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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
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paolo placidi

Tsuba - Un Approccio Estetico

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Come promesso, vi allego, liberamente tradotto dal francese, un articolo di Serge Degore, autore di libri e pubblicazioni sulle spade giapponesi, autorevole riferimento (se non vado errato) di una scuola di politori sviluppatasi in Francia nella seconda metà del passato secolo e membro attivo di alcuni Forum francesi sull'argomento delle lame.

 

 

Analisi - Parte prima

 

 

.................... mi è sembrato interessante affrontare l'analisi di una Tsuba non tanto da un punto di vista tecnico ma bensì da quello estetico. Tenteremo pertanto questo "approccio estetico" su una Tsuba di scuola Nara.

 

nara1.jpg

 

Di primo acchitto, la sensazione che se ne ricava è quella di un motivo decorativo gradevole e di un equilibrio generale di base molto ben realizzato.

Dedichiamoci quindi ad un piccolo studio analitico in lineaa con quelli realizzati dalle Belle Arti.

Ecco cosa risulta:

 

nara2.jpg

 

Vediamo che il motivo principale rientra in un "rettangolo aureo" perfetto corrispondente alla larghezza della Tsuba. Quello che è interessante è che il motivo è inscritto, all'interno di tale rettangolo, dentro la parte corrispondente alla metà dell'altezza del rettangolo verticale, aumentata della dimensione della sua diagonale. Una applicazione perfetta del "numero aureo".

 

E non è tutto, guardate questa altra immagine sulla quale traccio un nuovo rettangolo.

Proseguendo l'analisi ci possiamo infatti accorgere che il motivo è inscritto dentro la parte bassa definita dalla diagonale di questo secondo rettangolo.

Questa composizione permette di donare un ritmo alla composizione e di ottenere un "punto di fuga" che consente allo sguardo di "entrare" all'interno del paesaggio.

 

nara3.jpg

 

E' praticamente un'altra sezione aurea. Possiamo constatare che la metà della sua larghezza [la base del quadrato costituente il "rettangolo aureo" (n.d.t.)]cade sulla base del Nakago ana e la sua diagonale sulla sommità del Nakago ana. Il motivo della montagna trova una sua naturale collocazione al di sopra di tale diagonale . Tale montagna si inscrive ugualmente all'interno di una sezione aurea al di sopra della diagonale.

 

nara4.jpg

 

Analizziamo ora il motivo in sè.

E' realizzato sulla base di una rappresentazione dell'universo di impostazione molto "orientale" . Possiamo infatti individuare "tre livelli" nel motivo decorativo di base che simbolicamente corrispondono a quelli che vengono definiti: SHU, KYAKU, FUKU (ossia il cielo, la terra e l'uomo) - concetti ed elementi classici che ritroviamo , molto codificati, per esempio nell' arte della Ikebana.

L'albero di destra si slancia verso l'alto e può essere interpretato come l'idea del "cielo"; le case sono la rappresentazione dell' "uomo" mentre la "terra" è rappresentata dai pioli promontori sulla sinistra. La montagna in lontananza può essere interpretata come la simbolizzazione della "divinità".

La difficoltà contro cui si scontra lo Tsubashi è senza dubbio la possibilità di dare profondità di campo e luminosità ad una tale composizione.

Per fare ciò un'altra regola è rispettata: la regola dei "tre piani" (molto utilizzata nella pittura classica) che mette in evidenza il motivo centrale ,ossia le case, tra il primo ed il secondo piano.

 

nara5.jpg

 

La luce, proveniente da sinistra (ancora una regola della pittura classica) è rimarcata dalle incrostazioni d'oro inserite in modo preferenziale, in tale lato, sui diversi elementi.

I piccoli cespugli a sinistra, i cuffi dell'albero alto sulla destra, danno infatti l'impressione di una scena di primo mattino.

Un caso fortuito ? Elucubrazioni da parte mia ? Può essere ma non ci credo. Rimane il fatto che la differenza tra un'opera d'arte ed una porcheria risiede anche in questi armoniosi fattori estetici.

 

 

Analisi - Parte seconda

 

Proseguendo in questo tipo di analisi vi propongo di concentrarvi sulla organizzazione dei motivi sulla Tsuba nella misura in cui essi sono asimmetrici e non si ripartiscono sull'insieme della superfice.

Le Katana ed i Wakizashi, come tutti sanno, venivano portate inserite nella cintura (Obi) con il tagliente in alto.

La faccia Omote della Tsuba poteva essere quindi visibile da un osservatore esterno. Poichè l'impugnatura della spada (Tsuka) era più o meno orientata verso il centro del corpo, le zone più visibili della Tsuba sono la parte destra insieme all'emisfero superiore ed inferiore.

Questo può essere facilmente verificato guardando una foto del 19° secolo.

