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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

betadine

il Giardino Giapponese

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(... i complimenti erano per il basamento di legno.. quello naturale, va da sé.)

 

Il karensansui è fondamentalmente ispirato al buddismo zen, dove l’assenza di sostanzialità e l’assenza di permanenza sono visibili appieno..

il tutto racchiuso nei termini.. muga e mujō.

 

Continuando a parlare di karensansui, un altro particolare giardino di Kyoto è quello del Daisen-in o Tempio del grande eremita (un insieme di 24 templi del Daitoku-ji, risalente al 1319).

Si tratta realtà due piccoli giardini divisi da un muro . . . muro che ricordiamo si ispira ad un precetto cinese del feng- shiu .. proteggere le spalle (immaginatelo voi da chi o cosa..) dicevo quindi, si tratta di due piccoli giardini divisi da un muro.

Uno ha la ghiaia rastrellata, qualche pianta e alcune pietre molto particolari.. una ricorda una giunca, e nell’insieme evoca un corso d’acqua che scende verso il mare delle montagne.

L’altro è una estremizzazione del Ryōan-ji.. è una grande distesa di sabbia bianca con due coni di sabbia ad evocare due montagne, ed è chiamato “oceano del nulla”.

 

In entrambi quello che viene fuori è un concetto buddista.. volendo affermare che anche nello spazio più piccolo si può concentrare l’intero universo, indipendentemente dagli elementi.

 

Tutto ciò sottolinea la possibilità di rappresentare qualcosa di grande con il minimo di materia.

 

Daisen_giunca.jpg

 

Daisen-in.JPG

 

Daisen_mountain.jpg

 

Daisen_ocean of nothingness.jpg


Sii immobile come una montagna ...
ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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Si, il concetto è piuttosto noto al CERN dì Ginevra...


 

月の道

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... ed allora acceleriamo

 

… non è detto che l’uso della ghiaia sia preponderante nel karesansui a Kyōto, e tra i giardini “esclusivi” si può ammirarne uno molto particolare, dove al posto del bianco di ghiaia c’è il verde . . il verde muschio.

 

Kokedera.jpg

 

Il Saihō-ji, conosciuto come Koke-dera o Tempio del muschio....
un ondulato e sterminato tappeto di muschio che pervade sulle cose, siano legno o sassi...

E' calpestabile.. e la natura, sapientemente indirizzata fa il resto, aiutata dal vicino fiume.
Si sviluppa su due livelli con due stagni, nella parte bassa.. dove anche l’acqua scorre protetta dal muschio.

 

Anche lui è molto antico, ed è stato realizzato da Musō Soseki, maestro della scuola zen Rinzai (1275-1351).
La genialità di Soseki sta nel far apparire il paesaggio immune da ogni contaminazione.

La riflessione da fare deve essere, per forza di cose, riportata all’epoca.. quando i missionari portoghesi non erano ancora arrivati, e tutti questi “simboli” erano pensati e creati per stimolare una ampia “matrice ristretta” per questo popolo dagli occhi piccoli, ma dal grande sentimento.

 

Un popolo che appare molto diverso dal resto dell’umanità.. del resto basterebbe considerare “la grammatica” dove non esiste genere, numero, ne articolo e spesso anche il verbo non ha coniugazione.. e "il tutto" va compreso nel contesto.

 

Un popolo cresciuto nella apparente semplificazione, senza declinazione.. abituato però a piegare il metallo, oltre al capo, nel gesto dell’inchino.
Un popolo abituato comunque a rialzarsi.

Per chi volesse approfondire ..
http://saihoji-kokedera.com/en/about.html
https://www.japanvisitor.com/japan-temples-shrines/saihoji-temple

Koke-dera.jpeg


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... tanto per restare nel colore.. una storiella zen.

 

Uno Shōgun si recò da un famoso monaco Zen per impararae il giardinaggio. Il Maestro lo istruì per tre anni.

Lo shōgun aveva un giardino grande e meraviglioso, nel quale erano impiegati molti giardinieri, e qualsiasi cosa dicesse il monaco lo shōgun la realizzava.

Al termine dei tre anni, il giardino era finito e lo shōgun invitò il Maestro a visitarlo.
Il
shōgun era molto in apprensione, perchè quel Maestro era severo, inflessibile: lo avrebbe apprezzato? Avrebbe detto.. “Sì, hai compreso il mio insegnamento”? Era una sorta di esame… venne impiegata ogni cura perché il giardino fosse compiuto, perché nulla venisse lasciato a metà.

Arrivato nella residenza dello shōgun, da subito il monaco si rattristò.

Si guardò intorno, andò da un lato all’altro del giardino, e il suo volto si fece sempre più serio.

Lo shōgun era pensieroso: non aveva mai visto il Maestro così serio.. “Come mai era così cupo? Ho commesso un errore tanto grave?”.

Il Maestro scuoteva continuamente la testa .. fra sé e sé. Ad un certo punto lo shōgun non poté trattenersi dal chiedere: “Cosa c’è che non va, Mestro? Perché non dici nulla? Come mai ti sei fatto così cupo, e scuoti la testa con diniego? Questo giardino è frutto dei tuoi insegnamenti”.
E il monaco: “Questo giardino è troppo rifinito, è così completo che è una cosa morta. Dove sono le foglie secche? Non vedo una sola foglia secca!”.

