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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

popegogo

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    popegogo
  1. Grazie a tutti per i commenti. G.Luca, in effetti alcune foto non rendevano bene l' hada. Cerco di rimediare con queste.
  2. Un solo rimpianto: avere potuto essere presente solo in mattinata. Comunque interventi interessanti, esaurienti, approfonditi ... ma tutto questo lo sapete già. Un piccoli intervento da parte mia (vedi immagini che seguono) per rimanere in tema con uno degli argomenti toccati dai relatori. Tanto Hira zukuri, iori mune Mei SUKE MUNE (padre o figlio secondo voi??) (mr. Kazushige Tsuruta dice 1492) Scuola Shimada Ha watari 20,4 cm Moto haba 1,83 Kasane 0,59 Boshi Ko maru kaeri yoru nakago Ubu Horimono Koshi bi Goma hashi Hamon suguha (visibile utsuri: ho cercato di rappresentarlo nelle foto ma con scarso cuccesso) hada itame/masame con jinie Saya kairagi Che ne dite? Strano l' hamon suguha vero?
  3. Grazie a tutti per le autorevoli ed utili risposte
  4. Dopo molto tempo rieccomi sul forum. Item su ebay: http://cgi.ebay.it/515-Japanese-Samurai-Sword-NBTHK-Suishinshi-Masahide_W0QQitemZ130375697504QQcmdZViewItemQQptZLH_DefaultDomain_0?hash=item1e5aff4460 In breve: Prezzo di partenza impegnativo (almeno per me) ma adeguato alla qualità che si percepisce dalle immagini. Prezzo tuttavia risibile (sempre di partenza!) in relazione alla firma. Al momento ancora due giorni di asta. Presenza di origami Nihon Bijutsu (degli anni 70). Qualche autorevole opinione sulla vicenda?? Grazie anticipato
  5. Caro Massimo, ti rinnovo pubblicamente i complimenti già fatti a voce.
  6. Concordo con Shirohiro (ero nel suo guppetto: barba bianca, occhiali, ...). In particolare due lame erano strepitose e davvero 'belle e impossibili'.
  7. Concordo anch’io sull’ orrore dello spregio al prosciutto. Per quanto invece riguarda l’ argomento del topic vorrei cercare di portare contributi oggettivi alla discussione. Pratico scherma da oltre 40 anni, e posso dire di avere acquisito almeno un certo ‘mestiere’, anche se le mie attuali condizioni fisiche sono ‘lievemente’ scadute. Recentemente ho passato un anno in un dojo di kendo, non con l’ obbiettivo di imparare questa arte (ovviamente impossibile in un solo anno) ma al solo scopo di cercare di capire le differenze che esistono tra le due versioni di una stessa pratica. A dire il vero mi sono avvicinato a questa prova ritenendo, per ragioni già esposte, la scherma occidentale molto più efficace del kendo; nel corso della mia esperienza mi sono dovuto però ricredere rivalutando alcuni aspetti del kendo, come l’ atteggiamento nei confronti dell’ avversario, la frontalità dell’ azione, le caratteristiche peculiari di scelta di tempo. La mia opinione attuale, basata come già detto su esperienze vissute e osservazioni dedicate, è che un eventuale scontro tra un samurai e un occidentale fornito di una buona sciabola ‘shinshinto’ è di fatto tutto da giocare e il suo esito dipende prioritariamente dalle effettive capacità individuali dei due, a prescindere dalle innegabili superiori qualità tecnologiche della katana . Voglio aggiungere altri due aspetti a quelli già segnalati come differenze peculiari tra le due diverse pratiche: 1) la ‘misura’ nel kendo è normalmente molto più stretta che nella sciabola; questo fa sì che tra i due, il giapponese è a portata di un attacco, mentre l’ occidentale è fuori della normale portata di un attacco. 