Vai al contenuto

kanesada

Membri
  • Numero di messaggi

    7
  • Registrato dal

  • Ultima visita

messaggi di kanesada


  1. Ciao Kanesada, per quel che mi riguarda il riscaldamento viene eseguito più o meno in tutte le Scuole tradizionali. Ora sto studiando presso la Tennen Rishin Ryū Kenjutsu, e dopo Hajime no Tōrei (il saluto iniziale alla spada) si eseguono degli esercizi chiamati Junbi Taisō, letteralmente ginnastica preparatoria. Questi interessano tutte le articolazioni del corpo e i muscoli principali, in particolar modo quelli che dovremo utilizzare durante il Keiko. Fatto ciò si passa ai Suburi no Renshū, ossia alle ripetizioni di colpi tirati con la spada. A seguito di ciò si comincia con i Kata della Scuola, ma non tutte le Ryūha di Iai partono da Seiza; quelli in cui mi sto allenando ora iniziano da Tachi Iai (in piedi). Per quel che riguarda invece i tipi di riscaldamento rimessi alla libertà di ogni singolo praticante posso confermarti che non è del tutto una leggenda quello che hai scritto: ad esempio nella Jigen Ryū (scuola di spada sviluppatasi nello Han di Satsuma, quindi nell'odierna Kagoshima) al posto del Bokken si utilizzano, anche per tutti i kata fino al Kirigami Shoden, dei rami di albero molto rozzi. Con questi non si eseguono dei suburi, ma si colpisce ripetutatmente un palo di legno o gli stessi alberelli del cortile. Se cerchi su internet credo che potresti trovare qualche video :arigatou:

     

     

     

    Verissimo e grazie per la precisazione. Effettivamente in tante scuole - mi è stato detto - si pratica il riscaldamento prima del keiko. In verità il mio intervento era circoscritto alla domanda di Fedonair, che concerneva il katori shinto ryu. So che in Giappone i praticanti di katori non eseguono, di regola, il riscaldamento nel dojo. Per quanto riguarda le "leggende metropolitane", seguirò il tuo consiglio e andrò a vedere se trovo qualche filmato di Jigen ryu.

     

    Un caro saluto.


  2. La storia del Maestro Shiigi Munenori e della sua antica famiglia si può trovare in questo articolo:

    http://www.freebudo.com/articoli/ichi%20gi...20do%20main.htm

    preso appunto dal sito di FreeBudo, che rappresenta il suo ponte culturale tra Giappone e Italia.

     

    Cambiando invece argomento, sarei curioso di sapere da voi che tipo di esercizi fondamentali compite prima ancora dell'esecuzione dei vari kata. Immagino che anche qui ogni corrente abbia una priorità, dettata sopratutto dai trascorsi di ogni singolo maestro; ma mi piacerebbe conoscere qualche procedura di allenamento, per così dire, "riconosciuta" o promossa dalle varie scuole di Karoti Shinto. :arigatou:

     

     

    Da quello che mi risulta in Giappone non esistono procedure di allenamento (rectius: riscaldamento).

    La lezione inizia e finisce col saluto e si sostanzia nell'esecuzione pedissequa dei vari kata. E' un uso tutto occidentale quello di costruire sequenze di tecniche avulse dai kata per riscaldarsi.

    Certo... anche nel paese del sol levante sono consapevoli della necessità di prepararsi: sfido chiunque di loro a partire subito a razzo con gli iai in ginocchio senza essersi un pochino riscaldato!

    Per quanto concerne però il "tipo" di riscaldamento quello è rimesso alla libertà dell'individuo (mi raccontano di gente che arriva nel dojo correndo o di talaltra che, prima di entrarvi, prende a bastonate per un quarto d'ora l'alberello nel cortile antistante... ma forse queste sono solo leggende metropolitane).

     

    Un saluto.


  3. Io nella mia maestosa ignoranza posso dire che tra gli stessi kata di Katori Shinto Ryu eseguiti da Sugino e Otake, preferisco di molto quest'ultimo. Se poi didatticamente e a livello di metologie di allenamento sia meglio l'uno o l'altro, non potrei mai dirlo. Ma sarebbe bello poter scorgere delle concrete differenze.

     

     

    Le differenze sono notevoli ma non è parlandone o descrivendole che si possono cogliere. Anzi...

    Ecco perchè condivido appieno il consiglio di Rodolfo RG, il cui significato è meno ovvio di quello che possa sembrare. E' necessario praticare, praticare e praticare ancora... per poter arrivare ad essere in grado di capire, almeno, di che stiamo parlando!

     

    ...Figuriamoci per comprendere le differenze...

     

    Non siete d'accordo?

     

    Un saluto a tutti.


