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SergioS

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messaggi di SergioS


  1. Per chi capisce l'inglese un sito dove sono riportate diverse foto di spade ritrovate. Vi assicuro che per poter inserire le rune allineano della lama come sulle foto o sei un maestro o non ci riesci ( parlo per esperienza). L'efficacia sul campo dipende molto da chi impugna la spada. Le tecniche di combattimento differenti hanno portato allo sviluppo di differenti tipi di lame. La katana tagliava sicuramente di più ma perde il filo molto più velocemente di una spada occidentale, una volta perso il potere tagliente la spada medioevale veniva utilizzata come mazza brandendola per la lama. A mio modesto parere entrambe le culture producevano oggetti qualitativamente simili ma la diversa cultura e il diverso approccio hanno reso la katana un oggetto carico di valori simbolici fino a farla diventare un oggetto quasi mitologico.


  2. Sul fatto che le spade giapponesi siano meglio di quelle occidentali si potrebbero scrivere pagine su pagine. Bisogna semplicemente smettere di essere di parte, anche nostri antenati forgiavano lame complesse e di ottima fattura che potevano rivaleggiare tranquillamente con le migliori lame nipponiche. Il problema é essenzialmente una questione culturale le spade occidentali appartenevano al guerriero e con lui finivano sovente nella tomba, quindi lo stato di conservazione ( salvo alcuni casi ) non rende giustizia all' aspetto originale. A differenza di quelle giapponesi dove la lama era tramandata di generazione in generazione e spade di diversi secoli di età sembrano forgiate ieri. A livello metallurgico la purificazione dell'acciaio tramite piegatura era conosciuta anche alle nostre latitudini, vedi spade longobarde conservate in diversi musei italiani, spade vichinghe rinvenute nelle sepolture nordiche, quindi qualitativamente non sussiste una grande differenza.


  3. Salve a tutti ho ricevuto qualche tempo fa una lama sicuramente originale ma in pessime condizioni ( vedere le foto). La saya non era la sua in quanto fletteva e fessurava quando la lama era tutta rinfoderata. L'habaki era rotto e rivestito con una doratura a missione ( come quella delle cornici), La stuka tenuta assieme da un nastro telato. Quindi le condizioni non erano delle migliori. La lama un po stanchina e molto assottigliata segno di ripetute politure. Ho quindi deciso che era una buona occasione per cimentarsi nella fabbricazione di un nuovo koshirae. Ho comandato il legno di magnolia dal giappone e in un'annetto di lavoro ho rifatto il tutto Habaki, saya, stuka, menuki, seppa (cesellati dal pieno) per la politura poi si vedrà. Mi interessa avere una parere sul lavoro eseguito.


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  4. aa_pershing_respect_2_e.jpgLa Foto è stata scattata da Trueman & Caple due fotografi canadesi che hanno collaborato solo per pochi anni dal 1890 al 93 scattando fotografie lunga la canadian pacific railway per un anno. Per essere una guida dell'esercito sicuramente dovevi conoscere il tuo ambiente d'origine alla perfezione come lo poteva conoscere un cacciatore da sempre ha battuto i luoghi. Mi sembra dunque un po azzardato pensare che l'indiano in questione fosse un'ex ufficiale dell'esercito imperiale. Essendo una guida dell'esercito è naturale che il suo abbigliamento si sia occidentalizzato in effetti calzature cappello cinturone e giacca sono perte della divisa dell'esercito in dotazione alle guide indigene, il tutto è nascosto da un pesante mantello in pelle di bisonte. Allego una foto di guide oglala ( cugini stretti dei piedineri raffigurati) dello stesso periodo per essere chiari. Inoltre bisogna considerare l'eccezionalità dell'evento: il fatto di farsi fotografare avrà certamente indotto i due a indossare gli abiti migliori. A tale proposito basta osservare la meravigliosa tenuta della donna. La spada in suo possesso rimane quindi un mistero.

  5. Salve, a tutti guardate cosa tiene in mano bambino cane.4666911594_f25b4d001e_o.jpg

    come spiegazione c'era questo

     

    Dog Child, a North West Mounted Police scout, and his wife, The Only Handsome Woman, members of the Blackfoot Nation, Gleichen, Alberta, ca. 1890 /

    Dog Child, éclaireur de la Police à cheval du Nord-Ouest, et sa femme, The Only Handsome Woman, tous les deux membres de la nation pied-noir, Gleichen (Alberta), vers 1890


  6. Saluti a tutti ho appena finito di costruire una saya ora dovrei passare alla laccatura. Ora l'Urushi non ho mai provato a utilizzarla e ho visto che può avere spiacevoli conseguenze. Per non utilizzare una lacca sintetica mi chiedevo se qualcuno di voi esegue questo tipo di lavoro o mi può consigliare una valida alternativa.

     

    Grazie Sergio


  7. In famiglia possediamo un Wakizashi regalato al mio bisnonno da un amico che si era recato in indocina e in Giappone per affari. Essendo lui vissuto fino agli inizi del 900 si tratta sicuro di un manufatto di prima del ventesimo secolo. La Saya, tsuka e tsuba sono ricoperti di avorio intarsiato. Volevo controllare l'eventuale presenza di mei sul nakago e nel caso fotografarlo per avere un vostro parere ma non riesco a trovare il mekugi. Magari esiste un sistema per sfilare la decorazione in avorio ma non vorrei fare danni quindi se qualcuno ha gia avuto a che fare con questo tipo di montatura mi può essere d'aiuto.


  8. be questo mi sembra chiaro , e non si pretende nemmeno di arrivare ad essere un tesoro nazionale vivente, ma una migliore conoscenza tecnica può sempre essere utile soprattutto se si va a studiare la tecnica più precisa. Una volta ho letto un articolo dove una persona chiedeva ad un giapponese cosa doveva fare per diventare un costruttore di spade, e questo gli ha semplicemente risposto: Tu non hai gli occhi a mandorla quindi lascia perdere.


  9. Volentieri;

    in poche parole sono un appassionato costruttore di coltelli e innamorato del Giappone e della sua cultura. Il passo verso la spada giapponese è quindi naturale. Ho costruito svariati tanto e wakizashi ma ora sto rivedendo il processo di forgiatura, alcuni punti mi erano oscuri, e leggendo qua e la ho capito che qui posso trovare le risposte che cerco.

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La I.N.T.K. – Itaria Nihon Tōken Kyōkai (Associazione italiana per la Spada Giapponese) è stata fondata a Bologna nel 1990 con lo scopo di diffondere lo studio della Tōken e salvaguardarne il millenario patrimonio artistico-culturale, collaborando con i maggiori Musei d’Arte Orientale ed il collezionismo privato. La I.N.T.K. è accreditata presso l’Ambasciata Giapponese di Roma, il Consolato Generale del Giappone di Milano, la Japan Foundation in Roma, la N.B.T.H.K. di Tōkyō. Seminari, conferenze, visite guidate a musei e mostre, viaggi di studio in Europa e Giappone, consulenze, pubblicazioni, il bollettino trimestrale inviato gratuitamente ai Soci, sono le principali attività della I.N.T.K., apolitica e senza scopo di lucro.

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