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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Altura

il club dell' Ukiyo-e

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Grazie Getsu, anche Voi mi siete mancati. Mi è mancato il privilegio del nostro dialogo, anche se vi ho sempre letto.

Rinverdiamo questo club allora tanto per non deludere Capitan Beta, il nostro Capitano. IMG_0559.JPGCostui è Utagawa Hiroshige ovvero il suo autoritratto IMG_0575.JPGquesta è una piccola soggettiva di una stampa di cui mi innamorai qualche tempo fa alle Scuderie del Quirinale all'omonima mostra. Non ho ritrovato l'intera stampa, ma ricordo che non riuscii a staccare gli occhi dal portatore di vimini, altro non era che un particolare della stampa ma restai almeno un quarto d'ora ad osservarlo. Ora ditemi fissatelo,  riuscite a sentire il peso della cesta? e vero manca un piccolo segno della parte superiore della mano che impugna il bastone, una dimenticanza veniale, non cammina, caracolla per il peso evidente, la cesta ondeggia lentamente ad ogni piccolo passo, e infine l'apoteosi, la veste sollevata impigliata nella cesta,  l'avrà visto e rappresentato il maestro? Perché se l'ha immaginato è geniale.

 

 


Antonio Vincenzo

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no.no.  il Capitano è una teoria.. "una concetta madre"    (io ero il nostromo)

il Capitano: “(∂ + m) ψ = 0”  .. che svela il nocciolo di tutti noi, qua:
“Se due sistemi interagiscono tra loro per un certo periodo di tempo e poi vengono separati, non possiamo più descriverli come due sistemi distinti, ma in qualche modo sottile diventano un unico sistema.
Quello che accade a uno di loro continua ad influenzare l’altro, anche se distanti chilometri o anni luce."

(«entaglement» mr. P.Dirac)

Hiroshige, un monaco ai tempi del colera, che dedicò il suo tempo, dalla precoce morte dei suoi genitori, alla ricerca di immagini immerse nel quotidiano e nella natura.. (di pesi ne portò anche lui.)
Qua una piccola dispensa..
Utagawa Hiroshige.pdf

Qua la tua Stazione di Ōtsu (dal MET.museum)

Station Otsu_Met.jpg

Questa la descrizione riportata...
La stampa, proveniente da Cinquantatre stazioni del Tokaido, raffigura Ōtsu, una delle stazioni più frequentate dove i viaggiatori si riposavano e rifornivano di carburante lungo il percorso.
La stazione è mostrata dall'alto, con la strada che divide in diagonale l'immagine. L'immagine di Hiroshige si concentra sull'attività umana in Ōtsu.
L'occhio viene prima attirato dal gruppo che cammina al centro dell'immagine, guidato da un facchino con un grosso fascio sulla schiena, proteso in avanti.  Dietro di lui, una donna si gira per parlare con un'altra.  Su entrambi i lati della strada, le strutture in legno incorniciano altre scene della vita quotidiana del viaggiatore.  Nell'angolo in alto a sinistra, una donna in abito tradizionale passa una stampa arrotolata a un uomo in abiti sontuosi mentre una figura più giovane, nelle vicinanze, punta verso qualcos'altro, fuori dal telaio, disponibile nella stessa bancarella.  Nella parte bassa, tre persone sembrano combattere o tentare di impedire a un uomo di scappare.  Più a destra, un uomo in abiti semplici conduce un bue, portando legna da ardere.

Questa stampa consente al suo pubblico di sperimentare il Tokaido nello stesso modo in cui potrebbe fare un viaggiatore, provando un brivido voyeuristico nella gamma di vite incontrate, da ricchi viaggiatori di piacere a lavoratori più umili e possibili ladri.  Questo senso di spettatore come spettatore è accentuato dalla prospettiva aerea da cui Hiroshige descrive la scena, permettendo al pubblico di guardarla dall'alto.  Il ritaglio e l'uso delle diagonali da parte di Hiroshige contribuiscono alla vivacità della composizione.  La diagonale centrale, attorno alla quale ruota l'azione della scena, incoraggia l'occhio a muoversi rapidamente attorno alla stampa, evocando il senso di movimento vivace che un viaggiatore potrebbe sperimentare lungo il Tokaido.
Le figure suggeriscono narrazioni, suscitando curiosità nello spettatore, ma il ritaglio di Hiroshige lascia sconosciute le loro mosse successive, aumentando il dinamismo.

(prometto di non farlo più... meglio metterci del nostro, anche se errato o irreale, come la vecchia nihonto.. altrimenti si rischia un semplice copia-incolla sulle emozioni di altri.))


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Come sempre in ciò che dici, c’è poco da aggiungere, ma molto da illuminare.

L'equazione di Dirac, con cui hai aperto, descrive il Campo.

Il Campo non è che il Tokaido.

