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Rinnovo/Iscrizioni N.B.T.H.K. Italian Branch 2024

La Branch italiana è un piccolo organismo, sostenuto dall’impegno e dalla passione di pochi, ma risulta molto importante per lo sviluppo dei nostri studi sulla token. Vi esortiamo a prendere in considerazione l’idea di far parte di questo gruppo, non solo per progredire nello studio ma anche per diventarne sostenitori attivi. Oltre ad essere economicamente vantaggioso per chi vuole essere socio N.B.T.H.K., permette di avere un contatto privilegiato con la Sede Centrale a Tokyo, dando l'accesso a canali di studio altrimenti impensabili per un occidentale, come accaduto durante l'ultimo Special Meeting.
Chi è interessato e desidera avere maggiori informazioni, che sia già Socio INTK o meno, può contattare il Presidente Gianluca Venier entro il 20 marzo direttamente via email: nbthk.italianbranch@gmail.com

Alex

Un piccolo problema di manutenzione!

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Salve ragazzi, ho un problema: ho notato che, quando periodicamente faccio manutenzione alle mie lame, il culmine del filo è sempre asciutto (come se l'olio scendesse per gravità verso il mune) e sono comparsi alcuni piccolissimi puntini neri, probabilmente ruggine superficiale!

Io passo il choji ogni 2 settimane di solito, tengo le lame un camera, in appartamento, quindi non è un posto umido, le tengo in shira, nel bag di seta giapponese, e dentro ci tengo un sacchettino di silicagel per ovviare a qualsivoglia problema di umidità, anche eventuale!

Please help me!!


Sii veloce come il vento, lento come una foresta, assali e devasta come il fuoco, sii immobile come una montagna, misterioso come lo yin e rapido come un tuono.

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Che strano a me non e' mai capitata questa cosa... sei sicuro che riesci a mettere bene l'olio di Choji e non lo togli involontariamente passando con il piccolo panno di cotone?


武士に二言無し

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Ciao,

Sei propio sicuro che i puntini siano propio ruggine, o meglio ossidazioni ?

In ogni caso è più che normale che l'olio vada a finire in gran parte sul mune,

ma se stendi l'olio ogni 2 settimane è un fatto del tutto trascurabile.

Ho visto lame non oliate per molti mesi se non anni senza che queste riportassero

particolari problemi(penso sopratutto alle gunto), ma tutto dipende dall'ambiente

in cui vengono riposte e forse anche dallo stato in cui si trovano.


Giuro sul mio Onore di Cintura Nera; di Preservare anziché Distruggere; di Evitare lo scontro anziché Confrontarmi; di Confrontarmi anziché ricevere del Male; di fare del Male anziché Storpiare; di Storpiare anziché Uccidere; di Uccidere anziché di Morire; di Morire anziché disonorare la mia Cintura.

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a prescindere dalle macchie(che, senza foto, è molto difficile poter definire come ruggine o altro, quindi, se riesci, fai delle belle foto e inseriscile) stai facendo una manutenzione, imho, un po' eccessiva. a volte l'olio si sposta anche perchè ce n'è troppo... addirittura tenerle sigillate e con il silica... a meno che tu non viva sotto il tunnel della manica mi sembra un po' troppo e forse concausa dei tuoi problemi...

considera che io metto olio nuovo solo dopo la pulizia e questo ogni 6-7mesi...e non ho mai avuto di questi problemi! ad ogni modo di che lame stiamo parlando? epoca e scuola per cortesia... tra l'altro il discorso che le lame tradizionali ossidino mentre le gunto no è assolutamente falso. ci sono gunto che si ossidano per un nonnulla e koto che rimanendo anni senza olio e in pessime condizioni fanno solo una leggera patina superficiale... la facilità e il modo in cui la lama ossida è dovuto alle caratteristiche dell'acciaio(per quello ti ho chiesto epoca e scuola delle tue lame...)

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Allora, andando per gradi, l'uchiko lo metto molto raramente in quanto essendo anche minimamente corrosivo, ho paura che opacizzi prematuramente la lama!

Poi, per quanto riguarda la manutenzione, la faccio spesso in quanto, quando la presi quasi un anno fa una, e circa 8 mesi fa l'altra, erano state entrambe polite da poco, e tendevano ad assorbire molto l'olio! Comunque non sono due settimane empiriche, a volte anche di più, fino ad un massimo di un mese!

Comunque appena posso faccio un paio di foto!


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è comunque molto... io vado da 6-7mesi a quasi 10 tra un'applicazione e l'altra, anche su lame polite di recente. sulle lame appena polite si fa manutenzione spesso ma solo per i primi tempi, poi si evita di aggiungere continuamente olio che tende a fermarsi tra i cristalli formando gomme strane e opacizzando la lama. l'uchiko è abrasivo essendo polvere di pietra, non aiuta di certo la conservazione della lama in buone condizioni e non rimuove bene l'olio dalla superficie. infatti io(come i musei giapponesi...) non lo utilizzo. ricordati che sarebbe meglio rimuovere interamente l'olio vecchio prima di aggiungerne di nuovo... il miglior prodotto per fare questo è l'alcool puro(99%) utilizzato in una determinata maniera. uchiko e storie varie sono molto "tradizionali" ma non efficaci per la conservazione corretta.

ritengo quindi che una parte dei tuoi problemi sia dovuta all'eccessiva manutenzione...