2) Il modo di muoversi sul terreno è molto diverso, consentendo allo schermitore occidentale una molto maggior dinamicità di movimento in attacco (vedi il movimento di fleche, di fatto un vero balzo in avanti con il quale si possono coprire anche due metri) e in difesa con rapidissima sottrazione di bersaglio. Sarebbe comunque davvero interessante approfondire queste argomentazioni con qualcuno di voi esperto in kendo, magari incontrandoci fisicamente ( non scontrandoci, per carità). Potremmo teorizzare e ipotizzare frazioni di un possibile scontro e verificare sul campo (ovviamente in modo simulato) la praticabilità di diverse azioni e contrattacchi; risultati da condividere poi nel forum.
  8. Secondo me bisognerebbe allargare il discorso e considerare non solo le caratteristiche tecnologiche delle spade, indiscutibilmente a favore delle giapponesi, ma anche altri aspetti, come le diversità abissali nella scherma occidentale e giapponese, e altre caratteristiche tecnologiche come l’ impugnatura (e impugnabilità), e la protezione della mano, modesta nella katana, molto migliore in una striscia con guardia a gabbia. Elenco brevemente alcuni aspetti che, tra tanti, possono essere sviluppati e che, a mio avviso avvantaggiano lo schermitore europeo. La bassa qualità delle lame occidentali consente ‘ a cuor leggero’ di effettuare complessi e articolati movimenti di parata, parte integrante della scherma occidentale; nella scherma giapponese le parate sono invece ‘disdicevoli’ e si effettuano solo contrastando la lama avversaria con il mune o con il piatto della lama, costringendo a movimenti innaturali. La modesta protezione della mano nella katana assicurata dalla tsuba consente all’ avversario una infinità di possibili attacchi al bersaglio avanzato in condizioni di relativa sicurezza. Molti dei colpi portati con la katana prevedono il sollevamento di entrambi i bracci al di sopra della testa e la conseguente sospensione della ‘minaccia’ all’ avversario; si crea così lo spazio temporale per colpi tipici della scherma occidentale come l’ arresto, l’ arresto sulla marcia, l’ uscita in tempo ecc. La scherma occidentale prevede complesse e articolate attività di ‘finta’, considerate in qualche modo ‘disdicevoli’ in quella giapponese, dove prevale un atteggiamento di ‘frontalità’ e ‘attacco sempre e comunque’. La striscia occidentale si impugna sempre ad una mano, mentre la katana solo occasionalmente e con difficoltà di equilibrio; questo consente allo schermitore occidentale di impugnare, nell’ altra mano una daga con la quale ferire l’ avversario dopo averne impegnata la lama con la spada principale. Infine mi pare di ricordare che Musashi (quello giapponese, non quello siciliano) in un combattimento, peraltro vinto, con un avversario occidentale, rimediò una grave ferita ad una coscia.
  9. Per quanto riguarda il venditore su cui chiedi informazioni, ti posso dire che ho avuto di recente una esperienza di acquisto davvero positiva, sia come corispondenza alla descrizione e alle foto, sia come cortesia e disponibilità nella comunicazione, sia, infine come prezzo pagato (almeno a mio avviso). L' oggetto lo puoi vedere nel topic 'Autoregalo di Natale' che ho postato recentemente. In bocca al lupo per eventuali acquisti.
  10. popegogo

