rob 0 · Inserito: 18 giugno 2015 Dato che mi trovo in una località italiana molto al di fuori delle normali frequentazioni degli esperti di nihonto, mi devo arrangiare, cosi essendomi da poco avvicinato a questo mondo cerco di trovare un mezzo di comunicazione che permetta di esprimermi attraverso quello che so fare discretamente; utilizzerò quindi luce ed immagini senza aggiungere molto altro, lasciando a chi sa, il compito di valutare e commentare se il tramite digitale può essere valido o meno per aggiungere valore alla comunicazione. Per fare un esempio concreto, partirò da alcune foto dello stesso tratto di lama e cercherò di mostrare come luminosità, incidenza della luce, riflessi ecc. possano rendere effetti differenti, il tutto ulteriormente evidenziato dall'ingramdimento. Se poi questa mia ricerca non aggiunge o toglie nulla, sarà stato un esercizio scolastico comunque, almeno per me, piacevole. Foto in condizioni di saturazione standard, esposizione normale, illuminazione solare indiretta lo stesso tratto di lama con valori di ripresa simili, ma in luce solare diretta (sembra più apprezzabile la tessitura della hada e gli effetti di forgiatura) Un particolare dello stesso tratto Come potete osservare, c'è qualche graffietto longitudinale ma per il resto la superficie sembra discretamente polita. Ora andiamo a variare le condizioni di ripresa, sia per la qualità della luce che del contesto( in questo caso stanza buia e luce a 45 gradi rispetto alla superficie della lama. Oltre a notarsi meglio punti di ruggine, si osservano dei micropunti quasi neri raggruppati in masse più o meno concentrate nella regione dell'hamon Cosa siano non ne sono sicuro, parti di acciaio ricco di carbonio, effetti di mutazioni martensitiche dovute alla tempra, altro... Una cosa però è evidente: non si notano particolari grossolane incisioni da politura sulle superficie, nemmeno allargando il campo Se però variamo l'incidenza della luce, portandola ad un angolo minore rispetto alla lama, più laterale in poche parole, le cose cambiano: cominciano ad emergere i segni delle pietre, non cancellati dai passaggi con pietre a grana più fine e la superficie assume tutto un altro aspetto Si apprezzano le angolazioni del togj, diverse nelle varie facce della spada e le correzioni o rettifiche che nel tempo sono state applicate Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 18 giugno 2015 a maggiore ingrandimento ingrandendo ancora spingendoci oltre oltre ancora Quali considerazioni fare? La prima è che una immagine può variare l'aspetto in maniera sostanziale e se si vuole utilizzare questo mezzo, per ragioni di studio, la tecnica dovrebbe essere standardizzata con riprese "impietose" che non tendano a far vedere solo il lato bello delle cose. La seconda è che questo mezzo si presta allo studio approfondito delle lame ma dobbiamo ricordare che, a meno di utilizzare delle lenti potenti, l'occhio umano non arriva a distinguere i particolari quando sono relativamente troppo piccoli per la capacità di definizione della retina. Quindi, se vogliamo sapere cosa c'è sotto, utilizziamo l'ausilio digitale con tutte le varianti di luce ripresa ed ingrandimenti vari, altrimenti, godiamoci le lame cosi come appaiono ad occhio nudo. Se la cosa interessa, poi possiamo approfondire Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 23 giugno 2015 Ciao Rob, topic davvero molto interessante, Intanto ti posso dire che si distinguono egregiamente i nie! Quei ''graffi" dubito che siano dovuti ad un non perfetto lavoro di togi, ma dovrebbero essere stati causati dalla ''pallina'' dell'uchiko non correttamente utilizzata, questi quindi provocati o dalla troppa forza nell'applicazione o per via del tessuto della pallina troppo duro (forse essendo molto vecchia avrà dell'olio indurito sulla superficie) "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 23 giugno 2015 Ciao Rob, topic davvero molto interessante, Intanto ti posso dire che si distinguono