Allo spettatore, ignaro rivelatore di particelle che entra esso stesso nell'interazione, il compito di svelare come la casualità non sia invece causalità, mediante le differenti ampiezze d'onda del campo, ovvero la probabilità di correlazione tra gli eventi che si manifestano.

Fuori dal fisichese, la relazioni tra i personaggi dipendono dall'essere sulla stessa strada. Allo spettatore e alla sua immaginazione comprendere quanto accoppiati tra loro essi siano.
Qui sta il potere dell'opera e l'interesse che suscita.

 


 

月の道

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 Sempre illuminati i tuoi riflessi..

A sproposito di illuminazione, avrete forse notato che ultimamente è apparso il mio “alter ego”..quel nome talvolta ricondotto al greco leukos, o ampliando l'orizzonte a quel lux che significa luce–luminoso.
Al pari forse avrete fatto caso, malgrado la mia aspirazione mineraria, che quella luce non la porto in capo o su un caschetto, ma volge - da anomala posizione - verso il basso (
sarà l’abitudine a guardarmi sotto, più che alle spalle) .. verso quell’asfalto di quelle strade che percorriamo o, forse, verso quella parte di esistenza poco conosciuta alla quale sono legato da un grande senso di appartenenza (da qui il fastidio per “quei vari dall’alto”.))

Restando in tema di “nomi” è stato ben notato come quel Campo fa riferimento a Concetta, nome derivato da concipio che significa “concepire”.. un luogo di appartenenza, una Concetta madre, appunto.
Quell’appartenenza ad una discendenza o radice o, ampliando, a una madre-terra o a una strada, capace di interagire sui personaggi che assaporano quei sentori, quei sentieri, quelle esperienze.

Chi più di Lei.. generatrice di quegli esseri che imperfetti si sono fatti uomo per regalarci visioni come quelle esposte sulla Via del Tokaido o di altri Campi ?

Ora tralasciando il riflesso, mi sovviene che mentre Hiroshige generava ancora visioni scolpendo tavolette di legno, dall’altra parte mondo un altro visionario, tal PioIX papa, su un formulato ecumenico sanciva il dogma dell’Immacolata concezione… madre ubbidiente per postulato. (e che Istvan, mi perdoni.))
.. all'essere umano, errante, non restava che continuare a camminare.

Si, non c'è che dire, illuminante sei stato.  Condivido appieno la tua affermazione..

Qui sta il potere dell'opera e l'interesse che suscita.

 

Moon reflection.jpg
Utagawa Hiroshige (1797–1858)
Moon reflected rice fields at Sarashina in Shinano
1837
- - - - -
montagne vulcaniche, quindi Fuoco, acqua Acqua, riso Terra, il resto è Aria
Il Vuoto (stavolta da riempire) siamo Noi.   ..e l'Arte, volendo, sazia.
("Vettore" a quattro componenti. PaulDirac, 1928)

 

ps.  non so quanti possano essere gli elementi coinvolti,  ma son certo che in questo mare, o in quell'onda, c'era e c'è alta probabilità d'energia nel creare, come nell'osservare, tutto ciò che ci passa sotto al naso.


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Alberi scuri come fenicotteri grigi che danzano muti, illuminati da una timida luna che appena si scorge.

La montagna scoscesa ferita dall'opera dell'uomo che, senza chiedere vìola una natura paziente e madre.

 


Antonio Vincenzo

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io credo, immaginando una Natura impersonificata, che ci sia compiacimento nell'interscambio con l'uomo, seppur talvolta brutale, che approfitta della sua pazienza per generare - riso in quel caso.

La sua forma selvaggia o impenetrabile resta delimitata e immobile, gioiendo dell'interazione e nel lasciarsi strappare lembi di ardidi o desolati appezzamenti che diverranno generatori di fertilità.

La terra gode nell'essere fecondata.. è la violenza o l'abuso a non essere tollerato.  Ma fratello vento e sorella pioggia, al bisogno, ci danno una scossa per rimettere le cose nel giusto verso.
E' insito nella Natura delle cose... e probabilmente non fu una mela a determinare "il principio", ma la raccolta sconsiderata senza condivisione col nostro vicino. 

Quanti  i comportamenti ancora irrisolti tra particelle elementari di questo Universo.) buongiorno notte

 

fishing-by-torchlight-in-kai-province-from-oceans-of-wisdom-1833-1.jpg

Pesca con torce nella Provincia di Kai
Katsushika Hokusai
One Thousand Pictures of the Ocean (Chie no umi) c.1833

 

n.b.  il mio turpiloquio non vuole in alcun modo mancare di rispetto a chi abbraccia Religioni differenti dalla mia, che si base principalmente solo su sentimenti e sensazioni.
Vi auguro nuovamente una buona giornata.

