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emtolor

Il periodo Edo: Est ed ovest due stili distinti

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Visti gli ultimi sviluppi del forum colgo l'occasione, sperando possa incentivare una qualche ripresa, per postare un nuovo articolo su un periodo cruciale nella storia della spada giapponese anticipato da alcune considerazioni personali. Quando ho iniziato a frequentare I.N.T.K. ed il presente forum, ferveva ben altra situazione culturale. Si respirava un'aria di profonda passione verso lo studio della materia nihonoto, sulle orme dei soci (utenti) piú esperti, ai quali ci si appoggiava fortemente nel fervente desiderio di apprendere qunto piú possibile su questa sconfinata materia, con la consapevolezza che ció che ci separava da esperti del calibro del nostro segretario erano ore di concentrato studio ed anni di ardua preparazione, colmabili solamente grazie ad ore ed ore chini sui vari Nagayama, Fujishiro e Hawley. Sul forum venivano aperte nuove discussioni in gran quantitá e a fare da padroni erano solo kantei, oshigata e teoria, con una piccola, sporadica percentuale di "discussioni varie". Allo stato attuale le sezioni principali, quelle strettamente inerenti teoria e studio, giacciono pressoché inconsultate mentre "Offtopic" e varie abbondano di commenti. Sono consapevole della rigiditá del mio modo di vedere le cose, ma questo forum a mio avviso esiste solo e soltanto per chi vuole dedicarsi in modo concreto e rigoroso allo studio della spada giapponese e sono altresí convinto che sia stato proprio questo atteggiamento a fare di questo forum uno dei piú illustri nel panorama globale. L' "oscurantismo" che in questi giorni ha operato Simone é stato criticato quale ostacolo alla libertá di espressione, quando il soggetto di tale post erano ancora una volta affermazioni che poco avevano a che fare con lo scopo di questo forum. Esprimo quindi ancora una volta il mio pensiero asserendo che chiunque abbia voglia di frequentare le sezioni "di svago" per la maggior parte del tempo dovrebbe forse lasciare il forum di I.N.T.K. in favore di uno piú leggero, tanto che, per togliere ogni incentivo, per quanto mi riguarda la sezione "Offtopic" potrebbe definitivamente essere chiusa. Purtroppo ultimamente abbiamo sostituito concitate discussioni sul koshi no hiraita midare con consigli sui documentari di national geographic, ottimi articoli di riferimento con domande sulle iscrizioni in palestra, un necessario linguaggio tecnico con "il disegno sulla punta della spada" e l'italiano corretto, fondamentale in un forum che fa da riferimento per tutti gli studiosi del settore, con strafalcioni che rendono inconprensibili anche le discussioni piú elementari. Soltanto le sempre ottime traduzioni di Sandro, gli articoli che Mauri continua a postare, i kantei di Paolo e poco altro continuano a ricordarci di che pasta é fatto questo forum. Esorto quindi tutti a smettere di dedicarsi a cose futili e non necessarie allo studio, a portare rispetto e porgere domande calzanti agli esperti presenti sul forum e ad esprimersi in italiano corretto , fondamentale per un forum di quest calibro. Sperando quindi che possa servire da "scintilla" provvedo a postare l'articolo di cui sopra. É tratto dal Nagayama ed esamina in sintesi uno dei periodi cruciali della storia della spada giapponese, nonché di enorme utilitá nell'affrontare un kantei in presenza di lame Shinto, il periodo Edo ed il relativo sviluppo dei due stili contraposti dello Edo e dello Osaka Shinto.

