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Kentozazen

Niku

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Per niku su intende il grado di curvatura della superficie dello ji

niku1.gif

Il niku non va confuso con lo spessore (kasane), una spada di grosso spessore con il ji piatto non ha niku, allo stesso modo una spada pu? essere molto sottile e leggera ma presentare in sezione un forte cirvatura del ji, in questo caso il niku ? presente.

A seconda delle epoche le spade sono sempre state costruite con una ben determinata misura di niku. se una spada ? "hiraniku ari" ovvero con molto niku probabilmente ha subito poche politure, oppure ha sempre subito politure particolarmente accurate che hanno preservato le geometrie originali.

Ma a cosa serve il niku? Perch? i maestri di spada hanno prestato tanta attenzione a questo elemento?

Chi ? esperto nelle tecniche di tameshigiri (taglio) sa perfettamente che una buona tecnica ? assai pi? utile di una eccessiva forza, se la lama impatta il bersaglio con la corretta angolazione essa lo recide senza alcuno sforzo, ma se al contrario durante l'esecuzione si sposta anche minimamente l'angolo di incisione il taglio pu? non riuscire.

Pi? il niku ? ridotto pi? la variazione dell'angolo di impatto crea problemi in quanto, impattando scorrettamente parte della forza viene scaricata sul ji.

Vediamo il disegno.

niku2.gif

Ad un niku ampio corrisponde un pi? ampio angolo possibile di impatto sul bersaglio.

Il modello "A" ? una spada robusta, con un ampio angolo di impatto ed ? adatta al taglio anche su materiali prticolarmente rigidi come le armature, la grande quantit? di materiale nel ji costituisce un rinforzo per la zona affilata assorbendo le vibrazioni ed impedendo le fratture sul tagliente.

Per contro il modello"C" ? assai pi? affilato , qundi in grado di tagliare con la precisione di un laser, questo per? a discapito di un ridotto angolo di impatto e di una relativo aumento di fragilit?.

La corretta quantit? di niku ? quindi la ricerca del miglior compromesso tra differenti aspetti funzionali che variano a seconda delle intenzioni del forgiatore.

Seppur costruite con un eccellente acciaio non dobbiamo pensa alle spade giapponesi come oggetti indistruttibili. La funzionalit? non dipende unicamente dalla geometria della spada ma anche dalla consistenza del bersaglio, una lama senza niku pu? tagliare i rotoli di tatami con precisione chirurgica ma ptrebbe anche subire gravi danni se impattata scorrettamente su bersagli pi? consistenti.

Per questo motivo si pu? ritenere che lo shinogi zukuri fosse decisamente la forma preferita rispetto allo hira o shobu.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Non sapevo proprio niente del Niku, Grazie Kentozazen!

Pensandoci sopra in effetti un niku maggiore ha la possibilit? di assorbire i colpi secondo una gamma pi? alta di direttrici.

C'? da dire che in un oggetto sottoposto a flessione la dimensione che pi? contribuisce alla resistenza ? l'altezza, per via del momento di inerzia.

In pratica come resistenza a flessione (non agli urti) la lama che hai indicato come C ? migliore rispetto ad A a patto di sottoporla ad un carico perfettamente perpendicolare. Di fatto per? nell'uso a cui ? destinata la spada e nella particolare dinamica dei carichi creati dagli urti violenti, ? importante che ci sia una sezione di materiale pi? ampia che si opponga alle sollecitazioni da pi? direzioni.

Una lama pi? Niku, quindi si pu? usare con maggiore disinvoltura e magari essere utilizzata senza rompersi anche per parare o resistere a colpi trasversali o ad urti particolari.



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Yama, il tuo approccio tecnico al problema ? tipico di un ingegnere........ :21:

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eheh.... veramente sono geometra e studio architettura, comunque ho anche fatto un anno ad ingegneria meccanica. Studiando scienze delle costruzioni sono un p? fissato ultimamente,

tu sei ingegnere?



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No Yama sono solo un perito meccanico, ma vivo tra officine ed uffici tecnici dal quando avevo 16 anni....... :27wacko:

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Grande Yama il tuo approfondimento ha spiegato ancor meglio quanto volevo esprimere. Sapete la cosa che pi? mi affascina ? che nel Giappone del '500 nessuno aveva nozioni di meccanica con concetti quali carico dinamico, momento, forza, massa, sollecitazioni strutturali. Al giorno d'oggi immagino che esistano modelli matematici disponibili per ottenere il risultato richiesto. Ma a quei tempi? Vi rendete conto che tale raffinata esperienza veniva unicamente dalla sperimentazione empirica? Per me ? pazzesco pensare a quanta dedizione debba esserci stata, tramandata da generazione in generazione e custodita gelosamente all'interno delle varie scuole.


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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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