 

Modificato: da betadine

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ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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.. un colpo di vento e i fiori di sakura vengono spazzati come dei transitori pensieri nell'aria.  Questo viene rappresentato a Shinobugaoka, conosciuta oggi come Ueno Park nel nord-est di Tokyo.
La zona, nonosante tutto, continua ad essere una destinazione fiorita.

 

The Moon of Shinobugaoka.png

The Moon of Shinobugaoka
Yoshitoshi, 1889
 
(..consapevole che le parole son macigno o piuma sia per l'attore che per il convenuto., destinati ambedue a pagar pegno in contumacia.)

Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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... non per cantarmela da solo.. ma 
Trovo le due stampe precedenti molto intese ..  rappresentazione di una battaglia, al pari di queste due già presenti nel Club.   Un differente contrasto tra forze che, in un certo senso, provengono sempre dall'alto.

 

Utagawa Kuniyoshi (1797-1861).jpg          Ogata Gekko (1859-1920).jpg
Utagawa Kuniyoshi                                                                                        Ogata Gekko


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 Yoshitoshi, ma dove l'hai presa la donna guerriera! E' come sorpresa dal vento improvviso, lo sguardo è distratto pensieroso addirittura assente.

 Yoshitoshi rappresenta l'uomo o donna che sia alle prese con gli elementi adornando il tutto con garbo, la veste damascata è molto bella, così come le spade.

altre cose mi colpiscono, il copricapo di paglia è perfetto, la falce della luna così tonda da sembrare un'eclissi e la legatura sull'albero del cordino che sorregge la copertina. Se posso permettermi una piccola critica direi approssimativa la mano che sporge dalla manica e il non senso della fantasia della copertina.

Grazie Beta questo stagno sta diventando  un gran bello studio di questa forma di arte grazie alla tua fantasia e competenza, sarei lieto di approfondire  Yoshitoshi se sei d'accordo, "disegna" belle spade :arigatou:


Antonio Vincenzo

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..aahh caro Altura, ti fermi sempre alla prima impressione... . (tanto oramai c'hai fatto l'abitudine ai miei sassi.))

Trattasi di giovane samurai, da alcuni identificato quale un certo Gyokuensai (del quale non ho trovato altre notizie, se non quelle che rimbalzano alla stampa.)
Legato all'albero è un kimono e la mano ritratta afferra la propria manica colta da un improvviso colpo di vento che, nell'impermanenza delle cose, riempie la scena di fiori di ciliegio in libertà.
Al pari la sua vita sarà donata ad un Daimyo.. .così era scritto sul suo estratto di nascita.  Così riportano parole e leggende su questo antico patto che ci svela, in fondo in fondo, l'unica certezza che abbiamo.

Il kimono ad asciugare attende di essere indossato .. (da chi non è dovuto saperlo)  Anch'esso non si cura di quale corpo ricoprirà, al pari di un Daimyo e del suo fido servitore.  .. a prescindere dal nome che porterà con sé. 

Lui non pensa .. Lui sà...   (l'ha messo in conto  **nella consapevolezza che ogni tentennamento potrebbe essere l'ultimo.).

 

[ per entrare nel tuo gioco, che non condivido (pensa se dovessimo metterci a “commentare” un ritratto di picasso o una sua chitarra.. non imbracciata da un vecchio, o disquisire sui tratti di monet..) e comunque volendo per una volta giocare, quello che son strane son proprio le spade.. uno strano daishō che, facendo le dovute proporzioni, è composto da una ascellare odachi e da una katana..]  🤞 non lo faccio più.

Modificato: da betadine

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Caspita hai ragione amicomio, devo dire che dopo le tue precisazioni la stampa assume ai miei occhi tutt'altro aspetto!

la mano è diventata regolare e il kimono steso sembra disegnato da Gucci o Missoni! :hehe:

Continuerò se non tradisco il senso dell'arte rappresentata e senza essere fastidioso a descrivere di getto le mie impressioni, mi piace, tanto ci sarai tu a correggermi (e fallo sempre) mi aiuterà ad imparare e ad apprezzare in modo migliore ciò che studio.

P.S. complimenti al tuo "reigi" è migliorato molto! 


Antonio Vincenzo

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((... permettimi .. io non ho nulla da insegnare a nessuno, io racconto e condivido solo quel pò che ho appreso grazie ad altri che han speso tempo con me e altri che mi permettono di farneticare apertamente.  Nel tempo trascorso ho avuto occasione di errare in lungo e in largo  e, se posso, l'unico consiglio che mi sentirei di lasciare è .. elaborare sempre quello ci passa accanto, non importa chi lo dice o chi lo fa, anche se ti spara addosso.. starà poi a noi raccogliere e, nel caso, farlo nostro... una traccia resterà in ogni caso, ognuno per proprio conto, a prescindere dai rompipalle come me.   (escusateperl'OT)

 

... e come ci farebbe notare FdF..     Sakura rappresenta Subarau  ______  Subarau è identificato con Sakura     (come fiori  oramai liberi nell'aria)
Sono legati, oltre che dalla impavida fioritura, da haberu 侍る che significa "aspettare, stare al lato",  foss'anche per un semplice piacere visivo o per l'annuale attesa per gustare una manciata di ciliegie.
 


