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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Marco Scarton

Buonasera a tutti stavo leggendo questo articolo.sulle katene antiche .Aquanto ho capito le migliori lame sono le koto? Voi che mi dite?grazie

Messaggi consigliati

 

 

Una spada giapponese, o nihontō (日本刀 o にほんとう? lett. spada giapponese), è una tradizionale arma bianca del Giappone. Esse sono categorizzate in base a precisi canoni di misura, metodo e manifattura. Il tipo più famoso è la katana, che, come il simile tachi, è a filo singolo e, normalmente, una spada lunga usata tradizionalmente dai samurai dal 1400;[1][2][3] il wakizashi è una spada corta; iltsurugi è una spada lunga a doppio filo; l'ōtachi o nodachi sono le più antiche versioni di spada a singolo filo.

 

Vi sono anche la naginata e la yari, che si differiscono dal metodo della forgiatura, e sono considerate parti della famiglianihontō.[4]

 

Le spade giapponesi si vedono ancora comunemente, sia quelle di forgia moderna che antica si possono facilmente trovare e comprare. Nihontō moderne e autentiche sono prodotte da qualche centinaio di fabbri. Molti esempi possono essere visti in competizioni organizzate dalla All-Japan Swordsmiths Association.

 

Etimologia

 

Storia della spada giapponeseModifica

 

Storia anticaModifica

 

Tachi ad opera di Norishige ca. 1300 CE, trasformata in ō-suriage (molto accorciata) nel periodo Edo per essere usata come una nihontō tramite il taglio dell nakago originale e la sua ricostruzione più in alto lungo il bordo tagliente

 

Prima del 987, gli esempi di spada giapponese erano normali chokutō o jōkotō e altri dalle forme inusuali. Nel periodo Heian(dall'VIII all'XI secolo) la tecnica della forgiatura delle spade si è sviluppata grazie ad innovazioni provenienti dalla Cina grazie al commercio dell'inizio del X secolo durante laDinastia Tang, dalla Siberia e dall' Hokkaidō, territorio degli Ainu. Gli Ainu usavano lewarabite-tō (蕨手刀?) e questo influenzò lenihontō, che furono impugnate con due mani e disegnate come arma da taglio piuttosto che da impatto. Secondo la leggenda, la spada giapponese fu inventata da un fabbro di nomeAmakuni (ca. 700 a.C.), insieme al relativo processo di fusione dell'acciaio ripiegato. In realtà il processo dell'acciaio ripiegato e le spade ad un taglio furono importate dalla Cina attraverso il commercio all'inizio del X secolo, al tempo della Dinastia Tang[6]. Le spade forgiate tra il 987 e il 1597 vengono chiamate kotō (古刀? "spade antiche"); queste sono considerate l'apice dell'arte delle spade giapponesi. I modelli più risalenti hanno curve asimmetriche con la parte più accentuata della curva nell'elsa. Con il passare delle ere il centro della curva si è spostato verso l'alto della lama.

 

La nihontō come la conosciamo oggi con la sua accentuata, graziosa curva trova la sua origine nelle shinogi-zukuri (lama a taglio singolo con linea diritta) tachi che fu sviluppata ad un qualche punto del periodo Heian per assolvere ai bisogni della crescente classe militare. La sua forma riflette la forma cangiante del benessere in Giappone. In questo periodo la cavalleria divenne l'unità predominante nel combattimento e le vecchie, diritte, chokutō erano particolarmente inadatte per il combattimento a cavallo. La spada curva è un'arma ampiamente più efficiente se impugnata da un guerriero a dorso di cavallo dove la curva della lama influisce notevolmente sulla forza verso il basso impartita nell'atto del taglio.

 

La tachi è una spada che è generalmente più larga della katana, ed è indossata sospesa con il lato tagliente verso il basso. Questo fu il modo standard di portare la spada per secoli e fu soppiantato dallo stile katana in cui la lama era portata infilata nella cintura, con il filo verso l'alto. La tachi era portata legata alla coscia sinistra. La firma sul thang (nakago) della lama era incisa in modo che fosse sempre all'esterno della spada quando era indossata. Questa caratteristica è importante nel ricostruire lo sviluppo, la funzione e i differenti stili di portare le spade da quel tempo in avanti.

 

Quando indossata con un'armatura completa, la tachi poteva essere accompagnata da una lama più corta, la koshigatana (腰刀? spada da torace), un tipo di spada corta senza guardia (tsuba) nella quale l'elsa e il fodero si incontrano a formare lo stidle di chiusura chiamato aikuchi ("bocche che si incontrano"). Le daghe (tantō), erano inoltre indossate per combattimenti a distanza ravvicinata come pure per protezione personale.

 

L'Invasione mongola del Giappone nel XIII secolo portò una ulteriore evoluzione della spada giapponese. Spesso forzati ad abbandonare il tradizionale combattimento con l'arco a cavallo per il combattimento diretto, molti samurai scoprirono le loro spade troppo delicate e soggette al danneggiamento quando usate contro le armature di cuoio spesso degli invasori. In risposta, i fabbri giapponesi iniziarono ad adottare linee di tempra più semplici e sottili. Certi fabbri giapponesi di questo periodo iniziarono a produrre lame con retri più spessi e punte più larghe in risposta alla minaccia mongola.[7]

 

Nel XV secolo, scoppiò la guerra civile del Sengoku Jidai, e la vasta richiesta di spade insieme alla ferocia del combattimento causò l'abbandono delle notevoli tecniche artistiche del Periodo Kamakura (noto come "l'epoca d'oro della forgiatura di spade") in favore di armi più pratiche e disponibili. L'esportazione di "nihontō" raggiunse il suo picco durante ilperiodo Muromachi quando almeno 200,000 "nihontō" furono spedite alla Dinastia Ming in Cina in un commercio ufficiale per cercare di assorbire la produzione di armi giapponese e rendere più difficile per i pirati locali armarsi.

 

Nel XV e XVI secolo, i samurai, che sempre più avevano bisogno di una spada adatta all'uso in spazi ristretti insieme all'uso crescente della fanteria armata di lance portò alla creazione della uchigatana, nelle versioni a una e a due mani. Col progredire della guerra civile del Sengoku, la uchigatana si evolse nella moderna katana (刀?), e soppiantò la tachi come arma primaria dei samurai, specialmente quando non indossavano armature. Molte tachi, troppo lunghe, furono accorciate dal XV al XVII secolo per incontrare la domanda di katana.

 

Le tecniche di produzione andarono in decadenza col passare del tempo, le armi da fuoco furono introdotte come forza difensiva sul campo di battaglia. Alla fine del periodo Muromachi, gli shogun Tokugawa emisero regolamenti per controllare chi poteva possedere e portare una spada, e, di fatto, standardizzarono la descrizione di una "nihontō".

 

Le nuove spadeModifica

 

In tempo di pace, i costruttori di spade ritornarono alle origine costruendo spade raffinate e artistiche e con l'inizio del periodo Momoyama si vede il ritorno di creazioni di alta qualità. Considerato che le tecniche degli antichi fabbri erano andate perdute durante il periodo precedente alla guerra, le spade di questo periodo furono chiamate shintō (新刀?), letteralmente "nuove spade". Generalmente erano considerate inferiori alle migliori "kotō" ("vecchie spade"), e coincidevano con il declino della abilità degli artigiani. Man mano che il periodo Edo progrediva la qualità delle spade diminuiva, benché gli ornamenti fossero raffinati. Originariamente, le incisioni semplici e di gusto conosciute come "horimono" venivano aggiunte alle spade per motivi religiosi. Più tardi, nella lavorazione più complessa che si trova su molte shintō, la forma non seguiva più strettamente la funzione.

 

Sotto l'isolazionista shogunato Tokugawa, la costruzione di spade e l'uso delle armi da fuoco entrò in declino.[8] Il maestro spadaioSuishinshi Masahide (c.17501825) rese pubbliche le proprie opinioni che le arti e le tecniche delle spade shintō erano inferiori alle lame kotō, e che tutti i costruttori di spade dovessero compiere ricerche per riscoprire le tecniche perdute. Masahide viaggiò per il paese insegnando ciò che sapeva a tutti quelli che volevano ascoltarlo, e i costruttori di spade si unirono alla sua causa e dettero vita ad un secondo rinascimento nella costruzione di spade giapponesi. Con l'abbandono dello stile shintō, e la reintroduzione delle antiche tecniche riscoperte, le spade create nello stilekotō fra il 1761 e il 1876 sono dette shinshintō(新新刀?), "nuove spade rinnovate", letteralmente "nuove-nuove spade". Queste sono considerate superiori alla maggior parte delle shintō, ma inferiori alle vere kotō.

