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  1. 1kyu

    Chen: Un Cinese Molto Jappo!?

    gent.le YamaArashi Ho letto le tue considerazioni e rimango stupito dalla leggerezza con cui hai affrontato l'argomento, ma come ho potuto desumere dagli altri interventi sei in buona compagnia. Forse la giovane età e l'entusiasmo giocano a favore, ma entrambe seppur bene accette non devono condizionare eventuali ragionamenti. Avete liquidato il discorso con una superficialità che non avrei immaginato. La Vostra (ancora plurale) dedizione vi porta ad una sordità quasi totale, da nessuna riga del mio primo intervento si puo' desumere un rifiuto a considerare le nihonto seconde per storia e tradizioni ad altre realizzazioni, (sono collezionista anch'io), ma la mia disquisizione verteva sulla valorizzazione delle lame per cio' che esse rappresentano a livello puramente materiale (leggi oggetti da taglio o da punta). Nessuno e avrei sperato che qualche d'uno lo facesse si è posto il problema di affrontare tale discussione su un piano puramente tecnico, analizzando le componenti per cui una lama, di qualsiasi genere sia, possa considerarsi valida e ripeto ancora una volta senza scomodare ragionamenti "Shintoisti" o affettivi o partigiani. Vi ricordo che un forum deve essere momento di crescita e informazione per tutti, novizi o affermati. Da queste Vostre risposte, come tra l'altro confermato da un intervento di un novizio, nesuno a tesorizzato nulla. Per quanto poi riguarda l'obbiettivo o scopo sociale della I.N.T.K. lo statuto riporta: "... si pone come oggetto principale lo studio e la conservazione delle spade e di tutti gli altri oggetti e manufatti storico-artistici inerenti l'oplologia e correlati all'antico Giappone...". la I.N.T.K. parla estremamente chiaro, ... si pone come oggetto principale... principale e non esclusivo, ... delle spade e di tutti gli altri oggetti... non con esclusività di cio' che tu o voi intendete come spade, ... storico-artistici... la storia non è solo riferita a periodi passati ma é considerata quale storia anche l'attimo di vita appena trascorso o in via di sperimentazione, ... artistici... qui' la discussione si farebbe troppo lunga, ma artistico come si desume dal termine si riferisce all'arte, nulla di piu' soggettivo, esempio per molti la fotografia è solamente il riprendere la fidanzata o la famiglia al mare, per altri, me compreso è la sensibilità di cogliere quell'attimo con gusto e senso estetico, la fotografia è considerata l'ultima grande arte del xx secolo. ...Inerenti l'oplologia... mi auguro non ci siano fraintendimenti!! ... correlati all'antico Giappone ... una correlazione sia a livello matematico che linguistico implica una forma di rapporto, sia stretta sia solamente pertinente al oggetto a cui si "correla". Mi auguro poi che tu conosca il significato di imitazione, imitare vuol dire replicare con estrema fedeltà un oggetto, non credo che tu intendessi cio', ma l'italiano spesso trae in inganno, le cineserie e le lame di cui parlavo non replicano con estrema fedeltà nulla, ed ancora una volta ricordo che non era questo il mio intento. Il valorizzare una spada non dipende dall'utilizzo pratico che qualche esperto e ho parlato di una persona che di lame ne conosce, puo' fare, ma sicuramente puo' essere un incentivo per migliorare ed elevare la propria capacità. Arrivare poi ha chiudere il discorso con la tua ultima affermazione, "... le imitazioni e tutte le mezze misure, non mi interessano..." lo trovo, perdonami, di cattivo gusto e sopratutto diseducativo per i lettori. Ho l'impressione che questi spazi, creati da chi interviene e non dalla associazione che lo mette ha disposizione, vengano troppo spesso utilizzati da appassionati che deviano la via a proprio piacimento, rifuggendo per principio (ristrettezze di idee), mancanza di informazione, ingenuità, a condurre la discussione con imparzialità e senso critico. Difficilmente ritornero' a esprimere dei miei commenti in tal sito, ma mi auguro per il bene della passione che ci unisce che voi continuiate a farlo con maggiore obbiettività, senso critico ed umiltà. Saluti a tutti e un grazie!! ...
  2. 1kyu

