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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

bardix

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    Amo la musica celtica da cui il mio nickname. Pratico Arti Marziali da quando avevo 12 anni; ho conseguito il titolo di Yudansha per 5 A.M. diverse ma ne ho praticate di più, in compenso ho conseguito 4 abilitazioni all'insegnamento ma ne utilizzo soltanto 2.

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    http://www.gorin.it
  1. Ero certo che spiegandomi meglio ci saremmo capiti, mi dispiace non esserci riuscito prima. Perfetto, è proprio questo il punto! Anche se all'inizio del 1600 erano la stessa cosa, la titolarità della Insai Ha è ritornata alla famiglia, quella della Heki To Ryu è stata passata all'ufficiale in capo. In questo modo, anche formalmente (nel senso traslato burocratese) le cose sono andate come dovevano andare. Grazie mille, aspetterò con impazienza.
  2. Varamente Insai Ha si usava anche in epoca Edo ... non è un'invenzione moderna, anzi. A pensarci bene, quello delle Koryu non è minimamente un problema della ZNKR, la ZNKR non lo ha mai trattato; siamo in un altro mondo. Comunque se tutte le persone usassero sempre e solo "Heki To Ryu" (anzichè il solo termine Heki) sarebbe comunque (molto) più chiaro; credo che su questo sia facile concordare. Si, questo era evidente, però, come sai non vale per me (come alcuni passi di Kikaha sembrerebbero indicare) e lo sai bene tu come lo sa bene anche Antonio R., nevvero ? Il problema è che bisogna scrivere bene le cose per farsi capire chiaramente, non "buttar giu parole" ... Scusami ma su questo punto ti credevo più preparato, quindi mi spiego meglio. la parte fisica: sia nel tiro Shamen ZNKR che Shomen SNKR (a parte, come si diceva, la differenza di percorso del caricamento di arco e freccia) l'uso del corpo, il raggiungimento di Tate-yoko-jumonji, le torsioni a Kai, sono le stesse, mentre nella Heki To Ryu non lo sono; il corpo ha un bilanciamento leggermente differente (punta e tallone contro avampiedi), non si raggiunge Tate-yoko-jumonji (me lo ha ben spiegato Mori Sensei in persona e, con linguaggio ingegneristico anche Vittorio R.C.) le torsioni sono più esasperate, ecc. la parte spirituale: se cerchi Shin/Zen/Bi (che vale per entrambi gli stili ZNKR) non puoi cercare Kan/Chu/Kyu Riassumendo: l'uso del corpo (parte fisica) e la ricerca di Shin/Zen/Bi (parte spirituale) sono uguali per la ZNKR (sia Shamen che Shomen), mentre differiscono entrambi sostanzialmente per la Heki To Ryu. E' proprio la cosa sulla quale siamo perfettamente daccordo, appena espressa, poco sopra. Tutto il resto ... ... sono dinamiche umane alle quali, personalmente, assegno un'importanza inferiore e quindi non resto a discquisire sulle scelte (almeno apparentemente opportunistiche) di alcune persone. Però vorrei soltanto farti notare un concetto di cultura giapponese che viene a corrispondere con un concetto legale occidentale: un delegato non può, a sua volta, delegare. Mi spiego meglio. In Giappone la titolarità di qualunque cosa non è personale ma familiare, quindi per i giapponesi il titolo di caposcuola della Insai Ha è correttamente ritornato alla famiglia Uragami. Come molte altre volte è gia successo in molte scuole antiche nella tradizione giapponese (dove alcuni caposcuola erano stati letteralmente "adottati" nella famiglia del predecessore proprio per evitare queste problematiche) Ingaki Sensei era stato delegato (nominato) perpetuatore delle tradizioni della famiglia Uragami. Secondo i due concetti (tradizionale e legale) sopra esposti, egli non poteva delegare (nominare) a sua volta ma solo restituire il mandato. La scelta della Maestra Uragami di far confluire la Insai Ha nel KYUDO della ZNKR è del tutto lecita; ovviamente è allo stesso modo del tutto lecita la scelta di perpetuare le tradizioni del KYUJITSU della Heki To Ryu da parte di Mori Sensei e degli altri allievi di Inagaki Sensei (e su suo preciso mandato). Se noi chiamiamo le cose con il loro nome otteniamo diversi vantaggi: ci capiamo, non creiamo confusione, sappiamo di che cosa stiamo parlando e non ci arrabbiamo, viviamo in pace ed armonia, e soprattutto continuiamo a praticare l'arte marziale così come le nostre tradizioni ed il nostro spirito richiedono. Proficua e felice pratica a tutti. P.S mi passi gli estremi del testo che hai citato, per favore ?
