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benkei

La Lama E Il Rispetto

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Pur essendo un forte sostenitore degli "utilizzatori" delle nihonto ("fatte per essere sfoderate" ) la domanda mi sorge spontanea....ma chi utilizzerebbe una koto per tagliare bambù e tronchi di paglia scusate? :stare:

Voglio dire...io mi sentirei semplicemente terrorizzato anche al solo pensiero...tralasciando l'aspetto storico-culturale della spada (sfido chiunque a comprare un armatura del 16° secolo per andare a "giocare" ai live con il solo rischio di pigliare una mazzata con relativa bozza)...ma....e il rispetto per ciò che la rama rappresenta e ha rappresentato?

Non esistono forse apposite produzioni da utilizzare per tali pratiche(vedi battodo),giochi,autolesionismo?

Ripeto (sempre riguardo alle koto....ma anche una gunto della seconda eh...) finchè si parla di kata realizzati contro il vento posso comprendere (e approvo completamente)...per il resto....bhe...a parer mio sarebbero da confiscare.

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E perchè mai? Una spada acquista dignità solo per il fatto di essere stata costruita alcuni secoli fa? Si può fare battodo con una brutta spada koto già rovinata, mentre sarebbe un delitto farlo con una di Yoshindo.


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Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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Bhe....a mio parere...si...e il perchè a me risulta molto chiaro...semplicemente una koto ha attraversato periodi della storia umana in cui quasi sicuramente ha incontrato le carni e ha strappato la vita di qualche uomo.

Così come non mi sognerei mai di andare a caccia con un moschetto della prima guerra mondiale magari vecchio e abbandonato in qualche soffitta di qualche veterano (non solo per il rispetto verso chi l'ha usato e utilizzato nelle trincee ma anche verso chi è stato vittima dei suoi colpi) che magari non vale uno e una cicca...al contrario userei un fucile ultrasupermoderno o magari prodotto (visto che non stiamo parlando di robetta industriale) da un artigiano rinomato e qualificato e di fama mondiale che costa l'ira di dio.

Certo...dal tuo punto di vista (che condivido comqunque) anche usare una Yoshindo sarebbe una forma di mancanza di rispetto non solo verso la spada in sè ma anche verso il maestro che l'ha forgiata...ma resta il fatto che...(almeno per quel che si sà) una Yoshindo non ha mai incontrato il corpo di qualcuno.

Intendiamoci...non sto mettendo in dubbio la qualità dell'una rispetto all'altra...anzi...senza dubbio se dovessimo analizzare i fatti solo dal punto di vista tecnico-produttivo la koto rovinata e magari di pessima qualità la potremmo forse usare a mo' di roncola...ma qui io sto parlando da un punto di vista etico e storico.

Certo una spada del maestro incarna sicuramente tutti i valori, le tradizioni, e pure gli scontri e le battaglie che sono state combattute, ma concorderai spero che una koto ha molta piu' storia e sofferenza rispetto a una spada creata da Yoshindo.

E la sofferenza è quello per cui queste opere d'arte sono state create alla fine.

Altrimenti si finisce per assomigliare ai soggetti (citati nel collegamento) che come prima domanda pongono la fatale "ma quanto taglia?".

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Concordo si e no.

Innanzitutto in passato la domanda "ma quanto taglia" era non importante ma importantissima ed era questa la qualità che dava importanza ad una lama, vista non come opera d'arte ma come arma. Era la prima preoccupazione del committente.

Riguardo al rispetto, qui si sta parlando di raticare battodo, un'arte marziale, non di usarla come strumento agricolo o qualcos'altro di sminuente. Se una spada è già rovinata, non ci vendo niente di male ad utilizzarla per farci un'arte marziale che prevede che la lama si righi. Anche perchè allora cosa dovrebbe fare un praticante di battodo? Usare una spada nuova che costa dieci volte di più solo per non intaccare un supposto onore storico di una spada vecchia? O usare una spada made in Toledo? :gocciolone: Questo lo faccio io che mi diverto a tagliare il bambù ma non ho mai praticato battodo con un maestro... :laugh:


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Giuseppe Piva
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personalmente credo che una lama, di qualunque autore o periodo, debba essere usata nella pratica marziale. Se la si prende e la si infila su un katanakake su una mensola, a mio parere, se ne travia il significato. La pratica marziale permette di perpetuare i valori che hanno permesso alle lame di arrivare a tali livelli. In poche parole è un po' come tra un collezionista e un pittore. Il collezionista prende l'opera, la incornicia e la guarda. Il pittore la usa, la fa sua e magari essa rimane in un angolo del suo studio senza troppi riguardi. Una guarda, l'altro vive. E non sono io che lo dico, ma il Maestro Yoshiara (a spanne era la fine degli anni'70 detto a giornalisti della ABC, c redo)


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...si può fare battodo con una brutta spada koto già rovinata, mentre sarebbe un delitto farlo con una di Yoshindo.

 

secondo me il maestro Yoshihara non sarebbe tanto felice di sentire un'affermazione del genere, anzi...è sì consapevole di vendere le proprie spade in particolare e collezionisti che le terranno solamente esposte ma sarebbe molto più soddisfatto se le vendesse a soggetti che sicuramente le testerebbero e le userebbero per la pratica!

 

tornando al discorso uso-preservazione io penso che bisognerebbe conciliare i due interessi in gioco: da una parte la spada è nata, studiata e concepita per uccidere, per essere utilizzata nel modo più efficiente possibile relativamente alle esigenze che di volta in volta si presentavano sul campo di battaglia. E' bene non dimenticare che per il samurai la spada era un'arma, uno strumento per uccidere e non farsi uccidere, un vero prolungamento del proprio corpo (per questo si parla anche di anima del samurai); i gusti estetici sono solo un surplus e nessun samurai si sarebbe mai sognato di veder qualche decorazione in più sulla sua spada a discapito dell'efficienza in battaglia...

Solo in tempi recenti, cioè da quando il samurai si trasformò in un burocrate e la spada non fu più l'arma primaria nelle battaglie ma solo un cimelio di famiglia, si è cominciato a parlare di opera d'arte: la spada giapponese è entrata a far parte, a buon diritto, fra le opere d'arte per le sue peculiarità (hada, hamon, ecc...) che l'hanno resa famosa e rispettabile in tutto il mondo. Oltre i canoni estetici v'è poi da prendere in considerazione la storia: la storia dei samurai e delle famiglie che l'hanno posseduta, delle battaglie combattute, dei nemici uccisi, dei secoli trascorsi, degli avvenimenti ad essa collegati...

 

Si tratta di aver coscienza delle proprie azioni, tener presente che possedere una katana non significa solo disporre di un pezzo d'acciaio vecchio secoli, in grado di tranciare carne ed ossa ma vuol dire anche essere responsabile di una vera e propria eredità storico-artistica...un soggetto che sa cosa significa possedere una spada di valore -un soggetto maturo e responsabile- saprà benissimo conciliare i suddetti interessi e comportarsi di conseguenza

Modificato: da musashi

<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Pensavo alle altre culture.. anche loro hanno spade e guerre ciò nonostante le sensazioni che lasciano le nihonto a parer mio sono uniche e non credo che sia solo esclusivamente perchè sono state uno status symbol :glare:

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Nel senso che ai miei occhi non sono del tutto attrezzi :gocciolone:

Comunque il discorso è complicato e ogni uno ha i suoi punti di vista... è importante però tener conto del nostro contesto e della nostra cultura :wacko:

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:laugh: Mi aspettavo di essere crocefisso per aver promulgato l'utilizzo pratico delle nihonto e invece stavolta le reazioni sono state opposte!

Benkei, mi piacerebbe avere quella dichiarazione di Yoshindo; dove si può reperire?


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Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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:gocciolone: Se le spade potessero dire la loro troverebbero che tagliare canne di bambù e tatami non è propriamente gratificante,il destino di una spada anticamente era ben altro... :arigatou:

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Benkei, mi piacerebbe avere quella dichiarazione di Yoshindo; dove si può reperire?

 

 

Se guardi su "the craft of the japanese sword" c'è scritto qualcosa del genere, dove parla di prove di tameshigiri utilizzando koto shinto e gendaito.



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per come la vedo io una spada è una spada, per quanto bella raffinata e sepre un'arma

ovvero un grosso coltello per affettare le persone (detta mooolto volgarmente.... :gocciolone: )

antica o meno ha uno scopo e per esso deve essere usata..

capisco che oggi non si possa affettare le persone per provare una lama ......e si pratica battodo su canne o stuoie ma una spada è nata per tagliare, che senso avrebbe lasciarla appesa....

 

anche una ducati è una bella moto ma non per questo la metto su un katanakae e la mosto agli amici.... e basta se ho una ducati corro, per quanto mi è possibile... paragone terribile..

 

capico ci sia la paura di rovinare o rompre un oggetto antico... sarei il primo a dirlo.... ma non penso sia un delitto usare una koto per tagliare (oddio devo avere anche le capacità per farlo.... come per guidare una moto .... dai una moto da competizione a un novellino e si schianta.. dai una spada antica a qualcuno alle prime armi e stai a vedere come la riduce... esempio classico: le lame e le saya degli iaito...)

 

io la vedo cosi....

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No, una Ducati no, ma posso metterci questa sul katanakake?

:happytrema:

vabbè dai sono stanco... vado a casa...

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Giuseppe Piva
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:hehe::hehe: questa è più a tema...

 

i miei terribili paragoni mi si rivoltano contro........

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