Ughen 5 · Inserito: 18 marzo 2006 scusate se ritorno sul controverso discorso,ma riguardando la morinobu precedentemente postata ho notato che dalla penultima foto il nie assai ben definito ha un chiaro effetto a rilievo, e che sia la testimonianza della struttura più dura e quindi martensitica di quest'attività?........mi sa che ho riaperto una bella discussione Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Kentozazen 44 · Inserita: 19 marzo 2006 Già , hai riaperto una discussione complessa. Le formazioni di nie così grandi e spesso in rilievo prendono il nome di "ara nie". La presenza di nie o nie non ha una diretta relazione con le doti di durezza e resilienza, è piuttosto utile nell'individuare le caratteristiche dell'acciaio e dello yaki -ire. Hawley's sostiene che la preseza in una lama di entrambe le formazioni (nie e nioi) sia indicatore di buona qualità, ma a me pare che in questo modo si liquidi l'argomento con troppa semplicità. Proviamo a ragionare se vuoi, il fatto che il nie sia in rilievo che cosa ci può dire a proposito della sua struttura? Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
ichi 0 · Inserita: 19 marzo 2006 Già , hai riaperto una discussione complessa.Le formazioni di nie così grandi e spesso in rilievo prendono il nome di "ara nie". La presenza di nie o nie non ha una diretta relazione con le doti di durezza e resilienza, è piuttosto utile nell'individuare le caratteristiche dell'acciaio e dello yaki -ire. Hawley's sostiene che la preseza in una lama di entrambe le formazioni (nie e nioi) sia indicatore di buona qualità, ma a me pare che in questo modo si liquidi l'argomento con troppa semplicità. Proviamo a ragionare se vuoi, il fatto che il nie sia in rilievo che cosa ci può dire a proposito della sua struttura? se non sbaglio ughen non si riferiva la fatto che sono grandi, ma che sono a rilievo, e questo dovrebbe essere dovuto proprio alla maggior durezza di nie e sugata. durante la politura forse abbiamo esagerato con hazuya e jizuya.....almeno penso :) che ne dici ken?? ....se il tuo cuore è forte....anche la tua spada sarà forte..... Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
shimitsu masatsune 10 · Inserita: 19 marzo 2006 Credo che l'unico studio scientifico ragionato sulle proprietà metallurgiche della spada giapponese fu realizzato nel periodo antecedente il conflitto mondiale dal dottor Tawara... La vittoria è di colui, ancor prima del confronto, che non pensa a sè e dimora nel non-pensiero della grande origine. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Kentozazen 44 · Inserita: 19 marzo 2006 Ci sono studi più recenti di università nipponiche. Comunque mi interessa , che dice Tawara? Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
shimitsu masatsune 10 · Inserita: 19 marzo 2006 Tawara Kuniichi fu uno stimato studioso di metallurgia e venne assunto al Denshu jo da kurihara Hikosaburo, analizzò e seziono con metodo scientifico numerose spade esaminandone le proprietà fisiche chimiche e meccaniche,misurò la temperatura raggiunta dalle lame durante lo yakiire ecc.ecc... Fu una figura importante anche per la formazione del "Nigen Kokuho" Sumitami Masamine (1921-1998)...Tawara fu il primo a trarre dai suoi studi diagrammi di fase dello stato di transizione da Nioi a Nie,utsuri e via discorrendo...La maggior parte delle informazioni inerenti la tecnologia delle Nihonto che si trovano sul libro "the Craft of the Japanese Sword" furono tratte proprio da quei primissimi studi...C'è uno lavoro simile,anche se meno approfondito, in italiano realizzato nel 1957 dal centro per la storia della metallurgia che esamina metallograficamente alcune lame giapponesi...Lo studio si chiama: "La tecnica della fabbricazione delle lame di acciaio presso gli antichi"...L'ho cercato anche al dipartimento di scienze dei materiali del C.N.R di Napoli ma senza successo...Se qualcuno è di Milano potrebbe cercare di procurarselo o magari di provare a consultarlo...Credo che se si esibisse la tessera associativa dell'I.N.T.K e magari usando un pò di garbata insistenza non dovrebbero esserci problemi per poterlo visionare...Ci sono Volontari?... Per quanto riguarda gli studi "più recenti" possiedi qualche informazione?...Quale Università li ha pubblicati?... La vittoria è di colui, ancor prima del confronto, che non pensa a sè e dimora nel non-pensiero della grande origine. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Simone Di Franco 54 · Inserita: 19 marzo 2006 Appena riesco provo a passare alla biblioteca del Politecnico di Torino. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
shimitsu masatsune 10 · Inserita: 19 marzo 2006 Grande Yama spero che tu possa trovarlo ...è da un pò di tempo che lo cerco ma niente da fare!... La vittoria è di colui, ancor prima del confronto, che non pensa a sè e dimora nel non-pensiero della grande origine. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
Budo 0 · Inserita: 19 marzo 2006 La cosa mi interessa particolarmente, come alcuni di voi sanno. Il trattato di cui stiamo parlando è il seguente: C. PANSERI, La tecnica di fabbricazione delle lame d’acciaio presso gli antichi. Quaderno II. Milano: Centro per la storia della metallurgia, 1957. Sarebbe importante e interessante leggerlo! Budo ______________________________________ Se c'è qualcosa che manca ai samurai, questa è la paura. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti
shimitsu masatsune 10 · Inserita: 19 marzo 2006 Grande!!... lo hai letto?... La vittoria è di colui, ancor prima del confronto, che non pensa a sè e dimora nel non-pensiero della grande origine. Condividi questo messaggio Link al messaggio Condividi su altri siti