 

L'arrivo di Matthew Perry nel 1853 e la successiva Convenzione di Kanagawareinserirono forzatamente il Giappone nel mondo esterno; a ciò fece seguito poco dopo la rapida modernizzazione dellaRestaurazione Meiji. L'editto Haitorei nel 1876 proibì di portare spade e armi da fuoco per le strade. Il mercato per le spade scomparve, molti costruttori di spade vennero lasciati senza alcun commercio da svolgere e finirono per essere perdute preziose capacità. Le nihontō restarono utilizzate per alcune occupazioni, come le forze di polizia. Allo stesso tempo, il kendo fu inserito nell'addestramento della polizia perché i poliziotti potessero avere almeno l'addestramento necessario per usarne una in modo appropriato.

 

"Tipo 94" Spada da Agente Non Commissionato della Seconda Guerra Mondiale; fatte per somigliare a unashin guntō da Ufficiale Commissionato, erano fatte di acciaio standard fabbricato a macchina, con un'elsa di metallo impresso e dipinto progettata in modo da avere l'aspetto di una tradizionale tsuka.

 

Con il tempo, fu riscoperto che i soldati avevano bisogno di essere armati con spade, e nei decenni a cavallo del XX secolo i costruttori di spade trovarono nuovamente da lavorare. Queste spade, chiamate con derisione guntō, erano spesso temprate con olio, o semplicemente stampate in acciaio e possedevano un semplice numero di serie piuttosto che una vera e propria firma. Quelle prodotte in serie spesso assomigliavano alle occidentali sciabole da cavalleria piuttosto che alle nihonto, con le lame leggermente più corte di quelle dei periodi shinto e shinshintō.

 

Le spade militari fatte a mano seguendo la tecnica tradizionale vengono spesso definitegendaitō. La produzione artigianale fu tenuta in vita grazie agli sforzi di pochi individui, in particolare Gassan Sadakazu (月山貞一, 18361918) e Gassan Sadakatsu (月山貞勝, 18691943), che lavoravano come artigiani imperiali. Questi fabbri produssero lavori raffinati al livello delle spade antiche per l'Imperatore e i suoi alti ufficiali. Gli studenti di Sadakatsu furono nominati Beni Culturali Intangibili, "Tesori Nazionali Viventi", in quanto custodivano una conoscenza considerata fondamentale per l'identità nazionale giapponese. Nel 1934 il governo giapponese emanò una specifica militare per la shin guntō(nuova spada militare), la prima versione della quale era la Katana Tipo 94: molte spade fatte a macchina e a mano usate nella seconda guerra mondiale erano conformi alle specifiche shin guntō.

 

Storia recente ed usi moderniModifica

 

Durante l'occupazione statunitense alla fine della seconda guerra mondiale tutte le forze armate del Giappone occupato furono smantellate e la produzione di nihontō affilate fu vietata se non sotto permesso della polizia o del governo. Il divieto fu rimosso tramite un appello personale del dott. Junji Honma. Durante un incontro con il Generale Douglas MacArthur, il dott. Honma presentò spade da vari periodi della storia giapponese e MacArthur ricobbe rapidamente quali lame possedevano un valore artistico e quali erano semplici armi. Il risultato di questo incontro fu la modifica della proibizione in modo che le spade guntō furono distrutte mentre le spade di merito artistico potevano essere possedute e preservate. Anche così molte nihontō furono vendute a soldati americani a basso prezzo; nel 1958 c'erano più spade giapponesi in America che in Giappone. La vasta maggioranza di questo milione (o forse più) di spade era costituito da guntō, ma c'era comunque un rilevante numero di spade antiche.

 

Dopo il periodo Edo, i fabbri si dedicarono sempre più alla produzione di beni civili. L'Occupazione e le sue norme posero quasi fine alla produzione di nihontō. Qualche fabbro continuò il commercio e il dott. Honma divenne uno dei fondatori della Società per la Conservazione della Spada Giapponese (日本美術刀剣保存協会 Nippon Bijutsu Tōken Hozon Kyōkai?), che assunse come missione la conservazione delle tecniche antiche e delle lame. Grazie agli sforzi di altre persone, la nihontō non sparì, molti fabbri continuarono il lavoro cominciato da Masahide, e le antiche tecniche di costruzione delle spade furono riscoperte.

 

Le spade moderne costruite secondo i metodi tradizionali sono comunemente note comeshinsakutō (新作刀?), che significa spade di nuova fattura. Altrimenti, vengono definiteshinken (真剣?) quando sono progettate per il combattimento opposto alle iaitō che sono da allenamento.

 

A causa della loro popolarità nei media moderni, le nihontō da esposizione si sono divenute molto diffuse nel mercato delle spade. Spaziando dal piccolo tagliacarte a repliche in scala "da muro", questi oggetti sono generalmente fatti di acciaio (il che li rende fragili o fa loro perdere il filo facilmente) e hanno una lama rozza o molto cruda. Ci sono racconti di nihontō in acciaio di buona qualità, tuttavia questi sono decisamente rari.[9] Alcune repliche di nihontō sono state usate ai giorni nostri per rapine a mano armata[10], il che divenne la ragione per un possibile divieto di vendita, importazione e noleggio di spade giapponesi in Gran Bretagna.[11] Come parte della campagna pubblicitaria, stili di lama e proprietà dei materiali moderni sono spesso spacciati come tradizionali e autentici, diffondendo la disinformazione.

 

Di seguito una lista delle varie lunghezze dei vari tipi di spada:[12]

 

Nodachi, Ōdachi, Jin tachi: 90 cm e superioriTachi: da 80 fino a 90 cmKatana: da 71 fino a 76 cmChisakatana: da 60 fino a 66 cmWakizashi: da 55 fino a 58 cmTantō, Aikuchi: da 28 fino a 41 cmYoroi toshi: da 23 fino a 30 cmKwaiken: da 8 fino a 15 cm

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Le lame Koto hanno certamente un gran fascino.

Trattandosi delle più antiche e rare, sono mediamente parlando le più costose. Ma non è una regola generale.

Ogni epoca ha creato lame migliori.

Quando si combatteva a cavallo, le migliori erano per quello. Poi si è scesi e le migliori sono state quelle dei fanti. Poi si è smesso di combattere, e le migliori erano quelle che meglio rispecchiava il tuo status sociale.

Oggi le migliori sono quelle che incarnano lo spirito dell'artista che le ha create. Anche se tagliano come laser, non le usa più nessuno per combattere.

Una spada è uno strumento che può essere un po' assimilato ad un'automobile.

Difficile dire quali siano le migliori senza un contesto e non sempre il costo economico è l'unico indice da prendere in considerazione.


 

月の道

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Devo essere onesto Getsu, vorrei avere il tuo dono della sintesi.

E sapermi esprimere bene anche solo la metà di te.

 

Concordo praticamente e mediamente parlando in tutto.

Poi ovviamente esistono le eccezioni anche contestualizzando, e non proprio poche.

Ma hai risposto a Marco meglio di un muto!

 

...che quindi spero abbia la pazienza e la curiosità per andare oltre, e poter scegliere con piena coscienza ed autonomia!

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tempo di pace, i costruttori di spade ritornarono alle origine costruendo spade raffinate e artistiche e con l'inizio del periodo Momoyama si vede il ritorno di creazioni di alta qualità. Considerato che le tecniche degli antichi fabbri erano andate perdute durante il periodo precedente alla guerra, le spade di questo periodo furono chiamate shintō (新刀?), letteralmente "nuove spade". Generalmente erano considerate inferiori alle migliori "kotō" ("vecchie spade"), e coincidevano con il declino della abilità degli artigiani. Man mano che il periodo Edo progrediva la qualità delle spade diminuiva, benché gli ornamenti fossero raffinati. Originariamente, le incisioni semplici e di gusto conosciute come "horimono" venivano aggiunte alle spade per motivi religiosi. Più tardi, nella lavorazione più complessa che si trova su molte shintō, la forma non seguiva più strettamente la funzione................