  3. ... mi (ci) passi i riferimenti ? ... Io non capisco, inoltre, perchè "la gente" debba mettermi in bocca parole che non ho mai detto ! Io ho considerato che, visto che Inagaki Sensei era il Maestro titolare della Insai Ha e che ora tale titolo è passato alla Maestra Hiroiko Uragami (moglie di un discendente di Uragami Sakae Sensei, il maestro di Inagaki Sensei) gli insegnamenti "antichi ed originali del Kyu-jutsu" (perchè, effettivamente, tali sono, giacchè di origine militare) per non fare confusione e per una serie di motivi che un giapponese capirebbe al volo benissimo, gli allievi di Inagaki Sensei popotrebbero riprendere il nome suo nome per lo stile che lui e solo lui ha portato avanti, così come ora lo fanno molti (ma non tutti, per esempio non in Germania) dei suoi allievi. Lo scrivevo anche 2 anni e mezzo fa (http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=2420&view=findpost&p=30427): non mi pare un concetto così difficile. Sempre per non fare confusione (non potrei suggerire il nome di Uragami Ha, però, forse) e non volendo abbandonare uno dei nomi originali, i tiratori di questo particolare ed antico stile potrebbero chiamarlo semplicemente "Heki To Ryu" ... sarebbe più chiaro per tutti, non indurrebbe confusione e sarebbe più rispettoso per tutti ... non vi pare ?
  4. Cari amici, innanzitutto vorrei ricordare che la parola "formale" in italiano ha due significati; il primo, quello originale, che indica "nella forma", quindi "nell'esteriorità apparente" (nel senso "che appare", non in quello di "illusoria"); il secondo, quello militare e burocratese, col significato traslato per cui è più nota questa parola. Con il termine "formale" ho inteso dire che, secondo i maestri della ZNKR, la diffrenza fra Shamen ZNKR e Shomen ZNKR è solo nel percorso di arco e freccia, da Dozukuri ad Hanare, in quanto la parte interiore (fisica e spirituale) rimane la medesima. Il tiro Ingaki Ha (cioè così come proposto da Inagaki Sensei e dai suoi allievi e, lo ricordo bon grè malgrè, da nessun'altra scuola) propone, come scrivevo, una parte interiore significativamente diversa (repetita iuvant). ... i tiratori Heki non conoscono lo stile Heki ?!? Forse intendevi dire che i tiratori Shamen ZNKR non conoscono il tiro Insai ha di Inagaki Sensei ... per favore, usa dei termini corretti per permeterci di capire le tue affermazioni. Uno dei "problemi" è che molti tiratori Shamen (più all'estero che in Giappone) si considerano gli unici eredi di Masatsugo, motivo per il quale l'unico stile Heki sarebbe il loro ... (che presunzione) ... Scusami la schiettezza diretta, ma pecchi ancora di presunzione; in oltre diciotto anni di Kyudo (e molti di più in diverse altre arti marziali) ho partecipato a decine di incontri con i tiratori Inagaki ha, ed in molte di queste occasioni mi sono applicato a questo stile anche sotto la supervisione diretta di Mori Sensei; inoltre lo stesso Maestro Inagaki, a Pallanza, mi salutava in tedesco (sono alto 1.80, ho gli occhi azzurri e, all'epoca, avevo i capelli chiari). Pecchi di presunzione anche quando scrivi "znkr" in lettere minuscole e la parola "maestro" (della federazione) con l'iniziale minuscola, laddove, per quanto riguarda sia Inagaki Sensei sia Mori Sensei, io uso sempre (per nome e titolo) le iniziali maiuscole, proprio in segno di rispetto. Che io, per me stesso, abbia scelto di ricercare Shin/Zen/Bi anziché Kan/Chu/Kyu, non implica che io non conosca la seconda via, ma soprattutto non significa che io non porti rispetto a chi ha ricercato questa via per tutta la sua vita; anzi ! Inoltre (in Giappone) per fondare uno stile nuovo (di qualunque arte marziale) basta migliorare lo stile del proprio mestro, oppure adattarlo a nuove sopraggiunte esigenze; ancora una volta parti introducendo preconcetti erronei (travisamento) dei quali nessuno sinora ha parlato. A proposito di questo punto, non ho parlato