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Francesco Marinelli

Scuola Umetada 埋忠

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Le due pur essendo diverse sono fusioni che in Europa definiremmo ghisa, il primo soggetto(Tsuba) viene fatto a cesello da questo vengono fatti negativi con un miscuglio sabbia e carbone(ma dentro ci sono anche altre componenti) e poi vengono fatte le fusioni.

Provate anche solo a ingrandire questa e ve ne rendete conto:

IMG_3399.jpg

è lo stesso procedimento con cui in Giappone si fanno da sempre le teiere, a meno che anche li non si pensi che sono tutte fatte a cesello.

 

Vedi: http://comesipiega.blogspot.it/2012/11/teiera-giapponese-in-ghisa.html


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Certo, ho notato le differenze di misura. Non sto dicendo che siano repliche di uno stesso stampo.

Dico solo che per replicare lo stesso tema ci sono tecniche meno dispendiose che quelle che si userebbero per creare un' 'opera prima'.

Lascio a Mauri il compito di farci notare gli eventuali particolari 'sospetti'.

La mia è una riflessione globale. Pensa che alla fine dell'800 replicavano per fusione anche le tsuba Tenpo, che sono estremamente semplici.

Io quando vedo questi temi replicati sono sempre sospettoso. Di certo ci saranno i modelli che hanno fatto da riferimento ( e copie dei modelli fatte dagli allievi più bravi). Ma sono proprio gli oggetti in foto di cui stiamo parlando ?

Quello che dico è: se sono le immagini dei modelli di riferimento (che immagino staranno in musei o collezioni prestigiose) ha un senso visionarle, se sono copie non ha molto senso inserirle o, quantomeno, è importante distinguerle. Altrimenti si fa una gran confusione con l'apparato iconografico che presentiamo.

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Vi posto un particolare ingranditelo; nei vuoti. in alcuni casi si vedono ancora punte che sono parte delle bave non asportate in sede di pulitura, la pelle del drago risulta totalmente rugosa ma non si tratta di cesello o bulino è solo l'impasto di sabbia e carbone con cui è venuto a contatto, la firma in tutti i suoi bordi è stondata e non per usura (è così anche all'interno del solco) ma perché lo stampo fatto in quel modo non riproduce al meglio l'originale, tutto il disegno come potete notare non presenta sotto squadra che se ci fossero accentuerebbero la figura del drago ma allo stesso modo ne impedirebbero le copie, questo con i mezzi di allora, oggi con la gomma siliconica anche questo problema può essere facilmente superato.
Addirittura dove ho segnato con la freccia rossa il foro non è stato pulito.

IMG_3399.jpg

spero di essere stato esaustivo.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Mi perplime (scusate l'italiano...) solo una cosa: qui non stiamo comunque parlando di centinaia di migliaia di pezzi; passate le necessità di produzione di massa del sengoku-jidai, queste fusioni nel periodo Edo non penso generassero quantità industriali di tsuba. Conoscendo l'abilità artigianale giapponese e comunque lo scarso costo della mano d'opera di allora, perchè dopo avere perso un sacco di tempo nella fusione e prima di perder altro tempo nella patinatura non si mettevano lì a limar bave e a dare una sistemata al tutto, rendendolo più credibile? Mi son sempre chiesto come può esser possibile che questi artigiani così bravi, coscienzosi e dediti a lavoro ogni tanto sembra si piglino una tramvata e dimentichino tutto ciò che hanno imparato. Su un tanto antico un famoso commerciante francese mise in dubbio l'autenticità della firma, peraltro incisa benissimo, poichè stava sul lato ura e non omote: possibile che il falsario, bravissimo ad incidere, fosse così cretino da non sapere su che lato si firmavano le lame?

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Renato non si parla di falsi, si parla di copie, le copie esistono da sempre, in scultura si chiamano multipli, magari sarebbe bene pensare invece perché anche noi facciamo così tanta fatica ad accettare questo fatto.

Il fatto ce si fossero bave o altro certamente influiva sul prezzo, alcune copie se cesellate forse renderebbero la vita difficile anche a degli intenditori, ma è molto probabile che all'epoca sapessero bene cosa stavano comperando.

 

Guardiamolo bene perché qui sono le differenze con una tsuba cesellata pezzo unico. (non della stessa scuola)

 

7850c2b48341ff214d324604bc16cdb8.jpg

 

Vedi: https://it.search.yahoo.com/search;_ylt=A9mSs2jHDWpUtkoAuVUbDQx.;_ylc=X1MDMjExNDcxOTAwMwRfcgMyBGZyA3lmcC10LTMwNARncHJpZANsZzI1TFJVWVNYR2didGJPZzJvOUJBBG5fcnNsdAMwBG5fc3VnZwMxBG9yaWdpbgNpdC5zZWFyY2gueWFob28uY29tBHBvcwMxBHBxc3RyA2ZvcmQgaGFsbGFtBHBxc3RybAMxMQRxc3RybAMxOARxdWVyeQNmb3JkIGhhbGxhbSBzd29yZHMEdF9zdG1wAzE0MTYyMzY1MTI-?p=ford+hallam+swords&fr2=sa-gp-it.search&fr=yfp-t-304&fp=1


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Grazie Mauri per la precisazione, infatti nessuno ha parlato di falsi. La questione verte solo sulla qualità delle immagini poste a corredo di un ottimo articolo. A mio parere è come se volessimo scrivere sulla statuaria classica greca e poi cominciassimo ad inserire una sfilza di immagini di copie tardo-romane. Google è un'ottima risorsa ma anche una facile trappola :-)

Quindi ben venga ogni approfondimento che ci permetta progredire nello studio ma ben venga anche uno spirito critico che ci consenta di distinguere le opere che fanno riferimento da quelle che no.

Io ammetto candidamente che in questo caso non sarei stato in grado di farlo.

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In questa tsuba c'è tutto l'ingegno di un buon artigiano, i pieni ed i vuoti formano dei sottosquadra che accentuano se ce ne fosse bisogno tutto il disegno, la firma pur essendo pulita presenta bordi netti così come tutte le parti trattate a bulino, gli altri metalli usati sono nettamente suddivisi dal resto e non solo per il colore ma sopratutto nella forma, ma un pezzo come questo non è alla portata di tutti gli artigiani e per i costi anche in altre epoche, nemmeno a quella di tutti i samurai.

Anche oggi un pezzo così può superare il costo di una lama di media fattura.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Grazie Renato, anch'io sono perplesso e la penso un pò come te, sapendo come lavoravano e lavorano tutt'oggi. Fanno l'intarsio all'occhio e non cesellano?

Mah... cosa strana effettivamente!

 

La tsuba evidenzia probabilmente bave di fusione, io per le altre due ho dubbi, la risoluzione delle immagini non aiuta.

 

Che ne pensate di questa Umetada Miōshin?

Umetada Mioshin.jpgUmetada Mioshin2.jpg

 

presa da: http://jameelcentre.ashmolean.org/collection/7/10237/10338/all/per_page/25/offset/0/sort_by/seqn./object/20189

 


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Quello dell'occhio non è un intarsio.

Ma a questo punto non è un mio problema se non riusciamo a coglierne la differenza.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Ho sbagliato, è probabilmente una doratura, possibile?

 

La domanda sotto riportata rimane valida, attendo commenti a riguardo ;)


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Si più che possibile è certo.

 

Ingrandisci l'immagine e vedi anche il dente.


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Rospo, farfalla e zucca a fiasco rappresentano un soggetto particolare, che voi sappiate ?

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molto interessante il sito dell'Ashmolean museum! La tsuba è assai carina con le figure in taka-zogan in materiali diversi. Non so se i soggetti insieme hanno un significato, singolarmente la farfalla rappresenta l'anima di un defunto, mentre il rospo sta quasi sempre accoppiato al saggio Gama Sennin (che a volte si trasforma in esso). Particolare: sulla chiusura dell'Hitsu di destra, i segni che si vedono sono caratteri?

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ahah hai buon occhio Renato!

Io sono piuttosto convito (idea personale, per questo mi piaceva discuterne) che sia una ato-mei, come dire una sorta di attribuzione (in pratica comunque una gimei).

Sia per come è incisa, sia perchè lui non riportava mai la provincia e anche per il tipo di lavorazione, pare che utilizzasse esclusivamente l'iroe.

 

Non mi riesce ben capire in cosa consista questa tecnica, è una foglia d'oro come ''incollata'' oppure una doratura ''simil galvanica'' ma fatta con l'Hg? :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Ciao Vincet e grazie per il tuo post!

bè certamente c'è una certa somiglianza eheh

quindi dici che i denti ed occhi siano 'incastonati'?


"Indiana Jones e la lama perduta"

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