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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

G.Luca Venier

Fuigo Matsuri, 8 novembre, Kyoto. La Festa del Fuoco.

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"Considerando il titolo dei miei seminari inerenti la nipponto, 'Il Dai Nippon dei Kami del Kiku e dei Sakura', è evidente l'interesse che ho nella contestualizzazione della spada oltre gli aspetti tecnico-stilistici.
La nihonto evoca di per se le regole di purificazione come Harai e Kiyome che sono le basi dello Shinto, la Via degli Spiriti e degli Antenati divini, i Kami o numi protettori. Anche il termine che indica la lama della spada è Kami, probabile allusione alle valenze protettive che l'hanno salvaguardata attraverso i secoli.
Lo Shinto non ha fondatore né profeti, ma affonda le sue radici nei riti sciamanici ancestrali, così simili a quelli celebrati dai nostri padri fino all'anno 392 d.C., anno in cui Teodosio, con vile atto politico, promulgò l'editto che impose il cristianesimo come religione di stato e diede il via alle persecuzioni dei pagani.
Alle feste che celebravano i cicli naturali si sovrapposero, quelle giudaico-cristiane.
Il Pantheon ed i templi furono trasformati in chiese. Fu sciolto il sacro ordine delle Vestali ed il fuoco di Vesta ardente da millenni fu spento.
Al contrario in Giappone le dottrine di origine straniera non sono mai riuscite a soppiantare lo Shinto. Tutto continua nel culto Imperiale e le feste tradizionali, Matsuri, seguono i cicli e le forze della natura.
L'ottavo giorno di novembre si celebrerà una festa che riguarda anche gli interessati alla Spada, la festa del fuoco: Fuigo Matsuri, dove si venerano i Kajishin, i Kami della forgiatura".

 

Francesco De Feo

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Al riguardo inserisco questo interessante testo di Marco Milone:

 

"I Kajishin sono i Kami della forgiatura del metallo, sanciti da persone che lavorano in tali settori. In tempi premoderni, i fabbri (kaji) comprendevano sia quelli che vivevano una vita sedentaria in città, sia pure coloro che, muniti di mantici (tatarashi) e rotelle metalliche (imoji), aderivano a gruppi professionali itineranti di ferro di lavoro denominati kanaya che viaggiavano di villaggio in villaggio. In entrambi i casi, tali individui sono state descritti come aventi un carattere quasi religioso a causa della loro capacità di controllare la potenza magica del ferro. Tra queste persone, i Kajishin venivano venerati sia come tutelari del processo di lavorazione del ferro, sia come una divinità ancestrale occupazionale (sojin) che trasmette alluomo le tecniche di fusione del ferro e della metallurgia.

Al centro del culto dei Kajishin troviamo Kanayago no kami, che, secondo lengishō Kanayago, sarebbe la figlia di Kanayamabiko no Mikoto e Kanayamahime no Mikoto. Secondo la narrazione, Kanayago no kami sarebbe discesa dal Takamanohara nel distretto di Shiso in provincia di Harima, a cavalcioni di un airone bianco; volando su un bosco di montagna nel distretto di Nogi, in provincia di Izumo, Kanayago avrebbe qui insegnato le tecniche segrete di lavorazione del ferro a un uomo di nome Abe, che sarebbe poi diventato sacerdote (shinshoku) del santuario Kanayago Jinja. Il culto di Kanayago si diffonderà principalmente nella regione occidentale di Honshū, e il santuario Kanayago Jinja nella città di Hirose (Prefettura di Shimane) è considerato il principale santuario del kami.

Nel Kojiki e nel Nihongi troviamo un altro Kami adorato come Kajishin, incluso il fabbro Amatsumara (Yamato no kanuchi Amatsumara), Ishikoridome e Amenomahitotsu no kami. Di questi, Amenomahitotsu appare nell'episodio del Nihongi della discesa del nipote celeste (tenson Korin) nelle vesti di Kanadakumi, e appare anche nel Fudoki Harima con il nome simile Amanomahitotsu no Mikoto.