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Se leggo questo pezzo di testo....il riassunto in parole povere di ce che le nuove spade erano in feriori alle spade antiche perché le tecniche erano andate perdute...ecco perche o detto che le koto sono le migliore perché penso siano le più originali?.......poi voglio rispondere a Erico Ferrarese io ho 44 anni e penso con il mio cervello forse tu pensi di NO perche le tue risposte fanno pensare questo? Io leggo e cerco di capire quello che leggo certo non sono un esperto come tè..

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Ci deve perdonare Marcoscarton.

Vede, le cose che lei sta postando per noi sono un po' come l'alfabeto.

Non sono le conosciamo, le mettiamo insieme in parole, poi in frasi, quindi in discussioni, litigi e talvolta anche ...in poesia..

Sappiamo che sono vere, ma anche no.

Sappiamo dei loro limiti e delle loro eccezioni.

Qualcuno potrebbe vivere come curioso o ridicolo o addirittura sconcertante e offensivo che ci si venga a spiegare l'alfabeto.

Qui non c'è gente che cerca di capire quello che legge.

Qui c'è gente che a questi oggetti ha dedicato la propria vita da prima che lei nascesse.

E che tutt'oggi ne vive, avendone fatto la propria professione.

 

Non se la prenda e accetti di buon grado qualche tirata di orecchie che viene data ad ogni matricola.

C'è un inizio per tutti e per tutto.

Ma, mi creda, è benvenuto.


 

月の道

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Le lame Koto hanno certamente un gran fascino.

Trattandosi delle più antiche e rare, sono mediamente parlando le più costose. Ma non è una regola generale.

Ogni epoca ha creato lame migliori.

Quando si combatteva a cavallo, le migliori erano per quello. Poi si è scesi e le migliori sono state quelle dei fanti. Poi si è smesso di combattere, e le migliori erano quelle che meglio rispecchiava il tuo status sociale.

Oggi le migliori sono quelle che incarnano lo spirito dell'artista che le ha create. Anche se tagliano come laser, non le usa più nessuno per combattere.

Una spada è uno strumento che può essere un po' assimilato ad un'automobile.

Difficile dire quali siano le migliori senza un contesto e non sempre il costo economico è l'unico indice da prendere in considerazione....non ne faccio una questione di soldi che più la paghi e più e bella...ame mi afascina il pensiero di tutto quello che ci puo stare dietro a una spada di 500 anni tutto quello che a visuto non so se mi spiego.ecco perché preferisco le koto.

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Ame dispiace che la prendete come un offesa.Ansi voi che siede delle persone esperte dovreste dare dei consigli No prenderle come offese.Sul mio campo che sono i cavalli se qualcuno mi chiede dei consigli che posso dare li do volentieri.Anche se qualcuno a delle vedute diferenti dalle mie...il sarcasmo a me non piace? Poi se leggete bene quello che scrivo sono domande rivolte a voi cerco il vostro pensiero?

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Mi sono riletto tutto quello che ho pubblicato e non ho trovato nulla di offensivo ho che ho voluto insegnare qualcosa a qualcuno le mie erano solo domande?ecco perché non accetto quello che state scrivendo io non sono stato offensivo conessuno e porto rispetto a tutti e lo voglio!

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Ci è chiaro, Marcoscarton, altrimenti non avrei scritto così, ma l'avrei trattata come facciamo invece con le persone che si affacciano a noi saccenti e pieni di prepotenza.

 

Visto la sua passione per i cavalli, non mi stupisce la sua passione per le lame Koto.

Eleganti, leggere, maneggevoli, nate per essere utilizzate anche con una mano sola, caricando in groppa ad un cavallo al galoppo.

Queste lame antiche, come ha letto, anticamente venivano montate con il tagliente in basso (tachi), pronte per essere sfoderate e colpire in un solo momento. Le montature molto antiche erano sospese in modo da non disturbare chi cavalcava ed erano imbragate in modo che lo sbattere contro l'armatura non rovinasse alla lunga i preziosi foderi.

Lunghe, ma non troppo lunghe...

Quando la spada passa il metro e venti circa (nodachi) diventa una lama da fante.

...Ma come dirà lei? Se si faceva fatica a manovrarle da cavallo per la lunghezza, figuriamoci a piedi?!?!