    Autoregalo Di Natale

    Paolo: Che figuraccia!! Ho scritto mune ma avevo in mente il munemachi; chiedo scusa!! Individuazione del baricentro: molto semplicemente ho cercato il punto di equilibrio appoggiando il piatto della lama su un tagliacarte di legno. Altre risposte alle tue domande: a) Ho considerato le misurazioni che ho fatto le più significative in relazione alle caratteritiche dinamiche; naturalmente accetto correzioni o integrazioni da chi ne vorrà fare. b) Purtroppo il giudizio finale non può essere che soggettivo (come ho già dichiarato); la mia personale sensibilità (che non considera ovviamente un valore assoluto) deriva da decenni di scherma (occidentale) e solo da poche lezioni di kendo. c) I segni + e - indicano la valutazione di merito, secondo, come già detto, la mia personale sensibilità. Il numero di '+' è direttamente proporzionale alla sensazione di buon bilanciamento ed agilità; i segni di '-' indicano una sensazione di impaccio e disequilibrio
  11. popegogo

    Autoregalo Di Natale

    Grazie jarou ma non riesco più a postare neanche un' immagine; non riesco neppure a mandare un pm perchè nella anagrafica degli iscritti al forum non ho più accesso alle caselle riservate di posta. Informazione di servizio per il gestore: Nel form 'rispondi' , nella area di 'allega', è scomparso il tasto 'upload', sostituito da un piccolo pulsante verde senza scritte, la cui pressione non genera alcun effetto. E' un problema del mio computer o del software del forum??
  12. popegogo

    Autoregalo Di Natale

    Sorry; nel postare il testo è andata persa la formattazione, e quindi l' incolonnamento delle misure. Non è neppure possibile postare delle tabelle. Mi scuso con tutti.
  13. popegogo

    Autoregalo Di Natale

    Grazie a tutti per gli apprezzamenti. In particolare a Musashi che mi ha consigliato il venditore e a Kento e Paolo per l’ interpretazione della mei e per le notizio sullo spadaio. Rispondo alle istanze di Paolo: 1) la lama nuda pesa 681 grammi 2) ‘distanza sori/mune’ è la distanza tra, appunto, il mune e il punto di massima flessione della lama (per spiegarmi meglio, questa distanza è bassa nel koshizori, alta nel sakizori, e, nella lama in oggetto, è media (330 mm): torizori) 3) ‘distanza baricentro mune’ è la distanza tra, appunto, il mune e il punto di equilibrio della lama con tsuka e tsuba. Ho inserito queste due inconsuete misure per capire se c’è interesse, tra gli utenti del forum, ad aprire una discussione anche sugli aspetti dinamici delle Nihonto, oltrechè su quelli estetico – storici. Alcune delle caratteristiche facenti capo a questo aspetto sono oggettivabili, attraverso misurazioni. Nella tabella che segue sono riportate le misurazioni associate a un giudizio soggettivo che riguarda bilanciamento – agilità delle lame. Spada Nagasa Peso, con tsuka Sori Sori/mune Baric/mune Giudizio Hirotaka 665 896 11 330 170 +++- Katana mumei shinshinto 701 975 4 430 290 +--- Per confronto con spade occidentali (ricordo tuttavia che si impugnano con una mano sola) Spada Nagasa Peso, con tsuka Sori Sori/mune Baric/mune Giudizio Sciabola primo ottocento 770 869 22 420 110 +++- Sciabola primo ottocento 710 975 6 320 290 +--- Spada da lato fine ‘500 863 1002 0 0 80 ++--
  14. popegogo

    Autoregalo Di Natale

    Lama nuova, autoregalo di Natale!! Katana shinogi zukuri Iori mune Suriage nakago (circa 6 cm) con due mekugi ana Tsuka con jabaraito Mei: hoki no kami Fujiwara Hirotaka (forgiatore shinto era Teikyo – 1650 - Wazamono) scuola yamashiro ?? Hada: largo itame → mokume Hamon: largo notare → suguha Boshi: kaen Horimono: Bo hi Misure fisiche, in mm Nagasa: 665 Motohaba: 29,5 Sakihaba: 20,1 Motokasane: 6,9 Sakikasane: 4,7 Kissaki: 41,1 Sori: 11,0 Misure che riguardano la dinamica: Distanza sori – mune: 330 Distanza baricentro- mune: 170 Peso (con tsuka e tsuba): 896 grammi Nonostante le misure ‘importanti’ la spada si maneggia come una farfalla. Peccato alcuni segni di ‘stanchezza’ nella profondità del bo hi. Che ne dite?? Mi suggerite qualche correzione alla traduzione della mei? Cosa si conosce di Hirotaka (e della sua scuola)? Grazie per l’ attenzione (per le foto, ho qualche difficoltà a postarne più di una alla volta; provo a seguire un consiglio che mi ha dato Kentozazen; in caso di insuccesso mi affiderò a una triangolazione sfruttando ancora una volta la sua cortesia)
  15. popegogo

    Etichetta E Token

    Shimi, accetto volentieri le 'bacchettate'. In ogni caso è ovvio che gli irrituali comportamenti che ho descritto sono riservati alle mie lame: non mi sognerei mai di applicarli nell' esame di lame altrui

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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