Tutte le foglie secche erano state asportate, non c’era una sola foglia gialla sugli alberi, non una foglia caduta sui sentieri.
Lo
shōgun disse: “Ho dato istruzioni ai miei giardinieri di rimuovere ogni imperfezione, affinché il giardino fosse perfetto!”.
“Per questo è così privo di vita” replicò il monaco.. “perché è assolutamente artificiale, è opera dell’uomo: le cose di Dio non sono mai compiute, sono sempre incomplete.”

Fuori dal giardino erano ammucchiate tutte le foglie secche..- il monaco corse fuori, andò a prendere un secchio di foglie secche e le sparpagliò al vento.

Il vento le prese, cominciò a giocarci.. le foglie si rincorrevano sul sentiero.

Il monaco ne fu entusiasta e disse : “Guarda ora come è vivo, questo giardino!”.

Con le foglie secche nel giardino era entrato un suono, il canto, la musica delle foglie trascinate dal vento.

Ora, il giardino ha un respiro.. prima, era morto e silenzioso come la morte.

 

(chiedo cortesemente di non pubblicare questa storia sul sito del Comune di Roma, per evitare inutili encomi per i ns. giardini selvaggi e pieni di squittante vita.)

GRaxie , :uhm-haha:)) ciu


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Già, la vita talora dipende dall'introdurre la morte.

Qui, foglie secche.


 

月の道

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... alune immagini ..

 

garden1.jpg

garden2.jpg

garden3.jpg

garden4.jpg

garden5.jpg

garden6.jpg

garden7.jpg

garden8.jpg

garden9.jpg

garden10.jpg

uno... te

zero.. il nulla

ovunque tu sia.

(.e Yōkai oltre il muro.)

Modificato: da betadine

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.. una piccola gita.

 

Poco distante da Hiroshima sta l'isola di Itsukushima, anche conosciuta come Miyajima.. luogo d’incanto, col bosco che sovrasta il paese e dalla collina scende fin sulla riva.
(da provare vari ryōkan.. per immergersi in atmosfere d’altri templi.)

 

Miyajima_Toori.jpg

 

Miyajima_Toori-water.jpg

Il “portale” è una sacralizzazione di forze ed elementi naturali.. dove da yama (la montagna) scende l’acqua che nutre a fa crescere.. feconda campi e risaie dove gli ta no kami (spiriti dei campi) si confodono con gli yama no kami (spiriti delle montagne), richiamati, nella mitologia, dalla coppia primigenia Izanagi-Izanami, che avrebbe dato origine al Giappone e alle divinità naturali, affidando – dopo la morte di Izanami, il regno del cielo alla dea Amaterasu.

Nella visione di quella porta, mutano i paesaggi.. dipende dal punto di osservazione: dall’acqua, le colline divengon montagne, dalla terra, una distesa d’acqua si spiana di fronte a noi.. Potremmo approdare ovunque, ma occorrerà un grande sacrificio per sbarcare da noi stessi.. per approdare alla nostra Itaca.

 

Miyajima at low tide.jpg

 

Miyajima from water_near.jpg

 

Da qui si potrebbe puntare all’estremo sud alla volta di Kagoshima.. una città sotto il vulcano Sakurajima, da taluni paragonata a Napoli, per “il calore della gente” oltre che per stare ai piedi di un bel vulcano (il sud è sud in ogni latitudine)), dove si trovano gli splendidi giardini di Iso-teien o Sengan-en, risalenti ai primi del 1600 e ideati da tal Shimazu.

Il “tal” facente parte del potente Clan Shimazu, che regnò su gran parte del Kyūshū meridionale per quasi 700 anni.

Si dice che il clan Shimazu proviene dall'illustre famiglia Minamoto e che il suo progenitore, Shimazu Tadahisa, sia figlio del primo shogun Kamakura, Minamoto Yoritomo.

Per gran parte della storia, il Shimazu-shi ha goduto di un regno ininterrotto su uno dei più potenti domini feudali di tutto il Giappone. E si narra ancora che, a differenza di molte altre linee di sangue storiche, lo Shimazu continui ad essere molto influente anche nei giorni moderni.

 

Kagoshima_-samurai garden.jpg

 

Sengan-en.jpg

 

Restando in acqua e rientrando verso Kobe, vale la pena fermarsi a Kōchi (la più piccola isola del Giappone, dove c’è anche uno dei castelli meglio conservati) e la sua foresta vivente. Kōchi è famosa per la produzione della tradizionale carta, Tosa Washi, oltre ad un raffinato e buonissimo sale.

 

Kochi_water garden.jpg

 

Kochi.jpg

 

Da queste parti nacque anche Sakamoto Ryōma, un samurai che ebbe un ruolo importante nell'unire gli ex nemici, i clan Satsuma e Chōshū, ed insieme sarebbero diventati una forza trainante per scalzare e far cadere lo Shogunato Tokugawa, dopo 260 anni di dominio, ed è ancora riconosciuto come uno dei grandi eroi della Nazione del periodo Edo.

