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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

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Fedonair

Iaido E Kenjutsu... Per Quanti Anni?

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Ciao a tutti.

Da qualche tempo mi sto interessando di Iaido e Kenjutsu, dopo aver assaggiato un po' di Karate anni fa.

In quest'ultima disciplina è ben distinto il proprio livello e traccia una linea chiara sul percorso da fare, anche in termini di tempo.

 

Nelle due discipline di mio interesse però non riesco a capire "quanto tempo" si impiega ad effettuare un percorso di apprendimento completo e per quanti anni ancora generalmente lo si pratica. A parte risposte tipo "fallo finché te lo senti" (ben accette, per carità), mi piacerebbe sapere da esperienze concrete dopo quanto tempo un praticante si è sentito "completo" e ha deciso di smettere.

Quali sono i traguardi che queste discipline antepongono ai rispettivi allievi?

Grazie e spero di aver descritto al meglio la mia curiosità, senza trasformare una pratica che io farei per pura filosofia in qualcosa di troppo pragmatico e superficiale.

:arigatou:

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Ciao Fedonair, mi sento di dirti che queste sono discipline nelle quali non si finisce mai di imparare. Nel senso che, per completare il programma tecnico di una Scuola, sono necessari anni e anni di allenamento. Ad esempio io, in quasi dieci anni di allenamento ininterrotto nel Kenjutsu ho appena visto un terzo delle tecniche della mia Scuola. Il mio Sensei ha vissuto per oltre venti anni in Giappone, dove si allenava solo lui e il Nostro Soke cinque volte a settimana per tre ore al giorno. Eppure neanche lui conosce ancora tutto il programma tecnico. Inoltre dipende poi dal tuo grado di apprendimento. Potresti far tua una tecnica ( nel senso di conoscerla a perfezione ) in due settimane, mentre ad un'altra persona potrebbe essere necessario un anno intero! Nella storia giapponese c'è stato qualcuno che ha raggiunto livelli straordinari in brevissimo tempo. Ad esempio Ōkita Sōji della Shinsengumi che, con soli 8 anni di pratica, raggiunse il grado di Menkyo Kaiden ( il più alto nel Kenjutsu, tutte le tecniche sono state apprese ed hai la possibilità di insegnare lo Stile a qualsiasi livello ) all'età di diciotto anni, divendendo Maestro della Scuola Tennen Rishin Ryū. Ovviamente stiamo parlando di un prodigio.

Ritengo che per sapersi almeno muovere bene con la spada occorrano un paio di anni di allenamento serio, almeno vedo che per la maggior parte delle persone è così. Tu,avendo praticato già Karate, ti troverai sicuramente avvantaggiato. Inoltre sono certo che se questo tipo di Arti ti piaceranno le continuerai a lungo, indipendentemente dal livello tecnico che raggiungerai. Diventerrano parte intengrante della tua vita. L'importante è praticare per giungere ad un equilibrio fisico e mentale, non metterti mai traguardi come gradi tecnici o cinture colorate. In fondo anche nella vita quotidiana è così, per quanto pensiamo di conoscere una cosa non finiamo mai di scoprirla fino in fondo.

 

Detto ciò, spero che anche altri praticanti del forum ti diano la loro opinione :arigatou:

Modificato: da sandro

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Grazie sandro sei stato davvero molto esaustivo.

Fondamentalmente la penso come te e credo che se avessi "scoperto" queste discilpine prima le avrei già iniziate da tempo.

Ora sono in contatto con un paio di dojo della mia zona. Devo solo valutare quale sia la più adatta alle mia esigenze, armarmi di coraggio e fare il grande passo.

A questo punto approfitto della tua rinomata competenza in fatto di Kenjutsu. Ti butto là la domanda nel modo meno tecnico possibile: "quante tipologie di Kenjutsu ci sono e come si chiamano?"

In rete ho trovato delle informazioni (neanche tante per la verità) e i nomi completi di determinate branchie del Kenjutsu mi hanno fuorviato più di una volta. Vedendo alcuni video è ancora peggio, perché magari il loro titolo racchiude più discipline e non riesco a distinguerle.

Mi aiuteresti per favore? :blush:

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Di nulla Fedonair, mi fa piacere esserti d'aiuto se possibile. Innanzitutto posso dirti che non è mai troppo tardi per cominciare, è lo spirito con cui ci si avvicina ad un certo tipo di disciplina che conta, non l'età.