egregiamente i nie! Quei ''graffi" dubito che siano dovuti ad un non perfetto lavoro di togi, ma dovrebbero essere stati causati dalla ''pallina'' dell'uchiko non correttamente utilizzata, questi quindi provocati o dalla troppa forza nell'applicazione o per via del tessuto della pallina troppo duro (forse essendo molto vecchia avrà dell'olio indurito sulla superficie. prima di tutto ti ringrazio per l'interesse al topic, poi per i graffi, se ti riferisci a quelli orizzontali, lo capisco, ma per quelli obliqui alla lunghezza della lama ed estremamente regolari, diversamente orientati sull'area dello Shinogi-ji rispetto a quelli nell'area dello Jigane a causa della direzione di sfregamento, visibili in questa immagine non credo possano essere dovuti all'uso dell'uchiko in polvere che viene normalmente applicato con un movimento parallelo alla spada. Mi sembrerebbero più probabilmente i segni lasciati dall'ultima pietra, l'uchigomori e parzialmente smussati dalle finger stones usate in seguito a finire non saprei dire se in questo caso in hadori o col metodo classico. Ma a proposito dei nie, che significato va attribuito alla loro distribuzione nella lama? mi sfugge come dal loro inquadramento si possa arrivare all'identificazione delle caratteristiche delle scuole e dellle ere Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
G.Luca Venier 0 · Inserita: 24 giugno 2015 Ciao Rob, qui un breve articolo che spiega cosa sono nie e nioi: http://www.sho-shin.com/yakiba.htm Dal tipo e distribuzione dei nie si può anche provare a dedurre un certo tipo di scuola o forgiatore ma resta il fatto che un corretto inquadramento stilistico e cronologico si può ottenere solo mettendo assieme tutti gli elementi costitutivi di una lama. I nie sono solo uno di questi elementi e, presi singolarmente, possono dire tutto e nulla.... Prendendola molto larga si può genericamente affermare che una lama sia di qualità se presenta piccoli e brillanti nie (ko nie) assieme ai nioi. Che, viceversa, grossi ed incontrollati nie che 'entrano' nell' hamon siano da ritenersi "indesiderabili" (come dice il Nagayama). Ma, alla fine, occorre esaminare e giudicare ogni lama per se stessa, in tutti i suoi elementi. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 24 giugno 2015 prima di tutto ti ringrazio per l'interesse al topic, poi per i graffi, se ti riferisci a quelli orizzontali, lo capisco, ma per quelli obliqui alla lunghezza della lama ed estremamente regolari, diversamente orientati sull'area dello Shinogi-ji rispetto a quelli nell'area dello Jigane a causa della direzione di sfregamento, visibili in questa immagine_DSC0562_01.JPG non credo possano essere dovuti all'uso dell'uchiko in polvere che viene normalmente applicato con un movimento parallelo alla spada. Mi sembrerebbero più probabilmente i segni lasciati dall'ultima pietra, l'uchigomori e parzialmente smussati dalle finger stones usate in seguito a finire non saprei dire se in questo caso in hadori o col metodo classico. Ma a proposito dei nie, che significato va attribuito alla loro distribuzione nella lama? mi sfugge come dal loro inquadramento si possa arrivare all'identificazione delle caratteristiche delle scuole e dellle ere Eventuali graffi dell'uchigumori sarebbero paralleli allo ha, come vedi poi sono come ''puntinati'' e non continui. Sullo shinoji ji considera che il tutto viene anche brunito, per questo mi pare difficile. Giustappunto Manuel ha fatto un'interessante traduzione che ti invito a leggere http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=8856 "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 24 giugno 2015 Eventuali graffi dell'uchigumori sarebbero paralleli allo ha, come vedi poi sono come ''puntinati'' e non continui. Sullo shinoji ji considera che il tutto viene anche brunito, per questo mi pare difficile. Giustappunto Manuel ha fatto un'interessante traduzione che ti invito a leggere http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=8856 