 

Da qua si fa un salto a Kyōto, dove c’è solo l’imbarazzo della scelta.. dal Golden Pavillion and gardens ai vari karesansui (del Ryōan-ji o del Daisen-in, ne abbiamo già parlato) alla Villa di Katsura, a quelli del tempio di Shoren-in o i meravigliosi giardini del Kōdai-ji, progettati da un maestro del tè, Kobori Enshū.

 

Katsura garden's.jpg

 

Shoren-in.jpg

 

Kodai-ji_Enshu.jpg

 

Kodai-ji.jpg

 

 

.. e per oggi finiamo questo percorso nel Kumano Kodo, ammirando un giardino all’interno del grande parco nazionale di Yoshino-Kumano.

Kumano_garden.jpg


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.. certo è che l'uomo senza la natura è nulla ..


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...considerato che è bella che scoccata l'ora del bue, torniando dalla parti di Kyōto.. credo che questo giardino doni delle belle sensazioni.

 

https://www.kiyomizudera.or.jp/en/visit/jojuin/

(per chi ha ancora pazienza, qualche notizia sul Kiyomizudera.

Il Kiyomizudera o Tempio dell’acqua chiara (Clear Water Temple) è un tempio di orgini molto antiche, risalenti al periodo Nara (778) dove si narra che il sacerdote zen Enchin sia andato alla ricerca delle origini del fiume Yodo. Arrivato a una cascata ai piedi del monte Otowa, dove la nebbia aleggiava come nuvole, abbia ricevuto “una chiave” dello spirito di Avalokitesvara Bodhisattva dall'eremita Gyoei. Enchin fece scolpire un tronco a forma di Kannon , una statua (qua raffigurante lo spirito della compassione), e vi creò un santuario.. Nacque così il Kiyomizu-dera.

 

Del giardino, il Joju-in, si dice sia stato realizzato tra il 1261 e il 1264 come tempio della setta buddista Risshū.
Il tempio dopo la guerra civile Onin (1467-1477) andò in rovina, fino a quando il monaco zen Tetsugyu lo restaurò nel 1689 e venne così utilizzato dalla Ōbaku-shū.

 

Il giardino è stato attribuito a Sōami, un artista giapponese morto nel 1525, e si dice che successivamente ci fu anche lo zampino di Kobori Enshū, un signore feudale del primo periodo Edo, all’anagrafe Kobori Masakazu (1579-1647), conosciuto anche come Kohō, famoso architetto e paesaggista.. i giardini del palazzo Sentō, del tempio Konchiin e del tempio di Kohōan sono noti come sue opere. Realizzò molte opere architettoniche e i csd. giardini superiori e dal 1606, a seguito di realizzazioni per la famiglia imperiale, fu insignito dallo shogunato come sakuji bugyō (+/- direttore di costruzione) e nel 1623 divenne magistrato del distretto di Fushimi (Fushimi-ku, Kyōto).

 

Ma torniamo al giardino.

E' abitudine definire gli elementi del giardino con nomi che evocano eleganti immagini nella mente del fruitore.. per esempio la grande pietra chiamata eboshi-ishi, evoca il nome di un copricapo formale indossato dagli antichi nobili. Un altro esempio è il bellissimo bacino d’acqua in pietra chiamato furisode che suggerisce le lunghe maniche di un kimono di una giovane ragazza.

L’espansione visuale del giardino è realizzata in due modi: la prima con un’attenta integrazione dei cespugli potati e integrati nella vegetazione naturale e, man mano che si allontana verso la collina a nord, i cespugli più lontani sono meno potati ed il giardino si confonde con il paesaggio naturale. Il secondo metodo è l’uso dello scenario di fondo, come per la lanterna chiamata Kagero o volo di dragone (o dragone in volo), che si correla ad «un’altra» posizionata più lontano, in modo che sembri davvero che il paesaggio appartenga a tutto al giardino e viceversa.

 

Joju-in.jpg

 

Nel giardino Jojuin c'è un riflettente laghetto con eccezionali composizioni di cespugli plasmati, di azalee. Nella sua disposizione spaziale si avvale di uno shakkei (paesaggio a prestito) e di una piccola lanterna di pietra nella piccola valle, aggiungendo in questo modo un senso di profondità allo spazio di questo giardino straordinariamente organizzato. Ancora oggi Kyomizudera è tra i luoghi di culto del Buddismo Hossō.

 

Jojuin.JPG

 

 

… ah, dimenticavo di dirvi che il Jojuin viene chiamato Il Giardino della Luna„.

 

Joju-in The moon garden.jpg


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per chi ha visto il filmato, per completezza di informazioni.. (stavolta "molto incerta")

La prima didascalia riporta ..

Un giardino panoramico che sfrutta la posizione della catena montuosa di Higashiyama
Fà ampio uso dello scenario delle montagne una di fronte all'altra
Il giardino ha una profondità spaziosa, mostra varie espressioni nel tempo oltre al paesaggio del giardino
Gli occhi di chi visita i famosi boschi, le strane pietre e le famose pietre disposte ovunque, saranno felici.