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Tokuda Magodayû Shigemori.jpg

Utagawa Kuniyoshi
No. 37, Tokuda Magodayû Shigemori, from the series Stories of the True Loyalty of the Faithful Samurai (Seichû gishi den) - 1847
MFA Boston
(uno specchio ... una porta)


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Oyama Dashôdayû.jpg

Oyama Dashôdayû (Seichû gishi meimeiden) 1866

(UtagawaYoshitora ... fu uno degli ultimi allievi di Kuniyoshi)

 


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.. m'è parso di capire che c'è una certa attrazione/attenzione sull'opera sartoriale giapponese.

DI sicuro ci sfugge qualcosa sul simbolo/colore/accostamento o sul tipo di stampa.
Del resto non avremmo mai immaginato che due bastoncini sostituissero i ns rebbi o le nostre antiche dita (di fatto ne erano un igienico prolungamento) o che quegli intriganti ghirigori fossero parole
oleLEe.

Qu.a una piccola panoramica (che di sicuro non rappresenta il vestir comune...) 
Andrebbe quantomeno consideriato che al pari di una maglietta a strisce rossonero o nerobianco - che verrebbe subito identificata, molti abiti erano associati agli attori del kabuko o.a rakugu, mon kamon o casati... anch'essi teatrali e facilmente associabili a "concett di forza o lealtà o bastardaggini do vario tipo..";  e così diversi abiti e trame li vediamo spesso galleggiare sulle tele di diversi artisti e in diverse epoche, immaginando che sia sempre lo stesso ragno sullo stesso tessuto.

 

1.jpg  5.jpg  2.jpg  3.jpg  22.jpg  6.jpg 

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Alla luce degli ultimi sviluppi, vi invito a riguardare la precedente stampa ( Light-in-kai-province-from-oceans-of-wisdom.jpg )  e rivalutare come quelle onde (..si,si.. di fiume e non di campo) svelino come l'ignaro pescatore e l'astuto pesce (il primo, al pari di uno spettatore, ne avverte meno la presenza..) sanno, con certezza, che dalla casualità dipenderà la vita dell'uno (cibo) o dell'altro (morte) e che le «relazioni tra i personaggi» dipendono dall'essere sullo stesso fiume, ambedue influenzati dall'estremo.. dall'oscurità della notte e dalla luce delle torce.

Qui, come ha ben illuminato Getsunomichi, sta il potere dell'opera e l'interesse che suscita.

(mushin o tutto torna - o più semplicemente.. questa è la vita.)

 

[per completezza di informazioni..  Qu -come ri- è una "mora" (non nel senso di biondina) nella fonologia, o sistema dei suoni (e quindi sempre di onde parliamo) determina la "quantità di una sillaba" che influenzerà l'ambiente esterno.]
 

**Per farla breve ... il generatore dell'opera, sa perfettamente dove pescare e cosa nell'artificio della natura rappresentare con i suoi pesci .. a noi spettatori non resta che immergerci nell'opera _ talvolta aiutati da riflessi e riflessioni che altri prima di noi han portato all'eterno dell'opera stessa e che interagiscono col nostro essere e a nostra volta raccontiamo., con la consapevolezza che stiamo solo provando ad interpretare quello che vediamo, anche se vollutamente scritto, osemplicementerappresentato, nel messaggio dell'autore.    Un pò come "le parole" ..  grandi scatole vuote che assumono diverso significato in base alle ns.esperienze e al bagaglio che ci stiamo portando appresso.


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.. potremmo definirla "una invasione di campo"   nel giorno dell'estivo solstizio   che nello stesso momento indica il giorno più lungo e una fermata.   
 

(solstĭtĭum.. sōl, sistĕre)

Tsuki hyaku sugata.jpg

Tsukioya Yoshitoshi - Tsuki hyaku sugata (One hundred aspects of thr Moon)
(una sorta di richiamo, una meditazione, una pausa.. prima di ripartire)
19thC dal British Museum

... e per chi se la fosse persa ..

EclissiAnulare_200620.jpg
by hearth

(sottofondi consigliati: "e la chiamano estate" , "e la luna bussò" , "こじょ のつき (たき)" - Kojo no Tsuki)
dimenticavo.. Shivaree-GoodnightMoon, o volendo questo https://ultimateclassicrock.com/moon-songs/
Buona domenica

 


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Grazie per queste bellissime immagini, con cui ti prendi cura di noi.


 

月の道

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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