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Bushido

ARTICOLO - Storia Della Spada Giapponese

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Eccovi un ottimo articolo che ci aiuta a comprendere a fondo l'arte della spada.

 

 

Il Mito

Narra il Kojiki, libro fondamentale dello Shintoismo, che il dio Haya Susanoo - figlio del dio Izanagi, creatore, assieme alla dea Izanami, delle isole nipponiche - venne esiliato nella regione di Izumo dalle otto centinaia di decine di migliaia di dei. Qui egli uccise un drago con otto teste, per salvare una vergine, offerta in sacrificio al mostro. Ucciso il drago, si affrettò a tagliarlo a pezzi con la propria spada, tuttavia, giunto alla coda, non riuscì a troncarla, e il filo della spada si intaccò. Aperta la coda per tutta la sua lunghezza, Susanoo vi trovò all'interno una grande spada che si chiamava Tsumugari (La Ben Affilata). Consegnò la spada alla dea solare Amaterasu, che la diede poi al nipote Ningi, allorchè questi discese dal cielo per governare il Giappone. La spada fu infine ereditata dagli imperatori, il decimo dei quali, Suigin, la fece porre al tempio di Ise.

 

Il principe Yamato Takeru, figlio del quattordicesimo imperatore, accingendosi a compiere la sua spedizione contro gli Ainu, si fece consegnare la Tsumugari e la portò con sé durante la campagna di guerra.

Un giorno i nemici attrassero il principe in una prateria e diedero fuoco alle sterpaglie. Yamato Takeru falciò prontamente l?erba in fiamme (o fu la spada a farlo per magia), creandosi così un varco. Da quel giorno la spada si chiamò Kusanagi no Tsuguri (La Spada Falciatrice d?Erba).

E' significativo che questa spada provenga proprio da Izumo, regione ricca di minerali ferrosi. Essa viene consegnata agli imperatori del Giappone il giorno della loro incoronazione, insieme allo specchio ed alla gemma, simboli di Amaterasu.

 

Le Origini

La lavorazione del ferro, sia per fusione che per forgiatura, era conosciuta nella Cina settentrionale fin dal VI secolo a.C. I Giapponesi, nel 362 d.C., invasero la Corea del Sud, rimanendovi per 200 anni. Fu dalla vicina Cina, dunque, che conobbero l'uso delle armi in ferro, e in particolare della spada dritta e a un sol taglio, mentre fino a quel momento essi avevano usato unicamente la pietra e il bronzo (culture Youmon e Yayoi, dal XXI sec. a.C. al III d.C.).

Sul finire del IV secolo, dopo un periodo di massiccia importazione delle spade dalla Cina - oggi reperibili nelle sepolture preistoriche e protostoriche - il Giappone diede avvio alla produzione in patria delle spade in ferro, mettendo a punto proprie tecniche di fabbricazione, ma soprattutto sviluppando forme e tipologie assolutamente originali.

 

La spada e il samurai

Uno dei primi ammirati accenni alle spade giapponesi lo leggiamo in Francesco Carletti (1573-1636), mercante fiorentino, che le chiama "catane", riportando che i Giapponesi ne facevano un gran conto. La spada giapponese non era solo un'arma ma anche un oggetto d'arte, talché oggi la si definisce, in Giappone, Bijutsu Touken, "spada d'arte".

 

Solo nei periodi più guerreggiati, la Touken ebbe una produzione di massa, che nocque certamente alla sua qualità artistica, ferma restando la sua straordinaria efficacia come arma da offesa.

Oggi in tutto il mondo la Touken é oggetto di un accanito collezionismo, sofisticatissimo in Giappone, ovviamente, e più attento alla suggestione storico-esotica in Occidente.

Quella stessa suggestione ci fa intimamente correlare la spada al Samurai, dopo averne gustato tante avventure al cinema ed alla televisione. Ma chi era costui ? Samuraru é un antico verbo che significa "servire", "essere al servizio di", sottintendendo un servizio in armi : era il Samurai un armigero, una sorta di Bravo manzoniano, almeno alle origini.

Nel X secolo i Samurai si affacciano alla storia come corpo organizzato di guerrieri (Bushi), e nel XII secolo sono già un'aristocrazia che terrà il potere fino alla restaurazione Meiji.

Il Samurai era un Bushi ed i due termini si possono considerare sinonimi. Non é questa la sede per definire lo spirito e l'etica che, mutatis mutandis, si potrebbero paragonare a quelli dei Cavalieri della leggenda arturiana.

Simbolo del Samurai era la spada, addirittura due spade, una lunga ed una corta, che solo lui poteva portare. I soli "civili" autorizzati a portare con sé un'arma (ma soltanto una) erano i mercanti e le loro donne, naturalmente con una limitazione di lunghezza della lama, che non doveva superare i due shaku (60, 6 cm). Ma non fu sempre così : fino a tutto il XVI secolo non vi fu limite alla lunghezza delle lame portabili per difesa da chiunque. Poi le severe leggi, suntuarie e classiste, dei Tokugawa definirono quelle regole che tutti ora conosciamo.

Per un Samurai la spada era uno status symbol ma anche un oggetto venerato per la sua bellezza e le sue mitiche origini.

 

Storia e Scuole

 

Periodi storici della spada giapponese

 

Joukotou (IV - VIII secolo d.C.). é il periodo più antico della storia della spada giapponese. La sua conoscenza si fonda sullo studio dei reperti archeologici provenienti dalle tombe a tumulo (Kofun) edificate tra il IV e il IX secolo, ed ai tesori del Shousoin nel tempio Toudaiji a Nara (VIII - X sec.). Le spade appartenenti a questo periodo sono dritte.