in nome e per conto della ZNKR (per cortesia rileggi il mio intervento); la differenza fra JITSU e DO non è mai stata una moda, ma un concetto filosofico espresso all'inizio del 17esimo secolo dai Maestri della famiglia Yagyu e perseguito dagli Shogun Tokugawa, e quel concetto coincide ancora oggi con la mia personale esperienza (che ho citato sopra, ma se non ti fosse sufficiente ne potrai trovare l'elenco completo nel mio sito già citato). Forse non hai letto i precedenti interventi e discussioni fra me ed Attila, dove citavo (citavo, non affermavo) che la ZNKR è nata (non per raccogliere immondizia) per uniformare e semplificare ciò che era troppo frammentato ... poi, sempre secondo la ZNKR, ognuno, a casa sua (e magari dopo il quinto dan), fa come gli pare. Quindi, a casa tua, fai pure come ti pare, ma, in pubblico, se parti da posizioni erronee arriverai a conclusioni erronee.
  5. Cari Amici tutti, scusate la mia lunga assenza dovuta principalmente ad un mio grosso impegno lavorativo (ho cambiato ufficio e lavoro, a cinquant'anni si fa più fatica a ricominciare) ma rieccomi ancora con voi. Per la parte esteriore e formale, le differenze sono gia tutte spiegate nel mio sito http://www.gorin.it/kyudo.htm, ma la grande differenza non si trova qui. Secondo i maestri della ZNKR, tirare Shomen o Shamen è la stessa cosa; diversi anni fa, durante una dimostrazione (sessione annuale EKF, stage ed esami, in Germania), un maestro giapponese della delegazione ha tirato due frecce, la prima secondo lo stile Shomen e l'altra secondo quello Shamen, proprio per rimarcare che le differenze sono solo formali. Le differenze sono fra il metodo proposto dalla ZNKR e quello proposto dal Maestro Inagaki (da cui la mia personale opinione di chiamare questo stile Heki Ryu Inagaki Ha); queste differenze si trovano nella "forma mentis" e nel "percorso" che viene proposto al praticante: - La ZNKR prevede uno sforzo dell'arciere distribuito muscolo-scheletrico, l'Inagaki Ha è più muscolare; - La ZNKR prevede uno sgancio "scivolato" mentre la I.H. lo vuole volontario e determinato; - La ZNKR dice "prima la forma poi la precisione", la I.H. richiede sempre la precisione del tiro. ... (questa lista potrebbe ancora continuare a lungo) ... Ognuno di questi percorsi ha le sue prerogative, vantaggi e svantaggi, e ci vorrebbe un intero libro per sviscerarne i significati e le implicazioni, non basterebbe certo un articoletto in un forum ... Mia ferma e convinta opinione, dettata da esperienza quasi quarantennale nelle arti marziali e quasi ventannale del Kyudo, è che la Inagaki Ha è più legata al Kyu-jutsu (nato anticamente in armatura), mentre la ZNKR al Kyu-do (nato ancor più anticamente a corte, poi abbandonato mentre imperava l'altro, ed infine ripreso). Per sua stessa dichiarazione, so e sappiamo che il nostro amico Attila non è daccordo in questa suddivisione Jitsu/do; in effetti per entrambi i metodi sono richiesti studio, ricerca personale, impegno costante (e quindi sarebbero entrambi Do) ma è nelle finalità che, secondo la stragrande maggioranza dei praticanti, soprattutto giapponesi, consiste la diferenza. - La ricerca di Shin/Zen/Bi (proposta dalla ZNKR) è indubbiamente Do - La ricerca di Kan/Chu/Kyu (proposta della I.H.) è inopinabilmente Jitsu ... ma come dice il noto motto giapponese: molti sono i sentieri che salgono sul monte Fuji, ma una sola è la sua vetta. Condivido invece nel modo più assoluto quanto ha sopra affermato lo stesso Attila: non c'è niente di sbagliato di per se, non c'è niente di giusto di per se: è una questione di scelta, molto auspicabilmente nella piena consapevolezza del praticante. Purtroppo questa consapevolezza la si ottiene soltanto cercando, anche attraverso il metodo di "prova ed errore", e cercando ancora finchè non si riesce a comprendere se stessi e l'ambiente nel quale ci si trova ... ed anche questo è gia di per se D0 ...