Per quanto riguarda la domanda " Quante tipologie di Kenjutsu ci sono e come si chiamano? ", bisogna precisare qualcosa. Ti stai riferendo alle Arti Marziali in cui si utilizza la spada giapponese oppure alle varie Scuole di Kenjutsu? Nel primo caso posso risponderti che le discipline interessate sono fondamentalmente il Kenjutsu,il Kendō, lo Iaidō e lo Aikiken. Nel secondo caso invece si parla di " Stili " ( Ryūha ) differenti, non di tipologie diverse. Il Kenjutsu si chiama sempre così e come saprai significa " Arte della Spada ". All'interno di quest' Arte Marziale vi sono però infiniti stili diversi tra loro, e ciò è dovuto al fatto che, quando queste discipline sono state codificate, il Giappone era diviso in tanti piccoli feudi a loro volta suddivisi in altrettante ripartizioni e all'interno di ognuna di queste vi erano vari Dōjō, dove ogni Maestro insegnava il suo stile di combattimento. Puoi ben capire quale possa essere la promiscuità che deriva da una simile divisione. Tuttavia questo discorso penso possa essere fatto per i Waza e i Kata ( tecniche e forme codificate ) di una determinata Scuola, da quel poco che ho potuto vedere di altri Stili mi sembra che le basi ( posizioni fondamentali e colpi ) di tutti i Ryūha del Kenjutsu siano più o meno gli stessi.

Fondamentalmente lo studio delle tecniche tradizionali di Kenjutsu avviene tramite sequenze codificate di colpi. Andando avanti con la pratica i waza diventeranno sempre più complessi dal momento che si studiano entrambi i ruoli dei due combattenti ( shitachi e uchitachi ). Le tecniche comunque sono sempre pilotate in quanto sai già in anticipo ciò che il tuo compagno d’allenamento sta per tirare. Tutto l’allenamento si svolge con il bokken, un pezzo di legno un metro circa lavorato in modo che assomigli quanto più possibile ad una vera katana. Perlomeno la maggiorparte delle Scuole svolgono il loro programma tecnico in questo modo. Tuttavia ci sono anche delle Scuole di Kenjutsu che oltre ad insegnare i waza prestabiliti accettano il combattimento libero, ovviamente secondo determinati criteri che devono salvaguardare l’incolumità dei praticanti.

Ora bisognerebbe sapere quale stile si pratica in questi due Dōjō che tu hai contattato, se sai dirmi qualche nome forse ti posso dire qualcosa di più preciso. Ovviamente se non ti è ben chiaro ciò che ho scritto chiedi pure quello che vuoi, spero di risolvere i tuoi dubbi :arigatou:

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Grazie ancora.

Allora, sì la differenza tra Kenjutsu, Iaidō e le altre discipline la conosco. Solo mi incuriosiva capire le differenze tra i vari Ryūha del Kenjutsu.

I Dōjō che ho contattato ancora non so che stile adottano; diciamo che devo andare a trovarli ma attendo delucidazioni circa gli orari delle lezioni.

Una di queste palestre è la Kennedy di Perugia, mentre l'altra è a Trevi, tra Perugia e Terni. A presto per ulteriori dettagli su queste scuole!

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Ho capito, allora aspetto che tu mi dica quel'è lo Stile praticato. Così potrò aiutarti meglio :arigatou:

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Questa sera ho conosciuto il mio probabile futuro sensei, il Maestro Antonio Capasso. Il Dojo si chiama Yamashita Club di Trevi, in provincia di Perugia.

Il dojo ha quasi 30 anni ed ha ottenuto molti riconoscimenti in ambito agonistico riguardanti molte discipline marziali, compreso lo Iaido.

Però al di là di tutto mi ha fatto molto piacere trovarmi di fronte una persone molto competente e disponibile, in un luogo che trasuda riverenza, nonostante si trovi all'interno di un palazzetto sportivo.

Il dojo in sè è una stanza non troppo grande, ma tappezzata di trofei, foto storiche e, ovviamente, bokken, katane e quant'altro.

 

Insomma a fronte di una spesa che non mi sembra esagerata e un impegno settimanale congeniale ai miei orari di lavoro, credo proprio che farò un tentativo. :arigatou:

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In bocca al lupo allora, mi fa piacere che tu abbia trovato una persona simile. Che stile praticherai? :arigatou:

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Se ho inteso bene la domanda ti posso dire che loro adottano il classico Katori Shinto Ryu e le armi previste (oltre al bokken) sono il bastone lungo e corto (di cui non ricrdo i nomi :gocciolone: ).