  4. Anche io ho avuto modo di osservare Otake Sensei su youtube e devo dire che il suo modo di praticare mi ha veramente impressionato; veloce, pulito, essenziale, senza fronzoli, potente ed allo stesso tempo molto sciolto. E poi lo trovo molto comunicativo. Da quello che ho potuto vedere nel documentario prodotto da BBC, che è possibile peraltro trovare in rete su youtube suddiviso in quattro parti (credo si chiami The way of warrior o The way of samurai), il suo metodo di insegnamento comprende, oltre i kata a solo, anche il combattimento tra le armi della scuola ed in particolare tra yari, bo, naginata e ken. Sinceramente se anche questi combattimenti fossero delle forme, sarebbero in ogni modo forme di grande pregio; osservando i praticanti (credo oltre ad Otake vi siano il figlio ed un terzo personaggio che non conosco) è possibile osservare che tutti i colpi sono portati a segno e che vi è una notevole padronanza del tempo e della distanza. Inoltre la loro durata richiede un perfetto controllo del respiro, che ha combattuto un po' sa quanto sia importante evitare l'affanno in certi frangenti.

    Personalmente pratico un altro stile koryu, ma non posso che provare ammirazione per quanto Otake è in grado di fare. Io non ne sono capace. Respect insomma

     

    Un saluto a tutti voi interessati.

     

    Secondo il mio modesto parere, il video della BBC (che ho visto e rivisto diverse volte) è un ottimo biglietto da visita della scuola, ma ritengo sia abbastanza vecchiotto...

    Ed il suo intento non era, forse, dichiaratamente "divulgativo". Questo intento, invece, è fatto proprio dal nuovo libro di Otake, edito dalla Koryu books, e si evince dalla presentazione fatta dal Soke e dallo stesso maestro.

    L'ho trovato molto interessante e mi sento di consigliarlo, non fosse altro per un motivo: L'attenzione posta da Skoss e da Relnick (che da decenni segue l'insegnamento di Otake) nella preparazione e supervisione del libro hanno permesso di trasporre in modo pressochè fedele il pensiero del maestro.

     

    Penso che questo sia fondamentale, per capire la dottrina della sua scuola!

     

    Vorrei, infine, intervenire su un dettaglio tecnico che è emerso dalla interessantissima discussione e che, vi prego di scusarmi, non ho capito appieno: è stato affermato che una critica alla scuola è la sua poca valorizzazione delle capacità scissorie della lama. In che senso? Potete spiegarlo meglio?

    Inoltre, ciò deriverebbe dal fatto che l'insegnamento si riduce alla mera ripetuta pratica dei kata. In che senso? Che non ci sono combattimenti liberi? che non si fanno prove di taglio?

     

    Grato delle risposte che vorrete darmi, vi saluto calorosamente.

     

    Kanesada.


  5. Un dono per il nome che hai scelto nel forum

     

    la lama di uno dei Kanesada

     

     

    Grazie Mauri.

    In effetti il nickname non l'ho scelto così per caso: il mio primo Iaito è una riproduzione di una lama di Kanesada. Non chiedermi quale dei maestri di questa famiglia. So solo che mi colpì per quel caratteristico e "tachicardico" hamon, simile a quello della tua foto.

     

    Un bel regalo il tuo.

     

    Andrea.


  6. Salve a tutti.

     

    Mi chiamo Andrea e sono, come tutti voi, un appassionato di spada giapponese.

     

    Sono rimasto molto colpito dalla ricchezza di informazioni e dalla mole di interessantissime e costruttive discussioni presenti sul vostro sito... tanto da rendermi conto di quanto embrionale sia la mia conoscenza su molti aspetti di questo affascinante argomento!

     

    Mi sono quindi iscritto nella speranza di poter condividere con voi le mie (poche) esperienze e, soprattutto, far tesoro delle vostre preziose riflessioni.

     

    Un saluto a tutti voi.

     

    Andrea (Roma).

Chi è I.N.T.K.

La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

Come associarsi ad I.N.T.K.:

Potete trovare QUI tutte le informazioni per associarsi ad I.N.T.K..
Associandovi ad I.N.T.K. accettate in maniera esplicita il Codice Etico e lo statuto dell'associazione ed avrete accesso ad una serie di benefici:
- Accesso alle aree riservate ai soci del sito e del forum;
- Possibilità di partecipare agli eventi patrocinati dall'associazione (ritrovi, viaggi, kansho, ecc...);
- Riceverete il bollettino trimestrale dell'Associazione.

"Una singola freccia si rompe facilmente, ma non dieci frecce tenute assieme."

(proverbio popolare giapponese)

×
×
  • Crea nuovo/a...

Informazione importante

Si prega di accettare i Termini di utilizzo e la Politica sulla Privacy