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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Manuel Coden

Prima tsuba

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Partiamo dal presupposto che anche questi sono stati realizzati a stampo:

 

P1070143.jpg

 

Seconmdo voi sono falsi?

 

Secondo me no, sono stati realizzati così per poterli rendere più leggeri ed eventualmente poterne rifare delle copie che poi vengono ritoccate a cesello e pattinate.

Questo sistema è ed era conosciuto in Giappone ed è ancora insegnato nelle scuole d'arte di quel paese.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Infatti i miei dubbi sorgono dal fatto che, a quanto sembra, le fusioni non sono considerate come forma di artigianato genuino o artistico. Perché? per fare una fusione di qualità e artisticamente valida ci vuole comunque un bravo maestro che esegua lo stampo con le sue incisioni, e un fonditore esperto che riduca al minimo i difetti propri delle fusioni. La mia perplessità deriva dal fatto che si escluda a priori la fabbricazione per fusione delle tsuba ( almeno a livello di forma grezza da rifinire). Ma visto che non conosco l'argomento mi viene da pensare che in effetti le tsuba venissero tutte forgiate a mano da zero, cosa plausibile ma di cui non ho ancora nozione. Me lo confermate? grazie

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In Giappone ci sono meravigliosi artigiani che lavorano ancora su pezzi unici, è questo che porta avanti l'Arte della spada Giapponese, per noi tutte le lame fatte in modo tradizionale sono opere d'Arte, penso che questo non sia il modo migliore per un'approccio allo studio delle stesse.

Forse dovremmo dirci che solo poche sono opere d'Arte le altre sono magnifiche realizzazioni costruite in modo tradizionali ma non superano la soglia dell'artigianato di alto livello, naturalmente questo vale anche per tutti quei fornimenti che sono parte integrante di queste lame.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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In quanto oggetti oramai privati della loro identità primaria di arma, non possono essere che considerati oggetti artistici.



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La copia Owari è fusa, i menuki sono autentici e non sono fusi.

 

Ci puoi spiegare perchè secondo te non sono fusi?


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Che le parti interne siano state messe dopo lo so anche io, quello che però si vede in questi è la grana di fusione che viene fuori a contatto con il biscotto, e se c'è il biscotto non si può certo sapere se sono stati realizzati in pezzo unico o se ne sono state fate delle copie.

comunque questo non toglie niente al loro valore intrinseco, ammesso che ne abbiano


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Manuel, sono autentici e firmati (non vedo la firma) . Sono decenti, peccato siano un po' rovinati. Diciamo che come qualità sono un po' meglio di entrambe le tsuba.

 

Grazie per la tua valutazione :arigatou:

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Aggiungo una nuova tsuba con un soggetto particolare, un uomo con in testa una rana che indica dei fiori di crisantemo, sinceramente non ho idea di cosa dovrebbe rappresentare quindi se qualcuno ne ha idea mi illumini :happy:

Tsuba in ferro con inserti in rame, oro e una lega che tende al colore giallo verde (forse ottone? )

 

Dimensioni:

lunghezza: 71 mm

larghezza: 65 mm

Spessore: 4,3 mm

 

DSCF1853.jpg

DSCF1850.jpgDSCF1851.jpgDSCF1852.jpg

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Non conosco il significato della rana comunque quelli indicati non sono crisantemi ma è un ramo di pino

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Grazie Paolo della precisazione.

Grazie Lorenzo ora mi metterò alla ricerca di questo soggetto :arigatou:

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Partendo dalla osservazione di Lorenzo, il personaggio raffigurato dovrebbe essere Gama.

Gama, che fa parte dei Sennin (personaggi immortali, asceti, dotati di poteri magici ), un giorno curó un rospo che invece si dimostrò essere un demone.

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Grazie Paolo, in effetti ricercando entrambi i Sennin (Tekkai e Gama) ho trovato che spesso vengono ritratti assieme come nel seguente caso

picture2.jpg

 

Ma nella mia tsuba il personaggio che appare sembra una sorta di "fusione" tra i due, perchè ha un aspetto da ubriacone vagabondo e c'è lo spirito uscito dal corpo (sopra i rami di pino) che sono tipici di Tekkai, ma è presente anche il rospo che è segno distintivo di Gama.

 

Comunque la storia di Gama che ho trovato è diversa da come l'hai detta tu, nella mia versione Gama era un cacciatore di demoni errante, un giorno incontrò un demone il quale dopo essere stato sconfitto, per sfuggirgli entrò nel corpo di un rospo ma venne ferito e perse una zampa, a quel punto Gama impietosito non lo uccise ma lo curò ed il demone per gratitudine si offrì di aiutare la gente assieme a lui per redimersi.

Il rospo magico era in grado di vomitare oro e argento e così facendo Gama era in grado di aiutare la povera gente.

Per questa ragione è un segno di auspicio per successo e denaro.

 

Invece la storia di Tekkai è la seguente:

Tekkai era uno dei migliori discepoli del famoso filosofo cinese Laozi, era talmente abile che aveva il potere di scindere la sua anima dal suo corpo mortale.

Un giorno, dopo la morte del suo maestro, decise di mandare il suo spirito nell'aldilà per incontrarlo, ma stette via molto tempo e i suoi discepoli, credendolo morto, lo cremarono.

Al suo ritorno nel mondo terreno quindi non aveva più un corpo in cui entrare, quindi prese il primo corpo disponibile, quello di un vagabondo zoppo appena deceduto.

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Manuel, grazie per gli approfondimenti.

 

Relativamente alla tua tsuba, l'artista probabilmente ha voluto mantenere i simboli della coppia (rana e spirito) ma, per semplicità compositiva, ha scelto poi di rappresentare uno solo dei due (molto probabilmente Tekkai come hai già detto e come la borraccia, ricavata da una zucca, starebbe a convalidare).

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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