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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

daniele83

Tsuba con onde e drago

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Ciao a tutti, vi presento uno dei miei ultimi acquisti :felice: , di seguito vi illustro dimensioni e caratteristiche sperando di prenderci (sono ben accette correzioni, che ci saranno di sicuro :smile: visto che è la mia prima scheda tecnica)

 

Tsuba con onde e drago:

 

Lunghezza: 7,0 cm

Larghezza: 6,3 cm

Spessore: 0,4 cm

Peso: 93 grammi

Foro Nakago: 2,6 x 0,7 cm

Forma: Mokko Gata

Materiale: Yamagane (rame non raffinato di colore bruno)

Cesellatura: Sukidashi taka bori ed intarsi oro

Periodo storico: Edo

 

Vi chiedo gentilmente vista la vostra esperienza se riuscite a dirmi qualcosa di più riguardo scuola ed eventuale realizzatore.

 

Grazie :arigatou:

 

 

 

 

 

20122013-ok 0.jpg

20122013-ok 1.jpg

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Complimenti per l'acquisto :numerouno:

Se non sbaglio dovrebbe essere nello stile della scuola Goto, ma non sono un grande esperto :tongue:

 

tra l'altro lo stile delle onde ricorda molto quelle incise su un habaki che ho comprato qualche tempo fa

1469787_10202683919242069_1195469372_n.j

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Complimenti per l'acquisto :numerouno:

Se non sbaglio dovrebbe essere nello stile della scuola Goto, ma non sono un grande esperto :tongue:

 

tra l'altro lo stile delle onde ricorda molto quelle incise su un habaki che ho comprato qualche tempo fa

1469787_10202683919242069_1195469372_n.j

Grazie dell'info :arigatou:, si direi davvero molto simili :smile:.

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Ciao Daniele, bella tsuba, ma la qualità non eccelsa del nanako suggerisce la definizione di Nagoyamono (in pratica per un samurai di basso rango che non poteva permettersi una tsuba Mino-Goto). Il materiale potrebbe essere nigurome (lega di rame e stagno).

Saluti, Mauro


Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Una mia recentissima acquisizione: si tratta di una tsuba già nella collezione di W.M. Hawley, un importante collezionista ed esperto di arte orientale californiano (certo uno dei suoi pezzi minori). E' identica a quella postata da Daniele, salvo che in questa rimane poca traccia della doratura (probabilmente ottenuta con tecnica dell'amalgama al mercurio). Le dimensioni sono 70 x 63,6 x 3,6 mm, peso 98 g.

Questo conferma che si tratta di una produzione seriale (anche se questo, come ho più volte avuto occasione di ribadire, non significa necessariamente una tsuba "farlocca").

217-.jpg

Saluti, Mauro


Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Mauro, provi a misurare lo spessore della tua, mi sembra che sia stata ribassata.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Ciao, Mauri

Confermo che la mia al seppa-dai é spessa 3,6 mm. Uso un calibro con nonio (di plastica, però) che consente (più o meno) di apprezzare i decimi di millimetro; direi che fatto salvi gli arrotondamenti del caso le dimensioni sono identiche alla tsuba di Daniele. Ipotizzo un medesimo stampo per la forma di base, poi rifinita manualmente (il kebori è per esempio reso in modo differente). Le incisioni del nakago invece rispettano lo stesso pattern, e possono quindi configurarsi come un vero tagane-mei.

kebori.JPG

Saluti, Mauro


Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Ciao, Mauri

Confermo che la mia al seppa-dai é spessa 3,6 mm. Uso un calibro con nonio (di plastica, però) che consente (più o meno) di apprezzare i decimi di millimetro; direi che fatto salvi gli arrotondamenti del caso le dimensioni sono identiche alla tsuba di Daniele. Ipotizzo un medesimo stampo per la forma di base, poi rifinita manualmente (il kebori è per esempio reso in modo differente). Le incisioni del nakago invece rispettano lo stesso pattern, e possono quindi configurarsi come un vero tagane-mei.

attachicon.gifkebori.JPG

Saluti, Mauro

Grazie Mauro davvero utili i tuoi interventi...