 

 

 

Il Kanbun Shinto

 

Il governo dello shogunato di Tokugawa risolse i problemi ereditati da Toyotomi Hideyoshi e gettò le basi per il consolidamento del regno tramite progetti a lungo termine. Il governo introdusse politiche di controllo, quali il sankin kotai (visita formale periodica ad Edo con con sostenitori al seguito) ed una serie di matrimoni combinati, volti a tenere a freno i daimyo. I signori non fedeli alla famiglia Tokugawa venivano inoltre privati di molti privilegi. Durante l'era Genroku (1688-1704), il controllo della famiglia Tokugawa era fortemente esteso, potendo contare su terre dalla produzione di quattro milioni di koku di riso, contrapposti ai tre milioni di koku degli Hatamoto (vassalli diretti dello Shogun). Nella storia della spada giapponese il periodo Edo dura circa centoquaranta anni, dall'era Shoho (1644) fino alla fine di quella An’ei (1781). Se il periodo Momoyama è rappresentato dal Keicho Shinto, sicuramente il Kanbun Shinto è rappresentativo del periodo Edo.

 

Sotto il regno Tokugawa si ebbe una pace stabile e duratura, per la quale la popolazione fu certamente grata e grazie alla quale il paese crebbe in prosperitá. Edo era già sulla strada per diventare la più grande città del mondo di allora, seguita da Osaka e Kyoto. Anche durante il creativo periodo Momoyama i fabbri si ispiravano ai periodi Kamakura e Nambokucho quali esempi delle lame piú raffinate, ma fu durante il periodo Edo, alla vigilia della creazione di un nuovo sistema politico, che nacque un nuovo stile di lavorazione senza precedenti. Le lame Shinto del periodo Edo, a differenza delle Keicho Shinto del Momoyama, non erano piú copie delle tachi o suriage mumei, ma lame ben bilanciate e raffinate, con sori poco profondo e mihaba rastremato. Il governo, nel quindicesimo anno dell'era Kan’ei (1638), aveva ridotto la nagasa delle spade portate dai bushi, limitandola a 84,8cm per le katana e a 51,5cm per i wakizashi. Queste restrizioni vennero successivamente ammorbidite nel secondo anno dell'era Shotoku (1712), con 87,6cm per le katana e 54,5cm per i wakizashi. Naturalmente le katana lunghe divennero impopolari e la nagasa si stabilizzò attorno ai 70cm (josun, lunghezza media).

 

I fabbri Shinto crearono hamon esuberanti quali non si erano mai visti prima. Il juzuba di Nagasone Kotetsu (長曾禰虎徹), il toran midare di Echizen no Kami Sukehiro (越前守助広), il kobushigata choji di Kawachi no Kami Kunisuke II (二代 河内守国助) e hamon pittoreschi quali il sudareba, il kikusuiba, lo yoshino e il fujimi saigyo creato dall'ultimo Tanba no Kami Yoshimichi (丹波守吉道) ed altri. La nuova tradizione iniziata da questi fabbri prese il nome di Shinto Tokuden. Nel frattempo altri fabbri sperimentarono con la tradizione Soshu o con le altre quattro den rifiutate durante tutto il Momoyama. I lavori di Kyoto ed Osaka (Kansai, Giappone occidentale) e di Edo (Kanto, Giappone orientale) recavano caratteristiche distinte. Lo stile del Kansai è rappresentato da Sukehiro e Shinkai (真改) ed è chimato anche Osaka Shinto, mentre lo stile preferito ad Edo è rappresentato da Kotetsu ed è anche detto Edo Shinto.

 

Sukehiro e Shinkai produssero lame esuberanti e sofisticate, mentre Kotetsu solide e potenti; caratteristiche che riflettono le peculiaritá delle rispettive regioni. Osaka, situata vicino a Kyoto, era stata fin dal medio evo un importante centro culturale ed economico, d’altro canto Edo era una città nuova, abitata da samurai votati al bushido, che richiedeva loro una vita semplice, sana e permeata di moralità. Fu abitudine di molti forgiatori Shinto aggiungere un titolo alle loro mei, quali “Echizen No Kami” o “Yamashiro Daijo”; quegli stessi titoli usati dai daimyo e che avevano funzione di richiamare l’importanza della classe sociale dei forgiatori nel momento in cui il sistema sociale si andava consolidando. Ad usare i titoli erano anche dottori, monaci Shinto ed artigiani. Furono invece pochi i fabbri della provincia di Mino ad aggiungere questo tipo di riconoscimento alle loro mei. "Kami" (守), "Suke" (介), "Jo" (掾) e "Sakan" (目) erano i quattro titoli principalmente usati durante il periodo Koto.