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Io prima di aggiungere nuovo olio (con un pezzetto di flanella di cotone, quella inclusa nel kit di manutenzione giapponese, non yarinohanzo o cinesate varie), tolgo bene il vecchio con dei fazzoletti molto assorbenti ma lisci, non abrasivi, senza profumo o aggiunti chimici, per intenderci quelli che si trovano in quelle confezioni da 80/100 che si prendono dall'alto, e uno tira l'altro...non so se sono riuscito a spiegarmi...

Puoi spiegarmi la storia dell'alcool? Tu lo utilizzi ad ogni manutenzione?

Comunque ti spiego, ogni volta che faccio manutenzione, la lama, almeno alla vista, sembra quasi asciutta, o meglio, non è visibile quella leggera patina traslucida d'olio come quando lo stendi...per questo ho "paura" ad aspettare 5 o 6 mesi tra una manutenzione e l'altra! :fuso:


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sì, ho presente cosa utilizzi... il problema non è la "qualità" ma il metodo in se. come ti dicevo è molto "tradizionale" ma poco efficace. gli stessi musei giapponesi(che quanto a conservazione delle lame la sanno veramente lunga....e mi pare ovvio!) per quanto spesso giurino di utilizzare metodologie tradizionali(e la politura lo è...) per la conservazione post politura utilizzano metodologie più efficienti. una possibilità è pulire la lama ogni 6-7mesi con carta igienica morbida o simili bagnata d'alcool puro, ripetendo l'operazione 2-3 volte. al termine dell'operazione si sarà asportato(l'alcool scioglie l'olio, non lo elimina solo per via fisica) tutto l'olio presente sulla lama e nello strato superficiale dell'acciaio e insieme all'olio anche l'acqua che può essere presente. la lama è ora completamente pulita, senza olio vecchio e anche parzialmente "disidratata". aggiungendo l'olio la conservazione sarà ottimale, l'alcool non danneggia l'hadori(come invece fa l'uchiko) e non permette che gli strati superficiali si "impastino"d'olio gommificato.

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Scusami GianC.B.come alcol usi alcol etilico assoluto? Comunque un ottimo aspetto di questi solventi organici e anche il fatto che anche se ne rimangano tracce sulla lama, asciuga molto velocemente! :arigatou:


"Indiana Jones e la lama perduta"

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certamente, l'etilico puro al 99%, in pratica l'alcool bianco che si compera per produrre i liquori... sì...è un ottimo prodotto, non rovina e non lascia tracce.

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Grazie mille! Vedo di procurarmelo a lavoro, dovrei averlo al 99.8%, ogni tanto fa comodo lavorare in in laboratorio... Altra domanda sapete di che tipologia di pietra è composto l ' uchiko?


"Indiana Jones e la lama perduta"

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Aspettiamo le foto allora.

In ogni caso non è un problema di frequenza nella manutenzione delle lame, che possono essere polite anche ogni giorno per

venir studiate o semplicemente ammirate. Casomai è un problema di come la si fa.

Se cerchi sul forum vedrai i vari post dove viene consigliato l'alcol puro(9,99%) e dove procurartelo, visto che non è semplice

da reperire, piuttosto che l'utilizzo dell'uchiko che, come diceva GianCB, tende ad impastarsi con l'olio e comunque non lo

rimuove per bene lasciando aree o macchie in cui l'olio si è ratrappito(non vorrei questo fosse il tuo caso).

Se anche con l'acol, passandone piccole quantità più volte piuttosto che tanto in una volta sola, sulla lama rimangono i puntini

scuri allora è il caso che contatti chi ha polito le tue lame o comunque un politore professionista per vedere di porre rimedio

in modo adeguato.

 

PS:

Onde evitare fraintendimenti: Non ho mai detto che le gunto si ossidano di più o di meno delle altre nihonto.

Già il termine gunto vuol dire tutto e niente, visto che comprende sia lame koto in montatura gunto, sia

gendaito, showato, nco, ecc.

Ho solo detto che per motivi storici tantissime gunto sono state prese come trofeo da persone inesperte

e dimenticate per anni ed anni in soffitte o peggio in cantine umide. Non tutte hanno riportato i danni

che ci si poteva aspettare riportassero da tale incuria o scarsa manutenzione, dimostrando che ci sono

molteplici fattori che giocano sulla conservazione delle lame non ultimo propio la tipologia di acciaio con

cui sono fatte.


