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Simone Di Franco

Ragionamenti sulla hada

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Quello che volevo dire io è che la pelle è pelle, poi può essere. bianca, nera, gialla, secca  o grinzosa, queste però sono solo prerogative della stessa e solo indicazioni parziali di quello che è.
Poi posso capire che i Giapponesi possano definirla mokume hada con utsuri, ma questo si riferisce ad una sua peculiarità non alla sua essenza.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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concordo con Mauri.

Simone, appunto, secondo me il punto sta proprio nella mia frase che hai indicato: l'hada esiste al dilà della lavorazione, ma la piegatura ne determina il tipo.

chiaro che i due esempi sono molto diversi, dal punto di vista estetico ed anche fisico, ma si tratta di due manifestazioni da inserire nello stesso insieme... è diverso l'aspetto, ma non la natura del fenomeno.

infatti a rigor di logica, un numero elevatissimo di piegature(20) crea un hada simile a quella delle lame ottenute per fusione, ti sei mai chiesto il perchè? secondo me il punto sta proprio quì.

In questo paragrafo "Non per niente i giapponesi usano il termine muji per indicare la trama dell'acciaio delle gunto, delle mantetsu, delle shinshinto ripiegate più di 15 volte che citavi prima etc.etc." accomuni lame non piegate a quelle piegate molte volte. perchè? comunque "mu-ji" non è "assenza di hada" ma andrebbe tradotto come "assenza di hada visibile", il che cambia le cose. le shinshinto hanno hada, solo che è così fine da non creare i "disegni" che siamo abitualmente portati ad identificare come hada. altrimenti bisognerebbe affermare che 20 piegature possono eliminare l'hada... ma l'hada non la elimini e non la crei, puoi solo controllarla...

 

comunque quella della foto di Mauri non mi pare la classica hada ichimonji, la vedo più tendente all'itame con presenza di mokume... Yoshioka Ichimonji per caso?

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15 piegature significa 215 strati. cioè 32768 strati che nella media dello spessore del kasane tra gli 0,6 e gli 0,8 mm significa che uno strato è praticamente spesso poche molecole di fe-c, figuriamoci quando si arrivano ai 2 milioni di strati delle 21 piegature in voga nello shinshinto.

 

Le lame con più di di 15 piegature praticamente è quasi come se fossero fuse, è per questo che diventano muji.

La differenza fondamentale con il metallo fuso è la purezza del materiale, che dopo una simile lavorazione perde ogni forma di impurità.

Poi la lavorazione è manuale per cui, non è un ragionamento che può seguire direttamente la logica matematica.

 

 

Comunque sia, Gian, sulle generalità che esprimi siamo daccordo, sia chiaro, la trama dell'acciaio è un fenomeno naturale che esiste sempre, in qualsiasi condizione dell'acciaio e in qualsiasi lavorazione, persino se un acciaio viene lappato, basta vederlo al microscopio per scoprire di nuovo una trama molto fine.

 

Io dico soltanto, quella chiamiamola trama, mentre chiamiamo hada solo "itame mokume e masame" o comunque la trama figlia della forgiatura giapponese, così come chiamiamo damasco la trama della lama damascata.

E' soltanto un puntiglio lessicale che mi pare però rientri nei canoni affermati della nomenclatura.



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Simone, hai capito dove volevo arrivare, un numero elevato di piegature funziona come una fusione. per quello il risultato è molto simile, perlomeno superficialmente(la shinshinto ha comunque "infiltrazioni di shingane" che non possono esserci nella gunto che non ha anima interna differente). nemmeno io userei il termine "hada", tipicamente giapponese, per descrivere una lama damascata, ma è utile sapere che il fenomeno è molto simile.

invece per quanto riguarda le gunto trovo assolutamente corretto parlare di hada, essendo tali oggetti giapponesi e presentando un hada vera e propria, dal punto di vista tecnico. comunque una mantetsu(o le migliori gunto) hanno materiale di purezza e qualità assolutamente paragonabile a quello di una lama "tradizionale" di buon livello.

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