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daniele

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    19daniele70
  1. Tranquillo, avevo capito bene di aver commesso un errore.
  2. me ne sono accorto, hai censurato me... se ho detto qualcosa che in qualche modo puo' andare a danno di altri, chiedo scusa. la mia era solo un'opinione, non un indicazione.
  3. L'italia è strana! Purtroppo le lame che superano una certa dimensione sono considerate armi a tutti gli effetti. Pero' è anche vero che non è detto che venga richiesto un titolo per l'acquisto.Anzi, a meno che non si voglia acquistare una replica o una comunque fatta industrialmente, da catalogo tramite armeria (esempio coltelleria collini), nessuno andrà mai a chiedere nulla. Vi racconto un aneddoto: io ho il porto d'armi sportivo, sono autorizzato a comprare e portarmi a casa qualsiasi tipo di arma che non rientri nella categoria da guerra su tutto il territorio nazionale. Un giorno sul web, vedo l'annuncio di una pistola lanciarazzi uso nautico, dato che ho la barca ed ho avuto una cattiva esèperienza con i razzi omologati, decido che me la compro. La pistola era a milano e per 100 euro, che faccio vado a mi? nooooooooo me la faccio spedire..penso ingenuamente... Beh, per legge, non si possono vendere armi per corrispondenza, quella è considerata arma, quindi o me la dovevo andare a prendere di persona oppure dovevo richierdere il nulla osta all'acquisto via posta..... nessuno in questura sapeva niente di questa cosa....ci ho messo 6 mesi a farmelo rilasciare.. morale, ragazzi, noi siamo estimatori, brutalizzare una nihonto levandogli il filo è 1 crimine, quindi se potete aggirare la legge sapendo che è un oggetto che rimarrà a casa, aggiratela.. :-) credo che come per chi pratica la scherma antica, basta mostrare il tesserino di appartenenza alla federazione ed avere la spada ben custodita in macchina, senza filo, con la punta coperta
  4. Interessante questa cosa...comunque al limite, provaci a richiedere il porto d'armi. Nella procedura di rilascio del titolo, il servizio militare serve per saltare un punto ovvero l'abilitazione al maneggio delle armi. Chi ne è sprovvisto, deve andare ad un poligono di tiro, vedi per esempio "tor di quinto" se vivi a roma, fare il suo corso di 1 oretta, la prova di tiro ovvero mettere in sagoma almeno 25 dei 50 colpi cl. 22 sparati da 25 mt di distanza e gli viene rilasciato il suo certificato di abilitazione al maneggio delle armi. Io ho il porto d'armi da 10 anni, al limite verifica da te se sono cambiate le cose o i regolamenti, quello che ti posso dire è che il porto d'armi da richiedere è quello ad uso sportivo e che le procedure si sono notevolmente snellite.. Un altra alternativa, ammesso che ti venga richiesto di presentare un titolo per acquistare una nihonto, vai in questura e richiedi il nulla osta al acquisto. Si tratta di un permesso che ti abilita ad acquistare l'arma e a portarla a casa. Si fa anche per le armi da fuoco. Se l'arma è custodita a casa e da li non esce, non c'è necessità di porto d'armi.
  5. forse non mi sono spiegato, io concordo con te su tutto, la mia era solo una domanda aperta ovvero mi chiedevo ad alta voce come mai è stato usato un habuki in legno che non è sicuramente adatto al combattimento e secondo me poco adatto anche allo scopo espositivo, dove quelli in metallo, magari lavorati, fanno sicuramete piu' effetto e rendono anche la lama, in caso di utilizzo pratico della stessa, quindi non solo espositivo, sicura e funzionale.
  6. ammettiamo che la lama è nata solo per fini espositivi, ma allora perchè non dotarla di un habuki lavorato in metallo? La lame sembra fatta secondo tradizione, non forgiata in fretta..perchè fare un bel lavoro e poi non mettere la classica ciliegina sulla torta? :-)
  7. effettivamente, pensandoci bene, sagomare il legno, per quanto riguarda, la sezione sopra i machi anche ammesso che su un'altezza di pochi cm ci sia un funbari apprezzabile è piu' facile e poi l'acciao della lama adatta il legno.