    Chen: Un Cinese Molto Jappo!?

    caro Kentozazen, tralascio per un attimo il discorso lame non giapponesi in quanto le diversità di approccio a tale discorso sono evidenti, ma sono inorridito quando ho letto che potrei aver frainteso o meglio, utilizzato il termine Mokuso come non facente parte integrante delle attività Marziali con la spada. Perdonami, ma dopo svariati anni di Iaido, (e sono molti) e alcune esperienze di insegnamento, dello stesso, il Mokuso è entrato a far parte integrante non solo del mio sistema di impartire le lezioni, ma del mio stesso modo di vita, mio, di mia moglie e di mia figlia. Il Mokuso, o piu' volgarmente la meditazione, non viene eseguita soltanto al termine delle lezioni di Iaido, normalmente dopo il Dattao, ossia la rimozione della spada dall'Obi, o meglio successivamente al Taijo, ma dal momento che questa pratica di immobilità conduce all'immobilità del corpo e di silenzio della mente, si giunge pertanto al Mu cioè al nulla, eliminando ogni dualismo ed ogni contrasto tra l'io personale e l'io universale. Con la realizzazione del Mu tutto cio' che disturba viene eliminato, in una armoniosa sintesi. Pertanto il Mokuso è pratica essenziale per la unione di corpo, mente e spada, quindi elemento basilare e primo per iniziare una lezione di Iaido. Che poi il Mokuso venga trasfigurato ed utilizzato malamente dalla maggior parte dei praticanti di arti marziali od attività orientali correlate, è una debolezza non solo dell'individuo, ma una manchevolezza dell'insegnante. La mia definizione di "Mokuso lamiero" avrebbe dovuto essere inteso quale eliminazione di elementi di disturbo, e quindi eliminazione di elemnti che possano contaggiare, nel caso della citazione del mio scritto, la passione per le lame giapponesi. Come sempre ti saluto ed... alla prossima!!
  3. 1kyu

    Chen: Un Cinese Molto Jappo!?

    Gent.mo Ichi doveroso ringraziamento al tuo interessamento, ma aimè di cio' che ho scritto ben poco hai compreso, forse sarai seduto in Seitza a scomunicarmi, non ho mai inteso utilizzare le lame per combattere chichessia, non sono neppure un compratore di cineserie, posseggo 3 lame Edo di cui 1 di Edo antico assolutamente perfetta e non ri-polita, persino la saya brilla nella sua laccatura originale, svariati iaito tutti rigorosamente made in japan. Cio' che intendevo e che il mio scritto voleva solleticare era la capacità critica di valutazione di una spada (uso il termine volgare-generico) indipendentemente dal suo passato o dalle ancestrali magie che ti possa trasmettere una giapponese. E' solamente in questi termini che intendo valutare la produzione migliore dell'odiato Chen. Ed in questo settore le lame ripiegate di Chen devono essere valutate indipendentemente dalla mancanza di passato storico o come mere repliche. (posso comunque suggerirti che ad esempio la lama denominata Kami oppure il modello denominato Kotetzu non replicano nessuna spada celebre ed entrambe fanno parte della serie piu pregiata). Un saluto e un a presto!!
  4. 1kyu

    Chen: Un Cinese Molto Jappo!?

    Caro Kentozazen, Mi auguro che il mio intervento possa condurre la discussione su temi simpatici ed intelligenti quanto la tua risposta, convengo con il tuo discorso motoristico, ma come mi insegni tutto dipende da cio' che l'individuo cerca nella due ruote ed in astratto a tutto cio' che costituisce la propria forma-mentis. Vorrei altresi' precisare che era lungi da me considerare le lame di Chen delle opere d'arte, ma assolutamente confrontabili con quelle da me citate nella quarta categoria, con in piu' la garanzia di un prodotto utilizzabile. Sono contento che tu sia stato il primo a rispondermi, i tuoi scritti sono sempre colmi di interesse ed arguzia. ad majora!!
  5. 1kyu

    Chen: Un Cinese Molto Jappo!?

    Con molta probabbilità, alcuni colleghi appassionati opplofili inorridiranno, altri i jappo-ad-oltranza siederanno in seitza e volgeranno le proprie preghiere al Kamiza, ma sono fermamente convinto, che i piu' temerari proseguiranno nella lettura. Scevri da ogni pregiudizio e in una sorte di Mokuso "lamiero" trarranno le proprie conclusioni con cognizione ed obbiettività. E' la prima volta che intervengo ad un forum, e non nascondo che per un attimo mi sono sentito fuori posto, sono sempre stato abituato a discutere di persona, con interlocutori che potessero immediatamente presentare le proprie argomentazioni ed obbiezioni, ma la posta in gioco è sicuramente alta: l'obbiettività e la prevenzione, le quali devono rispettivamente fare e non fare parte del nostro mondo. Nessuno puo' mettere in discussione le lame forgiate nel periodo Kamakura, ove maestri quali Gotoba, Norimune, Musamune, ci deliziano ancora oggi di manufatti al limite della perfezione, ma tali oggetti esulano sicuramente dalle possibilità di acquisto e a volte di comprensione dalla maggioranza di noi tutti. Per i piu' rimangono altre realtà per poter possedere l'oggetto del desiderio. Nei punti che seguiranno ho riunito secondo la mia personale veduta, le categorie nelle quali possiamo inserire le lame oggi acquistabili con alcuni sempre personalissimi commenti. 1) Una vera lama da collezione deve possedere alcuni requisiti fondamentali, tra i quali un Mei leggibile e riscontrabile in testi e documenti accessibili a tutti, su cui poterci studiare ed approfondire la conoscenza, un Origami certificato che ne possa attestare l'originalità, uno stato sufficentemente buono da non trasfigurare la nostra lama in una reliquia o in un ferro vecchio irriconoscibile dall'utilizzo primario per il quale é stato progettato (ricordiamoci che anche la nostra spada a un lato etico) e a tutto cio' corrispondono costi di acquisto ai piu' inaccessibili. Tali lame figurano bene in salotto, custodite in teche blindate di cristallo antiproiettile con antifurto incorporato ad infrarossi. Nessun folle poi si sognerebbe di eseguire Tamashigiri con tali capolavori. (Ma queste lame sono capitolo a parte, per veri ed opulenti collezionisti). 2)Vi sono poi realizzazioni piu' recenti, sempre rimanendo in campo collezionistico, che a costi piu' abbordabili (alcune migliaia di dollari) offrono al collezionista opere di squisita fattura, di Smith non blasonati, oppure riportanti piccoli ma evidenti segni del trascorrere del tempo, o dall'uso passato.(anche tali lame raramente vengono adoperate per l'uso per cui sono state create, venendo manipolate esclusivamente per la regolare manutenzione.) 3) Nella terza categoria inserisco tutte quelle lame prodotte ai nostri giorni da veri Maestri nipponici, riconosciuti dai competenti organi giapponesi in materia, tali Shinken sono meravigliose opere contemporanee, a volte nel piu' rigoroso rispetto delle tradizioni, a volte con caratteristiche e tecniche di produzione innovative. Tali manufatti per costo e pregevolezza realizzativa sono da accostarsi alla prima categoria. (ricordo altresi' che spesso sono repliche di spade famose). 4) La quarta categoria, sempre secondo la mia personalissima catalogazione, comprende tutte quelle lame giapponesi che noi comuni mortali appassionati, nella maggioranza dei casi possediamo. Spesso, ho detto spesso e non sempre, sono lame Mumei, oppure oscenamente tenute, con Hammon irriconoscibili, Mune orrendamente segnati, Ha seghettati, Kissaki scheggiati o peggio orrendamente mutilati, Tsube di grossolana fattura, Tsuka Ito ridotti all'osso e chi piu' ne ha piu' ne metta, o Gendaito con montaggi osceni o orribili produzioni nate durante il secondo conflitto mondiale, ma ... indiscutibilmente provenienti dal giappone... Ed eccoci al punto focale!! interroghiamoci su cio' che realmente siamo o vorremmo essere, appassionati si Spade Giapponesi, ma quale significato nasconde cio', siamo appassionati di una tipologia di lame, di disegno, di accuratezza realizzativa, oppure sostenitori ad oltranza del Sol Levante e del made in Japan? Ricordo di aver letto sulla fiancatina