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FLORIS

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    CAGLIARI
  1. Io apprezzo l'entusiasmo che dimostri, ma sarò realista fino in fondo, vado con l'elenco di dissuasione: 1-non hai materia prima originale, puoi "reperirla" ma metterla insieme alle giuste temperature senza rovinare la struttura di composizione molecolare sarà estremamente difficile (ripeto estremamente). 2-non potrai usare una barra già pronta, non avrebbe senso l'osservazione e lo studio microscopico che vuoi compiere sulla struttura del lavorato finito. 2-appurato che il materiale sarà un groviglio di ferro e scorie mal saldato (una polpetta ferrosa)per la mancanza di esperienza, dovrai cercare di martellarlo fino a tirar fuori una "barra" di un metro in cui "innestare" un "tagliente" in acciaio più duro che probabilmente non sarai riuscito a realizzare per le motivazioni di cui sopra. 3-ora che hai la polpetta di ferro e carbonio alle scorie fatta a forma di bastoncino di pesce lunga un metro, devi alla giusta temperatura?? aprirla come un panino e innestarci la parte in acciaio piu duro, una passeggiata immagina. 4-hai la tua "spada", devi temprarla sperando che non si sbanani (diventi una specie di boomerang) nell'atto dello spegnimento. 5-ci sei riuscito, hai temprato la barra senza farla esplodere in acqua, ora devi provare se è anche rinvenuta bene, se si spezza o si piega sbattendola su un albero ricomincia con i punti di cui sopra altrimenti continua. 6-ora la devi limare, sgrossare, "affilare", far risaltare la tempra differenziata, l'hamon, usando il tuo kit di pietre che hai pagato intorno ai 3000€ (costa circa 1.000/1.500 solo l'ultima) 7-immagina ora i costi di pietre, materiali, forno, attrezzature varie tempo necessario!! per avere un bastoncino findus affilato da mettere sotto al microscopio. dimmi cosa ne pensi..
  2. FLORIS

    Informazione interessante

    Ho ritagliato questa parte del post per porre una domanda che mi è sorta... Se alcune spade originali ed antiche, anche se bellissime alla fine sono risultate essere costituite come lega da ferro con scarse percentuali di carbonio, questo alla fine ha inevitabilmente inciso anche sulle durezze..infatti, il tagliente di una spada a tempra differenziata per essere efficace dovrebbe essere intorno ai 60/61 HRC, ma qui per raggiungere tali durezze abbiamo bisogno di almeno l'1% - 1,5% di carbonio. Quando poi si prova ad abradere un acciaio temprato a circa 60/61 HRC si noterà una certa difficoltà nell'operazione di politura con pietre, una resistenza "strutturale" dovuta alla presenza dei carburi duri. Quindi ora la domanda, un Togischi solitamente puo accorgersi che la spada che ha in cura e che stà passando sulle pietre ha una struttura con poco carbonio, avverte in pratica la morbidezza del ferro acciaioso al passaggio con le pietre che per una questione di durezze basse dovrebbero agire molto piu infretta che su di una lama temprata?? (solitamente un ferro acciaioso ha durezza intorno ai 35/40 HRC, anche meno)
  3. Ciao Shirojiro..ci si trova anche qui ;-).... Come hai già fatto notare tu con il termine Acciaio damasco si indicano una miriade ti tipologie di diverse lavorazioni.. per queste spade io non credo nemmeno abbiano subito una tempra decente o una lavorazione tale da poterle chiamare cosi, non di meno in determinati posti disagiati la reperibilità dei materiali ferrosi per la costruzione di siffatti souvenire è praticamente ridotta allo sfasciacarrozze, sempre ammesso che ve ne sia qualcuno in loco.. piu che altro vorrei sottolinare che un acciaio non ha un valore intrinseco solo perchè è un Acciaio Damasco, si potrebbe insegnare anche ad uno scimpanzè a ripegare a caldo un pacchetto di ferraccio acciaioso e nichel con un effetto finale anche esteticamente appagante...ma senza la maestria al massimo sarà un torrone di ferro con venature nere, decarburato e malsaldato... per concludere credo che una scimmia avrebbe fatto un lavoro migliore di questo...senza offendere le scimmie ovviamente...
  4. FLORIS

    nuova serie "miracle blade"

    nessuna linea di tempra (niente differenzazione di tempra per i coltelli rochstead). sono un blocco di acciaio temprato industrialmente a circa 67hrc per questo modello del link. riporto la descrizione che è totalmente errata: Coltello a lama fissa cm. 25 Lama: cm. 13 (spessore 5.8 mm) acciaio YXR7 con trattamento ZDP. Durezza HRC 67. questo modello, il "CLA" è Acciaio SanMai CLA189 composto da due guance esterne in ATS-34 a 62 HRC e da un tagliente in ZDP189 a 67 HRC, invece, il coltello in acciaioYXR7 con copertura "dlc" a 3micron che tempra a 65hrc è un altro modello. Ottimo acciaio per il taglio puro questo zpd189 usato sui richstead ( un mio amico ne possiede "qualcuno" e ne parla sempre bene). A mio parere troppo costosi, con cifre nettamente inferiori si riesce a farsi realizzare coltelli anche piu belli e in acciai piu performanti ottenuti dalla tecnologia delle polveri da bravi artigiani. I coltelli comuni da cucina in prevalenza in acciai della famiglia 420 temprati sempre a 50/55 hrc li ho ripudiati dopo aver provato altri inox temprati a 60/61 hrc fatti con acciai sandwik. Ho provato molte marche di modelli industriali (anche wustof e zwilling) ma si sono sempre dimostrati acciai dalla media tenuta del filo, devono purtroppo essere facili da riaffilare anche per la semplice massaia con un semplice acciaino, quindi non si puo pretendere molto dalla loro tempra.. Altra nota, non tutti i coltelli in acciaio privo di cromo (non inox) reagiscono velocemente con gli acidi dei cibi alterandone il sapore, quelli che riescono nell'impresa sono i coltelli in acciaio w1 e piu leggermente quelli in blu steel trattati in cloruro ferrico. I coltelli della ditta Mora (non inox) non hanno palesi reazioni di ossidazione e trasmissione di gusto ai cibi (praticamente nulla)..
  5. Una piccola ricerca sugli spessori al filo dei rasoi e quindi anche dei coltelli piu affilati, anche una spada quindi, bene o male raggiunge questo spessore nel binario del filo, perchè alla fine anche il filo è costituito da una sua determinata geometria. vedremo l'uso dello stropp su cuoio con o senza pasta abrasiva, degli effetti e differenze di grane usate sui microsolchi al filo e comparazione tra pietre ad acqua sintetiche e le famigerate diamantate. Spero la lettura risulti interessante: Fonti: Esperimenti su Knife Sharpening John D. Verhoeven Professore emerito Dipartimento di Scienza dei Materiali e Ingegneria Iowa State University Ames, IA Settembre 2004 pagina 2 Nota: Questo lavoro è stato sostenuto dai Dipartimenti di Scienza dei Materiali e Ingegneria e Meccanica presso ISU, fornendo l'autore con spazio laboratorio, negozio di servizio della macchina e l'uso della scansione. LAMA DI RASOIO DA BARBA, DAGLI 11° AI 19° IN ZONA FILO. Introduzione Questo rapporto presenta i risultati di una serie di test effettuati su vari aspetti della affilatura. Esso è diviso in sezioni dedicate a ogni aspetto. Ogni sezione termina con una serie di conclusioni e una sintesi di queste conclusioni è presentato alla fine del report. Questo lavoro si è concentrato sulla valutazione dell'efficacia delle tecniche di affilatura coltello varie esaminando i bordi