paolo placidi 20 · Inserito: 23 maggio 2013 Salve a tutti, mi sono imbattuto in una lama di Suzuki Munehide [spadaio del primo e medio Edo - lavora tra Kanbun (1661-73) e Genroku (1688-1704) - provincia di Harima - forgia secondo Tradizione Shintō Tokuden - appartiene alla scuola Seki (Shintō)] che presenta una Mei molto particolare. La traduzione è naturalmente merito dell'impagabile Sandro. - Lato Omote: 鈴木宗栄六拾一歳ニ而改右ト作ス Suzuki Munehide Rokujūissai nite Aratamete Migi to Sakusu (Suzuki Munehide ha forgiato questa spada [nel modo indicato sul lato Ura] all’età di sessantuno anni) - Lato Ura: 元禄七甲戌年二月初午ノ日錬貫廿度鍛之 Genroku Shichi Kinoeinudoshi Nigatsu Hatsuuma no Hi Renkan Nijūdo Kitaeru Kore (Temprata ribattendola per venti volte nel giorno di Hatsuuma del 2° mese del 7° anno dell’era Genroku, anno di Kinoe-inu = 1694). Ed ecco la lama Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
mauri 49 · Inserita: 23 maggio 2013 Per quale motivo sarà andato a specificare le battiture della lama? Per sfizio? Per pubblicità? Paolo, come sono considerate le lame di questo forgiatore? Sono tanto differenti da quelle degli altri del suo periodo? Cosa si vede ad occhio nudo? Questa può essere dello stesso? Preso da: http://sanmei.com/contents/media/S61142_S8898_PUP_E.html "accorciati la firma". Ernst Jünger Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
paolo placidi 20 · Inserita: 23 maggio 2013 Si, la lama che hai postato è dello stesso forgiatore. Come forgiatore non sembra particolarmente famoso ma venti battiture sono indice, quantomeno, di maestria esecutiva (oltre che di grande vigore fisico e ............. pazienza). In ogni caso non è del tutto misconosciuto in quanto, nell'ultimo Bollettino NBTHK c'è un articolo (purtroppo solo in giapponese), dal quale ho tratto la lama, dedicato proprio a tale forgiatore. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
sandro 40 · Inserita: 24 maggio 2013 In effetti, quel ニ而 nite può essere inteso anche come "anche se sessantunenne", proprio riferito al fatto che venti battiture richiedono un grande impegno fisico. Un bel traguardo, considerata l'età. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
GianC.B. 0 · Inserita: 27 maggio 2013 veramente interessante, grazie! G. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Simone Di Franco 54 · Inserita: 27 maggio 2013 Dopo le 13-14 piegature il lavoro diventa molto più difficile e la perdita di materiale molto alta. Fare un lavoro del genere è sicuramente una gran prestazione, fa bene Suzuki ad esserne fiero a 61 anni :) ... provate a piegare su sè stesso 8 volte un qualsiasi pezzo di carta ;) Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
mauri 49 · Inserita: 27 maggio 2013 Effettivamente venti piegature come già scritto da molti porta ad uno spreco di materiale notevole, senza contare la diminuzione del carbonio, per il resto non ci vedo una gran differenza, una persona abituata a questo tipo di lavoro manuale, assieme ad i suoi assistenti, non dovrebbe aver problemi. Sono solo un quarto in più di una lama normale ed a meno che il materiale usato non fosse differente da quello adoperato abitialmente l'unica difficoltà mi sembra appunto il mantenimento in soglia del carbonio. In compenso mi piacerebbe vedere cosa risulta a livello di hada, quella si che dovrebbe risultare interessante. "accorciati la firma". Ernst Jünger Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Simone Di Franco 54 · Inserita: 4 giugno 2013 risulta una hada quasi muji, infatti la moda di aumentare le piegature era molto diffusa nel shinshinto, dove spesso si vedono queste hada. Anche il peso specifico della lama aumenta leggermente. Il maestro Yoshindo mi diceva una volta che invece la resistenza del materiale non ne giova tantissimo, se il materiale è troppo uniforme in realtà diventa più fragile di una lavorazione sulle 13 piegature classiche. Per assurdo arrivare al massimo della lavorazione, oltre ai difetti che abbiamo detto, rende l'acciaio più simile a una "fusione" molto compatta piuttosto che a materiale forgiato. Insomma, considerando anche lo sforzo necessario a produrre un tale lavorazione , il gioco non vale la candela. Ovviamente poi bisogna anche considerare l'utilizzo che se ne fa di questo materiale, su un normale tsukurikomi potrebbe essere controproducente, ma magari come metallo specifico di alcuni punti della lama (magari i fianchi etc,) potrebbe risultare ottimo. Sta tutto alla abilità ed esperienza dello spadaio e su come decide di produrre la sua lama Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti