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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Mauro Piantanida

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Salve a tutti,

il collezionismo di tōsōgu è notoriamente un passatempo assai dispendioso, se solo si vogliono mettere le mani su oggetti di un qualche interesse. Quindi le alternative sembrerebbero solo o essere molto ricchi, o selezionare pochissimi pezzi di pregio, o accontentarsi di oggetti di poco valore ed ancor meno interesse. A mio parere esiste un'altra possibilità, ed è quella di considerare tsuba in cattive condizioni generali, e quindi di basso valore di mercato, ma che possono offrire molto a chi voglia cimentarsi in prima persona nello studio della materia. Qui propongo tre tsuba che sono ancora oggetto delle mie ricerche (e sarò naturalmente grato a tutti gli amici del forum che vorranno contribuire con ogni genere di informazione/critica).

 

TsubaStudio#1.jpg

 

Tsuba maru-gata (丸形), tetsu fukurin (鉄覆輪), firma illeggibile (zaimei - 在銘), dimensioni 80,2 x 75 x 4,8 mm, peso 122 g.

Quando l'ho ricevuta, la tsuba era ricoperta da uno spesso strato di ruggine rossa, con in evidenza solo i volti dei personaggi realizzati in metalli teneri (yamagane ed argento). Si tratta di una tipica decorazione di tipo Hikone-bori (彦根彫), cioè lo stile della scuola Sōten (宗典) che combina scolpitura ad altorilievo con inserti di metalli policromi (takabori-zōgan iroe - 高彫象嵌色繪).

Alcuni aspetti della tsuba sono però inusuali. Dal punto di vista costruttivo la maggior parte delle tsuba "tipo Sōten" hanno delle traforature (sukashi - 透) che alleggeriscono le scene sempre dense ed affollate; inoltre questa tsuba ha una bordatura in ferro costruita separatamente (fukurin - 覆輪).

 

Fukurin#1.jpg


Anche il soggetto della decorazione si discosta dai temi abituali (saggi e letterati cinesi o vicende della guerra Genpei). In questa tsuba colpisce il marcato senso prospettico delle scene, e non mi è affatto chiaro che cosa venga rappresentato: in omote (表) sembra di vedere un gruppo di persone con le braccia alzate, senza armi, ed una tromba d'aria sullo sfondo (?!); in ura (裏) forse della pioggia che cade fitta.

Per quante opere dell'iconografia giapponese, tsuba o altro, io abbia visionato non mi sono ancora imbattuto in una rappresentazione che somigli a questa.

Spero che la discussione che propongo risulti di qualche interesse.

 

(continua)


Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Grazie Mauro per aver condiviso con noi questa interessante discussione, purtroppo non so esserti di aiuto, ma la seguirò molto volentieri, certo di imparare nuove cose :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Tsuba studio #2

 

TsubaStudio#2.jpg

Tsuba mokkō-gata (木瓜形), uchikaeshi-mimi (打返耳), dimensioni 81,3 x 77,2 x 3,1 mm, peso 102 g.

Si tratta di una tsuba che deve essere stata molto bella, purtroppo ora un relitto. Un inserto di grandi dimensioni (suemon zōgan - 据紋象嵌), in argento, non risulta più leggibile con sicurezza. Ipotizzo che il soggetto potesse essere una peonia (botan zu - 牡丹図) ed ho provato a farne un "restauro virtuale" con PaintShop:

 

RestauroVirtuale.jpg

Probabilmente la superficie in origine doveva essere argentata (oborogin-ji - 朧銀地), ed è ciò che rimane dell'argentatura che conferisce l'insolito colore grigio-bluastro alla patina. Soprattutto in ura (裏) sono evidenti le scaglie tipiche del ferro forgiato che è stato bruciato. L'eventualità che una tsuba si sia trovata in un incendio non è una probabilità remota: nell'epoca Tokugawa si chiamavano "fiori di Edo" i frequenti incendi che devastavano case ed interi quartieri.

In realtà di questa tsuba mi aveva semplicemente attratto la presenza di iscrizioni su entrambe le facce. In omote sono presenti 3 segni che non riesco ad interpretare con sicurezza: ?雄定 (?yūka). In ura sono abbastanza convinto ci sia scritto: 明珎宗治錬え (Myōchin Muneharu kitae - forgiata da Myōchin Muneharu).

Si tratterebbe quindi di una tsuba prodotta in collaborazione da un forgiatore della piastra in ferro e da un decoratore kinkō di epoca tardo Edo.

(continua)


Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Tsuba studio #3

 

TsubaStudio#3.jpg

 

Tsuba maru-gata (丸形), kaku-mimi koniku (角耳小肉), dimensioni 76,2 x 75,8 x 3,8 mm, peso 110 g. Firmata in omote Yamashiro (no) kuni Nishijin jū Umetada Hikojiro (山城國西陣住 埋忠彦次郎), in ura Shigenaga + kaō (重長 [花押]).

Il traforo (ko-sukashi - 小透) rappresenta il tema dei Genji-mon (源氏紋) o Genji-kō (源氏香), che rimanda sia agli emblemi associati ai 54 capitoli del Genji monogatari ("Storia di Genji"), scritto da Murasaki Shikibu nel primo quarto dell’undicesimo secolo, sia alle attività di gioco di comparazione e riconoscimento dei diversi generi di incenso kumikō (組香) [da: Wikipedia, the free encyclopedia].

Hikojiro dovrebbe essere il primo o il terzo maestro della scuola Umetada di Kyōto e Shigenaga un figlio del primo maestro (vedi M. Sesko, Genealogies of Japanese Tsuba and Tōsō-kinkō Artists, p. 24), e ciò daterebbe questa tsuba alla fine del periodo Muromachi.

Purtroppo anche questa tsuba é stata bruciata, ed è definitivamente impossibile che riceva una certificazione NTHK (per quello che ne so le ragioni codificate per cui una tsuba fallisce il giudizio della shinsa sono firma falsa, oggetto falsificato, scadenti condizioni di conservazione, scadente qualità, produzione per fusione, bruciata nel fuoco e realizzazione moderna). La tsuba era nella collezione di David Stiles che l'ha studiata esaustivamente (per chi non conoscesse il suo sito consiglio una visita per le schede che prepara, veramente ben fatte: http://dastiles1.wix.com/reflections-#!home/mainPage).

Spero di avere fornito qualche spunto interessante anche per rendere il mondo del tōsōgu un po' più abbordabile (le prime due tsuba mi sono costate ognuna meno di 100 US$, la terza poco più di questa cifra). Grazie per l'attenzione (e particolarmente per l'incoraggiamento di Francesco).

 

Saluti a tutti, Mauro




Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Grazie Mauro per questi spunti molto intriganti.

 

Hai scelto un modo insolito ma sicuramente efficace per studiare ed approfondire il difficile e complesso mondo delle Tsuba - complimenti !

 

Se ne sarò in grado, mi farà molto piacere fornirti qualche piccolo aiuto in merito ai tuoi tre acquisti.

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Mauro, la tua seconda tsuba forse ha un "nome" ed un "cognome".

 

Premesso che Muneharu (1829 - 1880) preparava (forgiatura e martellatura) i piatti degli Tsuba per Natsuo e Okawa Teikan e che il tema preferito di Natsuo (1828 - 1898) era il fiore di peonia, la firma in tre Kanji sulla sinistra del Nakago-ana sembra proprio essere quella di Natsuo (vedi esempio su Kozuka - riquadro in rosso - allegato)

Nell'esempio è presente anche il Kaō di Natsuo mentre nella tua Tsuba è presente il Kanji "KA" che a mio avviso va assimilato a "SAKU"

 

 

Natsuo - Kozuka.png

Modificato: da Paolo Placidi

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La Tsuba N° 1 potrebbe essere una realizzazione della scuola Aizu-Shōami (Hikone-bori più Hitsu-ana un poco allungati, non perfetti e "bordati").

 

 

Per quanto riguarda la Tsuba N° 3 mi sembra tu abbia già tutte le informazioni necessarie.

Modificato: da Paolo Placidi

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Sempre tornando alla Tsuba # 2, ti allego un esempio di doppia lavorazione: Muneharu - Natsuo

 

Sulla sinistra del Nakago-ana, i tre kanji indicano: NATSU O SAKU ;

è da considerare che sia il kanji NATSU che il kanji SAKU sono scritti in caratteri calligrafici ossia in Sōsho

 

42403 - Muneharu.png

Modificato: da Paolo Placidi

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ありがとうございました!!! :arigatou:

 

Grazie, Paolo, per le preziose informazioni. Tentando semplicemente di interpretare i kanji non sarei mai arrivato al nome di Natsuo (夏雄). Ho rivisto in rete un po' di opere attribuite e certificate a nome di questo artista e mi sembra che l'ultimo segno della mei sia tutto sommato compatibile con il kaō che utilizzava abitualmente (esempio da: http://www.nipponto.co.jp/swords/TB111290.htm).

Natsuo_mei.jpg

Saluti, Mauro




Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Qualche piccolo dettaglio in aggiunta a quanto già scritto sulla Tsuba # 3 sperando di non dire cose risapute.

 

Umetada Hikojirō più noto come Umetada Myōju (埋忠明寿) nasce nel 1558 (1559 ?) e fonda la scuola Umetada nel sobborgo di Nishijin in Kyōto, provincia di Yamashiro.

Altro suo nome è Shigeyoshi (重吉).

Eccellente incisore di Tsuba, di Horimono ed ottimo forgiatore di spade nonchè di elementi vari del Koshirae, si spegne nel 1631 (1632 ?).

Figlio di Shigetaka Meikin, si proclama discendente, come 25a generazione, del grande Sanjō Munechika vissuto nel periodo Heian; forgia lame per gli Shōgun Totoyomi Hideyoshi, Hidetsugu, Ashikaga Yoshiaki e Ashikaga Yoshiteru.

Di lui, firmata come "forgiatore", si conosce una unica lama mentre la sua firma si trova in altre lame -insieme a quella del forgiatore: es: Shinano no kami Kunihiro - nelle quali ha realizzato gli Horimono.

Ha personalmente addestrato ottimi forgiatori quali: Musashi Daijō Tadahiro (shodai), Higo no kami Teruhiro (shodai), Harima no kami Teruhiro (nidai), ecc.....

 

Secondo maestro della scuola Umetada fu Shigeyoshi nidai (重義) chiamato anche Myōshin (明真), fratello giovane di Myōju mentre il terzo maestro fu Shigenaga (重長), figlio di Shigeyoshi, chiamato anche Hikoemon (彦兵衛門).

Modificato: da Paolo Placidi

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ciao Paolo, dove trovi che Umetada Myoju forgiò lame per gli shogun Ashikaga? in base alle informazioni in nostro possesso egli nacque nel 1558, lo shogun Yoshiteru morì nel 1565, quando Hikojiro aveva solo 7 anni. Yoshiaki mi sembra più probabile, visto che se "smise" di "essere" shogun nel 1573 continuò comunque a vivere fino al 1597.

 

quanto al resto ad oggi le lame sicuramente di Myoju firmate(Shigeyoshi, Muneyoshi, Myoju, Go-Myoju) e datate sono molte di più, nello specifico:

 

-1 yari ed 1 tanto(1597)

-1 tachi(1598)che riporta la firma "Yamashiro no kuni Nishijin-junin Umetada Myoju"e il kao, la data "keicho sannen hachigatsu hi" e "hoka e fuka watasu no"(cioè da trasmettere all'interno della famiglia).

-1 tanto(1607)

-3 tanto ed 1 wakizashi(1608), uno di questi tanto riporta la firma:"Yamashiro no kuni Nishijin-junin Umetada Myoju" e il kao, la data "keicho jusanen sangatsu-hi" e la dicitura:"shoji Umetada Hikoachiro judai" (da trasmettere nella famiglia di Umetada Hikoachiro*)

-2 tanto(1612)

-2 tanto(1617)

-2 tanto(1618)--->uno di questi porta l'iscrizione(fatto all'età di 61 anni) che permette di stabilire la data di nascita di Hikojiro

-1 wakizashi(1629)

-1 ken(1631)--->con l'iscrizione(fatto all'età di 74 anni), firmato "Umetada Myoju nanjuyonsai no toki" e kao, datato "kan'ei hachinen sangatsu nijuyonnichi".

 

allego anche, per curiosità, la genealogia della scuola Umetada:

 

Myoju

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Shigeyoshi Yoshinaga Tadayoshi Teruhiro 1° Kunihiro

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Muneyoshi Yoshihira Yoshinobu 1° Shigenaga Muneyuki

| |

Yoshinobu 2° Muneshige

 

il periodo di attatività della scuola è compreso tra i periodi Keicho(1596-1615) e Hoei/(1704-1711).

 

* Umetada Hikoachiro era un parente stretto di Myoju.

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ciao Paolo, di nulla, spero le abbia trovate interessanti ed utili.

G.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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