Ecco cosa ho trovato in rete vi allego i link :felice:

http://tsuba.jyuluck...om/TU10481.html

 

http://www.silk-road.us/kinko1.html

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Posto un'immagine delle 4 stuba per confronto e per futuro riferimento (i link, si sa, sono evanescenti).

La tsuba A è la mia, rifotografata; la tsuba B è quella di Daniele; la tsuba C dal sito http://www.silk-road.us/kinko1.html che riporta "Jakushi style" (e sarà che non capisco nulla, ma a me sembra un richiamo assolutamente strampalato); la tsuba D dal sito http://tsuba.jyuluck-do.com/TU10481.html e che ha un'attribuzione Kyō-Kanagushi (京金具師) da un kanteisho NBTHK del 2007. Mi verrebbe da dire che forse è un'attribuzione un po' troppo generosa (ma chi sono io per discutere con i sensei del NBTHK?).

nami ni ryu zu kinko tsuba.jpg

Saluti, Mauro


Mauro Piantanida
武士に二言無し
Έτσι, δεν γνωρίζω

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Naturalmente da una prima tsuba a cui viene fatto un calco, si possono ottenere decine(se non centinaia) di copie, cosa le differenzia dall'originale?

Innanzi tutto lo spessore, che nelle copie è minore che l'originale.

In secondo luogo la lavorazione a bulino, dove questa visibilmente esiste, ed anche e soprattutto colui che la realizza.

In terzo e non ultimo la patinatura, ed in questo inserisco anche le parti dorate, perché non dovrebbero debordare dagli spazi a loro assegnati.

Tenendo conto di queste qualità, quali sono le tsuba ce risultano migliori in queste quattro postate?


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Posto un'immagine delle 4 stuba per confronto e per futuro riferimento (i link, si sa, sono evanescenti).

La tsuba A è la mia, rifotografata; la tsuba B è quella di Daniele; la tsuba C dal sito http://www.silk-road.us/kinko1.html che riporta "Jakushi style" (e sarà che non capisco nulla, ma a me sembra un richiamo assolutamente strampalato); la tsuba D dal sito http://tsuba.jyuluck-do.com/TU10481.html e che ha un'attribuzione Kyō-Kanagushi (京金具師) da un kanteisho NBTHK del 2007. Mi verrebbe da dire che forse è un'attribuzione un po' troppo generosa (ma chi sono io per discutere con i sensei del NBTHK?).

attachicon.gifnami ni ryu zu kinko tsuba.jpg

Saluti, Mauro

Ciao Mauro ho trovato un'ulteriore tsuba simile alla nostra però in questo caso ha diverse incisioni e come patinatura è Shakudo, l'immagine di seguito allegata l'ho presa dal sito http://www.aoijapan.com/.

 

Saluti, Daniele

Tsuba.jpg

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Naturalmente da una prima tsuba a cui viene fatto un calco, si possono ottenere decine(se non centinaia) di copie, cosa le differenzia dall'originale?

Innanzi tutto lo spessore, che nelle copie è minore che l'originale.

In secondo luogo la lavorazione a bulino, dove questa visibilmente esiste, ed anche e soprattutto colui che la realizza.

In terzo e non ultimo la patinatura, ed in questo inserisco anche le parti dorate, perché non dovrebbero debordare dagli spazi a loro assegnati.

Tenendo conto di queste qualità, quali sono le tsuba ce risultano migliori in queste quattro postate?

Ciao Mauri, a mio giudizio la tsuba "C" anche se presenta una parte di ossidazione abbastanza accentuata è quella meglio realizzata.

La cesellatura da molto piu senso di profondità, la doratura del drago è più massiccia è va a incrementare la tridimensionalità del drago, mentre invece la patinatura risulta piu uniforme.

 

Saluti, Daniele

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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