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ippei

Legno Della Tsuka

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FONTE:http://swordforum.com/swords/nihonto/tsuka.html

 

Qual è il legno più indicato per la fabbricazione della tsuka?

Selecting a Wood

 

Il legno tradizionale usato per la costruzione della tsuka è l'honoki, termine che indica una particolare specie di magnolia. Spontaneamente presente in giappone, l honoki, è un legno non resinoso che per secoli ha soddisfatto le alte esigenze che richiedeva un impugnatura costretta a sopportare forti sollecitazioni.

 

 

Il legno più similare che si trova in nord-america è il, comunemente chiamato, pioppo giallo. Ciò che lo rende inusuale è che non è un pioppo come gli altri ma anzi possiede caratteristiche in comune con la magnolia.

 

Un altro legno, che il fabbricatore di spade Scott Slobodian considera di livello equiparabile all' honoki, è l'ontano, che inoltre gli assomiglia per il colore marrone, al contrario del pioppo giallo che ha un colore giallo-verdognolo. L'ontano è una buona alternativa ma è molto più difficilmente reperibile rispetto al pioppo giallo il quale è molto comune e poco costoso.

 

Procurarsi l' honoki richiede particolari precauzioni prestando meticoloso zelo alla ricerca di un venditore qualificato. Infatti è stato stimato che il 90% dell' honoki esportato all' estero dal giappone è di qualità molto bassa. Sfortunatamente spesso nemmeno il prezzo che viene proposto è indice di qualità . Questo si riassume in un importante consiglio: non ha senso affanarsi nella ricerca disperata della tradizione incappando magari in spese esagerate per materiali che alla fine si possono rivelare scarsi(che potrebbero realizzarsi in una tsuka che ci si rompe tra le mani). E' molto più importante la funzionalità del legno, caratteristica che può essere soddisfatta utilizzando un legno più "vicino a noi" che si riveli però adatto alle esigenze sottopostegli.

 

 

Quando si sceglie un legno è importante che esso sia molto asciutto(per questo motivo sono sconsigliati i legni oleosi tipici delle piante esotiche), deve essere molto resistente anche in sezioni sottili(un legno come l' oak ad esmpio non è indicato in quanto manifesta la sua resistenza in sezioni grandi; il legno d'acero sotto questo profililo è molto meglio) e inoltre deve essere un un legno che possieda un buona stabilità dimensionale in quanto ogni legno è soggetto ad espansione e contrazione a causa del cambiamento continuo del tasso di umidità nell' aria. L' ontano e il pioppo sono stati suggeriti non perchè siano gli unici utilizzabili in sostituzione all' honoki ma semplicemente perchè le loro caratteristiche sono simili, per questo motivo non è certo sbagliato utilizzarne dei differenti.

(nota ippei: chiaramente l' articolo è scritto da americani che suggeriscono legni tipici del nord america)

 

 


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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...chiaramente l' articolo è scritto da americani che suggeriscono legni tipici del nord america)

 

Il buon caro vecchio Johnny :hehe:

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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Il buon caro vecchio Johnny :hehe:

Il pioppo canadese non è malvagio come materiale, Tulipiè questo è il suo nome comune in Italia.

Ma niente supera l'honoki , in assoluto niente che io abbia sperimentato. Non è solo una questione di rigore tradizionale, uno shira in honoki è proprio bello e anche la lavorazione a scalpelli e pialle è tutt'altra cosa rispetto al pioppo. Ben stagionato ha una stabilità notevolissima. Leggero, duro, compatto.

Jonny ci prova sempre :gocciolone:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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caro buon vecchio pragmatismo americano...


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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Trovo che la bellezza della magnolia giapponese stia anche nel modo in cui invecchia.

Il mio primo shirasaya, appena terminato era di un giallo verdastro quasi imbarazzante. Color muco da raffreddore per intenderci.

L'hanno dopo aveva già sviluppato un bel color legno giallo caldo, uniforme e intenso con un magnifico contrasto con le venature, ampie e regolari.

L'hanno dopo si poteva già definire marroncino e quest'anno sta scurendosi ancora e sta cominciando a sviluppare delle striature tipo manto di tigre davvero spettacolari.

 

Non per niente i giapponesi usano Onoki e Inoki (il loro cipresso) per scolpire le statue.



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Trovo che la bellezza della magnolia giapponese stia anche nel modo in cui invecchia.

Il mio primo shirasaya, appena terminato era di un giallo verdastro quasi imbarazzante. Color muco da raffreddore per intenderci.

L'hanno dopo aveva già sviluppato un bel color legno giallo caldo, uniforme e intenso con un magnifico contrasto con le venature, ampie e regolari.

L'hanno dopo si poteva già definire marroncino e quest'anno sta scurendosi ancora e sta cominciando a sviluppare delle striature tipo manto di tigre davvero spettacolari.

 

Non per niente i giapponesi usano Onoki e Inoki (il loro cipresso) per scolpire le statue.

 

Molto interessante .. Credo che l'onoki sia stato utilizzato e importato in italia durante gli anni 70 per fare pavimentazioni di pregio , mi risultano molti casi di pavimenti che durante la lamatura assumono colorazioni tendenti al verde per poi tornare marroni con il tempo e in seguito al trattamento .

 

Quì da noi , il nostro cipresso , viene utilizzato raramente , il caso più famoso di utilizzo tipico è per le bare dei papi , è molto duraturo , le differenze con l'inoki sono scarse .