 

Alla fine del periodo Edo molti spadai si prodigarono nell’acquisizione di titoli, dal momento che questi incrementavano i prezzi delle loro lame. La famiglia Iga no Kami Kinmichi ebbe il privilegio di valutare ed assegnare titoli agli spadai per conto della corte. Anche le prove di taglio divennero popolari in questo periodo, e lame con tameshi mei (risultato della prova di taglio) inciso sul nakago sono abbastanza frequenti. Yamano Kaemon, Yamano Kanjuro e Yamada Asaemon, alle dipendenze del governo, erano abili collaudatori. Grazie alla loro carica ufficiale, essi avevano il permesso di usare i corpi dei prigionieri per eseguire le prove di taglio, delle quali riportavano il risultato sul nakago con inscrizioni quali "Futatsu do otosu" (taglio di due tronchi) o "Mitsu do saidan" (taglio di tre tronchi). Una lama molto affilata veniva chiamata wazamono ed i samurai erano alquanto orgogliosi di portarne una al finaco anche in tempi di pace. Non vi è dubbio che una tameshi mei attirasse clienti ed alzasse il valore di una spada, allo stesso modo di un titolo, anche durante un periodo di pace duratura dove la richiesta di spade era minima. La maggioranza di tameshi mei si riscontra tra le lame in stile Edo Shinto, fattore piuttosto naturale dato il carattere di una cittá governata da guerrieri. Il numero di spadai era fortemente diminuito dopo l'era Genroku, e soltanto un numero ridotto di fabbri degni di nota apparvero in questo periodo. I forgiatori non impiegati attivamente presso i daimyo iniziarono a commerciare con la ricca classe dei mercanti, con una conseguente abbondante produzione di wakizashi. I tanto invece risultano in un numero minimo.

 

Gli horimono in questo periodo iniziarono a perdere la loro connotazione religiosa per una valenza puramente estetica. Il lavoro di Ikkanshi Tadatsuna (一竿子忠綱), che incise elaborati e prosperosi horinomo su lame con toran midare è un chiaro esempio di questa tendenza. L'ottavo shogun Tokugawa Yoshimune, considerato il restauratore della politica di Ieiasu Tokugawa, preoccupato dalle abitudini dei samurai, che indugiavano nell’ozio durante i tempi di pace, mise in atto la Riforma Kyoho prendendo al suo servizio Arai Hakuseki, famoso studioso classico giapponese. Queste misure erano volte a mitigare le stravaganti spese dei samurai ed a ripristinare il tesoro dello shogunato.

 

Yoshimune promosse una competizione di forgiatura presso il Castello di Edo nel quinto anno dell'era Kyoho (1720), alla quale parteciparono Mondo no Sho Masakiyo (主水正正清), Ichinohira Yasuyo (一平安代), Omi no Kami Hisamichi (近江守久道), Iga no Kami Kinmichi III (三代 伊賀守金道), Nobukuni Shigekuni (信国重包) e Musashi Taro Yasukuni (武蔵太郎安国). Tra di essi raggiunsero ragguardevoli risultati i fabbri di Satsuma. La riforma Kyoho portó ad un temporaneo incremento nella richiesta di spade, ma il ritorno della classe guerriera ad una forte etica ebbe vita assai breve; per un successivo incremento nella richiesta di lame bisognerà attendere fino allo Shinshinto.

