Budō & Bujutsu" che ha pubblicato un interessante articolo a firma di Kenji Shimazu (caposcuola della Yagyu Shingan Ryu), del quale viene riportata una sintesi:

 

Katayama Hōki no Kami, dopo aver studiato in profondità il jūjutsu del Kashima Shindō Ryū ed aver rielaborato in seguito un nuovo schema, cambiò il nome Katayama Shindō Ryū in Eishin Ryū ed aprì un dōjō ad Edo. Nella società del tempo l’Eishin Ryū era ben noto come il Torite jūjutsu di Kashima, ma questa arte era stata trasmessa solamente ad un numero limitato di persone.

Da Edo la scuola fu portata nella regione del Tōhoku ad opera di un personaggio, Takahashi Izumi Masayoshi (Shōken) Ryūsai, del quale non si conoscono molti particolari della vita, frutto di una sorta di segretezza che ha circondato la sua esistenza.

Secondo una tradizione orale Takahashi Ryūsai si era nascosto nel feudo Date (nel Sendai); quando due ufficiali del Bakufu da Edo andarono a cercarlo, tutte le persone di quella terra si rifiutarono di collaborare e di fornire informazioni utili a svelare il suo nascondiglio. Gli ufficiali, fallito il loro tentativo, abbandonarono le ricerche e tornarono ad Edo. Takahashi Ryūsai in quella occasione provò un sentimento di gratitudine, modificò il proprio nome ed insegnò alla popolazione locale il bujutsu sotto forma di autodifesa (goshinjutsu). In base a questa storia, la popolazione locale di Wakuya (Miyagi-ken) continuò a mantenere uno stretto riserbo sulla storia personale del loro maestro e neanche si hanno informazioni sull’attività degli allievi.

Ma perchè ufficiali del Bakufu andarono a cercare Takahashi Ryūsai e perchè la gente del posto lo protesse?

A questi legittimi interrogativi è possibile fornire alcune risposte.

Sulla base di racconti di alcuni ronin di Mito, i Mito Rōshi, sembra che Takahashi Ryūsai sia stato coinvolto negli avvenimenti noti come Sakuradamongai no hen, che portarono all’assassinio del Tairō (Primo Ministro) Ii Naosuke, difronte la porta Sakurada del Castello di Edo, nel marzo 1860. Takahashi Ryūsai, stimato per la sua abilità, collaborò all’assassinio del Tairō, portò a termine i suoi obblighi e dopo scappò nella regione del Tōhoku, ove si nascose nel tempio Kokei-ji nel villaggio di Semine, prefettura Miyagi. Lì entrò nel Buddismo, divenne un monaco e si dice che si adoperò con zelo al servizio di preghiera per le anime. Un certo giorno, improvvisamente nella sperduta campagna del Tōhoku si presentarono due persone incaricate dal Bakufu di dare la caccia a coloro che erano stati coinvolti nell’assassinio del Tairō Ii. Ma, conosciuta la situazione, la popolazione locale continuò a tenere segreto il luogo ove era nascosto Takahashi Ryūsai.

Inoltre, esistono ancora documenti che chiariscono le connessioni tra Takahashi Ryūsai ed il villaggio di Semine, conservati dalla antica famiglia locale Sakamoto. Questi documenti, scritti direttamente da Takahashi Ryūsai, sono datati 4° mese del 3° anno Ansei, ovvero Aprile 1856, di quattro anni antecedenti gli avvenimenti del Sakuradamongai no hen, prima menzionati. La tradizione orale narra delle giudiziose soluzioni che Takahashi Ryūsai forniva nelle numerose circostanze in cui veniva consultato per risolvere difficili questioni e problemi vari della popolazione. Pertanto, in base a questi densho, prima che fossero avvenuti i fatti citati, tra Takahashi Ryūsai e la gente di Semine si era creato da lungo tempo un profondo legame di fiducia. E' comprensibile, quindi, la riservatezza della popolazione e lo scrupolo nel proteggere una persona stimata e fidata, tanto che, al fine di aumentarne la sicurezza, Takahashi Ryūsai venne trasferito dal Kokei-ji al tempio Zenkoku-ji di Wakuya che si trova nella città di Monougunkanan-chō, prefettura di Miyagi.

Anche la gente di Wakuya mostrò la stessa collaborazione e premura nel mantenere segreto il nascondiglio. Takahashi Ryūsai, provando un sentimento di gratitudine per la protezione ricevuta, cambiò completamente il nome Eishin Ryū che si era diffuso a Edo in Umemoto Ryū.

Il jūjutsu Katayama Shindō Ryū di Katayama Hōki no Kami, che aveva avuto una modificazione nella denominazione, da Takahashi Ryūsai venne insegnato ad Iwai Yūsai Katsuaki.

Iwai Yūsai, ricevuto il titolo di kaiden, apportò alcune innovazioni allo schema originale. Ma preoccupato di non creare problemi al suo maestro, cambiò nuovamente il nome della scuola in Tenjin Myōshin Ryū e lo trasmise alla gente dell’area di Wakuya.

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Grazie mille per l'approfondimento Sensei. Sarebbe opportuno che in un'eventuale edizione aggiornata del Bugei Ryūha Daijiten l'articolo in originale (ed anche altri studi) fosse riportato in modo da colmare la lacuna ora presente :arigatou:

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