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daniele83

Katana gendaito

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Io non ci metterei niente, semplicemente farei attenzione a non mettere continuamente le mani sulla scritta, se non quando indispensabile.

Uno strato di cera dato col panno non crea una pellicola di protezione significativa.

Per creare una protezione vera potrebbe essere indicato un encausto a cera, che non cancella un inchiostro vecchio, ma è un operazione difficile che deve fare una persona pratica della tecnica.

Lasciala così, sul suo supporto di certo non si consuma ed evita di maneggiare le scritte. Ti dura cento anni !

Altrimenti, come a volte si fa, una shirasaya nuova risolve ogni dubbio :-)

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Io non ci metterei niente, semplicemente farei attenzione a non mettere continuamente le mani sulla scritta, se non quando indispensabile.

Uno strato di cera dato col panno non crea una pellicola di protezione significativa.

Per creare una protezione vera potrebbe essere indicato un encausto a cera, che non cancella un inchiostro vecchio, ma è un operazione difficile che deve fare una persona pratica della tecnica.

Lasciala così, sul suo supporto di certo non si consuma ed evita di maneggiare le scritte. Ti dura cento anni !

Altrimenti, come a volte si fa, una shirasaya nuova risolve ogni dubbio :-)

Grazie anche a te Gianluca :) vedo di valutare tutte le vostre opzioni.

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Grazie Gianluca per l'info :arigatou:

 

 

Perdonatemi l'offtopic:

 

Guarda Mauri, proprio ieri mattina a lavoro ho avuto una riunione 'sulla traspirazione' dei film :whistle:

 

Se vuoi parlare di materie plastiche ti dico che i Nylon, pet, pp (per raggiungere valori eccellenti di non traspirazione come quelli del nylon devi come minimo quadruplicarne lo spessore!), accoppiati (i più usati oggi nel packaging alimentare) e comunque tutti quei materiali laccati per permetterci sopra la stampa... sono chi più chi meno 'non traspiranti'.

Io non lo sapevo, ma spiegavano che tra i vari motivi per cui hanno cominciato a fare le bottiglie (specialmente all'inizio dell'acqua frizzante), proprio in pet, è perchè sempre con altri materiali plastici, se pur perfettamente sigillati, si sgassavano.

 

Questo è il primo articoletto che ho trovato: http://www.rotofilsrl.it/prodotti/films-di-cellulosa-o-cellophane

:ciaociao:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Inutile creare facile polemica, un fodero da riposo ha un suo significato proprio per il fatto che respira liberamente, in caso contrario lo si poteva laccare, chiuderlo in un cellophane è come mettere la testa in un sacchetto di plastica, chiedi ai fratellini di Pol Pot perché usavano questo metodo per eliminare quelli che gli stavano sull'anima, poi certo anche i sacchetti che vengono dati ora sono biodegradabili, ma se li riempi d'acqua la trattengono.

Chiedi a Gianluca se per tenere bene un violino lo si può tenere avvolto in un cellophane e guarda cosa ti risponde.

E' proprio per questo motivo in linea di principio ritengo che sul forum non si debba parlare di conservazione e restauro.

Se fatti bene sono una cosa seria.

Tutto il resto sono chiacchere che nella maggior parte dei casi fanno danni.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Vero Maurizio, non stiamo a creare inutile e 'distruttiva' polemica, bensì il mio intento era quello di dare consigli costruttivi a Daniele dato che erano state scritte inesattezze.

 

Come giustamente detto da Gianluca per le cere, anche per il cellophane, film plastici o materiali simili, tantissimo, anzi tutto dipende dallo spessore.

 

Non dico che sia giusto o sbagliato l'utilizzo del cellophane (o comunque funzionale alla preservazione), mi limito a dire che in Giappone lo fanno, e non ho mai letto di shirasaya marcite o della formazione di patine (anche sulla lama) derivate da questo utilizzo, se hai info a riguardo di invito a postarle.

 

Ti faccio notare che sei stato proprio te il primo a proporre l'utilizzo della cera...

 

So che non sei daccordo sul parlare di conservazione e restauro (o forse perchè ne parlano altri), sinceramente ne sono molto rammaricato, lo ritengo invece un eccezionale metodo di studio, sia personale che per gli utenti.

 

Se comunque volete fare chiacchere su lame, io sono disponibilissimo, dato che non so praticamente nulla, ho tutto da guadagnarci, per esempio potreste provare ad esprimervi in merito al kantei, anche se immagino che per degli utenti siano talmente facili che ormai non li leggono neanche più e si attaccano solamente ai 'ricordi' del passato senza voglia di progredire.


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Interessante mauri sarebbe bello potervi partecipare.

Per quanto riguarda la saya per adesso cercherò di manipolarla il meno possibile onde evitare di consumarla e semmai più avanti gli rifarò lo shirasaya, sapete a chi mi posso rivolgere?

Grazie a tutti

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... semmai più avanti gli rifarò lo shirasaya...

 

Credo sia la soluzione più sensata. Dovrai anche farti fare un tsunagi per poter esporre il sayagaki. :arigatou:

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Io sono dell'idea che non dovresti fargli proprio nulla al saya. E se non è rotto non vedo perchè farne un altro .