affilati dei coltelli in un microscopio elettronico a scansione, SEM. Si può imparare molto con l'esame del filo del rasoio affilato sotto uno strimento di ingrandimento o un microscopio ottico, in particolare il microscopio binoculare. Tuttavia, il microscopio ottico soffre di una grave limitazione. La sua profondità di campo diventa estremamente piccola con l'aumentare dell'ingrandimento. A causa della curvatura intrinseca presente al bordo affilato di una lama, le immagini perdono la loro utilità ottiche ad ingrandimenti molto sopra di circa 50 volte di così. La SEM supera questa difficoltà. Una delle sue caratteristiche principali è che la profondità di campo è molto migliorata rispetto al microscopio ottico, dell'ordine di 300 volte meglio. Quindi, il SEM è in grado di fornire immagini nitide del bordo dei coltelli affilati ad ingrandimenti fino a 10.000 x. La figura 1 presenta tre SEM immagini provenienti dalla regione bordo di una striscia di rasoio commerciale lama in acciaio inox. La lama ha uno spessore (0,68 mm) e una durezza di Rockwell C = 60 (HRC = 60). Nella foto in alto la lama è orientata nel SEM per produrre un'immagine che vede la lama di taglio, cioè, il bordo è orientata ad angolo retto rispetto alla linea di vista. Le due immagini più basse con vista di lama piatta come si trova su ciascuno dei lati, etichettati Su e Giù faccia faccia. Su e Giù le facce sono individuate in vista bordo mostrando la parte superiore. La linea orizzontale appena sotto l'etichetta 10 micron fornisce una misura di questa lunghezza sulla lama. La foto è stata scattata vista bordo con un ingrandimento di 600x e le due viste laterali a 2000x. Questa serie di immagini illustra un fatto importante sulla visualizzazione di qualità dei bordi di coltelli nel SEM. Se si dovesse esaminare solo la faccia su di questa lama sembrerebbe che il bordo sia eccellente, molto dritto lungo la sua lunghezza, senza fresature significative. Tuttavia, il rovescio della lama, la faccia in giù, rivela una fresa molto significativa. Quindi, per caratterizzare completamente la geometria del bordo con le immagini SEM bisogna vedere entrambe le facce della lama così come la vista lama, che fornisce una misura della larghezza del bordo di taglio. (in pratica da un lato è ben rifinita, dall'altro anche una lama da barba industriale puo avere della bavetta) La maggior parte dei coltelli vengono affilati con 2 distinti angoli di affilatura quello del bisello e quello del microbisello in pratica. Questo microbisello per rendere piu robusto il filo. Con un solo angolo di affilatura avremo il classico filo detto Scandi. In questa foto si possono notare gli SPESSORI REALI del filo di una lama da barba di cui sopra. ingrandimenti effettuati a 600x e 3000x lo spessore del filo varia in media tra 0,35 e 0,45 micron (micron). Veramente uno spessore infinitesimale, in pratica ricordiamo che 1 micron corrisponde a 1 millesimo di millimetro. Affilatura a mano con pietre piatte e stropp in pelle, senza e con pasta abrasiva Tutti questi esperimenti sono stati condotti sulle lame in acciaio inox. riaffilati su grane il 600 o 1000. Una serie di esperimenti è stata effettuata su lame in acciaio inox affilata mano sulle seguenti 4 pietre: 1-Suehiro Deluxe 6000, una grana 6000 Waterstone 2 -Kitayama polacca Super Stone, a 8000 waterstone grana. 