 

Tardo Heian - primo Kamakura (XII secolo). Compare in questo periodo la spada curva Shinogizukuri tachi. Ulteriore caratteristica di questa lama é la notevole differenza di larghezza tra la punta e il forte (base della lama), nonchè dalla curvatura spostata verso il forte stesso.

 

Medio Kamakura (metà XIII sec.). Questo periodo vede l'affermarsi del potere Samurai, attestato nel territorio della capitale orientale di Kamakura. Si afferma un tipo di Tachi di maggior spessore, minor differenza tra punta e forte e più accentuata curvatura, mentre la costolatura si sposta leggermente verso il bordo. In questo periodo vi é una massiccia produzione di Tantou.

 

Tardo Kamakura (inizio XIV sec.). Le lame diventano più massicce e più imponenti, con una larghezza pressochè uniforme su tutta la lunghezza. Anche la punta diventa più grande.

 

Nanbokuchou (seconda metà del XIV sec.). Compaiono le lunghissime Tachi d'oltre 90 cm. ed anche i Tantou vengono sovradimensionati. Molte delle smisurate Tachi di questo periodo verranno, in seguito, accorciate a misura di Katana.

Primo Muromachi (tardo XIV - tardo XV sec.). Si ha una ripresa del più antico stile Kamakura, specialmente nella forgiatura di Tantou e Wakizashi.

 

Tardo Muromachi (metà del XV sec.). In questo periodo, caratterizzato da incessanti guerre, le tattiche del combattimento a cavallo vengono sostituite dall'impiego massiccio delle fanterie. Si diffonde sempre più la spada Uchigatana, infilata nell'Obi. A metà del XV secolo, dopo le guerre civili dei periodi Ounin e Bunmei, in tutto il Giappone scoppiano conflitti locali e si rende necessaria una produzione di massa di spade di modesta qualità, che prendono il nome di Kazu uchi mono. Per differenziare i prodotti di elevata qualità da questa produzione scadente, ai primi viene dato il nome di Chuumon uchi. Nelle provincie di Bizen e Mino si ha la maggior produzione di spade "industriali".

 

Momoyama (1573-1614). Le spade forgiate prima dell'epoca Keichou (1596-1614) sono chiamate Kotou, "spade antiche", mentre quelle realizzate successivamente - e fino all'era Bunkabunsei (1804 - 1829) sotto lo shogunato Tokugawa, ovvero periodo Edo - sono chiamate Shintou oppure Arami, "spade nuove". Gli spadai si concentrano attorno alle città fortificate, costruite dai signori feudali. Lo sviluppo dei trasporti facilita la fornitura dell'acciaio e degli altri materiali per la forgiatura della spada. E' in questo periodo che alcuni armaioli iniziano a fare uso di acciaio d'importazione proveniente dalla Corea, dall'India e da altri territori.

 

Edo (1624 - 1804). Questo grande periodo di pace si riflette nell'introduzione di nuovi e fantasiosi profili decorati (Hamon).

 

Bakumatsu (fine dello Shogunato). Le spade forgiate dal 1804 vengono chiamate Shinshintou, "neo nuove spade", oppure Fukkotou, "spade della rinascita". Alcuni spadai di Edo riprendono gli stili in uso ai tempi della spada Kotou, mentre altri, sull'onda del movimento di rinascita, riproducono spade negli stili antichi, raggiungendo gran fama.

 

Meiji (1868 - 1912). Nel 1876 viene proibito il porto in pubblico della spada. Con la fine di questo status symbol quasi tutti gli armaioli cessano la loro attività.

 

Taishou (1912 - 1926). Alcuni grandi armaioli, sotto la protezione imperiale, riprendono a forgiare spade, affinchè la tradizione non muoia.

 

Shouwa (1926 - 1989). Nonostante la produzione di massa effettuata durante la seconda guerra mondiale, restano vive le antiche tecniche di forgiatura.

 

Tutte le spade realizzate dopo il periodo Meiji si definiscono Gendaitou, "spade moderne", almeno fino ai primi anni del secondo dopoguerra. La tradizione continua tuttora con la denominazione di Shinsakutou, "spade recenti", rivitalizzata da un crescente interesse, in Giappone e in tutto il mondo, per l'altissima qualità costruttiva.

 

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Appendice A : Cronologia

Cronologia fondamentale Giapponese Cronologia della Spada Giapponese

Preistoria fino al 537 Kotou spade antiche

Asuka 538 - 644 Shintou spade nuove

Nara 645 - 781 Shinshintou/Fukkotou spade neo-nuove

Hakuhou 645 - 710 Gendaitou spade moderne

Tempyou 711 - 781 Shinsakutou spade recenti

Heian 782 - 1184

Jougan 782 - 987

Fujiwara 898 - 1184

Kamakura 1185 - 1332

Nanbokuchou 1333 - 1391

Muromachi 1392 - 1572

Momoyama 1573 - 1599

Edo 1600 - 1867

Meiji 1868 - 1912

Taishou 1912 - 1926

Shouwa 1926 - 1989

Heisei 1989 - ....

 

Modificato: da Paolo

Scrive Miyamoto Musashi nel libro della terra: in linea di massima il fondamento della via del Samurai è la risoluta accettazione della morte. Questo è Bushido

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sarebbe bello vedere come varia la forma delle nihonto da periodo a periodo...

 

ora vedo di fare qualcosa... :13cool:



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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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