  6. Caro Attila, ho riletto tutta la nostra lunga ciacchierata e vorrei mettere un piccolo accento su una cosa per me importante: Io conoscevo Yoshida Kozukenosuke Shigekata (1463 - 1543) e a suo figlio Shigemasa (1485 - 1569) ma non "Wakasa no kami" (che più che un nome sembra un titolo onorifico, come anche "Izumo no kami"). Non conoscevo inoltre l'ipotesi che Heki e Yoshida fossero la stessa persona: io avevo sentito soltanto che il secondo fosse allievo del primo (d'altra parte di Heki Danjo si sa ben poco, storicamante parlando). Quando si condividono le informazioni, quelle "di scuderia" che hanno meno occasione di circolare, anche un "vecchio" ricercatore come me può dire: "oggi ho imparato qualcosa di nuovo". ... questo per me ha un grande valore ed è proprio per questo che devono esistere i forum (piuttosto che per creare occasione di diatriba). Grazie.
  7. Dato il suo status, lui non riesce ad aprire l'arco sino a "tate Yoko jumonji" e quindi l'arco l'abbiamo acquistato calibrando il peso sulle sue possibilità ... va bene così. Immagino che tu stia parlando del tuo omomino medico (ex Pagnacco) che abbiamo in regione ... lo conosco (via telefono ed e-mail) ma abitando in un'altra città ed avendo orari di lavoro (in ospedale) molto impegnativi non riesce a venire a praticare da me. Comunque ha fatto lo Sho-dan in Giappone ...
  8. bardix

    yagake kyudo

    Incomincia a sbirciare nel sito http://kyudoworld.com/ (se mastichi un po' di inglese) L'argomento è piuttosto vasto e, come im molti casi "conta più la pratica che la grammatica". Se abiti "vicino" ad Attila appoggiati a lui, altrimenti vai sul sito della AIKyudo (http://www.associazioneitalianakyudo.it/) e contatta il gruppo più vicino a casa tua. Buona caccia.
  9. Uno l'ho colpito io ... Nemmeno tu eri in Giappone nel 1500 eppure ... sai, essere stato segretario della AIKyudo per 16 anni ... te ne passano di documenti per le mani ... ... mah, potremmo fare come si usa oggi nel revisionismo storico ... potremmo nominare una commissione internazionale "super partes" che stabilisca "bipartisan" , ecc. ecc. Benissimo entrambi. Il Proprietario del primo, dopo 3 anni, non sa ancora bene il kata ma tira che è uno spettacolo e comincia anche a realizzarsi lo Yugaeri. Il secondo, poi, quello più "quadrello", è meno elegante e più brutto a vedersi (ti è riuscito un po' meno curato del primo) ma è particolarmente veloce (è piacevole e divertente anche per me); preferisco decisamente i tuoi rispetto ai più noti Jikishin (che costano anche di più). Purtroppo il suo proprietario ha perso (per un incidente) buona parte della funzionalità del braccio destro ... nonostante questo, grazie alle carateristiche del tuo arco, abbiamo trovato un modo di farlo praticare con soddisfazione (anche di realizzazione). Se altri aspiranti Ite dovessero aggiungersi al nostro gruppo non avrei nessun dubbio a consigliare loro l'acquisto di un arco prodotto da te. A presto.
  10. Caro Attila, mi pare che il meccanismo psicologico chiamato "transfert", cioè quello di accusare i propri interlocutori dei nostri stessi errori sia il punto focale della questione. Mi spiego in dettaglio: Innanzitutto, nè qui nè altrove, nessuno "di noi" urla, poi mi pare che toccando questi argomenti sia stato tu ad affermare cose non vere (anche prima di partire per la tangente, non essendo in grado di confutare i fatti che ho esposto) passando immediatamente dal tecnico al personale. Difatti: Questa sono panzane che vorrei sapere chi si è inventato, ma sei stato tu ad affermarle: sii responsabile di quello che affermi. La freccia, ad Hanare, deve essere allineata al bersaglio (punto di mira verificato con il metodo della parallasse) e, da sola, vola diritta e tesa fino al Mato: soltanto il nostro ego la può far deviare dalla sua essenza ... ti pare che questo aforisma della ZNKR corrisponda con quello che hai scritto ? L'episodio lo conosco bene e non è come lo racconti: il Taikai prevedeva una prima selezione sullo stile di tiro, successivamante, gli ammessi si sfidavano sul numero di centri. Queste erano le regole proposte ed a queste regole si sono attenuti i giudici: se per te non erano accettabili (discutibili lo sono sempre) ... la partecipazione non te l'aveva mica ordinata il medico. Heki Danjo Masatsugo non ha creato nessuna scuola, lo ha fatto invece uno dei suoi allievi tanto che le prime scuole Shamen erano chiamate Yoshida Ryu. A tutt'oggi anche la Insai Ha, ha in Giappone "qualche problema"; tu, come la maggior parte dei praticanti italiani, segui Mori Sensei, ma altrove è riconocsiuto il ramo Uragami: qual'é la Insai "vera" ? E' ovvia la risposta che tu mi darai: quella che tramanda la tecnica portata avanti da Inagaki Sensei, ma quella filo-ZNKR (Uragami) ha lo stesso diritto di esistenza e legittimità di tradizione familiare (Ricordo ai non addetti che il Maestro di Inagaki Sensei era proprio un Uragami). Ritornando a bomba, lo Shamen della ZNKR non è un'invenzione ma una semplificazione per uniformizzare (così come anche i due stili Shomen), e quindi poter valutare i praticanti al fine di poter assegnare i Dan; poi ognuno, a casa sua ha sempre avuto il permesso di fare quello che gli pare (scuole antiche o Kyudo creativo che sia), tant'è vero che, pur non apprezzando la tecnica proposta da Inagaki, la ZNKR gli aveva riconosciuto il Kyu-dan ... non mi pare poco. Non c'è niente di male nè di drammatico ma: - se pratichi con "un attrezzo solo per lo scopo per cui è stato inventato" (parole tue) non può essere DO ! Per sua stessa definizione il DO comporta una ricarca personale e non solo tecnica (come invece è Jutsu ... per la tua stessa definizione): scegli pure quello che preferisci, ne hai ogni diritto (e questo non da fastidio a nessuno, figuriamoci alla ZNKR), ma, per cortesia e per non complicare le cose, chiamalo con il suo nome; - dopo aver fatto la tua scelta, non è il caso di inventare panzane per denigrare quello che non hai voluto accogliere, basterebbe dire: "quella cosa me non interessa" e fermarsi la; - di correnti ne esistono due in Italia (forse) ma non nel Kyudo in Giappone; ci sono altre scuole più antiche della Insai Ha, codificate per la prima volta 800 anni fa (ma nate ben prima), che ogni anno si presentano in pubblico (yabusame) per dare dimostrazione; anche queste sono nate "per la guerra" (quindi in campo militare anch'esse) che all'epoca della loro nascita era diversa rispetto al Sengoku Jidai (nascita delle scuole Heki) ... ma tutto questo la ZNKR lo lascia nel campo delle scelte personali e private: per la ZNKR esistono solo 3 modi di tirare e non costringe nessuno ad aderire ai propri principi. Carlone, amico mio, per favore, non fare tue le panzane che qualcun altro si è inventato sulla ZNKR, perchè succede che poi sei tu che ci fai una brutta figura, e vorrei tanto potertela risparmiare. Pensiamo invece alla prossima occasione che avremo per praticare assieme, magari sfidandoci come l'ultima volta che ci siamo incontrati ... la garetta col bicchiere di plastica come "golden-atari" ... è più gratificante, molto di più.