Senza contare che con il cellophane sopra è veramente orrendo a guardarsi, sembra un pacco.

Se stai facendo un fascicolo di studio della tua lama magari fotografa bene le scritte, ora hai anche la traduzione e custodisci tutto.

 

Quanto all'inceratura degli shirasaya... si usa l'ibota no? è effettivamente una cera oppure comunque lascia traspirare?



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Io sono dell'idea che non dovresti fargli proprio nulla al saya. E se non è rotto non vedo perchè farne un altro .

Senza contare che con il cellophane sopra è veramente orrendo a guardarsi, sembra un pacco.

Se stai facendo un fascicolo di studio della tua lama magari fotografa bene le scritte, ora hai anche la traduzione e custodisci tutto.

 

Quanto all'inceratura degli shirasaya... si usa l'ibota no? è effettivamente una cera oppure comunque lascia traspirare?

 

Grazie nuovamente del consiglio :arigatou: , in effetti con il cellophane non è di certo bello da vedersi ;)....ne approfitto per chiedervi un aiuto, è da un bel po che ci penso e non so se sono solo paranoie mie, ma secondo voi le aree che ho cerchiato in rosso nele foto allegate sono Nioi Gire?

Grazie in anticipo :arigatou:

IMG_3019.JPG

IMG_3033.JPG

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in quest ultima foto non si vede granchè...

di sicuro non è marcatissimo l'hamon, ma comunque potrebbe essere anche solo un pò offuscato dal tempo o da una hadori che a guardarla così non sembra curatissima.

Bisogna guardarla bene dal vivo e con una buona luce per stabilirlo con certezza.

Comunque il filo è temprato di sicuro, bisogna solo vedere quanto e come è definito il nioiguchi



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in quest ultima foto non si vede granchè...

di sicuro non è marcatissimo l'hamon, ma comunque potrebbe essere anche solo un pò offuscato dal tempo o da una hadori che a guardarla così non sembra curatissima.

Bisogna guardarla bene dal vivo e con una buona luce per stabilirlo con certezza.

Comunque il filo è temprato di sicuro, bisogna solo vedere quanto e come è definito il nioiguchi

 

Grazie del tuo intervento, guardando bene contro luce l'hamon è continuo, ma da fotografare è davvero complicato perchè come dici tu è decisamente offuscato, ti chiedo, per poter far risaltare l'hamon dovrei prevedere un togi? cosa mi consigli, grazie mille.

 

Saluti Daniele

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Ho separato l'off topic con una nuova discussione in sezione soci

Daniele continuiamo tranquillamnete con la tua spada se hai ancora qualche dubbio.



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Ovviamente il togi la farebbe tornare splendida, ma dobbiamo anche sforzarci di conservare il più possibile la lama.

L'hadori che vedo è molto dritto rispetto l'hamon, fa sembrare quasi suguha la lama e mi pare (sempre giudicando solo dalla foto) che copra abbastanza.

Tuttavia gli hataraki e gli altri particolari interessanti per lo studio sono tutti ben visibili e la lama è molto sana per geometrie e filo, oltre ad essere abbastanza giovane. E' appena un pò offuscata e vedo qualche piccolo graffio.

Secondo me te la puoi iniziare a godere e studiare anche così, poi magari se ti viene voglia di farla tornare a tutto il suo splendore, un togishi ti saprà consigliare meglio esaminandola dal vivo.



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Grazie Simone della risposta, anche secondo me l'hadori é suguha anche se verso la parte finale della lama tende ad essere un po meno regolare ed un po piu variegato...per quanto riguarda la politura pensavo di aspettare (immaginado anche il costo importante) cercando di curare il più possibile la lama con la regolare manutenzione.

Ho visto che il fabbro che ha realizzato la spada ed é inserito nel libro Modern Japanese Swordsmiths di John Scott Slough di seguito allego immagine, qualcuno saprebbe reperirmi le altre pubblicazioni oppure dove posso reperirle?

Grazie mille

Saluti Daniele

20131212gpIH2P6X.jpg

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Slough ha fatto diversi libri ma non ricordo bene... cerca slough sul forum e vedrai che ci sono molti topic dove è citato, tra l'altro tratteranno quasi tutti l'argomento che ti interessa, fatti una buona lettura :)



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Slough ha fatto diversi libri ma non ricordo bene... cerca slough sul forum e vedrai che ci sono molti topic dove è citato, tra l'altro tratteranno quasi tutti l'argomento che ti interessa, fatti una buona lettura :)

 

Grazie Simone della risposta mi documenterò sicuramente, volevo aggiungere che purtroppo non sono riuscito a trovare nulla sulla famiglia Sonobe :disperato:

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Buona sera a tutti è passato un po di tempo ma forse ho trovato un probabile parente della famiglia Sonobe, almeno spero :confused: , lascio a voi ogni possibile commento :arigatou:

 

Spero possa essere di vostro interesse.

 

Un saluto,

Daniele

Waichirō Sonobejpg_Page1.jpg

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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