 

schema1.jpg

 

Se noi prendiamo una Tsuba, possiamo suddividerne la faccia come segue:

 

schema2.jpg

 

Le zone contradistinte dal N° 1 al N° 6 sono quelle più accessibili all'occhio di un osservatore esterno. Sono quindi quelle utilizzate di preferenza per accogliere il motivo decorativo principale

 

schema3.jpg schema4.gif schema5.gif

 

Nell'esempio 1, Tsuba mumei, la forma stessa della Tsuba privilegia un utilizzo della parte destra della superfice anche in relazione al fatto che manca il Kogai-ana.

Nell'esempio 2 , Tsuba di Iomori, l'artista ha privilegiato i settori da 2 a 6. Nell'esempio 3, Tsuba di Yoshikage, sono utilizzati i settori da 1 a 6 con debordo nel settore 8.

Potremmo prendere in considerazione molti altri esempi per verificare che il settore 7 è molto raramente utilizzato (non dico mai utilizzato).

Propongo inoltre un esempio interessante di Tsuba nella quale, sebbene il settore 8 non sia stato utilizzato, lo sviluppo del motivo è pressocchè uguale in tutti i settori cosicchè si pone il quesito: quale è l'elemento principale della composizione, l'albero o la scimmia ?

A colpo d'occhio infatti, malgrado l'ottima qualità della realizzazione, i motivi sembrano contrapposti senza coerenza, nel gioco dei quattro cantoni, inseriti nei quattro angoli della Tsuba . La differenza nelle tecniche di realizzazione degli animali e delle piante rafforzano ulteriormente questo strano effetto.

 

schema6.gif

 

 

 

Analisi - Parte terza

 

 

 

L'attenzione agli aspetti estetici è un punto importante molte volte non compreso dai diversi falsificatori/copiatori (cinesi od altri).

Vediamo qualche esempio:

 

falso1.jpg

 

Il falsificatore ha invertito le facce utilizzando la faccia Ura per cesellare il motivo ornamentale; ha inoltre messo il soggetto centrale a sinistra (copia cinese)

 

falso2.jpg

 

In questo caso è stata utilizzata correttamente la faccia Omote ma il soggetto è stato inciso con la testa in basso in relazione alla posizione del Nakago-ana (copia americana)

 

falso3.jpg

 

Anche qui è stata utilizzata la faccia sbagliata come anche i settori sbagliati (copia cinese)

Modificato: da Paolo

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Semplicemente incredibile, soprattutto la prima parte. Paolo, sei fenomenale :arigatou:

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davvero molto interessante Paolo :ok:


"Bellezza, gioventù e fascino cominciano ad appassire quando appaiono la prima volta.

Attraverso le prime foschie della primavera, scorgiamo il Ponte d'Autunno"

----

mai confrontarsi con un imbecille, ti trascina al suo livello e ti batte con l'esperienza

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:ohmy:

 

Un applauso all'autore dell'articolo e al nostro Paolo per avercelo tradotto e proposto.

 

Mille grazie!!

 

:arigatou: :arigatou: :ok:



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Paolo...GRANDISSIMO.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Articolo interessantissimo, grazie Paolo per questa perla!


<!-- isHtml:1 --><!-- isHtml:1 --><em class='bbc'>Insisti, Resisti e Persisti...Raggiungi e Conquisti!<br /><img src='http://www.intk-token.it/forum/uploads/monthly_11_2008/post-34-1227469491.jpg' alt='Immagine inserita' class='bbc_img' /><br /></em>

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Davvero un bel articolo! Complimenti Paolo!


skilledlogo.jpg"Hana wa sakuragi, hito wa bushi" (花は桜木人は武士) che tradotto significa "Tra i fiori il ciliegio, tra gli uomini il guerriero".

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Buongiorno, non riesco a capire come riconoscere il lato Omote, per esempio, nella prima "copia cinese" non capisco come mai quello sia il lato Ura visto che il Nakago-ana è rivolto in alto e comunque si può girare sia da una parte che dall'altra.

 

scusatemi ma sono nuovo, grazie mille!

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Se ben ricordo, la parte omote è quella più elaborata a livello decorativo.

Guardando il nakago ana come un triangolo con la base posta in basso, il buco per il kozuka (quello rotondino) sta a sinistra.

Quello per il kogai, generalmente trilobato, sta a destra.

Su lato omote generalmente sta anche la firma, se c’è.

Esistono, come sempre, delle eccezioni.


 

月の道

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a questo punto mi accodo con umiltà: la regola del foro kozuka a sx e e quello del kogai a dx è quindi fissa senza eccezioni?

(e sempre per lato omote e non tanto per la direzione del nakago ana, che cambia a seconda sia una tsuba pensata per tachi o per katana giusto?)

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A volte esisto solo alloggiamenti circolari, a volte esistono scritte su entrambi i lati della tsuba, a volte è opinabile quale sia il lato più elaborato... certo gli errori marchiani che sono segnalati in questo post sono il chiaro segno di una copia e non di una scelta artistica.

Comunque si, foro tondo a sinistra se guardi la tsuba dalla parte della tsuka.


 

月の道

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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