  11. Carissimo Attila, sono sinceramente dispiaciuto che una persona, che considero (fatti alla mano) un serio praticante, possa fermarsi alla superficie delle cose senza entrare nel profondo, tanto quanto serva per "capire il motore delle cose" e non soltanto apprezzarne la carrozzeria: tu sai guidare bene, ma se capissi veramente e profondamente le caratteristiche del motore potresti fare molta strada in più. mi spiego meglio. Innanzitutto dovresti dire "scuole Heki" (al plurale), la vostra (Insai) non è l'unica scuola Heki esistente, ci sono le due Chikurin, la Sekka nonchè quella Shamen della ZNKR ... Come gia ho scritto, le differenze non sono tra Shamen e Shomen ma tra "Heki Ryu Insai Ha" (che forse dovrebbe essere chiamata più propriamente "Heki Ryu Inagaki Ha", almeno in Italia) e tutte le forme (Shamen e Shomen, Issoku e Nisoku) previste dalla ZNKR. Se tu chiami le cose con i nomi appropriati, finisce che magari ci troviamo daccordo ... Purtroppo qui dissento con forza. Pratico arti marziali da 38 anni di cui gli ultimi 26 senza interruzione alcuna; ho praticato Judo (qualche anno sino al san-kyu) e diversi stage di Jujitsu (Sciutto, diversi con Leon Jay, metodo Bianchi ed altri), 4 stili di Iaido (sino a san-dan) ed uno di Battodo (fino a ikkyu), pratico Kendo (da poco) e Kenjitsu (attraverso lo Yoseikan Budo ed in passato attraverso la Katori Shinto Ryu e la federazione europea di Iaido) ... beh, alla luce della mia esperienza personale posso dirti che: non "Sono entrambi DO". Sono diversi nella stessa definizione degli aforismi che distinguono i due metodi; se cerchi "Kan Chu Kyu" (diversa filosofia) tirando con Yagoro prima di Hanare (diversa tecnica) pratichi JITSU mentre se cerchi "Shin Zen Bi" (altra filosofia) con Hanare morbido (ed altra tecnica) pratichi DO: e questi sono fatti, non opinioni. Per avvalorare quanto sopra vorrei inoltre ricordarti che per la ZNKR ho il titolo di Yon-dan ed ho partecipato ad uno stage con Inagaki in persona e diversi con Mori, Kurosu e Sekine (la tua scuola) ... credo di poter affermare di aver esplorato personalmente entrambi gli stili (e le loro filosofie): non sono entrambi DO. Vorrei ancora ricordarti che uno dei gruppi Insai Ha italiani ha dovuto cambiare la sua ragine sociale da "kyujutsu" a "kyudo antico" per non rischiare di avere problemi con la ZNKR ... credo che ci siamo capiti. Tu sei uno, il restante 99% dei praticanti non lo ha fatto ... Come si diceva sopra la differenza non è fra Shamen e Shomen, ma vorrei citarti un'altro aforisma che ti sorprenderà: "nel Kyudo ci sono 3 fasi; nella prima la freccia colpisce il bersaglio, nella seconda la freccia penetra nel bersaglio, nella terza la freccia esiste nel bersaglio" ... sei ancora convinto che "il come" non sia importante per la ZNKR ??? Non devi fermarti alla superficie, devi andare altre, in profondità, per capire che, come diceva Amleto (quello di Shakespeare) "ci sono più cose sotto il cielo, Orazio, di quanto la tua filosofia possa concepirne". Se partecipi ad un Taikai organizzato da iscritti alla ZNKR ti meravigli che le regole proposte siano quelle della ZNKR ? Se accetti di partecipare ad una manifestazione devi accettare le regole dell'organizzazione, se non ti piacciono non sei mica costretto a parteciparvi. ... difatti mi domando spesso perchè i gruppi Insai Ha italiani si iscrivano alla ZNKR pur non condividendone la filosofia e le finalità ... All'inizio della mia pratica del Kyudo ho partecipato ad uno stage tenuto da un noto (in Italia) maestro che si era portato un assistente che faceva sempre Atari, non ne sbagliava una; questo assistente si chiamava Kurosawa (detto "giovane" per non confonderlo con un altro più anziano), ti sarebbe piaciuto anche se tirava Shomen Issoku ... ed era soltanto Go-dan ... Ad alto livello, quando hai superato la fase tra il terzo ed il quinto dan (quando cioè fare Atari è indispensabile perchè devi ricercare la corretta tecnica, ma senza aggressività) scopri che la tua ricerca interiore è più importante e soddisfacente della ricerca esteriore del bersaglio, colpito, penetrato o di più. Caro Attila, come dicevo all'inizio, prova a non fermarti alle prime indicazione che vengono date ai principianti; vai oltre ! Scoprirai da te tutto quello che c'è da scoprire; non ti fermare alle apparenze esteriori, fai la tua strada, percorri il tuo sentiero, il tuo DO: se lo farai ad un certo punto di volgerai indietro e ti meraviglierai delle cose che stiamo dicendo, anche quelle che tu stesso affermi con decisione ti sembreranno lontane e meno importani ... Proficua pratica a te e a tutti coloro che pensano che cio sia vero ...