 

I più importanti fabbri di questo tempo sono: A Osaka, Inoue Izumi no Kami Kunisada II chiamato successivamente Shinkai,fece la sua comparsa; la sua scuola comprendeva Kaga no Kami Sadanori (加賀守貞則), Hokuso Harukuni (北窓 治国), Doi Shinryo (土肥真了) e Inoue Kiho (井上奇峰). Un altro formidabile forgiatore appartenente allo stile Osaka Shinto fu Tsuda Echizen no Kami Sukehiro, il cui studente fu Omi no Kami Sukenao (近江守助直). Sukenao ebbe inoltre una considerevole influenza su Echigo no Kami Kanesada (越後守包貞) e Sakakura Gonnoshin Terukane (坂倉言之進照包). Kawachi no Kami Kunisuke II,solitamente conosciuto come Naka Kawachi, creó un tipo di hamon originale; la sua scuola comprende Musashi no Kami Kunitsugu (武蔵守国次), Higo no Kami Kuniyasu (肥後守国康) e Ise no Kami Kuniteru (伊勢守国輝). Altri forgiatori noti furono Soboro Sukehiro (ソボロ助広), padre di Tsuda Echizen no Kami Sukehiro, Ikkanshi Tadatsuna, Mutsu no Kami Kaneyasu (陸奥守包保) e Tatara Nagayuki (多々良長幸). Nella scuola Mishina di Kyoto erano attivi Iga no kami Kinmichi II (二代 伊賀守金道), Tanba no Kami Yoshimichi II (二代 丹波守吉道), Yamato no Kami Yoshimichi (大和守吉道) e Etchu no Kami Masatoshi II (二代 越中守正俊) (gli ultimo due si sarebbero successivamente trasferiti a Osaka). A Edo Nagasone Kotetsu era il forgiatore principale dello stile Edo Shinto ed i suoi studenti Okimasa (興正) e Okihisa (興久) furono anch’essi forgiatori molto dotati. Altri attivi nello stile Edo Shinto a quel tempo erano Kazusa no Suke Kaneshige (上総介兼重), Yamato no Kami Yasusada (大和守安定), Heki Mitsuhira(日置光平), Musashi Daijo Korekazu (武蔵大嫁是ー), Hojoji Masahiro (法城寺正弘), Hojoji Yoshitsugu (法 城寺吉次) e Ogasawara Nagamune (小笠原長旨). La scuola Tadayoshi produsse spade su larga scala in quanto importante risorsa finanziaria per il clan Nabeshima. Molte lame della provincia di Hizen furono esportate verso altre aree. Mutsu no Kami Tadayoshi III (陸奥守忠吉), Harima Daijo Tadakuni (播磨大橡忠国), Kawachi no Kami Masahiro (河内守正広), Dewa no Kami Yukihiro e Iyo no Jo Munetsugu (伊予掾宗次) erano alquanto famosi. In altre province erano attivi Miyoshi Nagamichi (三善 長道) di Aizu (provincia di Iwashiro), l’ultimo Yasutsugu (後代 康継) della provincia di Echizen, l’ultimo Kanewaka (後代 兼若) della provincia di Kaga, Kozuke Daijo Sukesada (上野大掾祐定) della provincia di Bizen, Mizuta Yogoro Kunishige (水田与五郎 国重) della provincia di Bitchu, la scuola Nobukuni della provincia di Chikuzen, Koretsugu (是次) e Moritsugu (守次) della scuola Fukuoka Ishido e Muneyuki (統行) e Matsuba Motoyuki (松葉本行) della provincia di Bungo.

 

 


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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Molte grazie Emiliano!

 

Emiliano, bellissimo articolo, perdonami una domanda... La mia lama di Kiyosada, considerata un lavoro appunto "kanbun shinto" è classificabile come stile Edo shinto o Osaka shinto?

 

 

 

http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=6126&hl=kiyosada&st=0


Il pensiero sul non pensiero...

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Grazie Emiliano, molto utile....

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Ottima l'iniziativa, ne condivido la motivazione. Ottimo l'articolo per il quale sono d'obbligo i ringraziamenti. aaarigatou.gif

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Emiliano, bellissimo articolo, perdonami una domanda... La mia lama di Kiyosada, considerata un lavoro appunto "kanbun shinto" è classificabile come stile Edo shinto o Osaka shinto?

