Vai al contenuto

Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Zio_Ade

Membri
  • Numero di messaggi

    35
  • Registrato dal

  • Ultima visita

Reputazione comunità

0 Neutral

Che riguarda Zio_Ade

  • Rango

  1. La pistola la tieni in casa al massimo. Non ci giri per la strada altrimenti si scatena il far west. (vorrei dare una risposta + lunga ma non ho affatto tempo adesso )
  2. Vita da strada...e arti marziali. Un discorso molto più profondo di quanto si possa pensare....è sbagliato pensare (a mio parere eh) che un'arte marziale ( kung fu...karate...judo...e chi ne ha più ne metta) sia da utlizzare solo per una crescita interiore...questo (sempre a mio parere) equivale a snaturare completamente la pratica dell'arte in sè. Se si desiderà praticare qualcosa solo per mantenersi in forma sia dal punto di vista fisico che psicologico....bhe...esistono molti sport (vedi il caclio...il rugby...il football americano...la pallanuoto) che riescono a svolgere tale impresa in modo soddisfacente se non superbo; quale modo migliore infatti di crescere interioremente di quello che implica un confronto con gli avversari ma sopratutto richiede un forte spirito di cooperazione e rispetto verso i membri del proprio gruppo? posso assicurarvi ( ho praticato alcuni di questi sport) che la crescita interiore avveien molto più rapidamente se ci sono altre persone con cui condividerla e con cui confrontarsi. Con questo non voglio certo dire che anche le arti marziali non abbiano questi requisiti. Solo li fanno maturare in modo diverso. Per quanto buonismo/pacifismo e calma interiore queste pratiche possano far scaturire nell'io del singolo (la possibilità di poter dare dolore e morte molte a volte fà apprezzare molto di più l'importanza della vita e del rispetto verso il prossimo) esse rimangono sempre e comunque strumenti di offesa/difesa violenta. Per quanto una persona possa avere autocontrollo di se, il suo corpo (se la pratica è presa con la dovuta serietà...altrimenti è solo tempo buttato che potrebbe invece essere utilizzato per altri scopi) impara determinate lezioni inconsce che rimangono indelebili e a volte incontrollabili. E' molto facile che d'istinto una semplice mossa di orgine amichevole (una spintonata...uno schiaffeto...o il tipisco scherzo di prendere le persone alla sprovvista assalendole da dietro) se fatte a tele tipo di praticanti possono avere esiti spiacevoli...anche se involontari. E' quindi sbagliato a mio parere pensare che al giorno d'oggi le pratiche marziali siano solo un modo per mantenere vive tradizioni culutrali e vie di crescita interiore. Un praticante di arti marziali dovrebbe innazitutto voler apprendere tale disciplina per poterla poi mettere in atto in casi determinati. Pur rimanendo conscio che accettando tale tipo di insegnamenti deve anche accettare di portare il peso dei suddetti e di prendersi le dovute responsabilità. Rimane comunque ovvio che tali insegnamenti non dovrebbero mai essere utlizizzati a scopo offensivo, anche nel caso in cui si stia cercando di mettere un freno ai soprusi che altri stanno subendo da parte di terzi. Il modo migliore di agire sarebbe di frapporsi fra le due parti cercando di dividerle o pacificarle. Se poi l'aggressore parte e ci sono io in mezzo...bhe...di martiri ce ne sono già fin troppi direi. Traendo le dovute conclusioni: l'arte marziale è state creata in passato per determinati scopi, il diffuso pacifismo che alberga in molte scuole (anche se preferisco chiamarle pseudoscuole) è solo un modo per scacciare l'aura negativa che tali praticanti hanno (avevano) attorno a sè un tempo; ciò equivale a stuprare l'essenza di tali pratiche. L'uso indiscriminato delle stesse è al contempo paragonabile al pacifismo che ho menzionato...e il più delle volte esso si rivela controproducente visto che a scatenare una rissa si rischia sempre e comunque...si puo' essere bravi ed esperti fin che si vuole, ma con un coltello nello stomaco o una pallottola in testa tali pratiche risultano inutili. E ' a parer mio una delle piuù difficli se non letali delle famiglie del kung fu. Essa infatti teende a privilegiare all'inizio lo sviluppo della forza interiore e poi della pratica. Il sifu (o meglio i sidai) da cui pratico continuano sempre a ripetere che in casi estremi preferirebbero avvalersi di tai chi e tecniche interne piuttosto di quelle esterne che tendono ad essere molto acrobatiche e teatrali ma leggermente meno efficaci delle interne. Renditi conto cmq che ora io pratico un'interna visto che essendo impegnato con l'università non sarei mai riuscito ad impegnarmi come volevo nell'apprendere il thai chi. Due ore di prova di thai chi mi hanno spossato molto di piu' di 3 lezioni di wing chun
  3. Se ben ricordo la leggenda vuole che grazie anche alla lunghezza della sua lama....Kojiro riuscisse a tagliare le rondini in volo. In più...chiedo a voi eh...forse mi sbaglio ma anche musashi usava un daito in combattimento vista la sua altezza o no? E a detta di molti i daito per noi occidentali andrebbero meglio visto che le spade giapponesi erano studiate e create su misura del popolo giapponese....non certo noto per la sua altezza spropositata In fondo..."47 ronin docet"...durante l'attacco al castello di Kira utilizzarono delle lame molto più lunghe di quello che era comunemente consentito durente quel periodo...e ben sappiamo le conseguenze quali furono
  4. Zio_Ade