  12. Caro Attila, sono appena rientrato "al lavoro" dopo un grosso impegno esterno e, riaprendo il forum, sono rimasto non poco sorpreso dai tuoi interventi. Tu sai bene quale sia la simpatia e la stima che ci accomuna ma non riesco a non intervenire, mettendo in evidenza i chiari errori che hai frammischiato a molta corretta informazione e verità nelle tue affermazioni. Forse per eccessiva irruenza e semplificazione, hai riportato "voci di corridoio" molto comuni all'interno di certi gruppi in Italia, ma, a differenza di quanto affermavano ed affermano taluni, una bugia, ripetuta mille volte, non diventa mai una verità. Ma iniziamo dal principio dipanando un po' la questione. La federazione Pangiapponese di Kyudo (Zen Nippon Kyudo Renmei) riconosce 3 "modi" di praticare il Kyudo: - Shomen Issoku - Shomen Nisoku - Shamen Nisoku Ma su questo ci torneremo dopo ... Secondo la ZNKR, QUALUNQUE sia lo stile del praticante, la ricerca di Shin, Zen e Bi (verità, bontà, bellezza), è lo scopo della ricerca della via dell'arco: nessuna dipendenza da Shomen o Shamen; la tua affermazine è vera soltanto se si guardano i soli praticanti in Italia: siccome chi segue i lavori della ZNKR sono QUASI TUTTI tiratori Shomen e, viceversa, sono tutti tiratori Shamen (in realtà Insai Ha) gli altri ... la ricerca di Kan Chu Kyu (sempre centrare forte) è propria non degli stili Shamen in generale, ma solo della scuola antica che tu pratichi (i cui maestri, ma non lo stile, sono riconosciuti dalla ZNKR). In altre parole: non va mischiato il fine di una scuola antica che pratica uno dei possibili stili Shamen, con le finalità di chi pratica lo stile Shamen secondo le proposte della ZNKR ... è mischiare Kyujitsu (proposta Insai Ha) con il Kyudo (proposta ZNKR). Fino dal 1200, quando la scuola Ogasawara è stata formalizzata, lo stile Shomen era l'unico praticabile: se aprite un arco tenendolo al vostro fianco sinistro, la sua penna inferiore si troverebbe dentro la schiena del povero cavallo che avete sotto il sedere ! Pertanto, sia a corte che in battaglia, sia i Kuge che i Buke (che avevano appena conquistato il potere) usavano lo stesso metodo di tiro: quello Shomen. L'evoluzione arriva con il Sengoku Jidai e con la massificazione del combattimento: la maggior parte degli arcieri non erano più nobili (Kuge o Buke) a cavallo ma semplici Ashigaru specializzati, ed ecco che Heki Danjo Masatsugo crea uno stile che permette all'arciere a piedi di proteggersi di più, a poter tirare più a lungo (per più ore), tenendo d'occhio più gli avversari che la propria attrezzatura, ecc. ... lo stile Heki. Nasce lo stile Shamen con una diversa atrezzatura (il guanto morbido a 5 dita viene sostituito dal 3 dita con pollice rigido) ed una sua diversa "gestione". Dopo il 1600, con la grande pace Tokugawa, l'arcieria si sposta dal campo di battaglia alle maratone di tiro al tempio chiamato Sanjusangendo: resta l'uso di aprire l'arco di lato (shamen, più rapido) ma cambia ancora l'attrezzatura (il guanto copre 4 dita per risparmiare fatica alla mano destra); le scuole più in voga erano le Chikurin. A cavallo fra il il 1800 ed il 1900, Honda Toshizane, che conosceva bene tutte le scuole del passato, in particolare Ogasawara (che non era certo morta) e le Chikurin, propone un nuovo stile ibrido che prevede il sollevamento dell'arco frontalmente (shomen) e la gestione dell'attrezzatura secondo le scuole Heki ... Tutti i tradizionalisti gridano allo scandalo, ma il tempo è galantuomo ed oggi circa 80% dei praticanti di kyudo pratica in questo modo! Riassumendo: 1) Le finalità della pratica (Do o Jitsu) non dipendono dallo stile adottato (Shomen o Shamen) ma dalla scuola seguita. 