Il Kami continua ad essere adorato oggi al santuario Amenomehitotsu Jinja, nella città di Nishiwaki, prefettura di Hyogo. Leggende locali riguardanti il Kami rimangono in questo settore e in genere indicano una divinità con un solo occhio, coerentemente col suo nome mahitotsu, ovvero "un occhio".

Anche Inari è stato considerato un tutelare della metallurgia e alcuni abitanti locali continuano a celebrare sia Inari che Kanayago no kami durante il Fuigo matsuri osservato l'ottavo giorno dell'undicesimo mese lunare".

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Esistono alcuni archetipi che sono scolpiti nell'animo umano.

Sono curiosamente trasversali ai tempi e ai luoghi.

Quando un nuovo modo di pensare si fa strada fra la gente, ha due sole alternative: contemplarle o finire per soccombere.

È ciò che accadde col sincretismo Cristiano che trasformò la festa della vita dell'equinozio di primavera nella Pasqua Cristiana (si noti la finezza del mantenimento di data e tema). Ma anche il Natale non cade poi tanto lontano dal solstizio invernale, nascita del nuovo anno e al contempo di Gesù Bambino, nuova stagione dello Spirito.

I primi giorni di novembre, un po’ dappertutto, sono i giorni degli Spiriti.

L'antica festa celtica di Samhain (...già, quell'halloween che ci torna di sponda dagli Stati Uniti) era proprio dedicata alle anime dei defunti e degli spiriti che proprio in questi giorni potevano mettersi in contatto con i vivi.

Nessuno si è dunque stupito più di tanto quando il calendario Cristiano ha deciso di festeggiare i morti e i santi, proprio in questi giorni.

Le anime delle persone che ci vogliono bene vengono, quindi, a trovarci in queste notti, così come noi stessi facciamo talvolta un salto al cimitero, per ritornare in contatto con loro.

Permangono tracce di questa tradizione nel nord d'Italia.

Ad esempio, si mangiano le castagne bruciate sul fuoco ardente e purificate col vino bianco, raccontando ai bimbi storie di spiriti che tornano dall'oltretomba. Sempre con la farina di quelle castagne si realizza il pan dei morti, un dolce povero ma saporito.

...forse una storiella di troppo ha costretto mia moglie a coccolare la mia bimba un po’ più del solito, nel metterla a letto questa sera.

In barba a Teodosio.

 

Non conoscevo questa festività e ringrazio Gianluca per la segnalazione.

Ma non posso non notare alcune similitudini fra questi Spiriti che si ricordano l'otto novembre, dal terribile aspetto, che armeggiano col fuoco (elemento spesso associato allo Spirito e alla Respirazione che, oltre a condividerne l'etimo, ne condivide la funzione metabolica legata all'ossigeno) per forgiare i metalli.

 

 

Chissà che questi archetipi che costellano l'Anima dell'uomo non abbiano invece anche un concreto e tangibile corrispettivo quotidiano che queste feste desiderano rammentarci, ponendolo sotto l'occhio attento di Mahitotsu?


 

月の道

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Perfetto, molto interessante :ciaociao::arigatou:

Purtroppo lo manchiamo di pochi giorni. Sarebbe stato bello esserci.

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grazie Gian, non ne sapevo nulla! chissà come lo festeggiano lì e quanto è sentita come festa! Mi piacerebbe vederlo...

In occidente si sa poco di questi eventi. In generale l'interesse degli specialisti si focalizza su manifestazioni come il Dai Token Ichi o le grandi aste.

Quotazioni e compravendite fanno parte del mondo della spada, da sempre, ed è giusto esplorare questi aspetti: ma sono solo un lato della medaglia.

Quello che c'è sull'altro lato è sicuramente meno facile da scoprire e da apprendere ma, come anche Getsu suggerisce, non è poi così distante dalle nostre radici culturali. Forse è per questo che la spada così fortemente ci intriga: ci fornisce un ponte con qualcosa che ormai da molto tempo abbiamo perduto.

