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mauri

Riflessioni e proponimenti per questo 2014

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Enrico, mi riferisco a scuole ed autori poco documentati in madre patria, non ad interventi di restauro.

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Si Enrico, a volte veniva usato solo kawagane per le lame corte, lo trovi scritto pure nei libri.


Diego T.

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Grazie ancora a tutti per collaborare e leggere quanto facciamo :arigatou:
Idee in mente ne avrei quante ne volete... nel caso che altri volessero aprire un nuovo progetto su Tosogu o sulle leggende legate alla spada giapponese...
però attualmente mi manca il tempo, considerate che l'inglese lo so davvero poco e ci metto molto tempo a tradurre :ichiban: (però dai unisco l'utile al dilettevole e così faccio esercizio per impararlo!)

Secondo il mio piccolo punto di vista bisognerebbe lavorar le sugli sticky e aggiornarli, sono sicuro che non ho ancora vista 3/4 del materiale da leggere e studiare qui dentro...
Dopo giugno dovrei avere più tempo libero.

In realtà era stato già proposto mesi fa da un altro socio di cui non ricordo il nome, ma credo sia stato un nulla di fatto. Se tu sai smanettare anche su queste cose sarebbe fenomenale!

 

Mi permetto di esprimere un parere, usando una metafora: usciti dalla preistoria adesso siamo in pieno medioevo. Come volenterosi amanuensi copiamo e ricataloghiamo informazioni tratte da fonti tutto sommato già datate. E, talvolta, senza capire veramente cosa stiamo copiando (non vogliatemene, mi ci metto in mezzo anche io).
La strada per sintetizzare qualcosa di sostanziale (o innovativo) a livello accademico e didattico è ancora molto lunga !
La piccola consolazione è che neppure in Giappone pare esserci la luce di qualche nuovo "grande" studioso. O, almeno, non ne sono a conoscenza.
Nella storia dell'arte italiana, molti artisti ritenuti "minori" (trascurati in patria poichè forse schiacciati dalla mole dei Grandi) sono stati riscoperti e valorizzati da studiosi stranieri, ad esempio tedeschi o americani. In questo senso credo che anche noi occidentali, continuando a rimboccarci le maniche, potremmo fare qualche piccola "scoperta" anche a 10000 km di distanza, dato che la storia della nihonto non si esaurisce certo solo con lo studio ripetitivo dei grandi nomi. Se ci sforziamo di cogliere la qualità (se davvero esiste, ovviamente) in ciò che è stato trascurato, forse avremo modo di fornire un piccolo ma valido contributo, anche in un campo così vasto e complesso.

Siamo in due Gian, tirar fuori farina del nostro sacco è davvero dura!

 

Come più volte detto anche dal mio omonimo ci sarebbero molti ottimi forgiatori dello shinshinto che sono stati sottovalutati e non studiati, il problema per noi sta anche nel materiale per iniziare certi studi, che è o in lingua o non c'è proprio....

 

e Koshizori :whistling:

 

da quanto è emerso dall'ultimo corso, dalle ultime puliture che sono state fatte (mi par di aver capito da Francesco), su tanto un pò alla frutta, in realtà ne è uscita una grande hada e sembra che non ci sia traccia di shingane.

da ciò Massimo ipotizzava che alcune lame, come questo tanto fossero fatti di solo kawagane...

in pratica, sempre da quel che ho capito/ricordo era stato preso un tanto tutto arrugginito, già con poco kasane, ed stato portato ad uno stato strepitoso.

Forse su fb di Francesco ci sono le foto

Stiamo parlando di ipotesi fatte su antiche lame corte, ma non siamo noi a dirlo, è cosa risaputa!

 

Poi anche qui certezze non ce ne sono, potrebbe essere una minima parte lo shingane come anima del tanto. Certamente in alcune scuole si ritrova in superficie più spesso. Ricordatevi che il kawagane è sempre costato di più. :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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I limiti purtroppo ci sono, il primo almeno per me è davvero il tempo, non basta mai, il secondo è la lingua giapponese, che limita di molto lo studio, soprattutto lo studio di forgiatori meno conosciuti di cui ovviamente in lingua inglese non trovi assolutamente nulla.


Diego T.

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Enrico, mi riferisco a scuole ed autori poco documentati in madre patria, non ad interventi di restauro.