Higashiyama renpō no ritchi o I - nibun ni ikashita shakkeishiki teien. Mukaiau yamayama no fūkei o ōkiku tsukai, teien ni hirobiro to shita okuyuki o mota sete iru. Toki no keika to tomoni samazamana hyōjō o miseru teien fūkei mo saru kotonagara, zuisho ni haisa reta meiboku ya ki-seki-mei ishi ga otozureru mono no me o raku L maseru.

Mentre la seconda .. (questa ancora più incerta)

Il vecchio nome è (dovrebbe) “Main Line” (linea principale o guida o ..)
C'era un residente che era responsabile per la manutenzione e la finanza del Kiyomizu Temple Tower
Molti libri e disegni raccolti nella scuola sono anche punti salienti del tempio, compresi gli alti sacerdoti e i pittori di ogni epoca
(dalla) Fondazione del moderno Kiyomizu-dera, Zhongxing Kaishan, che ha creato, come scritto da Ryokei Onishi
e puoi vederlo.

Katsute no na wa `hongan-in' to ī, Kiyomizudera dōtō no iji kanri ya zaisei o tsukasadotta hongan-shoku ga jūji shite ita. Shoin ni kakage rareta ōku no shoga mo jōjūin no midokoro. Kaku jidai no kōsō ya gaka o hajime, kindai Kiyomizudera no ishizue o tsukutta chūkōkaisan, ōnishi ryōkei wajō ni yoru sho nado mo miru koto ga dekiru.

 

(ci vorrebbe il buon Sandro .. per avere qualche conferma... chissà ?!?


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.

..

kiyomizudera_Copyright © 2017 EASY TRAVEL .jpg

Kiyomizudera_Copyright © EASY TRAVEL

 

 

Un ultimo sguardo su Kyōto dall’alto del tempio del Kiyomizudera e..
visto che oggi l’idillio viene ricordato duecento anni dopo la sua scrittura
per noi, nessun escluso, che abbiamo a cuore un ermo colle
per molti, dove una siepe esclude lo sguardo agli altri (e talvolta non sol lo sguardo)
col cuor non impaurito, fingiamo di non temer l’eterno passar delle stagioni
e il naufragar nell’amarone me dolce come il picolit.

 

Tra una materia plasmata nello spazio ristretto di un giardino, come una lama in uno spazio ristretto .. che si fa strada aprendosi la via... oramai che, in fase calante, nulla smosse il giardino di Jojuin, facciamoci un giro per amene località del Giappone dove la natura guarda imperturbabile lo scorrere delle stagioni ....

 

Pochi minuti verso nord-ovest, seguendo il fiume Katsura e si arriva al Gio-ji-Temple, un luogo caratterizzato da un piccolo vecchio tempio col tetto in paglia contornato da una particolare foresta.. (a protegger le spalle).

 

La storia racconta che in origine questo era il luogo dove due donne disperate dalla loro esperienza amorosa si ritirarono, decidendo, piuttosto che lasciare il mondo, di rimanere qua per tutta la vita, devote al Buddha stesso, come rifugio per devote donne che cercano consolazione per i loro spiriti..

Erano sorelle

chiamate Gio e Gijo

e quando Gio fu abbandonata da Taira Kiyomori

(capo militare del Giappone nel 12° secolo)

sua sorella Gijo

consapevole

decise di unirsi a lei nella sua sofferenza.

 

Questo è riportato nella storia del XIV secolo conosciuta come La storia di Heike o Heike Monogatari

che narra l’ascesa e caduta del clan Taira in opposizione al clan Minamoto.

-- Ω --

Questo piccolo eremo fu lasciato incustodito per molti anni con la sua piccola capanna di paglia.. abbandonata così com'era; poi inglobato nel tempio di Daikaku-ji e infine, nel 1895, ricostruito nella forma attuale.

 

Nel 1930 c'era una geisha chiamata Chishō Takaoka che decise di diventare monaca di questo tempio dopo che la sua vita non andò come si aspettava. La somiglianza della sua vita con l'antica storia, contribuirono significativamente alla popolarità della leggenda del tempio di Gio-ji.

Chishō visse lì fino al 1994, protetta dalla foresta... aveva 98 anni.. e ancor oggi, lì rimane la foresta, a protegger le spalle dal mondo.

 

arashiyama-bamboo-forest.jpg

 

un giorno scrisse..

"In una situazione del genere, ho appena imparato a rinunciare senza resistere.

Non potevo arrabbiarmi, né provare rimpianti.

Non ero più quello che ero stata.

Inconsciamente, mi sono segnata con un'impurità che non potrà mai essere lavata via."

 

Ma sul finir del cammino, scrisse ancora: "Ora, sento davvero di essere solo una goccia di rugiada"

 

arashiyama-takenomori.jpg

per chi volesse.. http://geishakai.pl/index.php/2018/02/15/elegy-of-the-shining-leaf/

 

L'eleganza della foglia splendente

"Maiko dalle 9 dita"


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.. anche tu dalle parti di Kyōto ?

E' un piacere incontrare volti conosciuti. :arigatou:

 

Domani si prende il shinkansen e si va verso nord.

 

Yoshiie.jpg

Yoshiie was the founder of the Kyoto Sanjo School of swordsmithing and is said to have been the son or grandson of Munechika.

He was active during the Hogen era (1156-58)

Long Sword (Tachi)
Length: 74.7cm Curvature: 2.6cm
Heian period
Kyoto National Museum


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Tanto per .. la Yamashiro Sanjo School nasce con Munekika (EI-EN 987) e tra le sue opere, così dicono, si annovera "una delle cinque grandi spade" chiamata "The Crescent Moon" (sarà un caso col Jojuin ??)

.. e visto che siamo nell’era Heian, saliti sul shinkansen in direzione north, arriviamo dalle parti di Ōshū, prefettura di Iwate; e considerato che ci siamo imbattuti in due potenti Clan (Taira e Minamoto.. come ben narrato nell'Heike Monogatari ), provo a raccontarvi di un altro Clan e della sua storia..

(In fondo ogni giardino ha una sua storia… soprattutto legata all’evoluzione dell’ingegno umano, che nel suo tentativo di unione con “il cosmo„ .. ci ha lasciato immagini indelebili, a futura memoria.)

 

Motsuji temple, ai templi del Oshū Fujiwara, dove fu edificato anche il tempio di Chūson-ji .

Hiraizumi_.JPG

Il tempio buddista di Chusonji, un elemento strutturale fondamentale che forgiò l'Hiraizumi nel Patrimonio Mondiale.

Si presenta con la Sala Dorata di Konjikido e si distingue dal resto di molti altri edifici storici di Chusonji.

Costruito nel 1124 da "Fujiwara Kiyohira", la prima generazione del clan "Oshū Fujiwara".. qua le bare di quattro teste successive sono incastonate. I loro corpi mummificati in queste cas(s)e. Con bare dorate, statue dorate e altri materiali dorati per la rifinitura degli interni, sono intarsiati, nei gusci di conchiglia, con avorio e gemme. E’ una sala che incanta le persone. Queste splendide decorazioni mirano all'espressione del Paradiso Terrestre per le persone morte del clan.

(.inutile cercare foto, è tassativamente vietato scattare foto della sala.)

 

La città di Hiraizumi, nella parte settentrionale della prefettura di Iwate, è costellata di vari templi e giardini buddisti che sono stati costruiti sulla base della "credenza Jodo". Jodo Belief era l'antica convinzione che la Terra Pura possa essere raggiunta attraverso la preghiera.
Il clan "Oshu Fujiwara", che governò il distretto di Tohoku per più di tre generazioni nell'XI-XII secolo, incarnò in modo elaborato il Paradiso nella città di Hiraizumi. Fondarono diversi enormi templi e giardini buddisti e il Tempio di Motsuji è un esempio importante insieme al Tempio di Chusonji. Si narra che più di 500 edifici si trovassero attorno allo stagno centrale "Oizumi-ga-Ike".

Questo bellissimo laghetto, che è stato progettato fedelmente seguendo il manuale di istruzioni 'Sakuteiki' per il giardinaggio in quegli anni, esprime una bellezza paradisiaca. A nutrire il laghetto c’è un flusso d’acqua, un piccolo torrente che scende dal pendio e che rappresenta un fiume che scorre in un oceano. Lo scenario intessuto dal torrente e dallo stagno è paragonato al mondo della Terra Pura di Amida Buddha

qua con la neve.

 

Un po’ di storia ō … così per capire meglio cosa successe da quelle parti

La guerra dei nove anni (1051-1062)

Il clan Kiyohara ha tenuto le redini degli scontri. Minamoto no Yoriyoshi in un momento, in difficoltà, chiese il sostegno del clan Kiyohara. L'esercito di Yoriyoshi, con il supporto del clan Kiyohara, distrusse Koromogawa Seki, castello incluso.. era la base del clan Abe. L'esercito di Abe si ritirò a Kuriyagawa no Saku (città di Morioka) e la lotta qui durò per mezzo mese, ma senza successo e alla fine il clan Abe fu distrutto.

La guerra dei tre anni, una faida interna per il potere (1083-1087)

Dopo la Guerra dei Nove Anni, Kiyohira salì al potere tra le faide del Kiyohara-shin.

Kiyohira ottenne il sostegno di Minamoto no Yoshiie (il figlio di Yoriyoshi) che era il nemico nell'ex Guerra dei Nove Anni e vinse la battaglia all'interno del suo Clan. In seguito, Kiyohira estese la sua influenza, incluendo sotto il suo controllo il vecchio territorio del clan Abe ed anche i territori del resto del Clan (Prefettura di Akita).

-- Ω --

(anche qua, una discreta "resistenza")

 

Per chi ha ancora altro tempo, un piccolo tentativo di approfondimento.

La storia di Hiraizumi

Circa nel 950 a.D., nel bel mezzo del periodo Heian, il clan Abe estese la sua influenza dall'Iwate. Il capo del clan, Abe no Yoritoki, esercitò una potente influenza sull'area e la Corte Imperiale, un po’ temendolo, mandò il samurai Minamoto no Yoriyoshi e i suoi prodi soldati a combattere contro Abe no Yoritoki e suo figlio Sadato e proteggere il governatore della provincia di Mutsu.

La guerra tra il clan Abe e Minamoto no Yoriyoshi e suo figlio durò per circa 12 anni e causò molte perdite.

Minamoto no Yoriyoshi, anche lui con suo figlio al seguito, impegnati in questa diatriba, inanellò un'alleanza con Kiyohara no Takenori, il cui clan deteneva il potere in Akita, e alla fine sconfissero il clan Abe.

Questa guerra era conosciuta come l'ex guerra dei nove anni

Sia Abe no Yoritoki che suo figlio Sadato morirono in battaglia ed anche il marito della figlia di Yoritoki, Fujiwara no Tsunekiyo, fu ucciso da Minamoto no Yoriyoshi. Tuttavia, dopo questi accadimenti, la figlia di Yoritoki portò suo figlio con sé e si risposò, sposando Kiyohara no Takesada. Questo "suo" figlio doveva diventare Fujiwara no Kiyohira.

 

dalle parti di Oshu-intorno all'anno1000.jpg

A 20 anni dall'ex guerra dei nove anni in cui il clan Abe fu abbattuto, non appagati, i combattimenti tra i fratelli Masahira, Kiyohira e Iehira riguardavano ora la successione nel clan Kiyohara. Dopo la morte del figlio maggiore Masahira, scoppiarono i diverbi (armati) tra Kiyohira e Iehira.

Minamoto no Yoshiie, che era stato inviato dalla Corte Imperiale per proteggere il governatore della provincia di Mutsu, si unì all'esercito di Kiyohira e si diede seguito ad una nuova guerra. Il "clan di Kiyohara" perì in questa guerra, ma Kiyohira sopravvisse. e dopo questo, Kiyohira trasferì la sua residenza da Esashi a Hiraizumi. La “Gold Culture” durò circa 100 anni e la storia di Hiraizumi inizia qui.

 

Clan Oshu-Fujiwara

Il più grande desiderio di Kiyohira, che trasferì la sua residenza a Hiraizumi e venne a governare l'area di Tohoku, fu di creare una società pacifica. Per raggiungere tale scopo iniziò la costruzione del Tempio Chuson-ji allo scopo di riposare e piangere tutte le anime della gente, sia i nemici che gli alleati, che persero la vita nelle ripetute battaglie.
Kiyohira scrisse la Preghiera per la Dedica del Tempio Chuson-ji (Chuson-ji Kuyo Ganmon).

Questo fu una sorta di giuramento scritto in cui promise di creare un paese pacifico e senza guerre.

Questo tipo di giuramento scritto, che mira a costruire un paese che abbia una società pacifica, è un esempio estremamente raro nella storia del mondo e comunica con forza il desiderio di pace, voluto intensamente da Kiyohira.
Kiyohira ha impiegato circa 20 anni per completare la costruzione del Tempio Chuson-ji e dei suoi vari edifici, tra cui la Sala Dorata di Konjiki-do e la sala principale a due piani. Furono realizzati anche uno stagno e un giardino.
Kiyohira convocò abili artigiani di Kyoto e adornò il Chuson-ji Temple con immagini buddiste, decorazioni all'interno delle sale e sutra. Quando vedi le decorazioni all'interno della Sala Dorata di Konjiki-do, del Kondo-keman (opera d'arte buddista del periodo Muromachi) o dei sutra decorativi (Konshi Kingindei Issaikyo) realizzati con oro e argento, si ha la comprensione dell'alto livello dell’abilità e delle tecniche utilizzate in quell’epoca. (Le scritture sono conservate nel tempio principale a Genbi, Ichinoseki.)

 

Konjiki-do Golden Hall

L'interno della Konjiki-do Golden Hall è decorata con oro e madreperla al punto di essere abbagliante.

Restauri e riparazioni varie terminarono nel 1968, ripristinando l'aspetto della sala a quello del tempo in cui fu costruita.
I resti di tre generazioni del clan Fujiwara e il capo di Yasuhira sono internati qui, al centro dello shumidan (altare) che ricorda un uccello piumato.. che ricorda il nostro Hōō-hō.

 

La seconda generazione Fujiwara no Motohira e la Creazione della cultura in Hiraizumi

Motohira fu il successore dopo la morte di Kiyohira, il fondatore di Hiraizumi.
Motohira sviluppò ulteriormente la città di Hiraizumi incentrata sul buddismo, come previsto da Kiyohira e facendo uso dell'abbondante quantità di oro estratto qui e dei ricchi beni ottenuti attraverso il commercio, costruendo il Tempio Motsu-ji.

E’ scritto in Azuma Kagami, un testo medievale giapponese, che gli edifici del tempio del Tempio di Motsu-ji come il Tempio Kondo Enryaku-ji dell'edificio principale, erano senza paragone in Giappone. Molti di questi edifici andarono distrutti in vari incendi, tuttavia, le pietre di fondazione e il giardino Jodo con lo stagno Oizumiga-ike, al suo centro, evocano il senso dell'aspetto dei templi di quei tempi.

Kanjizaio-in Temple Gardens (Kanjizaio-in Temple Remains.. un luogo scenico e un sito storico speciale.

Il Kanjizaio-in Temple, che si dice sia stato costruito dalla moglie di Motohira, era situato vicino al Tempio di Motsu-ji e nei giardini del tempio.. attualmente sono destinati a parco.