Beh, non è proprio così. Intanto da terra, si usano meglio le due mani, perché non si hanno redini da tenere.

Secondariamente, ...da voi maledetti cavalieri un qualche modo per difendersi bisognava pure trovarlo, o no?!? Così ci siamo inventati questo modello maggiorato.

Tra le scuole più note del periodo Koto, forse le lame più belle provengono dalle tradizioni di yamashiro, yamato e bizen.

Ognuna ha le sue caratteristiche e il suo fascino. Da giovane amavo molto le bizen, per la loro curva elegante, ma anche perché allora erano le uniche lame Koto che si riusciva a vedere di persona.

Le fotografie sono molto utili per lo studio, ma se una lama non si vede dal vivo è difficile capirla davvero.

Le scuole di yamashiro e yamato erano caratterizzate da una tempra semplice e diritta, che si chiama suguha.

C'è voluto tempo perché riuscissi a comprenderne la semplice sobrietà e l'eleganza di queste scuole, che sono le più antiche.

 

Quale è la scuola che lei preferisce del Koto? Si è già fatta una opinione in materia?!?

Se non c'è l'ha ancora, potrebbe cercare nel forum usando come chiave le poche indicazioni che le ho dato.

Sarei curioso di sapere cosa ne pensa uno che i cavalli li vede tutti i giorni e non uno come me che li vede solo nei film...

 


 

月の道

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Io la ringrazio del tempo che mi ha deticato.non so se ha visto la mia katana? Ho pubblicato delle foto.mi può dire cosa ne pensa ne sarei grato grazie...una katana di quasi 500 anni se potesse parlare quante cose ci potesse racontare stupendo..

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Le ho già detto qualcosa della sua spada (a parte non aver visto la piccola tsuba).

Per ricollegarmi al precedente intervento di poco fa, potrei aggiungere che la scuola è considerata fondamentalmente di impostazione Yamato. Buona parte di queste lame, considerate troppo lunghe, furono in seguito accorciate attraverso la rimozione della parte finale del codolo (suriage). Come le spiegavo, nel suo caso il codolo è invece integro e ciò aggiunge valore alla spada.

 

Ma, per quanto le possa dire sulla Mihara, tutte queste cose non avranno per lei valore se non si sporca le mani andando a studiare in prima persona. Lei è fra le poche fortunate persone che si è potuto permettere di fare un acquisto importante al buio, affidandosi alla consulenza, al buon gusto e all'esperienza di un antiquario, che per altro conosco personalmente e stimo.

Vi sono persone qui che studiano da anni e ancora non hanno effettuato un solo acquisto.

Sta ora a lei decidere di affrontare un viaggio in questo affascinante mondo, magari per la via che le ho indicato, oppure di accontentarsi delle quattro cose che ha appreso, appendendo la spada a un chiodo per dimenticarsene fra qualche mese.

La malcelata rabbia di Enrico deriva dal fatto che in quest'ultimo caso, molto frequente in chi acquista al buio, la lama finirà quasi certamente per essere danneggiata.

Ora lei dirà: me la sono comprata, ne faccio quel che voglio.

Padrone, ma qui la pensiamo diversamente.

Qui pensiamo che lei ha per le mani mezzo millenio di storia e di arte.

Con quell'acquisto lei è diventato un custode temporaneo di quest'oggetto prezioso, col preciso dovere di consegnarlo come lo ha ricevuto al suo prossimo possessore.

 

...poi magari litighiamo su tutto il resto.

 


 

月の道

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Signor Marco qui nessuno le ha mancato di rispetto... a chi arriva qui e chiede consigli per gli acquisti o cerca approvazione, si finisce praticamente sempre col suggerire di prendere dei libri (ci siamo passati quasi tutti, io compreso - e non sono tuttora un esperto). Questo, ripeto, per tutelare sia l'oggetto dei desideri di turno (e solitamente cambia dopo aver letto un pò), sia chi ha la fregola di volerlo possedere.

 

Le mie domande quindi, e quelle di altri, a cui non ha praticamente risposto, erano poste per capire come meglio consigliare, visto che non ci conosciamo. Perchè studiosi e amanti delle nihinto ce ne sono ovunque, e moltissimi non bazzicano questo forum.

