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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Manuel Coden

Analisi su una lama tagliata

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Cosa pensi che sia?


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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Queste sezioni bastano per analizzare il pezzo da te postato.

Secondo te quale di queste gli assomiglia?


"accorciati la firma". Ernst Jünger

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questi sono solo esempi schematici, ovviamente non possono essere presi per quello che effettivamente avviene in una lama lavorata a mano, dalla sezione si vede un'anima morbida racchiusa totalmente all'interno della lama, il nome del kitae ha poca importanza ma se proprio bisogna darne uno sarebbe makuri kitae

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Molto interessante, Manuel! Ricordo un articolo sul bollettino dell'accademia di San Marciano di almeno 40 anni fa sulla sezione delle lame, comprese quelle giapponesi, pensavo di averlo ma non lo trovo....

Domanda stupida, che fine han fatto ha machi e mune machi? Raspati via?

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A parte le facezie (e senza per forza riattizzare un noiosissimo flame "in fieri"), da quello che si vede dalle foto, anche ingrandendo l'immagine al massimo, quel segno sul mune sembra davvero un kirikomi.

 

Considerazioni sulle traiettorie d'impatto le lascio a voi, come pure la questione habaki (che, essendo generalmente di rame, si può tagliare piuttosto facilmente) e la questione tsuba (che potrebbe anche essere assente, in determinate montature).

 

Dico questo in base unicamente alle foto.

 

Poi, se Manuel suggerisce che sia invece una specie di delaminazione credo possiamo dargli retta, dato che ha la lama in mano e può giudicare senz'altro meglio di noi che stiamo di fronte ad uno schermo.

 

Be cool....

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Certe lame girano da un bel po' e ne hanno viste tante, dalle frecce alle schegge di granata.

Quello che può succedere in un campo di battaglia va al di là di ogni comprensione, mentre noi abbiamo spesso in mente l'immagine di un duello.


 

月の道

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Molto interessante, Manuel! Ricordo un articolo sul bollettino dell'accademia di San Marciano di almeno 40 anni fa sulla sezione delle lame, comprese quelle giapponesi, pensavo di averlo ma non lo trovo....

Domanda stupida, che fine han fatto ha machi e mune machi? Raspati via?

L'ha-machi è completamente sparito mentre il mune-machi ha circa 1mm di scalino, forse erano entrambi relativamente bassi in origine, visto anche che ha perso circa 1mm di kasane a giudicare dal nakago

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Mi spiace Gianluca ma stavolta non la penso proprio così. Sul kirikomi intendo. Proprio ingrandendola al massimo si vede che il segno dell'intaccatura non è "pulito" ma è fatto di svariati scalini, indice sicuramente non di un fendente.

Se poi manuel per primo ci suggerisce che non lo è, non vedo perchè incapponirsi subito sul contrario con fare arrogante.

Ma sono discorsi già affrontati

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cercando di ragionare e anche se a prima vista sembrarebbe un kirikomi, mi sembra difficile che si impieghi un tanto per parar fendenti di katana. Considerando la leva di lunghezza assai inferiore, dovresti esser Ercole per fermare un fendente di daito, considerata anche ll'angolazione opposta della tacca...poi nella vita tutto è possibile

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Certe lame girano da un bel po' e ne hanno viste tante, dalle frecce alle schegge di granata.

Quello che può succedere in un campo di battaglia va al di là di ogni comprensione, mentre noi abbiamo spesso in mente l'immagine di un duello.

Appunto. Una tacca del genere può essere determinata da varie cose.

Come già abbiamo consideraro in altri topic il "kirikomi", se considerato un "segno di battaglia" (e non una tacca in seguito a caduta accidentale) è degno di rispetto anche se causato da un proiettile o scheggia.

 

Il fatto che uno dei lati della "fessura" sia slabbrato non significa molto, secondo me. È un'intaccatura profonda e diagonale, con tutta l'aria di una "penetrazione".

 

Peró, come premesso, mi fido al 100% del giudizio di Manuel. Posso solo aggiungere che una delaminazione sul mune di questo tipo è la prima volta che la vedo.

 

Bene. Ora l'ho vista :-)

 

E, si: l'arroganza cerchiamo di tenerla al guinzaglio

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Ottimo, allora siamo allineati.

In questi termini si può tranquillamente discutere su tsuba non tsuba, habachi non habachi, colpo non colpo e tutto quello che ci va dietro, anche restando sulle proprie posizioni eh per carità.

Ad esempio a me alla prima occhiata comunque effettivamente farebbe strano una apertura così profonda, ma come hai già sottolineato tu, da una foto... dietro un monitor... mettendo insieme angolazione, posto, aspetto, ed ulimo ma non ultimo il parere di chi 'sto pezzo di acciaio ce l'ha in mano, secondo me non è un kirikomi, inteso come ferita di battaglia da un'altra lama. Al massimo ha preso un colpo accidentale...

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Ecco.

 

Dalle foto io non riuscivo neanche a distinguere il mumemachi !

 

Si, una rottura su quello spigolo non è infrequente :-)

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Grazie manuel ora è ancora più chiaro!

La foto della sezione in bianco/nero però è quella che mi stimola di più... mi piacerebbe vederla dal vivo

ci sarà occasione di vederla ad un kantei, comunque viste le dimensioni è più facile vedere in foto che in mano

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