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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
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sandro

Note "filologiche"

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L’ undicesimo giorno della 4° lunazione del 3° anno dell’ Era Kanbō, quando Tōkei si chiamava ancora Edo, mentre c’era la festa in onore di Shōtoku Taishi nel Tempio di Yushima Tenjin, i molti pellegrini che erano nel Tempio uscirono e c’era una gran folla brulicante. Qui, a Hongō Sanchōme, c’era uno spadaio chiamato Fujimuraya Shinbei, nella cui esposizione erano allineati ottimi articoli. Un samurai che passava di li per caso, che all’apparenza doveva avere ventuno o ventidue anni, che aveva una carnagione estremamente chiara, il quale sembrava essere un po’ irascibile dai suoi occhi e dalle belle sopracciglia, aveva i capelli acconciati secondo lo stile di tirarli sulle tempie; veniva davanti indossando una splendida hakama su di un magnifico haori, e dietro lo seguiva un attendente che portava legato un obi Bonten su un happi giallo chiaro e che trasportava una spada di legno con una rilegatura in ottone. Il samurai si fermò davanti al negozio di questo Fujishin e si sedette, ammirando una spada che era li esposta.

 

“Ehi padrone, non vedo bene se sia nera o blu scura ma, quella spada che monta una guardia di ferro Nanban su un’impugnatura di colore nero è un oggetto che sembra davvero buono. Mostramela un attimo” disse il samurai.

 

“ Un momento, lasciate che Vi offra del tè prima. Dal momento che oggi girano molte persone per la festa di Tenjin, di certo le strade saranno piene di polvere e questa spada è un po’ sporca” disse lo spadaio togliendo la polvere dall’arma, poi continuò:

 

“Questa ha gli ornamenti un po’ danneggiati”.

 

Il samurai ribatté: “Eh già, lo vedo che sono un po’ rovinati!”

 

“La lama è piuttosto usata ma, anche se indossata soltanto, fa comunque la sua figura. Sia il codolo, sia la lama stessa sono certamente cose solide” continuava a dire lo spadaio “Abbiate la compiacenza di guardarla” e gliela porse.

 

Il samurai la prese in mano e la guardò come, prima di lui, avevano fatto altri samurai estraendola dall’esposizione dello spadaio; cosa sarebbe successo se uno di questi fosse stato pazzo e avesse cominciato a farla roteare con fervore? Davvero non ci sarebbe stato nessun rischio? Tuttavia, questo samurai era estremamente serio, una cose del genere non sarebbe mai successa. Egli cominciò ad esaminarla attentamente, verificò che non vi fossero imperfezioni nella sua curvatura, scrutò con cura entrambi i lati ( omote ed ura ) e l’ estremità della punta; certamente era un oggetto appartenuto a qualche hatamoto, quindi, non ad una persona comune.

 

“E’ un oggetto ottimo e, con il mio giudizio inesperto, mi sembra possa trattarsi di un’opera della Scuola Bizen. Che ne dici?” chiese il Smurai.

 

“E’ stata un’ottima valutazione. Sono sorpreso. E’ come dite Voi, e dio, essendo del mestiere, ritengo possa trattarsi di Tenshō Sukesada ma, ciò che mi dispiace è il fatto che la spada non sia firmata, è un vero peccato.” affermò lo spadaio.

 

“Quanto vuoi per questa spada?” domandò il samurai.

 

“Vi ringrazio molto. Non voglio chiedervi un prezzo esagerato, come ho già detto, se ci fosse stata almeno la firma anche il valore sarebbe stato considerevole ma, essendo senza nome, costa 10 pezzi d’oro” disse lo spadaio.

 

“Cosa? 10 Ryō? Mi sembra un po’ cara, non puoi mettermela a 7 e mezzo?” domandò il samurai.

 

“Vi prego di venirmi incontro, altrimenti subirò di certo una perdita; siate comprensivo” disse lo spadaio.

 

E mentre i due contrattavano vivamente sul prezzo della spada, un ubriaco che passava li dietro per caso afferrò l’attendente del samurai ed esclamò: “ Ehi, cosa diavolo state facendo??”

 

Tratto da Botan Dōrō 牡丹燈籠 ( La lanterna delle Peonie ), di San’ Yutei Enchō 三遊亭円朝, 1884.

 

Ora vi starete chiedendo perché vi ho annoiato con questo racconto. Ovviamente, da come avete capito, centra qualcosa con le spade. Ho tradotto questo brano come compito assegnatomi dalla mia docente di Lingua Giapponese all’ università. Se qualcuno vuole sapere di più su quest’opera guardi qui: http://en.wikipedia.org/wiki/Botan_Doro

 

Ciò che interessante in questo testo sono i nomi riferiti al campo delle Nihontō. Ve li elenco:

 

刀剣商: questo ideogramma si legge Tōkenshō, ma nel testo la pronuncia in Furigana lo fa leggere “Katanaya”. Il significato è comunque lo stesso: spadaio.

 

破損: questo ideogramma si legge hason ( ornamenti ), nel testo il Furigana lo fa leggere “Koshirae”. In effetti questi due termini sono sinonimi, ma koshirae come lo conosciamo noi oggi ha questo ideogramma 拵え.

 

中身: questo ideogramma si legge nakami ( la lama ), nel testo viene pronunciato “Nakago” e potrebbe indurre in errore facendo credere che si tratti del codolo, invece non è così.

 

鉄信: questo ideogramma potrebbe leggersi tetsushin, ma non esiste in giapponese moderno; nel testo viene letto come “Nakago”: qui indica il codolo vero e proprio.