 

 

 

http://www.intk-toke...l=kiyosada&st=0

 

Ottima domanda, cosí prendiamo spunto da una lama per proporre un piccolo Kanteikai (molto piccolo). Non ti do direttamente la risposta, ma un suggerimento (se poi vuoi te la do in seguito):

 

La storia, in quanto strettamente influente sugli accadimenti, é strettamente legata allo sviluppo della spada giapponese. Osaka e Kyoto sono durante il periodo shinto i maggiori centri culturali del paese ed in essi si riversano quindi i maggiori intellettuali. Edo d'altro canto é una cittá in forte espansione strettamente legata alla disciplina militare e conseguentemente punto d'incontro dell'arte guerriera del tempo. Queste due realtá riflettono fortemente lo sviluppo della nihonto nei rispettivi centri e nella forgiatura dei fabbri ivi insediati, con un sugata slanciato dai tratti artistici maggiormente in rilievo per Osaka e Kyoto e con un sugata possente e puculiaritá piú rigide per gli spadai di Edo. Alla luce di ció risulta solitamente non troppo arduo individuare l'appartenenza di una lama (con le dovute eccezioni per quei fabbri solitamente piú decentrati ed inclini a praticare una forgiatura a "metá").

spero di esserti stato utile.


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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Emiliano, bellissimo articolo, perdonami una domanda... La mia lama di Kiyosada, considerata un lavoro appunto "kanbun shinto" è classificabile come stile Edo shinto o Osaka shinto?

 

http://www.intk-token.it/forum/index.php?showtopic=6126&hl=kiyosada&st=0

 

 

Ciao YA, nel post che hai segnalato non ho trovato la scheda tecnica della tua bellissima lama,

tra l'altro colgo l'occasione per complimentarmi per l'ottimo acquisto.

Ebbene si te la guardo con un pò di invidia! :laugh:

 

Probabilmente non ho visto bene io, ma non riesco propio a trovare i dati per il Kantei.

 

Colgo l'occasione di ringraziare Emtolor per l'ottimo articolo che, non appena ne avrò il tempo,

leggero e studierò con molta attenzione.

Grazie veramente se ne sentiva veramente il bisogno in questi momenti.

:arigatou:


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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Forse non sono stato abbastanza preciso, questo articolo é del compianto sensei Nagayama Kokan, io non ho fatto altro se non tradurlo, non attribuitelo assolutamente a me quindi. L'unica cosa che, mi perdonerete, umilmente rimprovero al sensei, specialmente adesso che non é piú tra noi e non possiamo quindi piú attingere alla sua sconfinata cultura in materia, é di non avere approfondito maggiormente questa parte della storia della nihonto per me fra le piú importanti nel condurre un kantei. Specialmente quando gli studi sono all'inizio si tende a scoraggiarsi perché quella che si ha davanti é una mole sconfinata di dati che non sappiamo come ordinare e alla quale non sappiamo dare un senso logico che ci aiuti a mettere in pratica quanto appreso. Quelli che quindi si cercano sono quei primi punti saldi che possano mettere i primi "puntini sulle i" per iniziare a dare un senso ai nostri studi. La differenza tra Osaka Shinto e Edo Shinto opera proprio questo. In un kantei, dopo aver identificato nella lama che ci troviamo davanti un'opera Shinto, puó essere di enorme aiuto il restringere il campo di appartenenza discernendo tra le due correnti.


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

"La gente è strana: si infastidisce sempre per cose banali, e poi dei problemi gravi come il totale spreco della propria esistenza, sembra accorgersene a stento."

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Il mio "ottimo articolo" era intesto come fruizione in Italiano,

e dunque senza traduzioni mentali dirette, del testo del maestro.

E dunque ti rinnovo i miei ringraziamenti per averlo tradotto e

curato in italiano.

Hai fatto comunque bene a precisare.

:arigatou:


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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Il mio "ottimo articolo" era intesto come fruizione in Italiano,

e dunque senza traduzioni mentali dirette, del testo del maestro.

E dunque ti rinnovo i miei ringraziamenti per averlo tradotto e

curato in italiano.