2) Lo stile non dipende dallo status di chi lo pratica ma dalla scelta del maestro che "ti capita". 3) Non è vero che secondo la ZNKR non è importante il bersaglio: se non metti "dentro" 2 frecce su 2, il quinto dan te lo scordi: la differenza è su che cosa devi cercare PRIMA e che cosa DOPO (per la ZNKR l'armonia, per la Insai Ha il bersaglio) ma non puoi progredire se non cerchi ENTRAMBI. Un aforisma della ZNKR è "spirito e tecnica", per altri, le due cose, evidentemente, si invertono, ma non puoi progredire in uno senza farlo anche nell'altro. La ZNKR dice: primo e secondo dan, corretta forma (e quindi hai ragione, il bersaglio non centra), terzo e quarto dan, corretta tecnica (e qui devi dimostrare di poter fare bersaglio), dal quinto dan, corretto spirito (ma se non fai bersaglio il dan te lo puoi dimenticare). Ritorniamo ora all'inizio. Secondo la ZNKR, che non entra nella discussione delle scuole antiche, esistono il sollevamento dell'arco Shomen e quello Shamen, e la gestione dell'attrezzatura come nelle scuole più antiche (del 1200, chiamato "Issoku") e quello delle scuole "nuove" (alias Heki, del 1500, chiamato "nisoku) ... quindi: 1) chi tira, più o meno, come la scuola Ogasawara, pratica lo Shomen Issoku; 2) chi tira, più o meno, come le scuole Heki, pratica lo Shamen Nisoku; 3) chi tira, più o meno, come lo stile ibrido di Honda, pratica lo Shomen Nisoku. Tutto questo per spiegare che l'affermazione: "lo stile shomen deriva dalla fusione della scuola Ogasawara con la scuola Honda. " è proprio un'affermazione errata e "campata in aria", e purtroppo non è la sola in questi tuoi ultimi interventi: rileggendo quanto hai scritto, alla luce di questo mio lunghissimo intervento, molte cose appaiono con stridente evidenza. Caro Carlone, tu sei un ottimo praticante ed un ottimo costruttore di materiali, il fatto che io acquisti i tuoi archi lo dimostra, ma ti pregherei, per il futuro, di essere più correto nell'esposizione delle filosofie e della storia dell'arcieria, probabilmente la tua percentuale Atari è superiore alla mia, ma diamo a Cesare ciò che è di Cesare ... Fruttuosa pratica a tutti
  13. Non solo quoto (ogni tanto ancora mi ci "drogo" un po') ma si puo anche trovare in qualche reminder specializzato a prezzo "sostenibile".
  14. bardix

    Rikugun Jumei Tōshō Kikakutō

    Un lavoro prezioso per tutti e fondamentale per chi sia interessato all'argomento specifico. Domo arigato gozaimashita
  15. Rieccomi seppure con un po' di ritardo, ma non c'è sempre il tempo di "grufolare" fra i libri. Il titolo in questione è: "A Comparison of Bushi-do & Chivalry" Fu scritto in giapponese nel 1914 da Takeshi Takagi, tradotto e ripubblicato in lingua inglese da Tsuneyoshi Matsuo nel 1984 per la TM International Academy (171 pagine).

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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