3 -Ultra fine affinare da Edge Razor, una pietra a secco. 4 -DMT SuperHone Kit, una grana 1200 diamante . Pietre ad Acqua giapponesi più striscia in pelle per stropping. Circa 10 sono state affilate,ciascuno su 6000 e poi 8000 Waterstones grit. lo scopo di questi esperimenti è stato quello caratterizzato dalla natura dei bordi prodotti con le pietre ad acqua e poi per esaminare gli effetti di cuoio e stropping sulla qualità dei bordi. E 'stato il parere dell'autore all'inizio di questi esperimenti che stroppare con pelle pulita conterrebbe livelli sufficienti di abrasivi naturali adeguati a produrre miglioramenti significativi nella qualità dei bordi. (FALSO) Quindi gli esperimenti sono stati fatti inizialmente su pelle pulita, senza nessun abrasivo. Successivamente su pelle intrisa di abrasivo. Il composto usato qui si chiama Micro Compound Levigatura Belle fornito sotto forma di una barra di cera impregnato da avere un colore verde intenso. L'abrasivo contenuto nella barra di cera ha una dimensione grit di 0,5 micron di ossido di cromo. Tuttavia, esperimenti iniziali sono stati fatti con fogli di pelle pulita acquistati da un negozio di riparazione di scarpe e incollata una tavola di legno. Risultati simili sono stati ottenuti utilizzando sia i volti duri e molli del cuoio e con la coramella Butz. Figura 23 presenta SEM con immagini di una lama 1000 controllo grit che era stata affilata sul Waterstone grana 6000. l'originale come terra-bordo. La vista bordo mostra che il Waterstone ha prodotto una fresatura abbastanza sottile lungo il bordo con una larghezza del bordo dell'ordine di 0,5 micron. Quindi un filo ottenuto spesso solo 0,5 micron. Figura 23 e fig. 24 dove si vede lo stropp fatto su pelle senza abrasivo qui dopo che è stato stroppato sulla coramella nella condizione pulita. OSSERVAZIONI: L'azione stropping sulla pelle pulita non sembra aver avuto molto effetto sulla condizione del bordo. La fresatura mostra nelle viste del bordo che può essere solo un po 'più piccolo, ma è solo un effetto secondario. Le scanalature abrasive lungo i lati sembrano essere poco interessate dall'azione del stropping. Esperimenti con pelle pulita per stropping di lame dopo l'utilizzo di grana 600 hanno dimostrato che la coramella pulita non è stata efficace nel rimuovere le fresature più grandi ottenute a grane 600. In pratica senza pasta non stroppa bene.. Ora delle foto che mostrano lo stropp effettuato su pelle impregnata di ossido di Cromo: foto 26 La lama di fig. 25 è stato affinata il Waterstone grana 6000. La fresa originale della 600 di fig. 25 è risultata notevolmente più grande di quella della lama a grana 1000 di fig. 23. L'effetto abrasivo ed efficace di caricare il cuoio con il composto di ossido di cromo per lo stropping è dimostrato dal confronto tra fig. 24 e 26. L'abrasivo ossido di cromo utilizzato sulla lama di fig. 26 ha prodotto una drastica riduzione delle dimensioni delle scanalature sulla faccia della lama. Come mostrato nella vista bordo di fig. 26 la larghezza della fresa E' SCESA nell'ordine da 0,5 A 0,4 micron. In pratica lo stropp cuoio +pasta all'ossido di cromo (sempre la verde) ha magiato 0,1 micron di spessore al filo, quindi funziona. In tutti i casi la pelle pulita stropping si è rivelata inefficace rispetto al notevole miglioramento trovato con l'ossido di cromo caricato coramella illustrato nella fig. 26. Una completa serie di esperimenti simili a quelle delle lame di figura. 