Hai fatto comunque bene a precisare.

:arigatou:

 

Bene, sono felice di aver contribuito a stimolare una discussione interessante....

Grazie per la lama, un anno fa approfondendo questo stile, ancor oggi il mio preferito, vidi alcune lame di Kiyosada(per alcuni artista "minore e poco produttivo, per questo mi piace :felice: ), alcune delle quali praticamente uguali tra loro.

La scheda purtroppo è insieme alla lama, nella mia casa di Sarzana(sp), per cui devo cercare di ricordare alcuni dati, ma soprattutto impressioni.

la lama, è apparentemente esile, ma ha un kasane all abaki( e perdonatemi per i termini non all altezza vostra) di 8 mm, per cui si suppone che la politura sia quasi l'originale!!!

Nagasa 69,9cm, sori 1,2cm,

Sugata: shinogi-zukuri,

Nakago ubu,

Mei: Musashi no Kami Fujiwara Kiyosada(Mino)

Ora... proprio questo Mino mi porta fuori strada...

Ha sicuramente a che vedere, credo con i lavori di Kotetsu, per cui opterei per Edo shinto..... ? :whistle: :whistle:

La lama ha una hada molta fitta, purtroppo non ho qui la scheda mannaggia....

Per altro, io la comprai direttamente in un negozio in Giappone e da qualche parte è ancora presentata, ho provato ora a cercarla ma invano.... Va beh andiamo avanti, così poi proviamo a cercarne una dell altro stile... :arigatou:


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Difatti era propio se v'era Funbari che mi interessava,

anche se penso che dalle foto del sugata si intuisce

abbastanza bene a che gruppo appartenga. :laugh:


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Questo forum esiste apposta per imparare e non vi é alcun peccato nello sbagliare i termini se si ha la volontá poi di apprenderli.

- L'ampiezza del kasane non é indice in se di un numero esiguo di politure. Durante il periodo Koto le lame della Yamato den presentavano un kasane enorme rispetto alle altre tradizioni. Tratto alquanto piú indicativo nel tentare di verificare il numero di politure a cui la lama nei secoli é stata sottoposta é lo hamachi. Questo subisce piú di ogni altra parte l'effetto dell'abrasione, finanche in alcuni casi a scomparire dando un aspetto contiguo al passaggio tra nakago e hasaki.

- L'area che contrassegna l'inizio della lama e lo stacco dal nakago é il machi, rispettivamente in hamachi e munemachi.

- Per la hada, come per altre parti della lama, si parla di finezza. Il grado di tale finezza e'diviso in ko - chu - o. Per cui nel caso di un itame si hanno ko itame (fine), chu itame (medio) e o itame (grosso).

 

La presenza di uno spiccato funbari, con ampia differenza tra moto haba e saki haba, é senz'altro caratteristica legata allo Osaka Shinto.


"La maggior parte della gente era matta. E la parte che non era matta era arrabbiata. E la parte che non era né matta né arrabbiata era semplicemente stupida."

 

"Non mi fido molto delle statistiche. Perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media!"

 

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Questo forum esiste apposta per imparare e non vi é alcun peccato nello sbagliare i termini se si ha la volontá poi di apprenderli.

- L'ampiezza del kasane non é indice in se di un numero esiguo di politure. Durante il periodo Koto le lame della Yamato den presentavano un kasane enorme rispetto alle altre tradizioni. Tratto alquanto piú indicativo nel tentare di verificare il numero di politure a cui la lama nei secoli é stata sottoposta é lo hamachi. Questo subisce piú di ogni altra parte l'effetto dell'abrasione, finanche in alcuni casi a scomparire dando un aspetto contiguo al passaggio tra nakago e hasaki.

- L'area che contrassegna l'inizio della lama e lo stacco dal nakago é il machi, rispettivamente in hamachi e munemachi.

- Per la hada, come per altre parti della lama, si parla di finezza. Il grado di tale finezza e'diviso in ko - chu - o. Per cui nel caso di un itame si hanno ko itame (fine), chu itame (medio) e o itame (grosso).

