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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

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Castelli Gianfranco

Wakizashi Tadayoshi 3 Gen

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paolo, il problema è che il piombo è morbido. e per fare l'habaki in maniera tradizionale, bisogna battere il rame, l'oro insomma qualsiasi sia il materiale, sulla lama stessa. il piombo cederebbe, cambiando la propria forma. ora non so l'americano che ti ha fatto l'habaki che metodo abbia utilizzato, ma non certo il metodo tradizionale.....almeno al 99% penso sia così :cool:


....se il tuo cuore è forte....anche la tua spada sarà forte.....

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Invece di fare una copia in ferro, è molto più semplice fare una copia in piombo.

Due anni fa , la ho utilizzata per farmi fare un Habaki negli USA.

 

Procedimento:

1) con del gesso, fai un calco della lama (circa 15 cm.) ; prima la metà inferiore e poi la metà superiore .....

 

 

HAAAAAAAAAAAAA !!!!! :stare::stare::stare:

Toccare con del gesso (con acqua dentro) la mia Tadayoshi ? MAI !!!

 

A parte che ho venduto per 10 anni gomme siliconiche e gessi ceramici nelle fonderia artistiche e ho prodotto e lo faccio tutt'ora stampi in gomma per delle aziende, ma lasciare indurire del gesso su una lama polita nemmeno se ci fosse dell'alcool polivinilico (forma uno strato plastico di protezione e serve per trattare i reperti o gli oggetti antichi prima di uno stampo).

Mi sembra invece più semplice prendere le misure col calibro, non quello digitale, ma un calibro di plastica per evitare segni, e riprodurre con una barra di ferro le misure della lama.

Avendo l'habachi si può continuamente provare la precisione.

Ho anche 2 torni da ferro con torretta presatrice, ma penso che trovato lo spessore ndella barra, un po' di lima e il gioco è fatto.

 

Gianfranco

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Secondo la mia modesta opinione l'habaki si può anche costruire a parte utilizzando una dima, ma il modo migliore rimane sempre quello di costruirlo intorno alla lama, la costruzione senza la lama come riferimento comporta perforza che l'habakishi stia leggermente abbondante per non rischiare di saldare il pezzo e poi ritrovarsi che non si infila per un minimo scarto, per fare un lavoro perfetto, e Ichi è in grado, occorre testare fraquentemente sul nakago originale, sono molte le misure che devono essere testate, la sede, l'allineamento del mune, l'appoggio dello hamachi, senza considerare la necessità in questo caso di rispettare anche le misure esterne per il koshirae.

Gianfra dai a Ichi la lama intera se proprio vuoi.

Sull'ipotesi di modificare un habaki autentico eliminando la foglia d'argento o rivestendola con oro mi spiace ma sono contrario (personalmente).

Capisco la volontà di corenza estetica, ma questa non deve prescindere dall'obbligo di preservazione che ogni serio collezionista dovrebbe avere in cuor suo. Se ogni volta che la lama passa di mano si fossero effettuate modifiche secondo proprio personale gusto al giorno d'oggi non avremmo nemmeno la minima possibilità di riconoscere ed apprezzare l'evoluzione storica della nihonto.

Insomma restauro sì, ben venga, ma restauro conservativo, non decisioni arbitrarie ed invasive, tutto quanto vi è di buono ed apprezzabile in un pezzo storico deve assolutamente essere conservato e questo anche intaluni casi a dispetto della nostra pulsione individuale.

Per questo Gianfra io la vedo così: o tieni l'habaki che hai , che è il suo, che è stato fatto per quella pregevole lama, che è costato ore di lavoro ad un abile artigiano al quale si dovrebbe rispetto e che non merita di certo si stravogano le sue opere; oppure ne fai uno nuovo affidando la tua "bimba" alle amorevoli cure di Ichi che son certo riuscirebbe a risoverti il problema, però devi dargli la spada, una Tadayoshi di tal genere non merita un habaki che stringe o che sdondola o che non sia perfettamente allineato.

Però ragazzi io lo dico spesso la politura è l'ultima cosa, pensiamo bene prima a cosa serve , uno shira, un koshirae nuovo, uno tsuba con gli spessori da adattare, preparate tutto prima poi eseguite la politura.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Inserita: (modificato)

Hai ragione Ken e seguirò senz'altro il suggerimento di non toccare l'habaki originale.

Sono però deciso ad averne uno più attinete il koschirae che gli ho creato.

Sono d'accordissimo sul fatto di polire solo dopo, ma quando l'ho acquistata era già praticamente polita.

Mi tranquillizzi sulla fiducia che poni in ICHI, certo che affidare ad altri una lama del genere per me è molto, molto traumatico. Ci penserò su, intanto devo aspettare che sia restaurata la saia perchè oltre alla lama occorre la saia per le misure esterne dell'habachi, anche se ho l'abachi originale da cui porendere le misure.

 

Grazie, Gianfranco.

 

PS posto una domanda su habachi da un'altra parte.

Modificato: da Shirojiro

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Sull'ipotesi di modificare un habaki autentico eliminando la foglia d'argento o rivestendola con oro mi spiace ma sono contrario (personalmente).

Capisco la volontà di corenza estetica, ma questa non deve prescindere dall'obbligo di preservazione che ogni serio collezionista dovrebbe avere in cuor suo. Se ogni volta che la lama passa di mano si fossero effettuate modifiche secondo proprio personale gusto al giorno d'oggi non avremmo nemmeno la minima possibilità di riconoscere ed apprezzare l'evoluzione storica della nihonto.

Insomma restauro sì, ben venga, ma restauro conservativo, non decisioni arbitrarie ed invasive, tutto quanto vi è di buono ed apprezzabile in un pezzo storico deve assolutamente essere conservato e questo anche intaluni casi a dispetto della nostra pulsione individuale.

 

 

:arigatou::arigatou: sono completamente daccordo.....mi inchino al tuo buon senso andrè

:arigatou::ok:

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:arigatou:

....se il tuo cuore è forte....anche la tua spada sarà forte.....

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