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Guascone

Cosa determina la qualità di una lama?

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Credo di capire ciò che intendi, ma mi chiedo:

preferiresti, per principio, una nihonto autentica per la "pratica" moderna perché ritieni che possa tagliare un bersaglio di paglia meglio di una riproduzione ?

 

Oppure perché una spada autentica ti fa, forse, entrare nello "spirito" giusto della pratica stessa ?

 

Ossia, l'obbiettivo della pratica, per te, è quello di fare a pezzi un bersaglio o c'è dell'altro ?

 

Ma poi, per entrare nello spirito giusto non sarebbe sufficiente anche solo un semplice bastone ?

 

Perdona se sono molto diretto. Non intendo innescare nessuna polemica, anzi.

In realtà questa riflessione si collega molto bene a quella sulle shinsakuto ( http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=9424&page=4&do=findComment&comment=108142 ) ma ha poco a che vedere con la questione della "qualità" in sè

 

:-)

figurati, non vedo nulla di polemico nella tua domanda.

 

Se praticassi un’arte che preveda l’uso di una spada (che tagli) vorrei usare un’arma antica per la storia che ha dietro, per rivivere le tradizioni, per il fascino che la storia ha su di me, per poter sognare e rivivere i contesti che ha vissuto . Una sorta di visione romantica.

 

Serve per praticare meglio un’arte marziale? Sicuramente no ma nella vita è anche bello appagare i propri sogni… :rolleyes:

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figurati, non vedo nulla di polemico nella tua domanda.

 

Se praticassi un’arte che preveda l’uso di una spada (che tagli) vorrei usare un’arma antica per la storia che ha dietro, per rivivere le tradizioni, per il fascino che la storia ha su di me, per poter sognare e rivivere i contesti che ha vissuto . Una sorta di visione romantica.

 

Serve per praticare meglio un’arte marziale? Sicuramente no ma nella vita è anche bello appagare i propri sogni… :rolleyes:

 

Sicuramente questo tipo di romanticismo viene condiviso da molti !

E' senz'altro un buon punto di partenza per andare avanti ed approfondire l'argomento :biggrin:

 

Giusto per fornire qualche altro punto di riflessione storica (e poi mi fermo per non andare del tutto off topic..), in ordine sparso:

 

nel periodo Sengoku, ossia nel momento in cui notoriamente la spada assume il ruolo di "arma da campo", Oda Nobunaga e Tokugawa Ieyasu riuscirono a sconfiggere il potentissimo clan Takeda (considerato militarmente invincibile, non fosse altro che per il retaggio: discendenti del clan Minamoto, ossia i Signori della Guerra del periodo Kamakura) non tanto per l'efficacia delle spade ma grazie ad un saggio utilizzo delle truppe armate di fucile, di cui erano entusiasti. Si calcola che, alla fine del 1500, in Giappone ci fosse un numero di armi da fuoco superiore ad ogni altro Paese europeo.

 

nel corso del 1400 i fabbri di Bizen e Mino godettero di una grandissima fortuna commerciale grazie anche alle esportazioni. I documenti indicano che, in quel periodo, circa 100.000 spade furono esportate in Cina (di cui 37.000 solo nel 1483).

Però, nonostante la fama che avevano, i cinesi non usarono mai queste spade in guerra.

 

nel periodo Shinto molti dei più talentuosi forgiatori del periodo si concentrarono nelle città più importanti, Tokyo, Kyoto ed Osaka, sviluppando stili caratteristici e diversi tra loro che poco hanno a che vedere con l'efficacia (che, del resto, non viene messa in dubbio) ma che seguono decisamente il "gusto" e la cultura della particolare città in cui lavorarono.

 

:arigatou:

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Sinceramente non capisco guascone perchè non hai preso allora una lama più antica. Con la cifra che hai speso potevi sicuramente prendere una kamakura in shirasaya. Non firmata probabilmente, ma certificata sicuro. E sai quante storia alle spalle...600-900 anni uso ridere. Magari una katana originariamente tachi, testimoniante i segni del tempo sulla sua stessa sugata. Che ha visto non solo le guerre corpo a corpo ma anche quelle a cavallo...

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Sinceramente non capisco guascone perchè non hai preso allora una lama più antica. Con la cifra che hai speso potevi sicuramente prendere una kamakura in shirasaya. Non firmata probabilmente, ma certificata sicuro. E sai quante storia alle spalle...600-900 anni uso ridere. Magari una katana originariamente tachi, testimoniante i segni del tempo sulla sua stessa sugata. Che ha visto non solo le guerre corpo a corpo ma anche quelle a cavallo...

 

Onestamente non ho preso una lama più antica perchè comunque i prezzi mediamente crescevano a parità di stato di conservazione...il rischio (come anche voi mi avete fatto notare) era quello di trovare una lama piuttosto stanca.

Inoltre, per tutta una serie di motivi legati sempre ai miei voli pindarici, volevo una lama che fosse del periodo appena precedente alla battaglia di Sekigara.

 

la lama che ho scelto inoltre, avendo subito un suriage mi fa anche pensare che sia stata una lama tramandata e adattata per poter essere usata anche al cambiare delle mode legate allo scorrere del tempo...

 

N.B.:

Resta il fatto che mi piacerebbe moltissimo vedere la tua sukesada dal vivo ;)

 

questa settimana o inizio della prossima dovrebbero essere pronti i documenti per l'espatrio.

i li in poi se tutto procede senza intoppi, servirà ancora una settimana per farla arrivare in Francia...una volta li si tratterà di trovare un week end per andare a ritirarla...alla prima occasione sarò felice di mostrarla

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Caro Guascone, io credo che la qualità o la bellezza di una lama risieda negli occhi dello studioso che la osserva.