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Se ho inteso bene la domanda ti posso dire che loro adottano il classico Katori Shinto Ryu e le armi previste (oltre al bokken) sono il bastone lungo e corto (di cui non ricrdo i nomi :gocciolone: ).

Allora posso dirti che sei stato molto fortunato Fedonair, hai trovato una delle migliori Scuole per lo studio delle armi tradizionali :arigatou:

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Ieri ho fatto la mia prima lezione! E' stata molto in forma privata ma almeno il maestro ha potuto illustrarmi i fondamentali, a partire dalla sistemazione dell'obi, al saluto ai primi fondamenti di estrazione e rinfodero.

Davvero bello.

 

Ora però sono in cerca di un hakama per poter completare quanto meno la vestizione. :vecchiocinese:

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Mi fa piacere Fedonair, qualsiasi cosa possa esserti utile chiedi pure :arigatou:

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Beh se me lo chiedi così.. approfitto :arigatou:

Hai per caso qualche documento, magari pdf o qualsiasi altro, dove viene illustrata la sequenza del saluto? Capisco sia una cosa al limite dell'impossibile, ma dato l'alto numero di passaggi non mi stupirei se qualcuno avesse deciso di illustrarli.

Tra l'altro è l'unico passaggio in cui non potrei esercitarmi a casa, almeno fintanto che non sono sicuro di non commettere errori.

Grazie.

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Guarda Fedonair, di saluti nel Kenjutsu ce ne sono molti a seconda della Scuola, se vuoi ti posso mandare dei video con il saluto nello Iaidō, magari è simile al Vostro :arigatou:

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Scusa devo essermi spiegato male. Faccio sia Kenjitsu che Iaido, anche se per ora ho "iniziato" lo Iaido. Così il saluto a cui mi riferisco è proprio quello che dici tu, ovvero l'inginocchiamento, saluto al dojo e alla spada, inserimento della saya nell'obi ecc.

Se puoi mandami pure il video e se può aiutarmi a comprendere bene i movimenti del sageo tanto meglio. Grazie!

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Bene, allora di mando i video di Hajime no Tōrei ( saluto iniziale ) e Owari no Tōrei ( saluto finale ) dello Iaidō. Non si vedono un granchè ma, mi sembra siano quelli in cui tutti i passaggi sono spiegati meglio. Inoltre ti mando anche questo documento dove il saluto è illustrato molto bene. Spero ti sia utile.

 

 

 

:arigatou:

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Se posso dare a Fedonair un consiglio che a mia volta ho ricevuto quando ho iniziato a praticare IAIDO, non cercare troppo in rete istruzioni e manuali, anzi diffidane perchè in un DO ogni cosa che ti rende più facile la vita probabilmente rallenta la tua crescita.

 

Nello IAI tradizionale è previsto che l'apprendimento di ogni cosa, sia della pratica quanto del Rei a cui ti riferivi, avvenga osservando quello che fannno i praticanti più esperti (midori keiko), con appena il minimo indispensabile di spiegazioni verbali da parte degli istruttori, e la costante (e a voler essere tradizionalisti anche silenziosa) supervisione del Sensei.

 

Non a caso gli ultimi due saluti (anzi diciamo ringraziamenti) del Rei finale sono prima ai Sensei e subito dopo agli altri praticanti del dojo. Mai sentito di un ringraziamento ad un libro :arigatou: .

 

La cosa migliore è praticare senza timore di fare le cose in modo sbagliato all'inizio: osserva quello che fanno gli altri, impara ad osservare quello che fai tu (questo è il difficile e non imparerai mai con nessun libro come si fa) e nell'istante esatto in cui percepirai una differenza avrai fatto un passo avanti.

 

No posso dire nulla a proposito del jitsu perchè non fa parte della mia esperienza, riporto solo quello che mi ha trasmesso il mio istruttore: Jitsu e do procedono in direzioni opposte per arrivare alla stessa meta.

 

Un saluto e un grosso augurio per la tua pratica.

 

Koala


Gisberto (ex nick Koala)

 

Persevera nell'addestramento come se fossi una spada che deve essere forgiata con il più puro dei metalli. (Takuan Soho)

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Koala, ti do perfettamente ragione. Capisco però anche Fedonair che vuole subito studiare a fondo. Tuttavia, la cosa migliore, è quella di affidarsi totalmente ai propri Insenganti :arigatou:

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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