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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Ardea Cinerea

RECENSIONI - Film E Libro

Messaggi consigliati

In ordine sparso ma non troppo, il legame - purtroppo - c'è... il libro che sto leggendo in questo periodo, Traces et fragments dans l'esthétique japonaise de Murielle Hladik, si snoda in una prospettiva comparata sul tema della rovina architettonica. Rovina come meditazione sul tempo, che da noi si traduce in una ambivalenza che se da un lato carica i ruderi di senso e di valore, dall'altro denuncia l'azione del tempo come distruttrice.

In Giappone invece tutto "rivela una maniera effimera e transitoria di abitare il mondo". Il giardino abbandonato (haien), la traccia (ato) e la dimora provvisoria (yado) sono tra le modalità di una creazione che, contrariamente a quella occidentale, non è distrutta dal tempo una volta compiuta, ma è volontariamente fragilizzata fin dal suo nascere.

 

Ci ho ripensato l'altro ieri guardando il film Pioggia nera (Kuroi ame, 1989) di Shohei Imamura, dedicato al dramma della bomba atomica e che si svolge a Hiroshima e dintorni negli anni '45-'50. Un bellissimo film, al di là della distribuzione dei ruoli e dei pur ottimi attori, per la capacità di rendere lo "spirito" del popolo giapponese, pressochè intatto anche di fronte a tali calamità. Io l'ho visto in francese, se lo trovate in italiano o se riuscite a leggere sottotitoli in francese guardatelo, ne vale la pena.

 

Un saluto

 

AC

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Fosco Maraini parlava di Firenze città della pietra e Kyoto città del legno... la caparbia volontà di "durare" da una parte e una filosofica accettazione dell'impermanenza (tutto scorre, tutto si trasforma) dall'altra... viene in mente il fatto che gli edifici dei santuari shinto vengano ricostruiti ex novo ogni tot anni...

 

...

 

Per quanto riguarda la tragedia di Hiroshima e Nagasaki, ignoravo il film dell'1989 che hai segnalato; è un peccato che il 99 per cento del cinema giapponese non pervenga in Occidente (ma sull'argomento specifico delle bombe atomiche, ciò avviene secondo una precisa volontà :angry::devlish: )... vengono solo in mente "Rapsodia d'agosto" di Kurosawa e poche altre pellicole..., laddove, al contrario, in numerosi film americani il giapponese non manca mai di fare la parte del "cattivo" (per esempio nel recentissimo Australia - e, come spesso succede, i buoni sono tutti di un pezzo e i cattivi sono veramente cattivi :ciuccio: :ciuccio: ). E' sempre la stessa vecchia storia: va bene Pearl Harbor, ma sull'altro piatto della bilancia non ci dimentichiamo di Hiroshima e Nagasaki!

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"Una tomba per le lucciole" è uno dei film più belli che abbia mai visto, lo consiglio davvero a tutti. Così come consiglio la lettura della storia da cui è stato tratto, "Hotaru no Haka", di Nosaka Akiyuki. Si tratta di poche pagine, ma ne vale davvero la pena.

 

Una decina di giorni fa ho avuto la possibilità di visitare entrambi i musei della bomba atomica, sia quello di Hiroshima che quello di Nagasaki. Appena ho un pò di tempo scriverò qui le mie impressioni aggiungendo anche qualche foto :arigatou:

Modificato: da sandro

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Perdonatemi l'OT, ma parlando del senso di impermanenza (che è concetto buddhista) nella cultura orientale, mi è tornata in mente un'affermazione del mio professore di storia dell'arte circa la volontà di certa architettura di sfidare il tempo...

 

...eravamo di fronte alla facciata di una villa del Seicento dai particolari rovinati dal tempo (cornicione parzialmente crollato, volute ornamentali un po' sbreccate, etc), ed egli disse che la moderna architettura "razionalista" aveva l'ingenuo ardire di presentarsi come eterna, perfetta, inscalfibile dal tempo (si pensi per es. alla purezza geometrica di un gratttacielo lucidato a specchio); beh, col passare degli anni, anche il lucido vetro si sarebbe sporcato e diventa opaco, anche il lucente metallo si sarebbe ossidato, e così avrebbe rivelato la sconfitta dell'uomo moderno che ambisce ad un'architettura fuori dal tempo. La bella facciata della villa barocca, invece, il tempo lo accettava, e anzi, traeva riccezza dal suo scorrere. I futuristi (l'architetto Sant'Elia) parlavano infatti della necessità di disfare continuamente palazzi e città, e ricostruirle sempre nuove, per consentire all'architettura di essere sempre "fresca" (!).

(negli anni a seguire ho ripensato spesso a questo concetto: per es., quando si compra un computer nuovo, non sembra neanche possibile che quest'oggetto di design perfetto possa diventare obsoleto; quando ce ne disfiamo, è diventato lo scarto più vecchio e squallido del mondo!! - pensate anche a come ci disfiamo delle auto , etc... non della katane! :smile: )

 

Questa premessa per dire che anche nella nostra (venerabile) cultura occidentale la meditazione sulla "rovina" ha sovente portato a riflessioni sull"impermanenza e sulla caducità delle cose...

Tali riflessioni, per esempio, trovarono alte espressioni nelle arti figurative del Settecento e primo Ottocento (cosiddetto Romanticismo): posto, a mo' di esempio, il famoso disegno di Fuseli intitolato L'artista commosso dalla sublimità delle rovine antiche (egli evidentemente sta meditando sull'impermanenza, anche delle sublimi opere d'arte, nella fattispecie il colosso di Costantino i cui frammenti sono conservati a Roma) e un vibrante acquerello di Constable che quasi si compiace dello stato rovinoso di un edificio gotico (dolce malinconia di chi è consapevole che tutto scorre, tutto si trasforma...)

 

Di nuovo, tanti saluti, e perdonatemi l'OT e l'Amarcord! :arigatou:

Fussli.jpg

Constable.jpg

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Grazie Gianrico!

un ottimo spunto di discussione.

 

una tomba per le lucciole è un film fantastico, io ho visto la versione animata dello studio Ghibli ma credo che ci sia anche una versione con attori veri più recente.

 

Ho visto anch'io recentemente Australia desialbe, e ho avuto le tue stesse identiche riflessioni.



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Ma a volte l'occidente sa fare buoni film sul giappone o meglio sullo spirito di alcuni giapponesi. Tra questi ricorderei il secondo film su Iwo Jima di Clint Eastwood. La figura del generale Kurybayshi è disegnata con grande poesia e al contempo con molto realismo; per una volta il film è stato alla pari del libro.

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UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE

 

BELLISSIMO

 

in compenso le cazzate arrivano tutte.....

 

beh allora abbiamo una bella sfida con il cinema italiano.....

 

 

i racconti di terramare? vi è piaciuto?

Modificato: da Matteo

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Fosco Maraini parlava di Firenze città della pietra e Kyoto città del legno... la caparbia volontà di "durare" da una parte e una filosofica accettazione dell'impermanenza (tutto scorre, tutto si trasforma) dall'altra... viene in mente il fatto che gli edifici dei santuari shinto vengano ricostruiti ex novo ogni tot anni...

 

Sì se ne parla nel testo che ho citato di questa ricostruzione dei templi... viene in mente che - platonicamente, ma P. è il più orientale dei filosofi occidentali - la verità è nell'idea, cioè etimologicamente nella forma, non nel costituirsi materiale dei manufatti, che siano edifici o altro.

 

Per quanto riguarda la tragedia di Hiroshima e Nagasaki, ignoravo il film dell'1989 che hai segnalato; è un peccato che il 99 per cento del cinema giapponese non pervenga in Occidente (ma sull'argomento specifico delle bombe atomiche, ciò avviene secondo una precisa volontà :angry::devlish: )... vengono solo in mente "Rapsodia d'agosto" di Kurosawa e poche altre pellicole..., laddove, al contrario, in numerosi film americani il giapponese non manca mai di fare la parte del "cattivo" (per esempio nel recentissimo Australia - e, come spesso succede, i buoni sono tutti di un pezzo e i cattivi sono veramente cattivi :ciuccio::ciuccio: ). E' sempre la stessa vecchia storia: va bene Pearl Harbor, ma sull'altro piatto della bilancia non ci dimentichiamo di Hiroshima e Nagasaki!

 

Il problema è sempre lo stesso: la storia la scrivono i vincitori... resta un fatto che la cosiddetta "civiltà" occidentale ha creato un sistema di "valori" basato sul dominio (o sull'asservimento) di forze che oltrepassano l'uomo minacciando ad ogni istante di distruggerlo rivolgendosi contro di lui.

Siamo nel posto giusto, credo, per parlare di ciò. Dietro una spada, per qualunque causa finale venisse usata, ci voleva uno che la sapesse utilizzare. Il mondo di oggi non è un mondo fatto a misura d'uomo, e perciò ignora anche tutto ciò che rende un uomo davvero tale, e innanzitutto il coraggio e l'onore.

 

Un saluto

 

AC

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UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE!..l'ho visto una volta e ho giurato di non riguardarlo mai più!..mi ha fatto stare male...,ma di un male...

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Questa premessa per dire che anche nella nostra (venerabile) cultura occidentale la meditazione sulla "rovina" ha sovente portato a riflessioni sull"impermanenza e sulla caducità delle cose...

Tali riflessioni, per esempio, trovarono alte espressioni nelle arti figurative del Settecento e primo Ottocento (cosiddetto Romanticismo): posto, a mo' di esempio, il famoso disegno di Fuseli intitolato L'artista commosso dalla sublimità delle rovine antiche (egli evidentemente sta meditando sull'impermanenza, anche delle sublimi opere d'arte, nella fattispecie il colosso di Costantino i cui frammenti sono conservati a Roma) e un vibrante acquerello di Constable che quasi si compiace dello stato rovinoso di un edificio gotico (dolce malinconia di chi è consapevole che tutto scorre, tutto si trasforma...)

 

Di nuovo, tanti saluti, e perdonatemi l'OT e l'Amarcord! :arigatou:

 

Osservazioni molto pertinenti... esiste anche da noi una riflessione ampia e articolata sulla vanità (sunyata) che ha perdurato finchè è perdurato lo sfondo sacro della nostra civilità. La sola differenza è che tutta - o buona parte - della filosofia occidentale si basa sul concetto di sostanza (ousìa in Aristotele), mentre per i buddhisti ad es., tutto è privo di sostanza. Ma a parte queste differenze non c'è molta distanza tra l'Ecclesiaste e certi sutra buddhisti.

 

AC

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UNA TOMBA PER LE LUCCIOLE : io l'ho visto ieri sera in versione animata dello studio ghibli... mi ha commosso ( quando fa il funerale alla sorellina ) !

Non sapevo esistesse anche il film, ora cerco . :ok:

:polliceverso:. .. non lo trovo ... qualche indicazione ?

 

PS Grazie a Sandro ho finito da poco "il Giappone e la sua storia di P. Corradini" e "Storia del Giappone di Caroli ". Ora accetto consigli su qualche libro interessante sulla cultura classica giapponese , l'unico vincolo e che deve avere dei capitoletti corti per ragioni che ora non spiego ....

 

Grazie

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bravo rafman!

credo che lettere da iwo jima sia uno dei pochissimissimi film occidentali dove sia possibile cogliere vero spirito giapponese.

 

da vedere assolutamente dopo Flags of our fathers.

Clint è ormai uno dei miei registi preferiti.



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E aspetta di vedere l'ultimo di Clint.."Grantorino". Amici che lavorano nel mondo del cinema, insomma quelli che lo stanno doppiando, mi parlano di vero capolavoro. Quanto ai films jap-occidentali, consiglio vivamente di rivedere L'Impero del sole con D.Bowie e Ruiky Sakamoto. Bello a mio parere.

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grantorino lo aspetto proprio.

Quello con la jolie non l'ho visto per avversione personale a lei...ma provvederò appena esce in dvd.

 

 

Il film con Bowie, Saakamoto e Kitano è "Merry Christmas Mr. Lawrence" tradotto qui in "Furjo" (?!?)

L'impero del sole è di Spielberg, la storia del ragazzo americano perso in Giappone durante la seconda guerra.

Bellissimi entrambi



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