 

Sinceramente non avevo capito poi che aveva già acquistato la lama in questione.

 

...E se magari adesso le postassi una lama in vendita meglio conservata, stesso periodo storico, tecnicamente più interessante, di un forgiatore piu importante, che magari riporta anche dei piccoli segni di battaglia...O che semplicemente ti piace molto di più?

 

...a metà del prezzo che hai pagato lei?

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Buon giorno a tutti...ho ordinato due libri La spada giapponese di Giuseppe fino.e quest'altro così mi posso documentare meglio.

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Signor Marco qui nessuno le ha mancato di rispetto... a chi arriva qui e chiede consigli per gli acquisti o cerca approvazione, si finisce praticamente sempre col suggerire di prendere dei libri (ci siamo passati quasi tutti, io compreso - e non sono tuttora un esperto). Questo, ripeto, per tutelare sia l'oggetto dei desideri di turno (e solitamente cambia dopo aver letto un pò), sia chi ha la fregola di volerlo possedere.

Le mie domande quindi, e quelle di altri, a cui non ha praticamente risposto, erano poste per capire come meglio consigliare, visto che non ci conosciamo. Perchè studiosi e amanti delle nihinto ce ne sono ovunque, e moltissimi non bazzicano questo forum.

Sinceramente non avevo capito poi che aveva già acquistato la lama in questione.

...E se magari adesso le postassi una lama in vendita meglio conservata, stesso periodo storico, tecnicamente più interessante, di un forgiatore piu importante, che magari riporta anche dei piccoli segni di battaglia...O che semplicemente ti piace molto di più?

...a metà del prezzo che hai pagato lei?.................Rispondo a Enrico ferrarese......in ansia tutto e una katana che ame piace molto ovviamente sino non la compravo ho visto tante tante catene prima di acquistare questa (viste nei siti) e ne ho viste anche di più belle e meno care questa così non l'avevo mai vista con questo aspetto si ho visto quelle militari ma non sono così che dire e stato amore a prima vista......per quanto riguarda alla sua katane potrei essere sempre interessato mela faccia vedere chi sa se sara il mio secondo Amore grazie

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Ben fatto, Marcoscarton!

Attendiamo le sue domande e le sue risposte alle nostre.

In bocca al lupo per il suo nuovo acquisto.

...e per il secondo, aspetti di sapere meglio cosa acquista.

Non solo avrà più coscienza delle responsabilità che si assume.

Soprattutto avrà modo di dare spazio a questa sua passione affinando sensibilità e gusto.

 

Enrico, questo è un mondo dove esistono sempre spade più belle a metà prezzo, ma anche spade peggiori al doppio.

Come dissi già da qualche parte, non si può paragonare l'acquisto fatto sul mercato, magari internazionale e coi noti problemi di importazione, con quello fatto da un antiquario.

Essere accolti in una galleria d'arte elegante e discreta e avere la possibilità di vedere dal vivo una serie di oggetti d'antiquariato che sono stati selezionati attentamente con passione, buon gusto e cultura ed infine effettuare la propria scelta portandosi immediatamente a casa l'oggetto d'arte dei propri desideri, con la certezza di non essere stati imbrogliati (perché, come vedi, questo è un mondo molto molto piccolo), ha un costo.

Giuseppe non ha certamente bisogno di difese. Il lavoro che fa anche nella cura di mostre dal carattere internazionale qui a Milano e l'instacabile lavoro di diffusione della cultura e dell'arte giapponese, è sotto gli occhi di ogni milanese. Per altro porta un cognome che qui a Milano è già di per se una piccola garanzia.

Un giorno gli dissi "Lei è fortunato. Vive quotidianamente circondato da oggetti meravigliosi ed ha la cultura e la passione per sceglierli e apprezzarli."

Lui mi ha risposto "Si, è vero. La cosa più bella, però, è che il mio lavoro è legato a quello che voi fate per passione e divertimento".

Sulle implicazioni individuali e collettive di questa risposta apparentemente semplice e venuta dal cuore, si potrebbero scrivere libri.

Non sono affatto tutti così i professionisti del settore e questi occhi, come sicuramente anche i vostri, ne hanno viste e continuano a vederne di ogni.


 

月の道

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Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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