 

La presenza di uno spiccato funbari, con ampia differenza tra moto haba e saki haba, é senz'altro caratteristica legata allo Osaka Shinto.

 

 

Meraviglioso, grazie, non sembra ma... mi hai appena colmato delle belle lacune, la hada veniva desritta Itame, ma con tante altre caratteristiche.

Ecco riguardo al munemaki e hamaki, notai che non vi era, macroscopicamente, diversità di spessore, nel passare dal nakago alla lama...

Abaki per altro moltro stretto alla lama, di solito erroneamente, mi basavo su di esso per valutare le reali dimensioni iniziali della lama, ma può essere fuorviante.

Comunque i due famosi Komainu sono su di lei... :)

E mi avete fatto venire il desiderio di portarla a casa subito... :ciaociao:

Ma quindi, se kotetsu, si distinse per lame potenti, Le Osaka shinto, invece possono essere considerate più eleganti e arricchite?

Sono mooolto confuso :checcevofa:


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Perdona, forse non riesco ad esprimermi correttamente. Una precisazione: questo è un forum che serve da riferimento per tutti gli appassionati/studiosi italiani di nihonto, per cui non possiamo essere approssimativi e prestare la massima attenzione nello scrivere i termini corretti. Se domani qualcuno apriràa questa discussione, come una qualsiasi all' interno del forum, e troverà scritto hamaki e munemaki sarà portato a pensare che questi siano i termini corretti: HAMACHI e MUNEMACHI. Quello sullo itame era solamente un esempio esplicativo, le tipologie di hada sono molteplici e dalle numerose caratteristiche: masame, itame, mokume, caratterizzata da nagare ecc... Nel tentare di risalire alla quantitàa di politure subite dalla lama non è lo spessore ad essere importante, quanto il deterioramento delle parti in oggetto. Spero il disegno possa risultare esplicativo

 

 

hamachi e munemachi.gif

 

 

Lo Osaka shinto è solitamente sinonimo di lame più leggere e slanciate rispetto allo Edo shinto e dalle caratteristiche più appariscenti ed artistiche.

 

Prestando tutti più attenzione (hamachi, munemachi, habaki) sarà per ognuno di noi più facile reperire le informazioni richieste all' interno del forum.

Spero stavolta di essermi espresso in modo corretto.


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Perdona, forse non riesco ad esprimermi correttamente. Una precisazione: questo è un forum che serve da riferimento per tutti gli appassionati/studiosi italiani di nihonto, per cui non possiamo essere approssimativi e prestare la massima attenzione nello scrivere i termini corretti. Se domani qualcuno apriràa questa discussione, come una qualsiasi all' interno del forum, e troverà scritto hamaki e munemaki sarà portato a pensare che questi siano i termini corretti: HAMACHI e MUNEMACHI. Quello sullo itame era solamente un esempio esplicativo, le tipologie di hada sono molteplici e dalle numerose caratteristiche: masame, itame, mokume, caratterizzata da nagare ecc... Nel tentare di risalire alla quantitàa di politure subite dalla lama non è lo spessore ad essere importante, quanto il deterioramento delle parti in oggetto. Spero il disegno possa risultare esplicativo

 

 

hamachi e munemachi.gif

 

 

Lo Osaka shinto è solitamente sinonimo di lame più leggere e slanciate rispetto allo Edo shinto e dalle caratteristiche più appariscenti ed artistiche.

 

Prestando tutti più attenzione (hamachi, munemachi, habaki) sarà per ognuno di noi più facile reperire le informazioni richieste all' interno del forum.

Spero stavolta di essermi espresso in modo corretto.

 

Certo tu ti esprimi sempre in modo corretto, sono io che non ricordo nel modo corretto!! :) Grazie molto chiaro


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No fidati, di errori ne commetto a decine


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No fidati, di errori ne commetto a decine

 

:) Hai un esempio a portata di Edo shinto?


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"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

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