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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Enrico Ferrarese

Katana "Yamato (no) daijō Fujiwara Ujishige" (shodai)

Messaggi consigliati

Enrico,ti stai dilettando nella cosa più difficile; fotografare le lame il rompi capo di tutti.

Giorgio Movilli come professionista, ha un' impiato importante e fotocamera mega galattica.

Comunque va bene anche così, si riesce a vedere quasi tutto.

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ahahahahaha xD si è capito sì che ero in difficoltà? xD

hai ragione Renato, appoggiare una lama su dello scottex... sono pessimo xD ma al momento non ho altro dove metterla.

la cosa migliore sarebbe cosa? prendere un panno al metro? (seriamente)

che tipo di tessuto mi consiglieresti? :arigatou:

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Bravo Enrico hai fatto progressi, ora gli hataraki sono ben visibili!


Marco C.

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si hai ragione!

ora da pippa sanjyo saku ora sono solo pippa jyo saku. EHEH. xD

Non essere troppo severo con te stesso, ti è già stato detto da molti che fare certe foto non è proprio una cosa facile, con tempo e pazienza.....


Marco C.

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Alla fine Enrico, ha trovato una signora lama! complimenti. Se può servire, vorrei mostrare alcune immagini dello stand usato per fotografare le lame e mettere in evidenza Hamon e habuchi. In un altro topic avevo descritto una lama con apparente suguha Hamon stright pattern con alcune irregolari linee di tempera(questa la descrizione del venditore), e questo mi sembrava fino a quando l'ho esaminato nelle seguenti condizioni di luce_DSC2057_01.JPG_DSC1712.JPG

E 'infatti è apparso un bellissimo hamon midare con choji _DSC1690.JPG

Ho usato una Nikon D800 con lente da 70 millimetri, diaframma F18 e il tempo 1 / 2- 1 secondo, ISO 100. Ero in una stanza completamente buia per evitare riflessi sulla lama e la fonte di luce era una lampada da circa 50 cm di lunghezza al neon, come si può vedere in una delle immagini. Questa lampada è schermata posteriormente, di facile reperibilità e fornisce un'illuminazione con meno riflessi rispetto ad una fonte più concentrata. Va corretta la gradazione del bianco per i gradi kelvin e il gioco è fatto. Non stare troppo vicino alla lama ma tenere una certa distanza _DSC1691_01.JPG

Questo aiuterà ad avere una buona profondità di campo per ottenere la rappresentazione di un discreto tratto della lama con buona messa a fuoco su tutta la lunghezza. Il che aiuta nella valutazione complessiva. Ho usato quella accoppiata di corpo macchina e obiettivo ma lo stesso risultato è ottenibile anche con fotocamere compatte, l'importante è che si possa impostare una modalità manuale e priorità di diaframmi. Si potrà poi ritagliare una parte del fotogramma per ingrandire la lama _DSC1691.JPG

Ingrandendo ulteriormente avremo una buona visione del particolare ma per fare ciò, occorre avere una ottima nitidezza che nessuna mano ferma potrà mai dare e molti pixel. Tutto il resto è frutto di pochi aggiustamenti che ognuno adatterà alle proprie situazioni. Ultima cosa: indispensabile per la tecnica sopra descritta, l'uso di macchina montata su cavalletto!

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Grazie rob!

E grazie per le dritte sulle foto, mi hai dato nuovo stimolo!

ciao Enrico, una domanda: la mei della tua spada è nel lato omote- io sapevo che nella katana è posta sul lato ura e viceversa nel wakizashi- forse non è una regola fissa?

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Scusa ma dove avresti letto che nella katana la mei è posta sul lato ura!? Secondo me hai un pò di confusione...

 

 

Innanzitutto tachi e katana (e reletive firme: tachi-mei e katana-mei).

La prima si porta con il tagliente rivolto verso il basso, la seconda con il tagliente verso l'alto.

Definiamo ora Il lato "omote": Omote è il lato visibile quando la lama è portata alla cintura (sempre sul fianco sinistro, perchè si prende con la mano destra).

Quindi: Omote esterno, visibile; Ura: interno, nascosto.

Di conseguenza il lato esterno per entrambe, una volta al fianco, è inverso.

 

Pertanto se consideri omote il lato esterno della katana, e lo "trasli" in una tachi, quello esterno della tachi è l'ura (perchè si porta al contrario).