23-26 sono state fatte utilizzando il 8000 Waterstone grana. I risultati sono stati sostanzialmente uguale a quello mostrato in fig. 23 a 26 e quindi micrografie aggiuntive non sono qui presenti. OSSERVAZIONI: I risultati indicano che una grana più fine pubblicizzata in questa gamma 6000-8000 grit di dimensioni, non garantisce sempre una azione abrasiva più fine. Figura 29 presenta 2 vedute della lama affilata con 2 passaggi per lato e 1 vista della lama affilata con 6 passaggi per lato. Il minor numero di passaggi di affilatura ha abraso una regione stretta dalla originale bordo-terra di quanto non fosse il caso della Waterstones. Tuttavia, i risultati mostrano che la grana 1200 diamante ha prodotto scanalature significativamente più grandi sulla lama e ha portato ad un margine più ruvido di quello ottenuto con la Waterstones. Conclusioni: le diamantate anche a parità di grit graffiano parechio di piu... CONCLUSIONI Per terminare con il fotoromanzo di sopra, spero si sia capito che anche la zona del tagliente di uno strumento affilato come un rasoio mantiene in media uno spessore che oscilla dai 0.35 micron agli 0.50 micron per avere effetti utili sulla rasatura. Il pensiero potrebbe scorrere verso il filo di una spada che in pratica è in grado di fare la barba esattamente come fa un rasoio, ovviamente per una questione di geometrie abbondanti non si assicura la comodità e la sicurezza di esecuizione. Si evidenzia come lo strofinamento sul solo cuoio privo di paste abrasive non è in grado di rimuovere nemmeno una porzione di acciaio a 60hrc dell'ordine di 0,5micron, mentre la pasta abrasiva spalmata sempre su cuoio vi riesce bene. L'ossido di Cromo è un abrasivo e come tale consuma i metalli - (durezza mohs 8) SCALA DI DUREZZA Tabella stabilita dal mineralogista Friedrich Mohs nel 1812 per classificare la durezza dei minerali. I minerali sono classificati in ordine di durezza. 1 - Talco 2 - Gesso 3 - Calcite 4 - Fluorite 5 - Apatite 6 - Ortoclasio 7- Quarzo 8 - Topazio - (Ossido di cromo) 9 - Corindone 10 - Diamante mentre si attesta che a parità di grana il Diamante come abrasivo è un produttore di solchi squarciati e poco armoniosi, peculiarità di un minerale che essendo duro 10 non riesce a frantumarsi in porzioni piu piccole, data la scarsa durezza dell'acciaio su cui si muove a suo paragone. Giusto per capire come è sottile il filo che taglia di una lama posto questa scala di grandezze relativa a cose comuni: Sale da cucina - 100 Micron Capello umano - 70 Micron Cellule sanguigne - 25 Micron Polvere di talco -10 Micron Batteri - 2 Micron (SU UNA LAMA AFFILATA C'E' SEDUTO A CAVALLO SOLO UN BATTERIO) Spero che la lettura sia stata di vostro Gradimento.
  6. Prego, è il minimo per ringraziare voi di tutta la conoscenza che avete seminato per questo Forum..
  7. FLORIS