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Nel mondo della token e della sua forgiatura nello specifico ci sono molte cose che intrigano.

Ad esempio a me ha sempre colpito che i kaji si vestano di bianco candido e preghino prima di forgiare.

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Anche qui, troviamo archetipi molto vicini ai nostri, benché apparentemente contrari (il bianco, non il nero, è il colore della morte in oriente).

Chi si veste di bianco per togliersi la vita, si sta perciò preparando alla Resurrezione con una Anima finalmente candida e splendente, per un ritorno in piena sintonia con il proprio essere. Un concetto che noi facciamo fatica a comprendere e a desiderare.

Si può provare a fare un po’ di chiarezza, provando a unire ciò che l'uomo ha osato dividere.

 

In generale, nell'arte come in alchimia, aka-shiro-kuro (da noi si direbbe rubedo-albedo-nigredo) stanno a rappresentare precise fasi con precisi significati che vanno presi come momenti diversi di un unico processo.

Il bianco è certamente il colore della purezza e della spiritualità.

Ci si veste di bianco per celebrare Messa.

E bianca è l'aureola che rischiara il volto dei santi.

In questa veste di purezza spirituale il bianco è utilizzato un po’ in tutte le arti marziali.

Ma esiste un significato più profondo.

 

Il bianco è il colore dell'umilta' e della sincerità (makoto in giapponese) necessaria alla costruzione.

Si osservi che in questo significato, esso significa anche completa sintonia fra pensiero e azione ovvero fra mente e corpo.

Col bianco si lascia la doppiezza alle spalle.

Esattamente come anche da noi, l’umiltà (humus significa terra fertile) è conditio sine qua non per poter costruire.

Dal seme piantato nella oscura e frammentata terra ecco venire alla luce una vita che da un frutto.

Dopo la fase di incubazione oscura è distruttiva, finalmente si vede la luce, nutrendosi solo di ciò che sembravano apparentemente solo inutili pezzi disgiunti.

Uniamo finalmente i puntini ed ecco apparire un disegno unico che fino a poco tempo prima sembrava nascosto.

Molti di voi sono praticanti di arti marziali e sicuramente hanno vissuto molte volte questa esperienza di illuminazione.

Il bianco dunque getta luce su un progetto.

Rischiara ciò che è buio permettendo l'unione di ciò che è solo apparentemente disgiunto.

 

Se ci pensate bene, pochi colori sarebbero così adatti ad accompagnare il processo di forgia di una lama giapponese, nei suoi molteplici significati. Tempo fa vi dissi che dietro il fabbro si nasconde un alchimista, di non farsi troppo ingannare dall'oggetto realizzato in sé, disgiungendolo dal processo evolutivo che esso rispecchia.

Illuminare la Via oscura, creando una spada.

...Un po’ come fa la luna.


 

月の道

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Tutto molto affascinante, la festa del fuoco, come tutti i cicli naturali sono degli accadimenti degni di interesse per una mente libera.

C'è più divinità nel sole di primavera che ridona vita alla terra dopo una stagione di piogge che in una lettera secondo "Teodosio" o in un versetto del corano, non me ne voglia nessuno.

In questi frangenti mi torna in mente mio padre (ateo ortodosso) che mi diceva "perché devi aver paura di qualcuno o di qualcosa nella vita, cerca sempre di comportarti con rispetto nei confronti del prossimo è questo il tuo paradiso".

Convinzioni di un vecchio minatore sardo nulla di più......

Getsu, diavolo di un uomo! Rapitore di menti! le porti con te, le fai veleggiare e poi le deponi dolcemente in poltrona in attesa di un altro volo.

Se deciderai un giorno di fondare una setta tienimi in considerazione vorrò essere uno dei primi adepti, per i bonifici però dovrai aspettare....Tempi migliori. :arigatou:


Antonio Vincenzo

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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