    La Lama E Il Rispetto

    Bhe....a mio parere...si...e il perchè a me risulta molto chiaro...semplicemente una koto ha attraversato periodi della storia umana in cui quasi sicuramente ha incontrato le carni e ha strappato la vita di qualche uomo. Così come non mi sognerei mai di andare a caccia con un moschetto della prima guerra mondiale magari vecchio e abbandonato in qualche soffitta di qualche veterano (non solo per il rispetto verso chi l'ha usato e utilizzato nelle trincee ma anche verso chi è stato vittima dei suoi colpi) che magari non vale uno e una cicca...al contrario userei un fucile ultrasupermoderno o magari prodotto (visto che non stiamo parlando di robetta industriale) da un artigiano rinomato e qualificato e di fama mondiale che costa l'ira di dio. Certo...dal tuo punto di vista (che condivido comqunque) anche usare una Yoshindo sarebbe una forma di mancanza di rispetto non solo verso la spada in sè ma anche verso il maestro che l'ha forgiata...ma resta il fatto che...(almeno per quel che si sà) una Yoshindo non ha mai incontrato il corpo di qualcuno. Intendiamoci...non sto mettendo in dubbio la qualità dell'una rispetto all'altra...anzi...senza dubbio se dovessimo analizzare i fatti solo dal punto di vista tecnico-produttivo la koto rovinata e magari di pessima qualità la potremmo forse usare a mo' di roncola...ma qui io sto parlando da un punto di vista etico e storico. Certo una spada del maestro incarna sicuramente tutti i valori, le tradizioni, e pure gli scontri e le battaglie che sono state combattute, ma concorderai spero che una koto ha molta piu' storia e sofferenza rispetto a una spada creata da Yoshindo. E la sofferenza è quello per cui queste opere d'arte sono state create alla fine. Altrimenti si finisce per assomigliare ai soggetti (citati nel collegamento) che come prima domanda pongono la fatale "ma quanto taglia?".
  5. Considerando poi che anche attori del teatro kabuki vi hanno partecipato... improbabili nihonto ninjesche a parte concordo pienamente
  6. Zio_Ade

    La Lama E Il Rispetto

    Pur essendo un forte sostenitore degli "utilizzatori" delle nihonto ("fatte per essere sfoderate" ) la domanda mi sorge spontanea....ma chi utilizzerebbe una koto per tagliare bambù e tronchi di paglia scusate? Voglio dire...io mi sentirei semplicemente terrorizzato anche al solo pensiero...tralasciando l'aspetto storico-culturale della spada (sfido chiunque a comprare un armatura del 16° secolo per andare a "giocare" ai live con il solo rischio di pigliare una mazzata con relativa bozza)...ma....e il rispetto per ciò che la rama rappresenta e ha rappresentato? Non esistono forse apposite produzioni da utilizzare per tali pratiche(vedi battodo),giochi,autolesionismo? Ripeto (sempre riguardo alle koto....ma anche una gunto della seconda eh...) finchè si parla di kata realizzati contro il vento posso comprendere (e approvo completamente)...per il resto....bhe...a parer mio sarebbero da confiscare.
  7. Contro la pistola stavolta. N.B.: sul sito YoTube basta ricercare usando la chiave appropriata...e si ottengono un sacco di filmati relativi a giappone e simili...compreso naturalmente il sopracitato nihontovswatercutter
  8. Zio_Ade

    La Lama E Il Rispetto

    IMHO: e' un fattore fisico/mentale come diceva Matteo. Chi infatti usa armi da fuoco (ma anche da lancio va'...più volte ho assistito a screzi piuttosto coloriti fra appassionati di tiro con l'arco...per non parlare poi di chi gioca a freccette) si affida solo alla potenza dell'arma che impugna e non tanto alle sue abilità fisiche e psicologiche di autocontrollo. Ne deriva quindi che chi ha a che fare con le armi bianche DEVE avere comunque un profondo "rispetto" per il prorpio avversario...pena l'incorrere nel piu' madornale degli errori: la sottovalutazione di chi si ha davanti. E di conseguenza , sottovalutando si e' portati anche a ritenersi "infallibili" e "superiori". Tutto questo naturalmente si ripercuote nella vita di tutti i giorni. Per quanto riguarda l'aspetto fallico della spada...e' molto piu' marcato di quanto si creda. La spada (e in particolare le armi di ferro e acciaio) era l'arma prediletta delle popolazioni "barbare" di pastori nomadi provenienti dalle steppe della Russia e della Mongolia che, svariati millenni fa', entrarono in contatto in modo un po' brusco con le popolazioni "civilizzate" di agricoltori abitanti di...un po' ovunque. Ordunque...visto che questi cavalieri (furono loro infatti ad introdurre il cavallo "moderno" come animale domestico :cavalieregagone: ) erano dediti al culto di divinità maschili ecco che le loro armi (sconosciute agli altri) diventarono una sorta di "segno distintivo maschile" per le popolazioni di agricoltori che erano invece incentrate su un pantheon di divinità femminili. Tale simbolismo lo ritroviamo comunque anche al giorno d'oggi nei tanto decantati "calice e pugnale" del "codice da vinci" che ha dato via a una sorta di boom di ritorni a tali credenze "antiche". Tra l'altro furono prorio questi "gioviali predoni" a intrudurre il concetto di "onore" militare e civile...visto che i personaggi piu' rispettati e importanti di tali comunità erano proprio i guerrieri. Altra chicca (e qui devo ringraziare il mio ex-insegnante di storia delle superiori) visto che prima si parlava dei fabbri: con l'arrivo dei barbari la figura del fabbro' subi' una completa rivoluzione...se infatti prima (quando al massimo si fondeva rame e stagno per fare utensili agricoli e accettine come quella ritrovata sul cadavere di Oetzi) il fabbro era visto come una sorta di "stupratore" della terra (rubava e alterava l'essenza stessa della "dea" insomma)...dopo queste invasioni il fabbro divenne per l'appunto colui che dalla "lurida terra" (essi...erano un po' sessisti questi "antichi cosacchi" )estraeva e plasmava una cosa tanto preziosa come le armi...diventando cosi' una sorta di "essere semidivino" dotato di poteri . N.B.: in questo io credo sta la grandezza della cultura giapponese...il fabbro qui infatti non considera lurida la terra...ma parte di un determinato schema inalterabile che prevede la presenza armoniosa di entrambe le cose...tutto deve essere bilanciato...come nelle nihonto...la micidialità del maschile racchiusa nella delicatezza del femminile....altrimenti otteniamo rozze "zozzerie" come le spade occidentali Si si..ho finito ....contenti?
  9. L'importante e' che ci sian gia queste ve'...che a gironzorellare per mi siti italiani la maggior parte delle volte si trovan solo fesserie e poco piu' (escludendo naturalmente i siti come INTK ) P.S.: e' tristissima come cosa e mi deprime ogni volta che devo ripeterla...ma ho notato che la maggior parte delle volte i siti (di qualunque argomento trattino) piu' completi non sono quasi mai in italiano...eppure se ne trovano di ottimi anche in tedesco o in norvegese che non sono certo le lingue piu' diffuse al mondo...mha mha
  10. Aho...sta sezione e' very very very interessante eh
  11. Zio_Ade

    Le Arti Marziali

    Osservandolo attentamente mi sorge un dubbio...ma...la naginata...viene considerata come lancia...o come alabarda?
  12. Ma...quindi nemmeno l'hachiwara puo' essere considerato a tutti gli effetti "nihonto"? O si puo' fare un'eccezzioncella in quanto comunque giapponese al 100% (credo e soprattuto spero ) al contraio dei sai che (come dice benkei) hanno influenze da sumatra giava e india?
  13. Eh...mi sa che hai proprio ragione...forse in realta' erano erano proprio dei jo che qualche simpaticone ha fatto diventare bokken
  14. Zio_Ade

    Presentazione

    :tutti amici:

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy