Klaus 0 · Inserito: 25 giugno 2018 Il web è pieno zeppo di prodotti e consigli per la manutenzione della lame giapponesi... Gli uni e gli altri saranno buoni e meno buoni, immagino, però, almeno... c'è l'imbarazzo della scelta... Occorre solo, piuttosto, un aiuto per districarsi e prendere la giusta direzione... Per quanto riguarda le tsuba e le altre componenti dei fornimenti... non ho trovato la medesima ricchezza di consigli e prodotti... Prima di spolverarle delicatamente e di usare, per esempio, dell'olio di choji su una mia tsuba, ma anche su fuchi e kashira, dunque... vorrei conoscere la vostra opinione... Come mantenete giovani le diverse componenti delle vostre koshirae predilette? Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Mauro Piantanida 0 · Inserita: 25 giugno 2018 Non ho esperienza con la lacca, ma ci andrei molto cauto con qualunque tipo di solvente (fosse pure acqua tiepida), Sulle mie tsuba kinkō non metto mano (più la patina è ricca e varia sullo yamagane, più è bella; rovinare la patina originale dello shakudō è un attimo). Per le tsuba in ferro uso un mix di trattamenti (in genere compro tsuba piuttosto malconce): breve bollitura in aqua demineralizzata e/o ultrasuoni in immersione, rapida asciugatura con pistola termica, raschiatura con osso (attualmente da stinco di maiale, funziona altrettanto bene del corno o dei vecchi tasti di pianoforte in ovorio, ed è molto più facile da trovare). Per l'olio uso quello per macchine da cucire. Infine una leggera ceratura (cera d'api naturale, che ho purificato personalmente con procedura piuttosto laboriosa). Come vedi è un genere di collezionismo piuttosto impegnativo anche manualmente... Ma mi sentirei di dire che la cosa più difficile da imparare non è come fare, ma piuttosto quando è bene fermarsi o non fare. Saluti, Mauro Mauro Piantanida 武士に二言無し Έτσι, δεν γνωρίζω Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Klaus 0 · Inserita: 25 giugno 2018 Ah, beh... hai ragione: nel dubbio... non faccio nulla... la pazienza innanzitutto... Grazie mille! Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Enrico Ferrarese 5 · Inserita: 26 giugno 2018 Non ho esperienza con la lacca, ma ci andrei molto cauto con qualunque tipo di solvente (fosse pure acqua tiepida), Sulle mie tsuba kinkō non metto mano (più la patina è ricca e varia sullo yamagane, più è bella; rovinare la patina originale dello shakudō è un attimo). Per le tsuba in ferro uso un mix di trattamenti (in genere compro tsuba piuttosto malconce): breve bollitura in aqua demineralizzata e/o ultrasuoni in immersione, rapida asciugatura con pistola termica, raschiatura con osso (attualmente da stinco di maiale, funziona altrettanto bene del corno o dei vecchi tasti di pianoforte in ovorio, ed è molto più facile da trovare). Per l'olio uso quello per macchine da cucire. Infine una leggera ceratura (cera d'api naturale, che ho purificato personalmente con procedura piuttosto laboriosa). Come vedi è un genere di collezionismo piuttosto impegnativo anche manualmente... Ma mi sentirei di dire che la cosa più difficile da imparare non è come fare, ma piuttosto quando è bene fermarsi o non fare. Saluti, Mauro INTK Database Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 26 giugno 2018 Ah, beh... hai ragione: nel dubbio... non faccio nulla... la pazienza innanzitutto... Grazie mille! Hai detto bene Klaus, far danni è davvero facile e spesso il "Johnny" di turno non ha l'esperienza neanche di vedere i danni che sta facendo! Il metodo della bollitura non lo conoscevo, ma anche lì andrei molto cauto.. Un altro metodo, sempre per tsuba in ferro, è quello di metterla bagnata in freezer per agevolare il lavoro di far saltare "croste" di ruggine rossa. Il metodo che preferisco rimane usare un piccolo corno di cervo che trovai nel bosco... punta sagomata, lubrificare e grattare con molta pazienza la ruggine rossa superficiale. Ti potresti chiedere proprio perché il corno.. la risposta è molto semplice: è un materiale più morbido della patina della tsuba, ma più duro della ruggine rossa, per cui riuscirai a rimuoverla. In generale è bene non mettere ne olio ne cere sulle tsuba, ma comprandone spesso anche io non messe bene... e "secche", una pulita con olio di choji per togliere lo sporco e rendere più vivida la patina non è male. Il metodo consigliato da tutti, e sempre per quelle in ferro, è di massaggiarle con le mani, oltre ad essere molto rilassante, aiuta la patina a "rivitalizzarsi", sicuramente non serve aver furia.. "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Altura 0 · Inserita: 26 giugno 2018 Mauro la tua competenza è altissima, complimenti, mi tornano a mente quelle povere tsube che ti sono state sottratte, povere tsube….chissà in che mani... Antonio Vincenzo Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
betadine 0 · Inserita: 27 giugno 2018 (le tratto bene .... tranquilli ) ma il cervo va bene anche per la ruggine rossa sul nakago ?? (lama non giapponese) Sii immobile come una montagna ...ma non trattare le cose importanti troppo seriamente. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Mauro Piantanida 0 · Inserita: 27 giugno 2018 Se la lama non è giapponese puoi usare anche il Black & Decker...😬 Mauro Piantanida 武士に二言無し Έτσι, δεν γνωρίζω Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Klaus 0 · Inserita: 27 giugno 2018 Grazie mille a tutti... Olio di Choji... già ordinato... ero in dubbio se usare quello per armi, quello da macchina da cucire, uno di quelli da orologeria, il Lansky per affilatura o quello Victorinox per coltelli a serramanico, perchè li ho già in casa, ma preferisco provare, per adesso, a rimanere nel solco della tradizione... Anche l'olio di chiodi di garofano che si trova in erboristeria è a base di olio d'oliva... dunque credo che tenda a irrancidire e a "gommizzare", invecchiando... La tsuba con gli strumenti da tè è secca come un osso e i particolari sono molto poco visibili... guadagnerà di certo molti punti, idratandola... avevo già provato sfregandola un pochino con le dita, ma non basta... Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Klaus 0 · Inserita: 27 giugno 2018 Hai detto bene Klaus, far danni è davvero facile e spesso il "Johnny" di turno non ha l'esperienza neanche di vedere i danni che sta facendo! Il metodo della bollitura non lo conoscevo, ma anche lì andrei molto cauto.. Un altro metodo, sempre per tsuba in ferro, è quello di metterla bagnata in freezer per agevolare il lavoro di far saltare "croste" di ruggine rossa. Il metodo che preferisco rimane usare un piccolo corno di cervo che trovai nel bosco... punta sagomata, lubrificare e grattare con molta pazienza la ruggine rossa superficiale. Ti potresti chiedere proprio perché il corno.. la risposta è molto semplice: è un materiale più morbido della patina della tsuba, ma più duro della ruggine rossa, per cui riuscirai a rimuoverla. In generale è bene non mettere ne olio ne cere sulle tsuba, ma comprandone spesso anche io non messe bene... e "secche", una pulita con olio di choji per togliere lo sporco e rendere più vivida la patina non è male. Il metodo consigliato da tutti, e sempre per quelle in ferro, è di massaggiarle con le mani, oltre ad essere molto rilassante, aiuta la patina a "rivitalizzarsi", sicuramente non serve aver furia.. Figurati, Frncesco... una dozzina di anni fa comprai un set completo della Lanski, per affilare lame di tutt'altra levatura (un Tanto della Cold Steel)... ebbene, in tanti anni non ho mai avuto il coraggio di usarlo... Alla fine ho preferito riacquistare il coltello... Voglio dire... non è una nihonto, ma è comunque un gran bell'oggetto ed è meglio non rovinarlo... e io ho... "due mani sinistre"... Non mi sono neppure fidato di nessuno che l'affilasse, neppure professionalmente... Si fa sempre in tempo a fare danni... Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Klaus 0 · Inserita: 27 giugno 2018 Questo è uno degli oggetti su cui dovrei presto o tardi mettere le mani... Bellina davvero, no? Quanto meno a me che sono alle primissime... armi piace molto... Però... va restaurata necessariamente... Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Mauro Piantanida 0 · Inserita: 27 giugno 2018 Klaus, lavorare sulla patina in prossimita' di suemon-zogan e' difficile, ma se parliamo di nunome-zogan risulta praticamente impossibile. Credo che nemmeno un professionista come Ford Allam potrebbe garantirti un risultato. Okkio! Mauro Piantanida 武士に二言無し Έτσι, δεν γνωρίζω Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Klaus 0 · Inserita: 27 giugno 2018 La mia regola è:... "nel dubbio... astieniti"... Il mio scopo è solo fermare il degrado. Quello che c'è... mi sa che rimane... a meno che non sia un oggetto che valga il tentativo... che ne pensate? Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 27 giugno 2018 Ho il sospetto che qualsiasi olio minerale per armi potrebbe andare bene. Bisogna usarne molto poco, per evitare di farlo colare nella saya, che comunque dovrebbe essere provvista di un piccolo serbatoio in punta. Gli oli organici, come quello di oliva, sono invece più facilmente preda di muffe e simili, credo siano da sconsigliare. Io amo particolarmente quello giapponese per il profumo intenso e piacevole. Può essere usato con buon senso per sciogliere un buffetto di ruggine, magari formatosi leggermente sotto l'habaki, ma io consiglio sempre di fare operare quelli che se ne occupano tutti i giorni e spesso per tutto il giorno. Loro sbagliano difficilmente. Il kashira lo vedo anche io messo molto male. Ha intaccato la struttura, per cui vedo davvero poco spazio di intervento, ma i miracoli talvolta accadono. ...i tanto della Cold Steel usali tranquillamente. Non so tanto bene per cosa (ne ho anche i ma lo trovo troppo grosso per gli usi sportivi, tipo pesca, caccia, montagna, panino al salame..). Ho però visto i test a cui sono stati sottoposti e hanno caratteristi lontanissime dalle delicate lame artistiche che trattiamo in questo forum. 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Francesco Marinelli 0 · Inserita: 27 giugno 2018 Questo un mio piccolo restauro su un kashira di scuola Higo con fiori di sakura in zogan in argento.. corno, olio e tanta pazienza "Indiana Jones e la lama perduta" Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 28 giugno 2018 Beh, non so se la Santa Sede trova tutti gli estremi, ma a me un mezzo miracolo mi sembra. 😂😂😂 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 28 giugno 2018 Francesco, ti faccio allora una domanda. L'urushi esposta alla luce del sole per un lungo periodo tende ad opacizzare leggermente. A me non dispiace quando perde un po’ di lucentezza, assumendo un aria più vissuta. Ma dal punto di vista del tecnico restauratore, la lucentezza può essere parzialmente recuperata? 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Walter Pozzecco 0 · Inserita: 28 giugno 2018 L'urushi la recuperi con la polvere di corna, cervo presumo, mai provato, pero' su una scatolina messa molto male e di poco valore in lacca nera, ho provato con pasta abrasiva finissima, si lucida molto bene, non provo con i pezzi buoni, so che i giapponesi usano le paste abrasive Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti