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lmasera

Identificazione Lame

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Ciao a tutti,

 

Qualcuno puo' aiutarmi ad identificare queste due Wakizashi.

Fanno parte della collezione della mia famiglia da 6 generazioni

quindi penso che il periodo sia EDO.

 

Allego immagini di ideogrammi impressi sulle lame, penso che ci sia

la provincia, la data ed il nome del forgiatore.

 

grazie a chiunque voglia aiutarmi.

 

Lino

02.JPG

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DSC_0158.JPG

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Nella prima -che ha un forte o-suriage- si legge BISHU NAGA(?) L'ultimo kanji non lo leggo bene.

Per la seconda ti prego di postare un'immagine più chiara , potrebbe essere utile utilizzare del talco per rendere più leggibile l'incisione, se postassi l'immagine in verticale sarebbe anche più agevole per noi. :arigatou:

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Benvenuto Imasera :arigatou:

Sarei interessato a conoscere la storia di queste spade... :laugh:

Potresti fare delle foto dettagliate delle lame ?...Ove fosse possibile ,visto e considerato che avranno ormai un politura centenaria ciascuna molto presumibilmete opaca e illegibile :sad:

Ti chiedo questo poichè molte volte capita che lo stile della lama non corrisponda esattamente alla firma incisa sul codolo.

 

post_276_1162233607_thumb.jpgpost_276_1162233616_thumb.jpg

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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interessante,da sei generazioni! :ohmy:

potresti postare qualche immagine più dettagliata, magari anche delle lame

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Benvenuto Imasera :arigatou:

Sarei interessato a conoscere la storia di queste spade... :laugh:

Potresti fare delle foto dettagliate delle lame ?...Ove fosse possibile ,visto e considerato che avranno ormai un politura centenaria ciascuna molto presumibilmete opaca e illegibile :sad:

Ti chiedo questo poichè molte volte capita che lo stile della lama non corrisponda esattamente alla firma incisa sul codolo.

 

post_276_1162233607_thumb.jpgpost_276_1162233616_thumb.jpg

grazie a tutti voi

queste spade sono state comperate a Milano , non so se prima o dopo il1867 da un mio antenato.

era un patriota carbonaro ,garibaldino che sicuramente contribui' al Risorgimento in Italia.

era un amante del bello ,e dei manufatti dall' uomo, in ogni sua forma e da ogni cultura o civilta' provenisse.

terminate le campagne militari tutte le sue armi furono appese nella panoplia nell'atrio della casa avita : alcune come la cantonale svizzera o la 51 svizzera possono raccontare piu' storia essendo state usate in guerra ; o come il Remington preso a Porta Pia .

altre invece furono usate solo per studio o conoscenza ,generazioni di adulti le hanno ingrassate , mentre i bambini ci hanno giocato :all'insaputa degli adulti ...........

durante la seconda guerra mondiale e la Republica Sociale mio padre ha sepolto tutto ,il possesso di qualsiasi arma era punito con la morte .

dopo il 1975 con la legge n.110 diventarono armi antiche ed entrarono in cassaforte .

faro' appena posso le foto delle lame.

grazie di nuovo

CIAO

LINO

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Che storia fantastica!

E' anche questo che rende questi oggetti così affascinanti!

ogni lama, percorrendo i secoli, porta con sè la sua storia e quella dei suoi possessori.

 

Complimenti lmasera, aiutaci con le foto e vedremo di aiutarti ancora di più cercando di capire dove e da chi è nata la tua antica spada.



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Sul primo si legge "Bishu Osafune" sul secondo non riesco a vedere bene ma gli ultimi due kanji indicano il nome dello spadaio... Munehiro.

Saluti e baci....

 

Hai messo tu la polvere verde? per evidenziare i caratteri?

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ciao a tutti

sono riuscito finalmente a fotografare le 2 lame , come mi avevate richiesto.

queste foto le ho fatte io ,quindi non sono molto belle.

se non sono abbastanza chiare per potervi essere di aiuto mi rivolgero' ad un fotografo vero

grazie per quanto fate per me e le mie spade.

ciao

Lino

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ciao

si ho usato dei gessi colorati per evidenziare i caratteri , spero sia stato un aiuto.

grazie

Lino

 

 

 

p.s.

se riesco vi allego le foto

 

invio foto

 

invio foto

PICT0023.JPG

PICT0024.JPG

PICT0025.JPG

PICT0026.JPG

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spada4.jpgspada3.jpgspada.jpg

ciao a tutti

pulendo e oliando le mie lame ho trovato un ideogramma poco leggibile , anche sull'altro lato.

vi invio le foto .

mi hanno parlato in molti della presenza a Milano di un politore di spade giapponesi, che aveva vissuto in Giappone , e aveva imparato la tecnica tradizionale.

non sono mai riuscito a sapere il nome , custodito gelosamente dai miei amici , qualcuno puo' aiutarmi ?

grazie LINO.

 

invio foto

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mi hanno parlato in molti della presenza a Milano di un politore di spade giapponesi, che aveva vissuto in Giappone , e aveva imparato la tecnica tradizionale.

non sono mai riuscito a sapere il nome , custodito gelosamente dai miei amici , qualcuno puo' aiutarmi ?

grazie LINO.

Io ne conosco uno che fu adottato dalla Famiglia Onami, e che venne avviato alla politura da un maestro segreto che viveva su un monte sacro e che poi fece ritorno in Italia, la sua storia fonde realtà e leggenda negli annali nipponici. eheheh :gocciolone:

Guarda la tecnica tradizionale è quella che usa qualunque serio togishi, come Togishi appunto, Kentozazen ( :arigatou: ) e altri, c'è chi si è costruito fama nei tempi passati per il semplice fatto di aver trascorso qualche tempo in Giappone, ma anche essere Giapponese sino all'osso non basta per essere buoni politori, occorre pratica, competenza, abnegazione ed una notevole quantità di dote naturale.

Inutile parlare di scuole di politura (come alcuni fanno) per darsi un tono, o parlare di stage in Giappone. Lo stesso Kapp mi confermava a Firenze che ormai non esistono più le scuole, le tradizioni di politura, ogni politore sfrutta al meglio tutte le tecniche che siano disponibili nell'ambito di quanto concesso dal rigore della politura. Ognuno poi ha un proprio stile ed una propria visione ed a livello di buoni lavori non esiste una finitura preferibile ad un'altra. Gli esempi di figuracce colossali si sprecano in questo settore e spesso c'è chi tende a farsi bello sminuendo il lavoro altrui, ma il togi dovrebbe tra l'altro essere una via d'onore e si dovrebbe evitare l'ostilità tra colleghi. Purtroppo non è sempre facile. La realtà è che per giudicare un politore occorre giudicare (e saper giudicare) il suo lavoro. Non ti consiglio nessuno, ma ti consiglio di incontrarne qualcuno, farci due chiacchere e capire se la tua lama possa essere affidata ad uno o all'altro.

Riguardo il politore di Milano credo di sapere di chi parli, non lo conosco personalmente ma immagino che non lavori più molto visto che io lavoro parecchio su Milano. Comunque prima di affidarti a qualcuno guarda seriamente suoi lavori questo è il mio consiglio. :arigatou:

Modificato: da Kentozazen

Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Il fatto è che non è semplice giudicare il lavoro di un togi. Bisogna conoscere bene le nihonto e non lasciarsi abbagliare solo dalla lucentezza del lavoro finito...

Ma chi è questo di Milano?! Non è che ti riferisci a Lowemberger, che è di Genova?

Modificato: da Giuseppe Piva

______________________
Giuseppe Piva
www.giuseppepiva.com

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spada4.jpgspada3.jpgspada.jpg

ciao a tutti

pulendo e oliando le mie lame ho trovato un ideogramma poco leggibile , anche sull'altro lato.

vi invio le foto .

mi hanno parlato in molti della presenza a Milano di un politore di spade giapponesi, che aveva vissuto in Giappone , e aveva imparato la tecnica tradizionale.

non sono mai riuscito a sapere il nome , custodito gelosamente dai miei amici , qualcuno puo' aiutarmi ?

grazie LINO.

 

invio foto

 

ciao a tutti

mi fa piacere sapere che in Italia ci sono DIVERSI politori di lame attivi

ma come fare per contattarli ?

ho trovato altri ideogrammi sulla tzuba .

mi hanno detto che puo' essere una poesia, ma perche' sciverla li' : quando la spada e' montata non si puo' leggere .

grazie LINO

 

ciao a tutti

mi fa piacere sapere che in Italia ci sono DIVERSI politori di lame attivi

ma come fare per contattarli ?

ho trovato altri ideogrammi sulla tzuba .

mi hanno detto che puo' essere una poesia, ma perche' sciverla li' : quando la spada e' montata non si puo' leggere .

grazie LINO

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spada4_tsuba.jpg

spada4_tsuba_001.jpg

spada4_tsuba_002.jpg

spada4_tsuba_001.jpg

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Il fatto è che non è semplice giudicare il lavoro di un togi. Bisogna conoscere bene le nihonto e non lasciarsi abbagliare solo dalla lucentezza del lavoro finito...

Ma chi è questo di Milano?! Non è che ti riferisci a Lowemberger, che è di Genova?

ciao

io so solo che c'e' ,(o c'era), un politore a Milano

presumo anziano , poiche' faceva poco lavoro i miei "amici" non mi hanno mai dato il nome , cosi' poliva le loro lame e non perdeva tempo con le mie .

mio nonno conosceva un ing.Piva con galleria a Milano , sei un suo parente ?

grazie di tutto

ciao

Lino

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Lo tsuba firmato nel seppadai "Masanaga" (ora riveduto e corretto,scusate :arigatou:) è uno Shoami sukashi tsuba realizzato durante il periodo Edo.

E' in forma circolare (marugata) con due fori accessori,l'uno per l'ubicazione del kozuka,kozuka-hitsu, (kozuka da Ko=piccolo,tsuka=impugnatura riferito all'impugnatura del coltellino accessorio denominato kogatana)e l'altro per quello del kogai ostruito da un aggiunta in yamagane (rame).

Il motivo traforato (sukashi) rappresenta rispettivamente delle peonie e crisantemi adagiati sull'acqua che scorre (motivo che richiama a piu' chiavi di lettura simboliche).

L'unico politore che conosca e che risponda alla descrizione da te fornita è Marco Quadri.

Una spada giapponese si esamina osservandone i lineamenti (il sugata che comrende un insieme di fattori),la bellezza dell'acciaio in sè e l'hada,cioè la trama di questo (un buon acciaio è una base solida per un bell'hamon e così via) e per finire l'hamon.

Giudicare una buona politura vuol dire tenere ben presenti diversi fattori tra cui quelli sopra enunciati.

inutile soffermarsi a riflettere su quanto sia importante la politura stessa,per meglio comprendere la spada che si ha innanzi,e di quale ruolo giochi questa nella preservazione dell'opera per le generazioni future .

Le geometrie ad esempio dovrebbero essere ben delineate e nette (mune,shinogisuji sono importantissimi ma la vera prova del nove per ogni politore è lo yokotesuji e koshinojisuji ed il loro intersecarsi ),i piatti perfettamente piani ed il filo della spada retto e senza storture,tutto quindi in totale accordo con il periodo la scuola ed il forgiatore che ha realizzato la lama.

Stessa cosa dicasi per quanto concerne jigane (acciaio),hada (stoffa dell'acciaio) e hamon ripeto,tutto principalmente in totale accordo con il periodo la scuola ed il forgiatore che ha realizzato la lama.

Si dice spesso che un buon politore dovrebbe essere un fine conoscitore di spade per poter esercitare bene la propria arte e che la sua conoscenza debba fargli proiettare nel cervello una certa idea di perfezione,così come per ogni altro artista,prima di operare (esercizio caldeggiato da Honnami Koetsu e che richiama se vogliamo a talune dottrine neoplatoniche),nulla di più vero.

In alcune scuole come in quella degli Honnami appunto quello del Kantei è un aspetto fondante nel mestiere del togishi (ossia la capacità di effettuare una perizia pervenendo ,tramite osservazione diretta,all'identificazione di epoca scuola di appartenenza e forgiatore di una singola spada;pratica possibile solo attraverso lo studio assiduo e costante).

Ogni lama è unica ed il lavoro del togishi sta nell'interpretare anche la sua unicità ma solo con un'attenta conoscenza delle diverse scuole,ed in presa diretta dei diversi tipi di acciaii impiegati durante le vari stagioni della storia delle Nihonto e di come questi reagiscano all'azione delle pietre impiegate nel corso del togi (politura) si può tentare di eseguire quella che viene definita "una buona politura" :arigatou: .

Modificato: da shimitsu masatsune

La vittoria è di colui,

ancor prima del confronto,

che non pensa a sè

e dimora nel non-pensiero della grande origine.

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No non parla di Quadri, probabilmente si riferisce invece ad Ottaviani.

Comunque Shimitsu ha ragione, occorre una conoscenza notevole, ma soprattutto occorre una grande manualità e tanta pratica.

Per quanto riguarda le affermazioni di Honnami Koetsu beh non si può che concordare, tuttavia occorre anche tener presente che se parliamo di conoscenza profonda, assoluta, beh allora in Italia non ce ne sono che siano così esperti sia in conoscenza oplologica che in tecnica ( e probabilmente nemmeno in Europa, nonchè assai difficile anche altrove se non in Giappone). Esiste invece chi è più incline ad una cosa o all'altra con tutte le sfumature intermedie possibili.

Va inoltre detto che lo stesso Mishina Kenji , autore dei kantei su cui studiamo in questo forum, non è considerato un grande politore, ha piuttosto la fama di un politore commerciale; la sua conoscenza profonda della nihonto non gli è quindi sufficiente per raggiungere gli elevati standard di altri suoi colleghi.

A questo punto te lo dico, sconsiglio i due politori citati per cognome, i motivi sono tanti e le esperienze varie.

Io so di essere ad un buon livello tecnico, e di certo posso dirti come si giudica una politura, ne conosco le difficoltà e riconosco una buona mano da una scarsa, per questo ti consiglio di rivolgerti a Togishi, così eviterò di apparire egoista ed allo stesso tempo saprò in cuor mio di averti indirizzato al meglio. Tantopiù che ho lavoro fino al 2015 coi miei tempi :gocciolone: . Ma non aspettarti un lavoro veloce, anche da Togishi dovrai metterti in coda. Se vuoi il suo recapito contattami in privato.


Mani fredde, schiena curva, odore di pietre bagnate. Questo è il togi.

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Nella Tsuba, i tre caratteri a destra si traducono come: BU SHŪ JŪ

mentre i due caratteri sulla sinistra, si traducono come MASA NAGA

 

Il loro significato complessivo è: "Masanaga, residente in Bushū" (ossia abitante nella provincia di Musashi, oggi suddivisa nelle prefetture di Kanagawa, Saitama e Tōkyō).

 

Molto probabilmente la Tsuba è del tardo Edo (1781 - 1867).

 

Tsuba___peonia_2.jpg

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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