  8. Appena mi arriva la fofografo con la digitale . Le caratteristiche citate sono "itame stretto" presenza di nie ma non ho capito se parliamo di ko-nie-deki ..nn si vede dalla foto, apparentemente mi sebra piu' ko-nioi-deki presenza regolare di ashi su tutta la lama. sono ottimista... stavo pensando a quel discorso sull'habaki in legno, la butto li, potrebbe essere che fosse effettivamente per un ufficiale il quale la conservava nello shirasaya e poi, nelle occasioni importanti, usava il koshirae standard, habaki in metallo compreso?
  9. si ho anche io verificato sul web che nubumitsu faceva anche gunto, solo che il mio dubbio è che si tratta di un omonimo, non del nobumitsu citato dal proprietario, c'è ne sono almeno 5..e la firma è nettamente diversa. 小山 信光 (Koyama Nobumitsu) sul nakago c'è chiaramente scritto Nobumitsu ju Chikushu (sul db ho trovato la corrispondenza esatta) tu hai ipotizzato una forgiatura industriale, perdona la mia ignoranza, ma la presenza di jihada, boshi ovvero in generale di uno jjgane che rientra nei modelli catalogati non è indice di garanzia sul tipo di produzione? con le gunto industriali che ho visto fin ora la diffrenza è notevole tra l'altro sempre sul web ho trovato un post di un americano che parlava della sua gendaito e che praticamente è uguale a questa...la differenza è che su questo nakago c'è un po' di ruggine. http://forums.swordforum.com/showthread.php?postid=480908 poi sul perche abbia usato un habaki di legno, non so....
  10. si, chi ha vinto l'asta si è tirato indietro e mi è stata proposta a me come secondo acquirente con offerta piu' alta. io ne ho l'opzione
  11. Un saluto a tutti, non sono sparito ma mi sono messo seriamente a studiare per essere almeno in grado di capire, se non altro, i contenuti dei vostri preziosi argomenti... qualche passo avanti l'ho fatto, ho ancora qualche difficoltà con il giapponese ma ...vincerò io..:-) Ho bisogno di un consiglio...sto trattando l'acquisto di una lama (...lo so...lo so..c'è chi dirà..a daniè, ce rifai...aspetta...:-) ) me la sono vista e rivista, è sicuramente costruita secondo tradizione e, per quello che posso vedere, sta in ottime condizioni.. si tratta di una gendaito, fabbricata nel 1941, presenta una montatura semplice in legno (saya e tsuka.. (anche l'habaki è in legno..ed è la prima volta che ne vedo uno cosi) Sull'annuncio, la si attribuisce ad un certo Nobumitsu Koyama ...facendo le mie dovute verifiche sul data base delle firme, mi sono accorto che la firma non è di questa persona, tra l'altro un famoso fabbro dell'epoca ma di un omonimo residente nella provincia di Chikushu...ovvero Nobumitsu ju Chikushu. Ci sono molti Nobumitsu, questo complica le cose, secondo me, chi l'ha firmata non è colui a cui il venditore attribuisce la paternità della lama Sempre sull'annuncio, è presente un link che rimanda ad un sito dove ci sono altre foto della lama.. Tale lama viene valutata intorno ad 1.300.000 yen ..ovvero oltre 9000 euro.. A mio giudizio, è palese che stanno volontariamente od involontariamente cercando di vendere una cosa per l'altra..e francamente, a parità di lama, non so se la differenza enorme di prezzo possa esssere solo giustificata dal fatto che Nobumitsu Koyama è famoso mentre l'altro Nobumitsu ju Chikushu è uno dei tanti fabbri che hanno prodotto lame di qualità e non di qualità anche per l'esercito.In ogni caso, sul nakago non ci sono simboli relativi alla produzione militare, c'è solo la firma e la montatura, come ho detto prima, non è dell'esercito. Ripeto io la sto trattando ma il prezzo è molto minore e poi devo dire che non mi spiace come pezzo... il link è questo: http://www.japaneseartsword.com/nobumitsuforsale sono graditi i vostri preziosi consigli!
  12. daniele

    Presentazione ^^

    Benvenuto concittadino!
  13. motivo dell'hada e sua presenza massiccia sullo ji + assenza di hamon, linea del kissaki e boshi inesistenti?
  14. daniele

    Presentazione

    era quella che avevo visto...bella si!

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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