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paolo placidi

C'è "Kiku" e "Kiku"

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Lo stemma (Mon 紋) imperiale giapponese è rappresentato dal fiore del crisantemo (Kiku 菊).
Tale fiore è generalmente rappresentato con 16 o 24 petali ma sembra ne siano stati incisi anche alcuni con 32 petali.

A partire dal periodo Kamakura alcuni spadai, autorizzati dai diversi imperatori, incominciarono ad incidere il Kiku-Mon sul nakago delle proprie lame; uno dei primi fu Fukuoka Norimune della Bizen-den.
Norimune era stato chiamato, insieme ad altri grandi forgiatori dell'epoca, dall'imperatore Gotoba (r. 1184-1198, m. 1239) durante il suo esilio nell'isola di Oki.
Tra le varie ricompense per i suoi servigi, l'imperatore lo appoggiò fornendogli supporto per la costituzione della Ichimonji-Ha (la scuola Numero Uno) e gli concesse l'autorizzazione ad incidere il Kiku-mon sul Nakago.
Al di sotto del Kiku-mon era inciso il carattere "uno" in ideogramma cinese.
Tale configurazione viene definita: Kiku-ichi-monji.


Da notare che dopo il periodo Kamakura, il Kiku-ichi-monj si ritrova in lame di spadai del periodo Shintō e Shinshintō quali, ad esempio: Tango no Kami Kanemichi shodai e nidai, Tango no Kami Naomichi sandai, Echizen no Kami Nobuyoshi sandai (tutti operanti nel primo Edo) Kawachi no Kami Sukesada (medio Edo), Kaga no Suke Sukenaga (tardo Edo) ed altri ancora.

 

fig. 1.jpg

 

 

 

Il modo di incidere i petali ed il centro del Kiku-mon non era certo uniforme e variava naturalmente da spadaio a spadaio.
In particolare gli spadai della scuola Mishina presentano stili così diversi l'uno dall'altro da permettere l'dentificazione del forgiatore anche senza leggerne la firma.

fig. 2.png


Per quanto riguarda la caratterizzazione del "disegno" del centro del Kiku-mon, non possiamo poi dimenticare Izumi no Kami Kunisada nidai (più noto come Inoue Shinkai), Echizen no Kami Masateru ed altri, che realizzavano una perfetta quadrettaura nel centro del crisantemo.

fig. 3.jpeg

 

 


Il desiderio di caratterizzarsi da parte dei singoli spadai e l'abilità degli Horimonishi ha portato nel tempo ad una evoluzione del semplice Kiku-mon.
Ecco quindi comparire un crisantemo completo di foglie e rametti: è lo Eda-kiku od Edagiku-mon (da Eda 枝 = rametto).

fig. 4.jpg


Esempi dello Edagiku-mon si possono trovare su lame di Izumi no Kami Kinmichi nidai, Ōmi no Kami Hisamichi shodai, nidai e sandai, Yamashiro no Kami Kunikiyo sandai, Mito Nariaki ed altri.

 

 


Non poteva poi mancare una elaborazione del Kiku-mon mutuata da un tema pittorico. Si tratta dello Tsubaki-kiku-mon in cui compaiono sia camelie (Tsubaki 椿) che crisantemi.

 

fig. 5.jpeg


Forgiatori che usarono questo tema particolare furono, tra gli altri, Bitchū no Kami Yasuhiro shodai e
Tameyasu shodai.

 

 


Infine, grazie all'impagabile Sandro, una piccola ......... "Kiku-perla" o Shōhai-kiku-mon.
Nel 1893, all'esposizione universale di Chicago, Gassan Sadakatsu presentò una propria lama; la sua opera venne talmente apprezzata da fargli ricevere un premio.
L'anno successivo, il 1894, l'imperatore giapponese in persona fu così colpito dal talento di Sadakazu che decise di acquistare una sua lama.
Lo spadaio, per celebrare tale evento, incise su alcune sue creazioni il Kikumon e due kanji ( 賞牌 ) il cui significato è Shōhai (ossia "medaglia"), ad indicare che era stato insignito della “medaglia del crisantemo”, la più importante a cui avesse mai potuto ambire.

I due kanji ( 賞牌 ) sono quelli piccoli, incisi sotto il crisantemo.

fig. 6.jpeg

Modificato: da Paolo Placidi

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Grazie mille per il lavoro Paolo!

Credo che il kiku mon nella tabella di Izumi no kami Rai Kinmichi sia capovolto :teehee:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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