La qualità come la intendi tu, ossia efficacia in battaglia se ho capito bene, la lascerei stare, tanto i giapponesi prendono come inarrivabili sadamune muramasa masamune senza testarli, così tu probabilmente non testerai la sukesada (almeno spero, rischi di rovinarla).

La bellezza risiede nei canoni e nell'armonia, in ultimo nello stato di conservazione.

C'è, in questo forum come nella vita, una differenza notevole tra il cogliere il piacere di una lama o di qualsivoglia altra cosa e il coglierne la bellezza, ossia la sua piena comprensione. Da neofita, come me del resto, l'unica è leggere, osservare, studiare i capolavori e farsi un idea, almeno mentale (lo so che senza la lama dal vivo è difficile) della miglior lama prodotta in quel periodo e da quella scuola, in ultimo da quel fabbro che stai studiando.

 

Io ad esempio studio (quando riesco) perchè non voglio trovarmi più di fronte ad una lama che non conosco, ad esempio Mino o yamashiro, e limitarmi a dire "mi piace" o "non mi piace" all'amico che me la mostra, voglio capire davvero, e per capire devo aver studiato almeno le basi, i canoni di mino, yamashiro etc.

All'inizio alcune persone qui ti sembreranno un pò burbere, e capirai il 5-10% di quello che dicono ma lo fanno a fin di bene, e quel bene è lo studio e la preservazione della nihonto in primis, poi secondariamente della tua erudizione.

 

Ti auguro buon viaggio e buon studio, e per me mi auguro che tu, ricevuta la sukesada e averla studiata bene, apra un bel post con foto e spiegazione non di quello che ti piace ma dei punti deboli e forti della tua lama, un kantei appunto :D


Fabrizio T.

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Grazie, non vedo l'ora di avere la spada sotto mano e iniziare a studiarla!

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Ormai ci si è abituati alle mie provocazioni.

 

Sciogliendo la metafora, usare tradizionalmente un'arma è cosa ben lontana dall'usare un'arma tradizionale.

Il recupero dello spirito necessario ad usare un arma tradizionalmente avviene lavorando sull'uomo, andando a recuperare una sua parte oscura e feroce per poi raffinarla con la tecnica.

Gli stessi giapponesi hanno capito da un buon secolo e mezzo che questa cosa da sola è ormai anacronistica e inutile.

Le stesse discipline hanno perciò subito una sorta di metamorfosi che, non abbandonando la tradizione, hanno cominciato a puntare sull'eleganza del gesto atletico (con una deriva sportiva affatto da demonizzare), sull'aspetto didattico specie per i giovani, sull'aspetto medico-salutistico specie per gli anziani.

Tutte con un'importante integrazione e rilevanza sociale.

Un praticante di kendo o di iaido, anche se non è sempre così, sono oggi lontani dall'estetica artistica e dalla storia del Giappone.

Quelle discipline hanno infatti assunto un valore mondiale e vantano atleti di tutte le nazionalità.

 

Lo studio della Nihonto è invece cosa terribilmente Giapponese, nel bene e nel male.

Essa incarna l'anima di un popolo.

Utilizzare oggi la dojigiri sarebbe un po' come chiedere in prestito la Venere del Botticelli per la partita della Fiorentina.

Sono oggetti che ormai identificano un popolo.

Che io sappia non si utilizzano mai lame antiche e di pregio per manifestazioni sportive, chiedo però conferma ai praticanti di queste discipline, mentre mantengono tutt'ora il loro significato religioso in templi e festività correlate.

 

Questo significa che bisogna essere giapponesi per apprezzare e comprendere le Nihonto?

O che non possono esserci che artisti giapponesi a lavorare su queste lame?!?

No, questo non lo sostengono più da tempo nemmeno i Giapponesi, perché è una stupidaggine.

La sensibilità artistica non nasce in un solo posto.

Ma la cultura si, come per Yasutsuna e Botticelli.

 

...e chi ama il Rinascimento, alla fine, un po' di Italia e di italiano finisce per sciropparseli...


 

月の道

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bhè... la venere come striscione non la avrò mai, ma magari un quadro rinsacimentale da mettere in casa, con un bel pò di fondi si potrebbe anche fare.

 

Tutte le opere e gli oggetti d'arte vanno in qualche modo vissuti, attraversati, compresi, in molti casi raggiunti.

E per farlo occorre conoscerne la storia e il significato ed avere la giusta sensibilità.

 

Poi il modo in cui questa esperienza viene vissuta non può essere che soggettiva.

 

Se a Guascone praticare iaido con una sukesada gli permette di vivere l'esperienza di avvicinarsi a un samurai o anche solo sente di riavvicinare un oggetto nato come arma alla sua più naturale destinazione, questo è il suo modo di "rivivere" un opera d'arte.

 

certo se uno "rivive" una tachi di Nagamitsu zappandoci la terra o tagliandoci la legna... è semplicemente scemo :)



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Per la legna ho una splendida accetta che mi da tante soddisfazioni... :nunchaku:

 

La Sukesada (sperando arrivi presto e senza intoppi...ora è ancora ferma a Tokyo) sarà oggetto di studio e di reverenziale ammirazione.

Accompagnerà i miei sogni di temerario samurai anche se ad oggi non ho ancora deciso con sicurezza dove esporla...non mi dispiacerebbe in camera da letto sopra la testiera...

 

in ogni caso grazie

 

:arigatou:

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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