di una Harley Davidson: "meglio la mamma sul marcepiede che una moto giapponese!!" simpatica, ma vogliamo ridurci a tanto? Sarei dispiaciuto che la miopia di alcuni portasse la cecità a tutti!! Osserviamo ad esempio un opera pittorica dei tempi antichi, di un pittore famoso e confermato, godendone per l'estro, la perfezione cromatica, la pennnelata, ma nonostante cio' non possiamo non confrontarci con opere moderne, di artisti provenienti da parti del mondo senza tradizioni pittoriche, ne analizziamo quindi i contenuti, il significato, la freschezza interpretativa e non ultimo la tecnica, e spesso con stupore conveniamo, con i giusti parametri e reffronti che quel tal sconosciuto o poco considerato (per mero principio) sa dipingere ... se tale osservazione la si traspone al mondo delle nostre amate lame, con le ovvie dovute precauzioni potremmo godere di nuovi ossigenati orizzonti. Mr. Chen è uno di questi millantati che sa "dipingere" le nostre spade. Nella sua svariata produzione, sono presenti alcune lame veramente degne di nota. Vi confesso che nella mia vita di appassionato oplofilo e iaidoka, di Tsuka tra le mani me ne sono passate parecchie, sfortunatamente la maggior parte di esse non erano di mia proprietà, anche io ero e sono sostenitore della produzione giapponese, ma la passione per la "verità" mi ha dato l'opportunità di conoscere e sperimentare di persona realizzazioni non giapponesi e ultimamente quelle di Mr. Chen. Premetto che il suddetto "Cinesino" è già un osservato speciale da parte degli organi competenti nipponici, rispettato e temuto (anche commercialmente) per la qualità delle sue lame piu' rappresentative. Se cio' non bastasse ha realizzato alcuni modelli per il mercato giapponese, canadese e nord-americano (noto per la sua severità) sotto specifiche richieste di commercianti ed esperti giapponesi, ed una sua realizzazione è stata personalmente testata da Soke Toshishiro Obata, campione di taglio, nonche fondatore della Shinkedo Federation, con risultati inspettati ed entusiasmanti, seguiti dai suoi personali complimenti per una realizzazione cosi' ottimamente riuscita. Tali lame sono regolarmente in vendita e non prodotte esclusivamente per test esclusivi. Per esperienza diretta, posso assicurare che ogni passaggio nella realizzazione delle lame ripiegate è ottenuta nel totale rispetto delle tradizioni nipponiche, e totalmente manuale, le lame succitate poi, presentano tra i vari pregi, Hammon promminenti ed assolutamente attivi, linee di forgia evidentissime, il disegno del mune rimane costante su tutta la lunghezza, l'Ha presenta una precisione di affilatura veramente degna di nota, le montature sono realmente pregevoli, con una scelta di materiali di primissima qualità. Persino il Sageo è di una qualità di seta raramente riscontrabile anche nel mercato "after market". Posso convenire con i piu' riottosi che Il Maru-Kitae non è il sistema piu' elaborato per la realizzazione, che la produzione non prevede personalizzazioni (per ora), che Mr. Chen potrebbe sbilanciare la propria produzione propendendo verso le lame piu' prestigiose a discapito delle altre maggiormente "industrializzate", che alcune sue lame (comunque solamente quelle di basso rango) vengono proposte tramite E-Bay, ( ho trovato alcune Ferrari in vendita su E-Bay, e non per questo... e che sopratutto nonproduce in giappone e non ne ha il passaporto, ma a parte tutto cio', che nulla influisce sui processi di tempra e forgia, il nostro "cinesino" ha dato prova di saper confezionare ottime lame, e Sensei Taylor ha confessato che se tali lame fosseri prodotte da un giapponese in giappone costerebbero almeno 5 volte di piu'!! Ho comparato, confrontato, provato in Kata e in Batto ... 2.000 euro non sono pochi ... Ma... A Natale sapro' cosa regalarmi!! P.s. Durante la sua permanenza in Francia, il noto (oggi) pittore Ligabue, all'ora sconosciuto e poco apprezzato, usava saldare il conto del panettire con i propri quadri, oggi gli eredi di quel fornaio hanno smesso di infornare baghette!!

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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