ho letto l'articolo e mi ha fatto riflettere. Avevo già abbandonato l'uso dell'uchiko poco dopo averlo acquistato. In effetti a nessuno verrebbe in mente l'idea di togliere l'unto e lo smog dalla vernice della sua auto cospargendola di sabbia e poi sfregando via il tutto a secco con un bel panno Forse sarà meglio usare acqua e detersivo Io comunque ora sto usando l'acool etilico anidro e un panno in microfibra per rimuovere l'olio vecchio prima di riapplicarlo con parsimonia(vivo pressochè sul mare) Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 24 giugno 2015 Ciao Rob, qui un breve articolo che spiega cosa sono nie e nioi: http://www.sho-shin.com/yakiba.htm Dal tipo e distribuzione dei nie si può anche provare a dedurre un certo tipo di scuola o forgiatore ma resta il fatto che un corretto inquadramento stilistico e cronologico si può ottenere solo mettendo assieme tutti gli elementi costitutivi di una lama. I nie sono solo uno di questi elementi e, presi singolarmente, possono dire tutto e nulla.... Prendendola molto larga si può genericamente affermare che una lama sia di qualità se presenta piccoli e brillanti nie (ko nie) assieme ai nioi. Che, viceversa, grossi ed incontrollati nie che 'entrano' nell' hamon siano da ritenersi "indesiderabili" (come dice il Nagayama). Ma, alla fine, occorre esaminare e giudicare ogni lama per se stessa, in tutti i suoi elementi. grazie Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Renato Martinetti 1 · Inserita: 25 giugno 2015 interessante, ora devi inserire i suggerimenti per fotografare la lama nella sua interezza, evitando riflessi e sfondi tipo copriletti coi fiorellini Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 25 giugno 2015 interessante, ora devi inserire i suggerimenti per fotografare la lama nella sua interezza, evitando riflessi e sfondi tipo copriletti coi fiorellini copriletti e fiorellini nelle mie foto? per interezza intendi più foto di sezioni per tutta la lama o una unica foto con tutta la lama? Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Renato Martinetti 1 · Inserita: 25 giugno 2015 i copriletti non sono nelle tue foto, ma se non ricordo male nella discussione "scheletri nell'armadio", dove era partita una gara a fotografare i suddetti scheletri su improbabili copriletti. Sulle foto intendevo un'unica ripresa di tutta la lama, su sfondo scuro ed eliminando i riflessi Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 26 giugno 2015 ton sur ton, grigio su grigio Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Walter Pozzecco 0 · Inserita: 29 giugno 2015 Il cellulare è un pagliativo! le foto" belle" si fanno con le macchine fotografiche , i fotografi non usano mai i cellulari!! Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Castelli Gianfranco 3 · Inserita: 30 giugno 2015 Avevo in programma di costruire un banco per fotografare le lame. L'idea era di appoggiare la lama su un piano (su piccoli appoggi che la posizionassero a dieci o venti centimetri dal piano) poi con una reflex eseguire diverse fotografie per poi ricomporle in una unica. Sul piano segnerei dei punti di riferimento per un montaggio preciso e utilizzerei dei quadri a led che seguono la fotocamera per ottenere una illuminazione uguale in tutte le foto (che comporrebbero l'immagine). Il movimento della fotocamera sarebbe assolutamente preciso; questo per la robustezza dei materiali che userei. Cosa ne pensate ? Avete fatto simili esperienze per potermi dare consigli ? La prima idea era di effettuare queste riprese con uno scanner poichè ne avevo realizzate con dei Tanto ed erano venute davvero molto belle (eliminazione delle ombre ecc.), ma dovrei acquistare uno scanner appositamente per questo uso e non mi andrebbe di fare una spesa così. Grazie per le eventuali risposte, Gianfranco Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 30 giugno 2015 Avevo in programma di costruire un banco per fotografare le lame. L'idea era di appoggiare la lama su un piano (su piccoli appoggi che la posizionassero a dieci o venti centimetri dal piano) poi con una reflex eseguire diverse fotografie per poi ricomporle in una unica. Sul piano segnerei dei punti di riferimento per un montaggio preciso e utilizzerei dei quadri a led che seguono la fotocamera per ottenere una illuminazione uguale in tutte le foto (che comporrebbero l'immagine). Il movimento della fotocamera sarebbe assolutamente preciso; questo per la robustezza dei materiali che userei. Cosa ne pensate ? Avete fatto simili esperienze per potermi dare consigli ? La prima idea era di effettuare queste riprese con uno scanner poichè ne avevo realizzate con dei Tanto ed erano venute davvero molto belle (eliminazione delle ombre ecc.), ma dovrei acquistare uno scanner appositamente per questo uso e non mi andrebbe di fare una spesa così. Grazie per le eventuali risposte, Gianfranco per le foto è importante quale lunghezza focale si usa: evitando l'uso di grandangoli e rimanendo relativamento al formato pieno(sensore FX da 24X36mm circa) nelle lunghezze dei 50mm o 135mm dal minimo della distanza focale stessa in poi. Ciò per non introdurre deformazioni ottiche che poi andrebbero a rendere difficile ricostruire l'immagine per tutta l'estensione della lama. Allego una immagine di un viso ripreso troppo da vicino Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Castelli Gianfranco 3 · Inserita: 1 luglio 2015 Userei un Nikon 50mm f1,4. Dovrebbe equivalere ad un 75/80 mm (per le ex 24x36 pellicola) che era l'ideale per le foto ritratto proprio perchè non deformava. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Marco Benetti 0 · Inserita: 2 luglio 2015 Di lame non so ancora nulla :( ma di fotografia still-life un po' me ne intendo. Non ho mai provato con una spada ma a naso la soluzione migliore per fotografarla è costruirsi un lightbox, ossia un parallelepipedo di tessuto bianco dove dentro inserire la spada, illuminato dall'esterno con diverse lampade. Questo serve per illuminare uniformemente tutto l'oggetto eliminando i riflessi indesiderati. Praticamente nella fotografia still-life professionale è una scelta obbligata quando si fotografano oggetti in metallo o molto riflettenti. Poi come scrive anche Gianfranco farei diversi scatti muovendo la macchina in orizzontale su di una guida lineare e poi li ricomporrei a pc. Provate a cercare "lightbox homemade" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
rob 0 · Inserita: 2 luglio 2015 Di lame non so ancora nulla :( ma di fotografia still-life un po' me ne intendo. Non ho mai provato con una spada ma a naso la soluzione migliore per fotografarla è costruirsi un lightbox, ossia un parallelepipedo di tessuto bianco dove dentro inserire la spada, illuminato dall'esterno con diverse lampade. Questo serve per illuminare uniformemente tutto l'oggetto eliminando i riflessi indesiderati. Praticamente nella fotografia still-life professionale è una scelta obbligata quando si fotografano oggetti in metallo o molto riflettenti. Poi come scrive anche Gianfranco farei diversi scatti muovendo la macchina in orizzontale su di una guida lineare e poi li ricomporrei a pc. Provate a cercare "lightbox homemade" nello still life tu spesso fotografi per esprimere un concetto, utilizzando esposizione ad "alte luci"; il che va benissimo per applicazione publicitaria o industriale. C'e da provare cosa ne viene con la tessitura delle lame e con la rapprentazione dello hamon. Però, il fatto che per evitare fantasiosi effetti e appiattimenti nelle aree dei mezzi toni si usi professionalmente il B&W e luci a bassa intensità mi fa riflettere e pensare che forse, la tecnica sia già consolidata. Il lightbox potrebbe di certo andar bene per evitare di aggiungere riflessi di oggetti circostanti ma per fare ciò, basterebbe anche fotografare in ambiente oscurato con luce incidente oltre i 45° sulla sola lama. Sarebbe interessante fare delle prove Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti