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Dora

Si parla , si parla ma poi ci si allena?

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Il guaio dei Forum di arti marziali sono proprio quelli: Si parla dell'aspetto tecnico, si postano video, si descrivono tecniche ma lo scopo che dovrebbe essere quello di incontrarsi, magari in zone geografiche limotrofe, si raggiunge dopo grandi fatiche e mediazioni. INTK naturalemte non rientra in questa tipologia , è un forum di nihonto che ha anche sezioni per marzialisti ma in giro...c'è molto intellettualismo e poco allenamenteo! Oddio in questi anni sono riuscita ad andare a stages e a corsi ed è stato entusiasmante ma per me andrebbe fatto più spesso come finalità marziale, non vi pare? Insomma incidentalmente è anche un problema culturale: teorizzando siamo ancorta dentro l'astrazione occidentale....

Nella mia (pirata) palesra di katori sr facciamo almeno una volta al mese un incontro con altri dojo. Non voglio fare le prima della classe ma lo scambio è proficuo: non si tira sempre con le stesse persone, non ci si cristallizza, ecc.... Vorrei sentire lì'esperienmza di tanti praticanti e sensei, genmme preziose di questo Forum... :siamoamici:

Dai gente, valorizziamo le energie potenti di INTKT :numerouno:

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quest'anno :

5 we all'estero,

10 we in giro per tutt'italia,

5 we presso la palestra del mio sensei,

5 we in un corso in cui ci riuniamo con i responsabili di dojo,

e 2 sett nel dojo di Iwama in giappone !

più incontri "informali" in dojo amici nel corso dell'anno...

ho dato :D


Andrea

 

www.taai.it

www.iwamaryu.it

www.aikidogarda.it

www.takemusuaikidokyokai.org

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^___^

 

come sai e come sanno altri qui sul forum ... SI

 

cerco di cogliere tutte le occasioni che posso per praticare, per farlo in modo serio e dedicato (magari qualche volta anche scherzando seriamente), per aggiungere, vedere ed applicare modi differenti della normale pratica e per andare a vedere ed esercitare cose effettivamente differenti in modo da non fossilizzarimi nel pensiero che cio' che faccio sia l'unico sguardo sul mondo ... piuttossto cercando di continuare a mantenere la mente aperta e vigile (buona regola per ogni marzialista) e a scoprire che ci sono piu' punti di vista di quelli che si possono contare, parafrasando: :vecchiocinese: la montagna e' una sola ma ci sono infiniti sentieri per arrivare in cima e ci si incontra ogni tanto incrociandosi nel percorso e poi tutti quanti proprio la' in cima

 

:smile::arigatou:

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Hai gettato le basi per una buona discussione Dora, complimenti. A questo punto la mia domanda però è una: quando parli di "incontri" ti riferisci a quelli fatti tra i vari dōjō della vostra ryūha (quindi Katori Shintō Ryū) oppure ad eventi in cui prendono parte scuole di arti marziali tradizionali diverse? Il concetto odierno che si ha del seminario nasce con il gendai budō, in quanto sino alla fine dell'Epoca Edo l'unico modo per praticare con altre Scuole era quello di tirare con il bōgu da Kendō :arigatou:

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l'incontro con altre scuole è molto educativo, anche se è difficilmete gestibile tante volte si crede che la propria tecnica sia la migliore, il katori meglio dell'ittoryu etc....

dalla mia esperienza non è lo stile ma è il praticante che fa la differenza

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fortunatamente nel kyudo non abbiamo questo "problema".

Il fatto che il mestro titolare della scuola è unico in tutto il mondo e quindi il metodo di insegnamento e pratica è direttamente sotto la sua supervisione, ci consente di praticare in mniera tranquilla perché tutti i gruppi fanno esattamente la stessa cosa.

Quindi gli incontri che facciamo sono in occasione della venuta in Italia dei maestri, 2 volte all'anno, e delle gare nazionali o internazionali. 4 volte all'anno.

Poi ci sono gli incontri fra i vari gruppi che ogni tanto si trovano giusto per tirare insieme e fare un po di casino :tioffrounabirra:

 

Ci sono anche gli incontri con i gruppi che tirano con lo stile della federazione, ma siccome la loro tecnica è diversa dalla nostra......proprio anche come scopo del tiro.....allora gli incontri che facciamo sono solo in occasione di gare particolari o esami.

 

Il mondo del kyudo è molto ristretto. Ci sono solo 2 stili ben definiti e precisi con una solida tradizione di insegnamento e storia alle spalle. Quindi non ci sono problemi di scambi culturali o studio.

 

Esistono anche dei cani sciolti non legati alle federazioni che si inventano discipiline e stili loro, ma sono per la maggior parte episodi di protagonismo o sfruttamento commerciale marginali che con la tradizione e la serietà della federazione non hanno nulla a che fare.

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Non so se quando parlate di arti marziali, anche per il tenore dei precedenti interventi, si parla soltanto di Katori Shinto Ryu ma, ritenendo che vi riferiate alla generalità delle arti marziali, credo dover esporre anche io il mio pensiero. Sono pienamente in accordo con quanto espresso da Dora in merito alla necessità di allenamento e soprattutto dello scambio di esperienze con altre scuole praticanti la medesima disciplina e non solo, anche uno scambio interdisciplinare non guasta. In fondo le arti marziali hanno dei principi comuni che sono validi in ogni caso. Io pratico da anni il ju jitsu e di stage o scambi culturali anche con diversi rinomati maestri italiani e stranieri ne ho avuti. Gli scambi interdisciplnari sono stati con altre palestre in particolare per il Judo, per il Katori Shinto Ryu e per il Karate. Tutte queste discipline sono servite per approfondire tecniche comuni sviluppate e specializzate dalla particolare arte marziale. Una citazione a parte merita il Katori, in quanto più volte abbiano simulato tecniche impugnando realmente il bokken e ripetendole poi senza, per capire che i movimenti non cambiano affatto, infatti le tecniche sono state sviluppate anche per combattere a mani nude contro un avversario armato di katana. Quanto precede per avvalorare l'affermazione convinta di Dora ma, come in ogni cosa, bisogna confrontarsi con la realtà della vita, lavoro, famiglia, distanze per arrivare alle palestre. Mi riferisco con ciò alla pratica del Katori che mi piacerebbe portare avanti ma la palestra più vicina è a 100 Km da me e questo è un grosso handicap. Ecco perchè è più facile fare un pò di teoria stando dietro un computer e non confrontandosi nel dojo. Peccato però!

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Detto che condivido quanto scrivi

 

Una citazione a parte merita il Katori, in quanto più volte abbiano simulato tecniche impugnando realmente il bokken e ripetendole poi senza, per capire che i movimenti non cambiano affatto, infatti le tecniche sono state sviluppate anche per combattere a mani nude contro un avversario armato di katana.

Spunto molto interessante, si avvicina ad alcuni miei pensieri recenti, ho avuto modo di sperimentarlo con tecniche precise e studiate armati e disarmati nel Daito (grazie ad un paio di maestri e purtroppo in solo un paio di occasioni) ma non nel Katori ... mi interessa hai fonti - sorgenti o e' stato un lavoro vostro?

 

 

Mi riferisco con ciò alla pratica del Katori che mi piacerebbe portare avanti ma la palestra più vicina è a 100 Km da me e questo è un grosso handicap.

 

se 60 km una volta al mese ti sembrano piu' affrontabili prova ad andare a trovare questi signori sito --- volantino e abbracciali da parte mia

 

:smile::arigatou:

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@ Rodolfo RG

Quanto dicevo in merito allo studio di tenciche di ju jitsu, nelle quali simulavamo cobattimenti prima con l'uso di bokken e poi senza, nasceva da un'idea del nostro maestro e quindi non posso suggerirsti fonti specifiche, ma ti posso dire che, in fin dei conti, sembra un'idea seguita da molti e, tutto sommato, nemmeno troppo meditata in quanto si tratta di una questione quasi scontata.

Per quanto attiene la scuola e l'iniziariva di cui al volantino ti posso dire che conosco alcuni maestri quali i fratelli Germano, Maurizio in partciolare, ed altri Presso di loro abbiamo fatto diversi allenamenti di ju jitsu ma non conoscevo l'iniziativa del volantino che reputo positivamente ma può riguardare forse chi non conosce affatto il katori per far venire la voglia di praticarlo.

Personalmente, per aver avuto occasione di praticarlo per quasi un anno, ritengo che una volta al mese sia troppo poco se non inutile. Comunque andrei ugualmente in quel di Roma ma per sono 100 Km in quanto abito nellla parte bassa della provicnia di Latina.

Conosco alche la palestra che si trova all'EUR ma il problema della distranza è identico aggravato dal lavoro e dalla famiglia.

Mi ero attrezzato di tutto punto con gi e hakama oltre al bokken e uno iaito da strapazzo ma poi le cose non sono andate avanti come speravo.

Mi dispiace ma non potrò abbracciarli da parte tua !

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Grazie della risposta Pacifico ... si certo intelletualmente condivido quello che dici, mi sarebbe piaciuto scoprire che c'e' qualcuno che fa uno studio - un lavoro continuativo su quegli aspetti in modo da cercare di andare a provare quel tipo di esperienza.

 

Anche io conosco di piu' Maurizio (per il Katori) capisco e condivido la riflessione sull'unica volta al mese ... l'avevo segnalata pensando ad un detto delle mie parti "piuttosto che niente e' meglio piuttosto" :gocciolone: ... per gli abbracci non c'e' problema li consegnero' di persona quando avro' occasione

 

in ogni caso ti auguro di trovare tempo occasioni e opportunita' per riprendere la pratica.

 

:smile::arigatou:

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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