betadine 0 · Inserito: 3 novembre 2018 .. siamo nel 1877, la classe samurai sta tirando gli ultimi fendenti e una grande persona girovagava per il Giappone, dopo aver litigato con il padre, mollato la sua professione di medico e restando talmente affascinato da restarci per diverso tempo, in un'epoca in cui gli stranieri erano come le mosche bianche... (la sua vita è ben narrata anche dalla wiki). Mi dilungo su William Sturgis Bigelow, di là citato, in quanto ammiro, non tanto la sua passione per il Giappone, ma quanto con questa passione ha fatto e raccolto, in termini artistici, donando più di 75mila pezzi al Museo di Boston, dedicando la sua vita alla "conservazione dei valori tradizionali del Giappone"e tentando di spiegarla ai suoi concittadini (all'epoca americani con una sola emme) e nel mondo. Suo mentore e compagno di viaggio fu Edward Sylvester Morse, che raccolse dei "diari di viaggio" dal 1877 al 1883.. ragion per la quale tutta sta filippica, per postarvi questi interessanti testi: Japan day by day ahivoi non si parla di lame, se non in un paio di occasioni fugaci.. più spesso si parla di archi ed arcieri, ma sempre per sommi capi. I diari raccontano di una intensa e attenta visione del Giappone e delle sue abitudini. I due, anzi a dirla tutta erano in tre, con Ernest Francisco Fenollosa, furono così tanto assorbiti da queste terre ed uniti nella passione per l'arte e il modo di fare giapponese, che lì ancora riposano. Japandaybyday1877-83v1EdwardSylvesterMorse.pdf Japandaybyday1887-83v2EdwardSylvesterMorse.pdf Sii immobile come una montagna ...ma non trattare le cose importanti troppo seriamente. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 4 novembre 2018 grazie Beta per la segnalazione. 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Simone Di Franco 54 · Inserita: 5 novembre 2018 Bellissimo Grazie! Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Massimo Rossi 3 · Inserita: 5 novembre 2018 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
betadine 0 · Inserita: 21 novembre 2018 Siamo in piena epoca Meiji, 1895, gli stranieri la fanno da padrone.. nessuno straniero avrebbe acquistato qualcosa prima di averla tenuta in mano abbastanza a lungo per esaminarla e riesaminarla e riesaminarla esaurientemente.. raramente avrebbe accettato un ordine a meno che non fosse accompagnato dal pagamento di una sostanziosa caparra. Acquirenti e venditori giapponesi protestarono inutilmente e si videro costretti a subire, per i primi tempi. Un tempo, nell’antico Giappone, il mercante aveva un rango inferiore rispetto a quello del comune contadino, mentre gli invasori stranieri assumevano un tono da principi e un'insolenza da conquistatori. In questo periodo di cambiamenti esterni, il sentimento autentico tra i popoli, cioè l’antipatia reciproca tra Orientali e Occidentali, continuava ad approfondirsi. Ma il giapponese era tranquillo e soprattutto sapeva che da una sconfitta si può migliorare... e così fecero negli anni successivi migliorando l’organizzazione, prendendo pian piano in mano il commercio estero fino ad impadronirsene e da qui a poco, questo, sarebbe stato un altro grande passo verso la realizzazione dell’ambizione nazionale. Il fenomeno sociale in atto si può spiegare meglio con una similitudine.. sotto molti aspetti una società umana si può paragonare ad un organismo individuale, in entrambi l’introduzione di elementi estranei e impossibili da assimilare provoca irritazioni e una parziale disgregazione, finché non vengono eliminati naturalmente o estratti artificialmente. E il Giappone sì stava rafforzando con l’eliminazione degli elementi di disturbo. (note e appunti) Lafcadio Hearn, Kobe harbour, fine del secolo. Sii immobile come una montagna ...ma non trattare le cose importanti troppo seriamente. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
getsunomichi 0 · Inserita: 22 novembre 2018 John Allen Chau, missionario di 27 anni, voleva raggiungere l'isola di North Sentinel, nelle Andamane nel golfo del Bengala, dove vive uno degli ultimi gruppi umani sulla Terra rimasti non toccati dalla modernità. L'uomo, come racconta la Bbc, voleva «far conoscere la cristianità» agli indigeni. Nonostante l'isola sia un luogo interdetto ai turisti (è illegale andarci) alla fine Chau è riuscito nel suo sogno e ci è arrivato. Poco dopo, però, è stato ucciso a colpi di freccia dagli indigeni. Adesso i familiari dell'uomo hanno fatto sapere, con una dichiarazione su Instagram, che John Allen Chau «amava Dio, la vita, aiutando chi era nel bisogno e non aveva nient'altro che amore per il popolo Sentinelese». E che quindi perdonavano chi l'ha ucciso. Le autorità indiane, riferisce la Bbc, intanto affermano che potrebbero volerci «alcuni giorni» per recuperare il corpo di Chau dall'inavvicinabile isola. Il governo indiano limita fortemente l'accesso alla zona e il contatto con la tribù non è permesso. I sentinelesi, che contano in tutto meno di 50 persone, hanno infatti sempre attaccato e diverse volte ucciso chi si avvicinava. Chau, che sperava di riuscire a convertirli al cristianesimo, si era fatto traghettare sull'isola illegalmente da dei pescatori, che sono stati arrestati. La notizia è di oggi. Difficile condannare chi, privo di un sistema immunitario sufficientemente sviluppato, si difende dall'extracomunitario di turno. 月の道 Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
betadine 0 · Inserita: 23 novembre 2018 .. infatti (al bisogno occorre ..... un buon disinfettante :-)) Lo han capito anche Domenico e Stefano (中国) Sii immobile come una montagna ...ma non trattare le cose importanti troppo seriamente. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti