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G.Luca Venier

Che ne pensate di questa ?

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anche io tendo a ritenere più probabile l'ipotesi che non è quella zona ad essere "più alta" ma il resto ad essere stato "corroso più del normale", artificialmente...

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Parlando sempre di stranezze..

 

su un sito pubblicato nell'altro post (presentazioni) c'è una lama registrata come:

antica provincia di Yamashiro (odierna prefettura di Kyoto)

Epoca: prima metà del periodo Edo (1718)

che a parer mio presenta alcune stranezze (anche se ha un bel certificato)

 

Il nakago sembra "attaccato" (differente bordo con la parte superiore.. una marcata linea netta..

1) incisione dei petali poco profonda nella parte superiore "all'attaccatura"

2) questo petalo mostra un tratto/incisione molto differente proprio nella parte superiore alla "zona incriminata" rispetto al tratto/incisione sottostante.

Forse sono stati consumati durante la politura...

ma mi chiedo: perchè andare "a limare" un mon, quando la pietra poteva fermarsi qualche mm sopra ??

 

 

¿ son io che mi faccio troppe pippe mentali .. o .... :confused:

 


GG1810.jpg


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Se vi possono servire per fare dei confronti...

 

 

IMG-20170303-WA0006.jpg

IMG-20170303-WA0002.jpg

IMG-20170303-WA0001.jpg

IMG-20170303-WA0000.jpg


Marco C.

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ciao mc!

in realtà non è una novità per me vedere un kikumon in parte polito (ne ho visto uno anche di kunikiyo nidai), non parliamo poi di edakikumon...

 

Quello che fa un po strano invece imho è quella sorta di segno netto... ma dalla foto non sembra sia stato fatto chissà quale magheggio... non poi che la foto sia così chiara.

 

un altro mon piallato, lo potete vedere qui:

 

http://www.e-sword.jp/wakisashi/1710-2002.htm

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Concordo Enrico, i segni su nakago mune e ha potrebbero essere stati causati da un gioco della tsuba, fatta forse di un metallo duro.

 

@Gian CB. Bentornato!


Marco C.

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La mia era una risposta alla domanda se avessi mai visto un nakago in quelle condizioni.

Se la spada è recente, è chiaro che il nakago è stato taroccato ad arte.

Concordo con GianCB che un bel nakago completa degnamente un opera d'arte, ma credo che farne una parte preferenziale rispetto al complesso sia vagamente feticista.

...Certo che Betadine vai proprio a prendermi un controesempio tale da dedicarmi con ossequio ai piedi di una bella signora per tutta la vita...

😂😂😂


 

月の道

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... quello devi chiederlo alla tua signora (che ti accompagna ... da una vita.)


Sii immobile come una montagna ...
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tutto può essere... ma qua - riferito alla lama postata, la terza della sequenza - le stranezze (infinite) son tante..

 

(almeno da una analisi visiva: riferita sopratutto al punto 2

 


1710-2002ha_big.png

1.png

GG1810.png

[ io penso sia un nakago attaccato ]


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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mmm difficile parlare per certezze da una foto, soprattutto di questa qualità, ma a prima vista non credo io invece.

potresti linkare l'url oroginale della lama beta per cortesia?

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Grazie beta.

Ora sono certamente propenso a ritenere (viste le altre foto di masayuki dei particolari della zona machi/habachi) che il nakago non sia stato attaccato postumo. non vi sono particolari segnali di fusione o altro... la patina sembrerebve coeva così come pure le altre caratteristiche del nakago.

 

mentre, cosa a mio avviso più importante, la lama dimostra un inconfondibile hamon, coevo con la scuola dell'autore in firma. il certificato tokubetsu poi che sembra autentico la attribuisce pure ad una specifica generazione (quinta)... ce ne vuole per far passare un nakago taroccato in shinsa...

 

a mio avviso quello è il risultato di una particolare combinazione di ossidazione, usura, sporco e politura

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...

L'importanza della patina e del nakago è davvero sottovalutata nella scelta di una lama.

per me, se "manca" il nakago, manca tutta la lama.

 

Gian è sempre molto estremo nelle sue dichiarazioni ma se ci si focalizza solo sulla sua ultima frase e si tralascia quella precedente si rischia di osservare il dito e non la luna.

 

Di certo per imparare a valutare correttamente un nakago occorre affinare competenze e capacità sensoriali differenti rispetto a quelle che si impiegano per esaminare il resto di una lama. A volte possono sembrare due mondi separati. Del resto un nakago può fornire molte informazioni supplementari interessanti, nel bene o nel male, dunque è fondamentale sforzarsi di imparare a "leggerlo" bene tanto quanto un sugata, un hamon o una hada.

Anche in questo caso non c'è altra strada che osservare dal vivo il maggior numero di esempi, prediligendo quelli buoni. Come si è visto le foto possono ingannare.

 

Non vi è dubbio, infine, che il nakago possa raccontare molto della perizia di un forgiatore.

Personalmente tendo a diffidare di una lama ordinaria con un nakago troppo bello mentre posso di buon grado accettare una lama buona col nakago rovinato dal tempo e dagli eventi.

 

Dunque anche il nakago va considerato un piccolo universo da scoprire ed è un errore comune limitarsi alla semplice verifica di un' eventuale firma, tralasciando il resto :arigatou:

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Quello che le foto complete mettono in risalto è la continuità dello shinoji che il dettaglio invece in qualche modo sembrava contraddire.

Considerando anche che non si vede un segno chiaro di saldature, se è, lo ha fatto un mister Tarocco' con l'accento sulla "q" che non si trova proprio agli angoli delle strade. Un mezzo artista.

 

Sembra vera.

Forse lo è davvero.


 

月の道

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grazie Mc 74.

 

G.Luca ha compreso perfettamente il mio pensiero. per me il nakago non è un complemento solo perchè non si vede quando la lama è montata, il nakago è parte integrante della lama. e forse anche la parte più "onesta" in quanto non influenzato dalle capacità del politore.

Non esiste un motivo sensato per cui una lama di grande qualità possa avere un nakago mal rifinito.

La patina dice molto sulla qualità dell'acciaio.

Invecchiamento ed eventuali danni sono una cosa differente dalla qualità di finitura.

G.

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