 

 

Si Enrico, a volte veniva usato solo kawagane per le lame corte, lo trovi scritto pure nei libri.

 

Ecco ennesima dimostrazione di qusnta strada devo fare...

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Ahahah ma vai tranquillo Enrico tutti ne dobbiamo fare...


Diego T.

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I limiti purtroppo ci sono, il primo almeno per me è davvero il tempo, non basta mai, il secondo è la lingua giapponese, che limita di molto lo studio, soprattutto lo studio di forgiatori meno conosciuti di cui ovviamente in lingua inglese non trovi assolutamente nulla.

Credo sia l'unico grande vero limite la lingua giapponese...

Tradurre dall'inglese è il meno. Per me si potrebbero pure prendere i libri più interessanti e tradurli in italiano, ma la cosa veramente interessante sarebbe poter attingere dal jappo...

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I limiti purtroppo ci sono, il primo almeno per me è davvero il tempo, non basta mai, il secondo è la lingua giapponese, che limita di molto lo studio, soprattutto lo studio di forgiatori meno conosciuti di cui ovviamente in lingua inglese non trovi assolutamente nulla.

Ovviamente sulle scuole meno conosciute si trova meno materiale. In questi casi a parlare sono le lame stesse, più che i documenti. Il vantaggio è che le lame di questi autori, ed anche i migliori lavori, sono più accessibili e, talvolta, reperibili anche fuori dal Giappone.

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Su questo Gian hai perfettamente ragione, anche se un appiglio scritto ci vorrebbe sempre.


Diego T.

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L'appoggio dei documenti naturalmente è importante. Però lo scopo dello studio che facciamo dovrebbe avere come fine, a mio parere, non tanto quello di ricordarsi mille nozioni quanto quello di riuscire a valutare ogni spada in sè, saper leggere quello che ci "racconta" al di là della firma o del prestigio della scuola cui appartiene. A quel punto pur sulla base di poche informazioni documentarie siamo noi stessi che possiamo raccontare la storia di questa spada e valutarla correttamente. Così, se non l'ha già fatto Sato Kanzan, possiamo dare un nostro contributo originale.

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Personalmente il 2016 è stato l'anno spartiacque.

Passo da un 2015 in cui tutto ignoravo, ad un 2017 in cui ho qualche buona base.

 

Ho partecipato a 2 corsi a Bologna, uno introduttivo ed uno più avanzato che mi ha fornito gli strumenti ler tradurre e capire le mei.

Ho presenziato a 2 ritrovi a Sesto, di stampo più informale, un forum speciale per noi amanti delle nihinto... ma non per questo meno didattici od interessanti: ho conosciuto persone, visto lame, fatto mille domande, e ricevuto sempre ancor più risposte.

Ho preso e letto almeno una decina di libri tra italiano, inglese e da un paio di settimane giapponese.

Ho vinto una sfida personale con me stesso, importando una lama che ogni volta che sfodero e ammiro mi dice o trasmette qualcosina di nuovo.

Ho cercato di dare il mio misero contributo traducendo nulla più che qualche articolo qui e là, ma mi è sempre tornato tutto indietro centuplicato, che per carità è anche normale, dovendo tutto imparare.

Ho quindi cercato di immaginare che cosa mi sarebbe stato ancora più utile trovare, da studente alle prime armi. E da un semplice esercizio di webscraping, complice Simone, è nato piano piano il progetto di un sistema di condivisione di dati e informazioni riguardanti le nihonto, il nostro db intk.

 

Per il 2017 vedo di sicuro nuovi libri, e mi auguro di poter continuare ad imparare allo stesso ritmo, e di poter continuare a ritornare un po di contributi e dar del mio, che non potendo metterci l'esperienza posso però provare a mettere la volontà, un pò di manovalanza, ed altri tipi di competenza.

...Perchè nell'associazione che intendo io c'è un interscambio continuo di conoscenza, competenze, capacità, contributi. Siamo di caratteri, età e inclinazioni diverse e così tutti alla fine si arricchiscono di qualcosa che prima non avevano. Credo che con una logica comune di questo tipo paghi molto nel lungo periodo, anche alla nihonto stessa.

 

Il 2017 ha già i suoi bei progetti :)

 

Poi, vedo un sasso lanciato nello stagno...

Buon 2017 a tutti, vi auguro salute e serenità :arigatou:

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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