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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Messaggi consigliati

Buona sera a tutti.volevo chiedervi se qualcuno mi poteva dire se il"shirasaya", si può incollare mi è caduto il manico del "shirasaya",e mi sie aperto in 2. ...grazie.

20180122_201215.jpg

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ciao

per manico intendi l'impugnatura (tsuka) ??

secondo me si.. è legno (e con un banale vinavil dovresti riuscire nell'impresa, anche se molto probabilmente ci sarà qualcosa di specificatamente giapponese.

Attento a non debordare per non "contaminare" il canale del nakago.

poi lo serri avvolgendolo con un paio di strisce di carta e nastri ben stretto, facendo attenzione a non spostare "le incollature" (termine ippico).


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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La sostanza specifica giapponese è colla di riso.

Il motivo per cui si usa quella è che è priva di solventi, che hanno un pessimo effetto arrugginente sulla lama.

Ma anche il vinavil dovrebbe esserne praticamente privo.

Sentiamo qualcuno dei politori, che su queste cose la sanno lunga...

 

 

Betadine, non è che hai suggerito il vinavil perché è un composto polivinilico come il principio attivo alla base del farmaco del cui nome ti fregi?!?


 

月の道

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Sconsiglio la colla vinilica in quanto dopo la sua applicazione non è reversibile e asciugando emana "gas" che possono danneggiare la lama.

 

Gli artigiani competenti e tradizionali utilizzano esclusivamente colla di riso, la quale è reversibile e naturale. Chiaramente è bene non improvvisarsi. :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Ben detto!! (accidentaccio a me) :arigatou:


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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..

Betadine, non è che hai suggerito il vinavil perché è un composto polivinilico come il principio attivo alla base del farmaco del cui nome ti fregi?!?

 

betadine è il disinfettante.. :sneaky:(distruggo micro e macro microbi) :ninja:ahahahahha, c'ho fatto lo svezzamento col betadine.

 

:prostro:

 

(sono allergico praticamente a tutto... tranne iodopovidone e pennicillina e pochi derivati, per questo ho dovuto cercare "un'altra via..")


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Dunque, la colla vinilica semplice (il classico Vinavil per intendersi) è un composto a base di acqua e, seccandosi, non volatilizza alcun composto solvente.

Tuttavia esistono in commercio tipi di colla vinilica a presa rapida, o idro resistenti (tipo D), che contengono anche solventi sintetici, che volatilizzano seccandosi (gas). Queste sono le colle cui probabilmente fa riferimento Francesco.

 

Comunque la colla vinilica fai da te è sconsigliabile per vari altri motivi. Primo fra tutti il fatto che, come già sopra detto, se sbagli accostamento tra le due valve anche di poco, poi non le puoi più riposizionare a meno di non scaldare i pezzi a 180 gradi. Lo si può fare col vapore ma non è lavoro facile e poi il legno alzerà il pelo e andrà rifinito nuovamente.

 

Poi, è molto scomodo togliere in modo pulito le sbavature di colla dopo il lavoro e, per finire, essendo una colla gommosa si rifila male lungo la linea di giunzione.

 

Tieni presente che, prima di incollare di nuovo, andrà prima rimossa la colla secca presente sui due pezzi.

 

In definitiva, un lavoro non facile se non hai dimestichezza.

 

Il mio consiglio ? Fallo rincollare da un buon falegname restauratore, con colla naturale (di riso, di pesce o di coniglio).

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Dunque, la colla vinilica semplice (il classico Vinavil per intendersi) è un composto a base di acqua e, seccandosi, non volatilizza alcun composto solvente. Si prendo il tuo consiglio lo porto da un restauratore grazie

Tuttavia esistono in commercio tipi di colla vinilica a presa rapida, o idro resistenti (tipo D), che contengono anche solventi sintetici, che volatilizzano seccandosi (gas). Queste sono le colle cui probabilmente fa riferimento Francesco.

Comunque la colla vinilica fai da te è sconsigliabile per vari altri motivi. Primo fra tutti il fatto che, come già sopra detto, se sbagli accostamento tra le due valve anche di poco, poi non le puoi più riposizionare a meno di non scaldare i pezzi a 180 gradi. Lo si può fare col vapore ma non è lavoro facile e poi il legno alzerà il pelo e andrà rifinito nuovamente.

Poi, è molto scomodo togliere in modo pulito le sbavature di colla dopo il lavoro e, per finire, essendo una colla gommosa si rifila male lungo la linea di giunzione.

Tieni presente che, prima di incollare di nuovo, andrà prima rimossa la colla secca presente sui due pezzi.

In definitiva, un lavoro non facile se non hai dimestichezza.

Il mio consiglio ? Fallo rincollare da un buon falegname restauratore, con colla naturale (di riso, di pesce o di coniglio).

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Buon giorno vi ringrazio a tutti siete stati molto utili grazie

Sempre benvenuto, Marco

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Circa il vinavil non sono stato molto preciso, vero che a base acqua, ma il resto? Mi pare mi dicesse Massimo che se per sbaglio entra in contatto con la lama crea delle brutte ossidazioni. Potrei sbagliarmi, attendiamo lui per sicurezza!


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Allora; il Vinavil, certamente si diluisce con acqua, però dobbiamo fare attenzione che non vada a contatto con il metallo (ferro, acciaio e metalli ferrosi).

Questa colla (come risaputo ) è la più usata.

Per questi lavori ( che vanno a contatto con le lame) è meglio evitare ed usare (come ha già detto GianLuca) altre tipologie di collanti.

Altrimenti in 15 minuti, ci facciamo un po di colla di riso e abbiamo risolto il problema.

Vedere su internet, se non si sa come fare. :ciaociao:

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Circa il vinavil non sono stato molto preciso, vero che a base acqua, ma il resto? Mi pare mi dicesse Massimo che se per sbaglio entra in contatto con la lama crea delle brutte ossidazioni. Potrei sbagliarmi, attendiamo lui per sicurezza!

Ogni composto a base di acqua che, prima di asciugarsi, entri in contatto diretto col metallo ovviamente può creare ossidazione. Anche una colla di riso, che è comunque diluita in acqua.

 

Quindi durante il lavoro occorre assicurarsi che non vi sia contatto prolungato tra colla e metallo, anche con le colle naturali.

 

Sulle colle con solventi sintetici non mi pronuncio ma può essere anche possibile che i vapori che volatilizzano durante il processo di asciugatura possano essere nocivi, anche senza contatto diretto

 

Resta il fatto che, per fare un buon lavoro, ci vuole una buona esperienza di lavoro di precisione su legno. E non solo a livello di semplice bricolage casalingo.

 

La procedura è questa:

pulire bene i lati da incollare dai residui di colla vecchia.

Si fa con una piccola pezza di tessuto e acqua tiepida, senza bagnare troppo per non far alzare il pelo al legno di tutto il manico. Ci si augura che la colla vecchia sia di tipo naturale perché se è stata usata colla vinilica la faccenda diventa molto più complicata.

 

Preparare della colla naturale a bagnomaria.

 

Applicare la giusta quantità di colla sui bordi con un pennellino (Per questo ci vuole pratica; facile metterne troppa o troppo poca)

 

Chiudere le due valve inserendo il nakago (per tenere in posizione giusta i due pezzi) augurandosi che la shirasaya sia stata fatta proprio per quella lama e non adattata in seguito.

 

Stringere i due pezzi per una decina di cm con una lunga fettuccia di stoffa, estrarre il nakago

 

Finire di avvolgere strettamente il manico con la fettuccia, badando che i bordi siano ben allineati.

 

Ad avvolgimento finito inserire il nakago per verificare che entri liscio. Togliere il nakago e pulirlo da eventuali tracce di colla

 

Aspettare 24 ore

 

Togliere la striscia di tessuto e verificare il risultato.

Eliminare i residui di colla sulla giuntura con una pezza di tessuto e acqua tiepida.

Sarà molto difficile che i bordi siano perfettamente allineati, quindi è probabile che occorrerà rifilare la giunzione con una rasiera molto affilata.

In questo modo la giunzione sarà quasi invisibile (come deve essere)

 

Regola doro: provare i passaggi di assemblaggio a secco. Cioè senza colla. Ossia verificare che i pezzi si uniscano bene, che si adatti tutto in modo corretto, e fare una prova di avvolgimento col tessuto.

Questo per evitare intoppi coi pezzi pieni di colla (disastro)

 

Ti sconsiglio di farlo da te ma...nel caso buon lavoro !

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In Giappone l’uso della colla di riso risale al VII secolo. Carpentieri, falegnami e restauratori durante il periodo Nara cominciarono a utilizzare la sokui, la colla a base di riso locale, impastando il riso con una spatola di bambù. Era il collante preferito soprattutto dai forgiatori di spade che quando dovevano riparare o pulire le spade, i pugnali e i saya, i foderi delle spade e dei pugnali, potevano separare i pezzi di legno del manico senza danneggiarli.

 

L’uso della colla sokui in Giappone è iniziato quando nel paese è arrivato il Buddismo dalla vicina Cina durante il VII secolo. Il divieto della macellazione che questa religione prevedeva ha interrotto di fatto l’utilizzo delle colle derivate dagli animali.

 

anticakatana.jpg

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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