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effettuare troppo spesso la pulizia, specialmente se non la si fa in maniera corretta è notevole fonte di problemi, si aggiunge troppo olio, se si usa uchiko possono rimanere residui e si può rovimare la superfice, olio vecchio può gommificare se non viene tolto... ecc ecc... lo sai che in molti musei giapponesi non lo usano nemmeno l'olio? pulizia con alcool e via dinuovo nella teca!

comunque una precisazione: con "gunto" si intendono solamente le lame non tradizionali prodotte durante l'ultima guerra. una koto in montatura gunto rimane una koto. e comunque anche tra le gunto c'è di tutto...

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effettuare troppo spesso la pulizia, specialmente se non la si fa in maniera corretta è notevole fonte di problemi, si aggiunge troppo olio, se si usa uchiko possono rimanere residui e si può rovimare la superfice, olio vecchio può gommificare se non viene tolto... ecc ecc... lo sai che in molti musei giapponesi non lo usano nemmeno l'olio? pulizia con alcool e via dinuovo nella teca!

 

Certo i musei hanno teche ed ambienti dove la temperatura e l'umidità sono costantemente controllate e tenute entro valori di sicurezza.

E questo non vale solo per le nihonto ma per tutte le opere d'arte in generale.

Se permetti in una comune casa, attualmente, l'olio va usato propio perchè non si ha la possibilità di avere un ambiente con un umidità costante e relativamente bassa.

 

 

comunque una precisazione: con "gunto" si intendono solamente le lame non tradizionali prodotte durante l'ultima guerra. una koto in montatura gunto rimane una koto. e comunque anche tra le gunto c'è di tutto...

 

In relatà sarebbe più corretto parlare di gunto koshirae, visto che gun-to significa spada militare e identifica solo un montatura di un preciso periodo

storico recente e non la lama che la contiente. Il fatto che la lama al suo interno sia una nihonto tradizionale, anche gendaito, piuttosto che una lama

fatta a macchina da una barra di acciaio non ha nessuna rilevanza. E in quest'ultimo caso sarebbe più corretto parlare di Showato, anche se esistono

varie opinioni ed eccezzioni pure su questo termine e il suo impiego.


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continuo a rimanere della mia idea. se parli di gunto koshirae(shin, kai, kyu, NCO ecc) è un discorso differente. ma con "gunto" si intende un preciso tipo di lama. indipendentemente dal koshirae che la contiene, se hai una koto montata militare dirai koto in gunto koshirae. gunto e showato sono relativamente sinonimi. con gunto si intende la lama prodotta con un metodo preciso, se fosse anche montata buke zukuri rimarrebbe una gunto, in buke zukuri koshirae.

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Effettivamente anche a me pare sia cosi' come dice GianC.B. Gunto dovrebbe essere proprio la lama prodotta per quello scopo, Gunto Koshirae e' il Koshirae che ha quel determinato stile. Quindi una Gunto sempre tale rimane.


武士に二言無し

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Non vorrei che andassimo a finire off-topic, e di questo me ne scuso a priori.

In ogni caso "Gun-to" sta a significare Spada Militare e il termine fu impiegato

per la prima volta quando fu fondato l'esercito imperiale giapponese nell'anno

1876 in piena riforma Meiji e fu messo il ban al porto della spada da parte

dei samurai(decreto Haitorei).

Il termine non designava nessuna lama in particolare ma semplicemente una

spada per uso e consumo dell'esercito.

 

Molte lame tradizionali fuorono adattate alla nuova montatura in stile di

sciabola occidentale, altre furono importante direttamente dai vari paesi

occidentali alleati del Giappone, altre ancora fuorono forgiate non più in modo

tradizionale ma bensì con tecniche a materiali europei.

Si ottenne così la spada militare dell'ufficiale giapponese, ovvero la Gunto

o meglio qualla che si chiama adesso Kyu-Gunto(vecchia gunto).

 

Quando ci si riferisce alla gunto portata dagli ufficiale nel secondo conflitto

mondiale, o comunque dagli anni 30 del novencento, si parla di Shin-Gunto(nuova gunto)

ovvero il ritorno alla produzione della lama classica(almeno nelle forme) del samurai,

che non è un fatto casuale ma si inserisce nel contesto storico culturale del nazionalismo

giapponese di quegli anni e va a riaffondare le radici nella storia del Giappone feudale

riaffermando la diginità, lo spirito e la fierezza del guerriero nipponico.

 

Da questo si evince che non esiste "una gunto" bensì solo il termine gunto come spada

militare, e questo indipendentemente dalla sua forma, fattura(tradizionale o meno che essa sia),

o provenienza.

E' l'utilizzo che la contraddistingue e non certo la sua origine o la sua forma ma bensì il suo

impiego al fianco delle forze imperiali di terra di mare e del clielo del Giappone che fù.

 

Allego il link alla pagina di un autorevole sito che esplica meglio il tutto:

http://www.k3.dion.n...o/gunto_135.htm

 

Molto interessante risulta anche il libro, che consiglio, "Modern Japanese Swords and Swordsmiths

from 1868 to Present" di Leon e Hiroko Kapp e di Sensei Yoshindo Yoshihara

 

Poi ci si può riferire a Gun-to per quello che si crede, ma cio non mi sembra corretto in termini storici

o di studio.


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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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