 

Se il pioppo canadese è così simile , quì da noi e in particolare sull'appennino emiliano romagnolo , i pioppi montani italici sono tutti inibridati con il pioppo canadese che venne introdotto nel 1700 circa , in pratica il pioppo montano si è quasi estinto imbastardendosi con quello canadese , si riconoscono dalla corteccia vecchia simile alla quercia ( come il pioppo canadese ) ma con i rami relativamente giovani con la corteccia tipica del pioppo e portamento a scopa rovesciata ( che era la caratteristica distintiva tra il pioppo montano e quello padano ) .

 

Comunque , dopo una breve indagine , posso confermare che sia l'onoki che l'hinoki come anche la paulonia , sono talmente tipici da essere insostituibili oltre che difficilmente imitabili .


Alla fine del vento

Ancora cadono le foglie ..

..Un falco lancia il suo grido

Si fa più fondo il silenzio dei monti

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so di esperienze di uno scultore che hanno avuto la fortuna di metter mano ad un tronco di magnolia tagliato in un parco italiano (non da lui, ma dall'ente del parco ovviamente)

 

Pare che sia il paradiso per ogni falegname.

 

Continuo pero' a non capire (a parte la stagionatura e la scelta dei tagli) che differenza ci sia tra metter mano ad una pianta cresciuta in europa o ad una cresciuta in giappone, a parità di specie (restando quindi nell'ambito delle specie arboree di provenienza cinese)

Ok il colore dei fiori, ma qualcuno ha mai provato a metter mano ad un tronco per vedere se ci sono differenze davvero oppure no?

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...Continuo pero' a non capire (a parte la stagionatura e la scelta dei tagli) che differenza ci sia tra metter mano ad una pianta cresciuta in europa o ad una cresciuta in giappone, a parità di specie (restando quindi nell'ambito delle specie arboree di provenienza cinese)

Ok il colore dei fiori, ma qualcuno ha mai provato a metter mano ad un tronco per vedere se ci sono differenze davvero oppure no?

 

Le differenze climatiche si riflettono sulla marcatura dell'anello che cresce in seguito alla quinescenza estiva e fino alla fine dell'autunno (anello più scuro ) a causa di una minore discesa di sostanze sature e ad un maggiore spessore dello xilema attivo primaverile (anello più chiaro) , quindi sono tutte differenze di trama , in europa venature più fitte / in giappone più grosse , meno definite e maggiormente sfumate a causa delle precipitazioni più frequenti e del clima molto meno secco , non a caso il virus orientale del marciume radicale cimonii non ha vita facile da noi e , fortunatamente , non si è mai diffuso nonostante l'importazione di miliardi di piante in cui era presente.

 

All'orto botanico sperimentale dell'unuversità di bologna ( via irnerio 14 ) è presente un grosso albero di paulonia ( il legno usato per le scatole di legno cerimoniali e per le scatole dei kakemono ) , l'hinoki è diffuso nei giardini ( cipresso a squame tipo ventaglio / semi-pendenti ) e le differenze in sezione dipendono molto dalle zone .

 

Perchè il colore dei fiori ? .. Intendi nelle azalee ?


Alla fine del vento

Ancora cadono le foglie ..

..Un falco lancia il suo grido

Si fa più fondo il silenzio dei monti

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Perchè il colore dei fiori ? .. Intendi nelle azalee ?

 

 

Perchè se ne era parlato in passato.

 

Morale al di la' dell'aspetto estetico (differenza di trama) se uno non si tira troppe paranoie il legno per il koshirae se lo trova lo puo' prendere senza farlo arrivare dal giappone. E quello dello shirasaya pure, dipende dai gusti IMHO

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Beh intanto occorre dire che anche in Giappone si facevano saya con legni differenti dall'honoki. Però mentre per un saya puoi tranquillamente usare il tulipiè tanto poi va laccato, per lo shira....insomma honoki è meglio.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Beh intanto occorre dire che anche in Giappone si facevano saya con legni differenti dall'honoki. Però mentre per un saya puoi tranquillamente usare il tulipiè tanto poi va laccato, per lo shira....insomma honoki è meglio.

 

 

sono daccordo, ma intendevo che se uno si trova lo honoki stagionato ma cresciuto in europa puo' usarlo, esteticamente potrebbe essere differente, ma altrettanto lavorabile e stabile geometricamente e chimicamente (a differenza dei legnami oleosi o altre cose che potrebbero interagire col metallo) :arigatou:

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Magari trovarlo, se ti capita visto che sei bravo nelle ricerche fammi un fischio. :arigatou:


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Magnolia se ne trova, ma la stagionatura è di uno due anni, molto poco.

 

Ma mi sembra che la qualità più importante è che mentre gli altri legni in genere sono resinosi e possono creare acidità, la magnolia (o almeno quel tipo) è protettiva, anticorrosiva. Dovrebbe essere la stessa cosa dell'olio.

 

Mi sembra che alla fine dei conti il costo è molto basso anche acquistandola in Giappone. Se poi pensiamo ai costi di quello che deve proteggere penso proprio che non sia lì un possibile risparmio.

 

Shirojiro

 

 

PS forse riesco ad avere delle "strisce" di ebano per fare dei bokken, io vorrei riuscire a farmene uno. Se fosse vero a qualcuno può interessare ? Il costo però penso sia alto.

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io personalmente sono stato molto soddisfatto del ciliegio(molto molto stagionato), sia per la precisione con cui si può lavorare, data la compattezza, sia per le sfumature cromatiche stupende che ha questo tipo di legno. l' unica pecca è che molto spesso possono venire alla luce micro crepe interne, soprattutto se come me si parte da un ceppo intero, tral altro questa caratteristica che ho rilevato con l esperienza l ho vista confermata anche da un sito di falegnameria.


Mentre Ippei cercava di elaborare una teoria che giustificase il fatto che una koto fosse al contempo torii-zori,koshi-zori e saki-zori.. Kentozazen says:<SOCCIA CHE HADA!>

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