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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Manuel Coden

Tsuba nei musei italiani

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Che io sappia fa parte di una Fondazione, per lo più finanziata dall'Associazione Industriali e Commercianti di Venezia (un po' come succede per il Museo del Tessuto di Prato con l'Associazione Industriali Pratesi). Però non sono aggiornatissimo su questo argomento

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In ogni caso ho espresso un mio parere personale estraneo all'intk, visto che non sono socio, e se volete censurare il mio intervento siete liberi di farlo, se comunque da fastidio a qualcuno forse perché c'è della verità dietro a tutto questo.


Diego T.

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Per quanto possa essere difficile afferrarlo, dato che non parliamo di persona, vi assicuro che il mio tono è assolutamente pacato. Non intendo censurare nessuno, ripeto, e smarcarsi non è necessario. Anzi, Enrico, tra poco sarai probabilmente Socio quindi ogni cosa che hai scritto (e anche solo pensato) sarà usata contro di te....(io, per esempio, una volta ho offeso un uchigumori e ho dovuto tagliarmi un mignolo).

 

Chiederò magari a Simone di sistemare tutto questo discorso in un thread dedicato, poiché la questione è importante, e bonificare questo.

 

Per quanto riguarda le verità che danno fastidio non vi ingannate, io sono pronto e con le pile nuove nel megafono. Ma facciamolo nel posto adatto :-)

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Ecco già messa così mi piace un po di più. Poi il mio discorso sarà semplicistico ma non si può sempre vivere nell'ignoranza. Walter non preoccuparti non sono state le tue foto, penso che fossero risapute alcune cose.


Diego T.

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[cut]

 

Anzi, Enrico, tra poco sarai probabilmente Socio quindi ogni cosa che hai scritto (e anche solo pensato) sarà usata contro di te....(io, per esempio, una volta ho offeso un uchigumori e ho dovuto tagliarmi in mignolo).

 

Chiederò magari a Simone di sistemare tutto questo discorso in un thread dedicato,

 

[cut]

se dici a me dovrei esser già socio credo :samurai:, ma a 'sto punto preferirei sì che simone facesse un bello split dal mio primo reply in poi, e cacciasse tutto in area privata :fiori: , così il 3D di Manuel resta pulito ed in topic! :arigatou:

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Naturalmente mi auguro vivamente che la situazione non sia quella di lasciar marcire certe opere. Ma è anche vero che in un altro museo recentemente è piovuto dentro una vetrina con armature e kabuto e che una tsuba è "marcita" per la formazione di molta ruggine dentro delle vecchie teche.

 

La spada rivela ciò che uno è veramente. :laugh:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Purtroppo i responsabili e dipendenti dei musei in Italia fan quel che possono, con montagne di oggetti da conservare e zero soldi da spendere. Custodi a parte, normalmente chi lavora in un museo ha un percorso di studi che attiene all'ambito artistico/culturale, denotando quindi un interesse di base sulla materia che trascende la semplice ricerca del posto fisso e che si traduce in un impegno molte volte sproporzionato rispetto al misero stipendio. A parte i nuovi 20 superdirettori degli analoghi supermusei che il ministro Franceschini ha designato ora, un direttore di museo, anche di una certa importanza, responsabile magari di decine di dipendenti, oggetti di inestiimabile valore ed edifici magari di pregio ed assai impegtnativi, prende uno stipendio assolutamente ridicolo, x il guadagno farebbe meglio a fare il pizzettaro col carretto. Inoltre molti musei sono politematici (scusate, vorrebbe essere il contrario di monotematici) ed evidentemente un curatore specializzato in dipinti antichi non ci può azzeccare moilto di ceramiche, mobili, magari tappeti e nihonto, anche se è costretto a "curare" il tutto.

Con altri due soci andai qualche mese fa in uno di questi musei, situato in una splendida residenza nobiliare, insieme al direttore e al curatore, per vedere alcune armature giapponesi acquistate dal proprietario del castello a fine 800. E' ovvio che con tutta la buona volontà, le avevano allestite come potevano (una aveva il dò al contrario...). Se vogliamo, uno dei problemi principali di questi curatori è il fatto di non avere la percezione della nihonto come un'opera d'arte, ma come un oggetto funzionale (seppur ben decorato) non diverso dalle armi bianche di altre civiltà, per cui se il museo non è specializato in arte orientale, si vede un pò l'effetto "armeria" con addirittura i tradizionali "trofei" o "panoplie" appesi ai muri, katane comprese..

Con magari zero finanziamenti e gravi problemi tipo infiltrazioni dai tetti, bollette protestate e muri che cadono, l'allestimento delle armi giapponesi diviene l'ultimo dei problemi per un responsabile di museo..noi ci potremmo impegnare, ovviamente con il tatto e la discrezione del caso, proprio a far capire a questi responsabili il carattere di opere d'arte delle nihonto, sperando in questo modo di migliorarne l'esposizione e la conservazione.

Peraltro, sapevo dell'esistenza di un'armatura giapponese con katane, in un piccolo museo della mia cittadina e immaginavo quegli oggetti abbandonati in uno scatolone nello scantinato. Andandoci, son rimasto lì nel vedere il tutto ben sistemato in una moderna teca trasparente, ben illuminata e con tanto di descrizione (più o meno..) nel salone principale del museo!! A volte siamo troppo pessimisti..

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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