    Salve a tutti

    Grazie ancora a voi per l'accoglienza, sono contento che la mia piccola ricerca sia piaciuta..
  8. FLORIS

    Salve a tutti

    Grazie del benvenuto Mauri, per me è un Onore.
  9. Riporto la traduzione di di parte del testo di Iwasaki sull'affilatura dei rasoi e quindi anche la parte relativa alle pietre giapponesi naturali. (effettuata da altro nostro forumita Ingegnere e appassionato di affilatura, nonchè forgiatore di rasoi a mano libera anche di tipologia Giapponese): cit: Le Pietre Naturali Giapponesi sono costituite, per quanto concerne la natura degli abrasivi, da quarzo o, comunque, da varie fasi cristalline della silice.I colori presenti nelle varie rocce possono essere indicativi per capire il tipo di quarzo presente in queste pietre per affilatura e quindi il loro grado di durezza (a prescindere dal fatto che la durezza Mohs del quarzo e quarziti varie va da 6,5 a 7,5). riporto per dovere di cronaca una rappresentazione delle durezze della scala mohs al fine di evidenziare le differenze che intercorrono tra le quarziti e gli altri minerali: Minerali di riferimento della scala di Mohs Teneri (si scalfiscono con l'unghia) 1. Talco 2. Gesso [*]Semi duri (si rigano con una punta di acciaio) 3. Calcite 4. Fluorite 5. Apatite [*]Duri (non si rigano con una punta di acciaio) 6. Ortoclasio 7. Quarzo 8. Topazio 9. Corindone 10. Diamante la peculiarità delle pietre sembra essere quella di autolivvellare la grandezza dei propri cristalli abrasivi duranta il processo di continuo attrito, ovvero la granulometria dei cristalli che impattano tra di loro diminuisce all'aumentare del tempo di abrasione. In alcuni test effettuati da amatori con microscopi si è evidenziato come una buona pietra Giapponese sia riuscita su di una lama di coltello a ridurre fino a far svanire i solchi precedentemente lasciati dal passaggio di una pietra sintetica di matrice abrasiva ceramica (marca shapton) che aveva grana di 30.000 grit. Se ne deduce che la pietra Giapponese è riuscita con lo sfaldamento dei suoi agenti abrasivi a ridurre ulteriormente la dimensione dei propri cristalli fino a dimensioni inferiori. questa è la pietra shapton a grana 30.000 per esemplificare il concetto: http://www.sharpenin...it-P224C84.aspx parliamo quindi di aver assistito alla realizzazione di un effetto di lucidatura piu fine di una granulometria di 0.49 micron. Riporto una scala di corrispondenze tra le granulometrie usate per queste pietre sintetiche a base di materiali ceramici: micron granulometria corrispondente 0.1---------------------150.000 0.3---------------------60.000 (probabile livello pietra Giapp.) 0.49-------------------30.000 (pietra shapton 30.000) Ecco in foto i miglioramenti apportati dalla pietra Giapponese nel Test di affilatura: Ora un paio di considerazioni sulle quarziti di differente provenienza: questa è una micrografia di una pietra Arkansas molto dura: come vedete i puntini a destra rappresentano una grandezza di 20 micron, classica struttura poliedrica, smussata e non appuntita, è una classica pietra che lucida il tagliente con grana intorno agli 8000. ed ora una pietra naturale Giapponese: la foto qui rappresenta una grandezza nella linea di 4 micron, quindi è plausibile paragonarla con la foto precedente dei granuli dell'Arkansas come grandezze. Qui come si nota, i cristalli di quarzo presentano una struttura simile a microscaglie, una forma che si presta molto piu favorevolmente ad una ulteriore microframmentazione. Spero che la rappresentazione sia di gradimento collettivo, ora si ha un occhio in piu per osservare questo fantastico mondo fatto dalle pietre naturali Giapponesi, che come abbiamo visto sono in grado di arrivare a finezze ben oltre quelle a cui sono approdate le pietre sintetiche.. di quasi un decimo di micron..
  10. FLORIS

    Salve a tutti

    Ti ringrazio per il pensiero Leonardo, per ora la passione di apprendere è molta ma conosco i miei limiti, per ora comunque lascio la mente aperta..
  11. FLORIS

    Salve a tutti

    Si grazie Sandro, è già da un po ti tempo che seguo quello che hanno scritto, veramente molto istruttivo.. io ovviamente sono solo un "piccolo" appassionato hobbista, non mi sognerei mai di violentare una vera Nihonto (è un bene collettivo e immortale da quanto ho capito indipendentemente da chi la possiede, che solo un esperto puo curare).. mi accontento di usare quelle poche pietre di Nakayama che ho per trasformare i mie coltelli in rasoi (nel vero senso della parola).. Grazie ancora per il contributo che apportate alla cultura della Nihonto..
  12. FLORIS

    Salve a tutti

    Mi presento, mi chiamo Floris e sono un appassionato di tutto ciò che riguarda l'Arte dell'affilatura (dovrei dire Politura credo) della Nihonto. Posseggo qualche pietra Giapponese e mi diletto in affilature su i miei coltelli, a volte un rasoio a mano, bisturi, e tutto cio che mi serve perfettamente tagliente. Studio amatoriale degli abrasivi, loro durezza mohs e struttura molecolare che li contraddistingue, loro composizione chimica, dimensioni dei loro grani in micron e submicron, e relativi comportamenti come abradenti su superfici metalliche. Mastico anche un po di mettalurgia e tecnologia degli acciai moderni, quindi se si parla di carburi e loro dimensione nanometrica riesco a districarmi pian piano nell'argomento. Sono sicuro di imparare ancora tante altre cose da voi che ancora non avete scritto sul vostro Forum.. Grazie per l'attenzione..

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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