 

In realtà in entrambi i tipi di lama il lato omote sarebbe sempre quello esterno per definizione...

Pertanto sia per tachi-mei che per katana-mei il lato in questione sarebbe sempre l'omote, a meno che per semplicità non consideri ura quello della tachi-mei avendo fisso in mente il porto della katana.

 

In ogni caso questa è una regola genarale ma che non vale proprio sempre...

Io non ho mai avuto modo ancora di vedere e ammirare queste eccezioni, ma Paul Martin nel suo Facts and Fundamentals a pag.14, traducendo da Nakahara avverte chiaramente di questi "casi".

Ad esempio ci sono lame della scuola Aoe dell'11° e 12° secolo che pur essendo tachi avevano la mei nel lato "omote", e ci sono katana dopo il periodo Muromachi che portano la mei sul lato "ura" come se fossero tachi (tenendo sempre in mente che il lato ura in una tachi diventa omote, perche si porta al contrario di una katana). In particolare dice: "Blades of more than 60,6cm in lenght made in Hizen province (modern-day Saga and Nagasaki prefectures) around the seventeenth century are actually katana, even thought they usually signed like tachi".

 

Spero di essermi stato chiaro

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Scusa ma dove avresti letto che nella katana la mei è posta sul lato ura!? Secondo me hai un pò di confusione...

 

 

Innanzitutto tachi e katana (e reletive firme: tachi-mei e katana-mei).

La prima si porta con il tagliente rivolto verso il basso, la seconda con il tagliente verso l'alto.

Definiamo ora Il lato "omote": Omote è il lato visibile quando la lama è portata alla cintura (sempre sul fianco sinistro, perchè si prende con la mano destra).

Quindi: Omote esterno, visibile; Ura: interno, nascosto.

Di conseguenza il lato esterno per entrambe, una volta al fianco, è inverso.

 

Pertanto se consideri omote il lato esterno della katana, e lo "trasli" in una tachi, quello esterno della tachi è l'ura (perchè si porta al contrario).

 

In realtà in entrambi i tipi di lama il lato omote sarebbe sempre quello esterno per definizione...

Pertanto sia per tachi-mei che per katana-mei il lato in questione sarebbe sempre l'omote, a meno che per semplicità non consideri ura quello della tachi-mei avendo fisso in mente il porto della katana.

 

In ogni caso questa è una regola genarale ma che non vale proprio sempre...

Io non ho mai avuto modo ancora di vedere e ammirare queste eccezioni, ma Paul Martin nel suo Facts and Fundamentals a pag.14, traducendo da Nakahara avverte chiaramente di questi "casi".

Ad esempio ci sono lame della scuola Aoe dell'11° e 12° secolo che pur essendo tachi avevano la mei nel lato "omote", e ci sono katana dopo il periodo Muromachi che portano la mei sul lato "ura" come se fossero tachi (tenendo sempre in mente che il lato ura in una tachi diventa omote, perche si porta al contrario di una katana). In particolare dice: "Blades of more than 60,6cm in lenght made in Hizen province (modern-day Saga and Nagasaki prefectures) around the seventeenth century are actually katana, even thought they usually signed like tachi".

 

Spero di essermi stato chiaro

Ok, grazie del chiarimento, naturalmente questo vale anche per il wazizashi dove la mei è apposta sul lato omote, quello della faccia esterna a lama portata con tagliente verso l'alto, a sinistra. Devo aver equivocato osservando katane derivate da tachi sottoposte a suriage, il conto torna

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Per capire i termini omote ed ura, che sono 'mobili' e non assoluti, un buon esempio è quello della porta di casa.

Quando si è dentro casa, e si apre la porta per uscire, il lato omote è quello interno il lato ura è quello che affaccia sul pianerottolo. Quando si rientra, anche se la porta è la stessa, il lato omote diventa quello esterno, il lato ura è quello che si rivolge verso l'interno della casa.

 

Per le lame il punto di vista è sempre basato su come si presume sia indossata la spada.

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Il concetto di omote ed una attraversa tutta la ultra giapponese.

E i confini non sono affatto chiari....

 


 

月の道

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Ripeto a causa dello scempio che ha fatto il correttore.

 

Il concetto di omote ed ura attraversa tutta la cultura giapponese.

E i confini non sono affatto chiari....


 

月の道

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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