 

La terza generazione Fujiwara no Hidehira ~ King Of The North Country ~

HIdehira fu il successore dopo la morte di Motohira.

Hidehira finì il Tempio di Motsu-ji, che Motohira aveva iniziato a costruire, prendendo il Monte Kinkei come il suo punto di riferimento. Dopo questo, costruì il Tempio di Muryoko-in, che riprende l'immagine di Hoo-do Hall of Byodo-in Temple a Uji, e si narra che il Tempio di Muryoko-in fosse di dimensioni maggiori. Hidehira realizzò opere su larga scala, incluso il Yanagi Gosho (Willow Palace), centrato attorno al Tempio di Muryoko-in e completò la costruzione della città di Hiraizumi.
Il motivo per cui Hidehira era conosciuto come il re del Nord era dovuto alla sua insuperata forza economica e alla sua abilità nel governare Tohoku. Kiyohira e Motohira ricevettero onori e riconoscimenti, anche come potente famiglia di questa zona.

Si dice che Kinkei sia una montagna artificiale costruita in una sera da Hidehira

e che, lui stesso, abbia seppellito una coppia di polli dorati, maschio e femmina, sulla sua cima per sorvegliare Hiraizumi.

 

La caduta del clan Fujiwara

Nell'inverno del 1187, quando Minamoto no Yoshitsune inseguito da suo fratello maggiore Yoritomo aveva ancora una volta cercato rifugio in Hiraizumi, Hidehira morì di malattia.

Yasuhira, che succedette a Hidehira, cedette alle pressioni di Yoritomo che minacciava di attaccare Hiraizumi, se Yasuhira aiutasse Yoshitsune. Yasuhira attaccò Yoshitsune e lo costrinse a suicidarsi.
Dopo la conferma della morte di Hidehira e Yoshitsune, Yoritomo alla fine mandò un esercito a Hiraizumi.

Sotto pressione, Yasuhira fuggì dall'esercito di Yoritomo e cercò rifugio ad Akita, ma alla fine fu ucciso da uno dei suoi servitori.
Questa fu la fine del clan Oshu Fujiwara.

In seguito, gli edifici del tempio di Hiraizumi furono bruciati in una serie di guerre e incendi e la maggior parte di questi edifici non fu mai ricostruita… malgrado ciò, l’acqua persiste nel luogo a memoria di ciò che l’uomo, di sua sponte, creò, al pari delle leggende che circondano Yoshitsune, e che si trovano nella letteratura, nelle arti dello spettacolo e nelle immagini delle generazioni, che dopo la sua morte vive attraverso i cuori e nel ricordo delle persone. Tra queste "vite vissute", c'è anche la leggenda dell'eroe immortale, che afferma che Yoshitsune fuggì da Hiraizumi e sopravvisse .. così si racconta ancora dalle parti della prefettura di Iwate, nella prefettura di Akita e nell'Hokkaido.

Così raccontano gli appassionati della storia antica, camminando su queste lande bagnate un tempo dal sangue di chi vedeva nel futuro, un grande paese di pace.

La storia, come al solito, quella "forgiata" dagli uomini, ci mise tempo e carne per ripianare le verdi valli dove ancora oggi l’acqua scorre.

 

Le notizie storiche son prese dal sito – Hirazumi Cultural Heritage

Hiraizumi_Chusonji.jpg

e ...

lasciamo sempre una porta aperta..

.

(**) si.. si, lo so che anche per il "pollo dorato" la femmina si chiama gallina.. ma è meno intonata :))

Modificato: da betadine

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ma non trattare le cose importanti troppo seriamente.

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.. abbiamo letto e visto inusuali contenitori e tra tsutsu e ya-zutsu, a me è venuto a mente .. Tatsu.

Torniamo allora verso sud, facendoci guidare dall’acqua..
Tatsu, il Drago.. e il drago dovrebbe farci tornare alla memoria i famosi draghi di Nikko e la “nikko dragon school art”.

https://www.youtube.com/watch?v=i6B2zSXhGX0

 

Questa tecnica, chiamata Hitofude-ryuu, si potrebbe definire “con un sol tratto”, quasi fosse uno stocco (si, l’ho detto apposta, nella casa dell’arma fendente per eccellenza.)) dicevamo che.. sono in grado di rappresentare il corpo di un drago con un solo tratto di pennello, l'unico modo secondo la tradizione per catturarne lo spirito.

 

Questa tradizionale tecnica artistica giapponese nacque nel periodo Edo del Giappone e si sviluppò tra il 1603 e il 1867.
E’ una forma di sumi-e, uno stile di pittura a inchiostro e acqua e pennello, simile a quanto fanno i calligrafi. Alcuni artisti tramandano questa abilità di padre in figlio per generazioni. (sembra di leggere “la genealogia della spada”.. ma se ci facciamo caso, lo stesso capita anche per l’arte del giardino o per il …. Forse dobbiamo cominciare a pensare che “il passaggio e la tradizione” son caratteristica dell’uomo su questa Terra.).

 

Tanto per… se dovesse capitarvi sotto gli occhi un Tatsu, guardiamogli il piede (si, si.. la zampa😞 il drago giapponese ha tre artigli su ciascun piede, il cinese ne ha cinque, il coreano ne ha quattro.
I draghi giapponesi son generalmente snelli e simili a un serpente. I draghi orientali a volte vengono mostrati con una perla... il che significa molte cose.. dalla ricchezza alla saggezza, alla fortuna e alla prosperità.

 

Parlando di acqua, una regione conosciuta per i suoi “onsen” è la Okunikko, caratterizzata dal lago Chuzenji, ai piedi del Monte Nantai.

... l’acqua scende donandoci viste spettacolari.. giardini naturali mutanti nel tempo.

 

Okunikko.jpg

 

(il luogo è tristemente famoso anche come “ultima stazione” .. nel 1903 un giovane poeta giapponese, Fujimura Misao, nipote di un samurai di Morioka, sconvolto per un amore rifiutato... scrisse il suo "Poema d'addio" su un tronco d'albero e scelse queste cascate per togliersi la vita.. da allora questo luogo è diventato molto "popolare" tra coloro che scelgono di lasciar la vita. Aveva 17 anni).

 

Parlando di vita e di acqua non possiamo che arrivare al grande furisode che circonda le terre emerse, dove un altro giardino, apparentemente senza vita, viene manipolato da Kaze e da suo cugino Eolo, prendendo forme serpeggianti (siamo partiti dai draghi e non poteva essere diversamente) dove grandi masse vengono modellate, al pari di quelle dei piccoli giardini, da Madre Natura e dai suoi Kami.

 

… e domani, passando da casa e tornando dove tutto è cominciato (dalle parti di Mastsue) se potete – visto che il tempo è clemente, andate al mare.. andata a Tottori.

 

Tottori.jpg

 

Linea delicata tra cielo e terra . . .

La calma dei secoli,
tutto il valore del mondo.

....

(incipit del poema d'addio, Fujimura Misao)


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Tottori è anche famosa per i suoi giardini fioriti, con tanto di greenhouse dome e per la coltivazione dei fiori. (un pò molto turistaca..))

 

Parlando di fiori.. mi sovviene una storiella.

C’era una volta uno studioso cinese chiamato, nei libri giapponesi, Tō no Busanshi, famoso per l’amore per i fiori.
La sua grande passione erano le peonie e le coltivava con grande perizia e pazienza.

Un giorno una fanciulla assai avvenente si presentò a casa di Busanshi con la preghiera di essere presa al suo servizio.. asserendo che le circostanze la obbligavano a cercare un impiego, ma che aveva ricevuto una educazione letteraria e quindi desiderava entrare, se possibile, al servizio di uno studioso.

Busanshi rimase incantato dalla sua bellezza e senza chiedere altro l’accolse in casa.

 

La fanciulla si rivelò assai più brava di una domestica.. a dire il vero la qualità delle sue doti aveva indotto Busanshi a sospettare che fosse cresciuta alla corte di un principe o nel palazzo di un grande signore.

Mostrava una perfetta conoscenza dell’etichetta e di quelle arti squisite che si insegnano soltanto a dame di altissimo rango; inoltre era di una maestria sbalorditiva in fatto di calligrafia e pittura, oltre che in ogni genere di composizione poetica.

Busanshi non ci mise molto a innamorarsene e cercava sempre il modo di farle piacere.

Quando andavano a trovarlo suoi amici e studiosi, lei li intratteneva e chiunque la vedeva, restava stupefatto dalla grazia e dal fascino che emanava.

Un giorno Busanshi ricevette la visita del grande Teki-Shin-Ketsu, celebre maestro di dottrina morale.. ma stavolta l’ancella non si presentò… non rispose neanche alla chiamata di Busashi, desideroso che Teki avesse modo di vederla e di ammirarla.

Busanshi l'andò cercando per casa, senza esito, ma – ad un tratto parve di vederla in un cantuccio e avvicinandosi scorse la fanciulla, silenziosamente lungo un corrido... si avvicinò e lei compì un mezzo giro e si appiattì contro la parete, come un ragno.. e quando si avvicinò ancora, lei si ritrasse entro la parete.. nulla rimase visibile se non un’ombra colorata piatta come un dipinto sull’intonaco.

L’ombra parlò e disse: “perdonatemi se non ho risposto alla vostra augusta chiamata, ma io non appartengo al genere umano, sono soltanto l’anima di una peonia. Tale era il vostro amore per le peonie, che mi hai reso possibile assumere forma umana e servirvi .. ora però è arrivato questo vostro ospite che mi incute troppa soggezione e io non oso conservare più a lungo questa forma. Devo tornare al luogo donde son venuta.”

Dopodiché la parete la risucchiò e lei svanì completamente.. dov’era prima non restava nulla tranne che il nudo intonaco.

Busanshi non la rivide più.

(La storia è riportata in un libro cinese che i giapponesi chiamano Kai-ten-i-ji.)
… una rotazione.. insomma.)) Questa la magia che s'incontra nei giardini giapponesi.


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La magia nei giardini si incontra a patto di non introdurvi professoroni di dottrina morale.

I fiori crescono bene nella terra fertile.

I latini la chiamavano humus.

C’è ancora una parola, in italiano moderno, che ne porta la radice.

Umiltà.


 

月の道

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