 

刀質 : questo ideogramma si legge tōshitsu ( qualità della lama ), nel testo viene letto come “Shiyō”. Il significato è lo stesso.

 

自佩料: questo ideogramma oggi non si usa più, nel testo viene letto come “Sashiryō”, è un termine estremamente cortese con il quale lo spadaio, rivolgendosi al samurai, chiama la spada. Letteralmente significa “ciò che si porta al fianco”.

 

焼曇: questo ideogramma oggi non si usa più, nel testo viene letto come “Ochi”; ho capito che è un sinonimo di “Kizu”.

 

Bōshi Saki è scritto con un ideogramma talmente strano che Word non lo riporta. Comunque ha lo stesso significato che ha oggi ( estremità della punta ).

 

鑑定: questo ideogramma si legge kantei ( valutazione ), nel testo viene letto come “Mekiki” e il significato è sempre lo stesso.

 

Ho chiesto alla mia Docente come mai ci fossero tutte queste incongruenze tra i vocaboli riferiti alle spade. Mi ha risposto che dal momento che quest’opera veniva rappresentata nel Rakugo, una sorta di teatro, si dovevano utilizzare termini che gli spettatori capissero all’istante. Ad esempio Tōkenshō poteva risultare troppo ostico da comprendere, quindi si pronunciava Katanaya, che tradotto letteralmente significa “venditore di spade”.

 

Probabilmente molti di voi queste cose “filologiche” le conoscevano già, per me sono nuove e mi faceva piacere parlarne qui.

 

Vi allego il link del testo in originale: http://www.japanpen.or.jp/e-bungeikan/gues...yuteiencho.html

 

Scusatemi se mi sono dilungato troppo :arigatou:

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Interessantissimo grazie....ma come finisce la storia? :gocciolone:

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Bhè, questa è la prima parte del primo capitolo, il libro è molto lungo è la storia è intrecciatissima: si tratta di un racconto di fantasmi e il tutto ruoto intorno al fatto che il samurai ucciderà l'ubriaco. Io ho tradotto ed inserito solo la parte inerente alla Spada. Peccato che non ne esista una versione tradotta in italiano. Comunque se vai sul primo link dovrebbe esserci la trama a grandi linee :arigatou:

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ciao sandro, grazie mille!

unica nota: per renderlo più leggibile, potresti ingrandire la dimensione dei kanji? (grandezza 4 sarebbe sufficiente)


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Veramente interessante! Non credevo che gia' al tempo dei samurai ci fosse un mercato di "spade usate", pensavo che le lame importanti venissero tramandate, mentre i "nuovi samurai" se le facessero fare "su misura" dagli spadai dell'epoca.

 

Quanto sono ignorante, ho proprio tanto da studiare :ohmy:

:arigatou:

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刀剣商: questo ideogramma si legge Tōkenshō, ma nel testo la pronuncia in Furigana lo fa leggere “Katanaya”. Il significato è comunque lo stesso: spadaio.

 

破損: questo ideogramma si legge hason ( ornamenti ), nel testo il Furigana lo fa leggere “Koshirae”. In effetti questi due termini sono sinonimi, ma koshirae come lo conosciamo noi oggi ha questo ideogramma 拵え.

 

中身: questo ideogramma si legge nakami ( la lama ), nel testo viene pronunciato “Nakago” e potrebbe indurre in errore facendo credere che si tratti del codolo, invece non è così.

 

鉄信: questo ideogramma potrebbe leggersi tetsushin, ma non esiste in giapponese moderno; nel testo viene letto come “Nakago”: qui indica il codolo vero e proprio.

 

刀質 : questo ideogramma si legge tōshitsu ( qualità della lama ), nel testo viene letto come “Shiyō”. Il significato è lo stesso.

 

自佩料: questo ideogramma oggi non si usa più, nel testo viene letto come “Sashiryō”, è un termine estremamente cortese con il quale lo spadaio, rivolgendosi al samurai, chiama la spada. Letteralmente significa “ciò che si porta al fianco”.

 

焼曇: questo ideogramma oggi non si usa più, nel testo viene letto come “Ochi”; ho capito che è un sinonimo di “Kizu”.

 

Bōshi Saki è scritto con un ideogramma talmente strano che Word non lo riporta. Comunque ha lo stesso significato che ha oggi ( estremità della punta ).

 

鑑定: questo ideogramma si legge kantei ( valutazione ), nel testo viene letto come “Mekiki” e il significato è sempre lo stesso.

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Ho reinserito a parte tutti i termini della Spada dal momento che non riuscivo a modificare il primo messaggio che ho creato. Come suggerito da Musashi li ho anche ingranditi in modo da visulaizzarli meglio.

 

Mi fa piacere che abbiate trovato l'argomento interessante, anche se, non ne avevo dubbi :arigatou:

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Certo però che ci hai iniziato ad un racconto che ci ha preso ...:ohmy: ... poi hai sospeso lasciandoci affamati conoscere il seguito ... :blink: ... poi ci hai detto il finale !!! ... :brooding::stare:

 

Questa è ... sevizia mentale !!! :polliceverso:

 

:gocciolone: Shirojiro

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No, non vi ho detto il finale! Il fatto che il samurai uccide l'ubriaco avviene subito dopo che quest' ultimo lo disturba mentre lui sta guardando la spada. La storia vera e propria comincia da li... Pensate che questo racconto, quando veniva rappresentato in rakugo, durava 24 serate :arigatou:

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Di nulla Yama, appena ho ricevuto la fotocopia dalla mia Docente ero sicuro che vi avrebbe interessato :arigatou:

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